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    Haaland, Tchouameni, Nunez e gli altri: la Serie A perde sempre più competitività

    I top club europei possono spendere cifre fuori portata per le società italiane. Tocca arrangiarsi e reinventarsi Il Manchester City ha ufficializzato l’acquisto di Erling Haaland. A 21 anni l’attaccante norvegese ha alle spalle cifre personali mostruose, tipo 23 gol in 19 partite di Champions. Pep Guardiola deve essersi stufato della sua antica teoria sulla maglia numero 9. “Il centravanti è lo spazio”, diceva una volta, belle parole che ancora scaldano i cuori dei guardiolisti, ma che non sempre fanno risultato. LEGGI TUTTO

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    Gravenberch al Bayern, è ufficiale: “Vengo per vincere la Champions”

    MONACO DI BAVIERA (Germania) – “Il Bayern Monaco ha ingaggiato Ryan Gravenberch dai campioni d’Olanda dell’Ajax. Il 20enne nazionale olandese ha firmato un contratto fino al 2027”. Con un comunicato apparso sul proprio sito, il club tedesco campione della Bundesliga da dieci anni consecutivi ufficializza l’acquisto del giovane talento di origine surinamese, a lungo accostato anche alla Juventus. “Quando mi ha chiamato il Bayern non ho dovuto pensarci due volte. Il Bayern è uno dei club più grandi che ci siano: giocatori di tutto il mondo vogliono giocare per questo club. Vengo a Monaco di Baviera per vincere molti titoli, cosa che il Bayern è abituato a fare. Tutto è possibile con questo club, compresa la vittoria in Champions League. La coesione in questa squadra è molto forte, mi piace”, le parole dell’ex centrocampista dei Lancieri.
    Gravenberch, il comunicato del Bayern Monaco
    “Ryan Gravenberch è entrato a far parte del settore giovanile dell’Ajax all’età di otto anni, ha giocato in tutte le squadre giovanili e ha esordito in prima squadra nella stagione 2018/19 all’età di 16 anni, per la quale ha collezionato 103 presenze ufficiali e segnato 12 gol. Il centrocampista ha vinto tre campionati e due coppe nazionali con i campioni d’Olanda. È stato convocato per la prima volta nella nazionale maggiore dell’Olanda l’anno scorso e da allora ha giocato dieci volte con gli Oranje (con un gol), incluso l’Europeo un anno fa. È diventato campione d’Europa nel 2018 con la squadra U17 del suo Paese d’origine”, si legge nella nota pubblicata dal Bayern Monaco sul proprio sito ufficiale. LEGGI TUTTO

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    Marcelo, ufficiale l'addio al Real Madrid: 25 trofei in 16 stagioni

    MADRID (SPAGNA) – La separazione era prevista, ma ora è ufficiale l’addio di Marcelo al Real Madrid. Domani (lunedì 13 giugno) alle ore 13 è previsto “un atto istituzionale d’omaggio e saluto del nostro capitano – scrive il club ‘blanco’ in una nota – alla presenza del presidente Florentino Perez”. A seguire, Marcelo sarà protagonista di una conferenza stampa nella Ciudad Real Madrid. Guarda la galleryReal Madrid, Marcelo scatenato durante la festa Champions
    La Champions prima dei saluti
    Un’avventura lunga 16 anni quella madridista di Marcelo, in scadenza di contratto, che sbarcò al Bernabeu nel 2006 a soli 18 anni e con la ‘camiseta’ del Real ha conquistato 25 trofei. L’ultimo di questi è stata la Champions League vinta nella recente finale contro il Liverpool allo ‘Stade de France’ a Saint-Denis, dove a indossare la fascia da capitano era Benzema che ha però concesso al compagno l’onore di alzare il trofeo al cielo di Parigi.
    Guarda la galleryIl Real Madrid conquista 14ª Champions! Marcelo alza al cielo la coppa LEGGI TUTTO

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    Quando arriva Pogba alla Juventus? Le 100 domande di mercato domani troveranno risposta

    TORINO – Tutto il mercato spiegato bene. Ovvero le cento risposte che vorreste ricevere dagli esperti sulla campagna acquisti e cessioni della Juventus, del Torino, del Milan, dell’Inter e delle altre sedici squadre della Serie A. Tuttosport di domani è un’edizione da non perdere e da leggere tutta d’un fiato per avere un quadro completo della situazione del mercato della Serie A.

    Quando arriva Pogba? L’Inter può davvero fare l’accoppiata Dybala-Lukaku? Può partire Rabiot? Chi sarà il centrale difensivo del Milan nella prossima stagione? Belotti va via? E chi può arrivare al suo posto? Cento domande come queste avranno la loro risposta. E se per caso non ci fosse la domanda che vi tormenta ci sarà il modo per porla e avere la risposta martedì. Non perdete Tuttosport di domani. LEGGI TUTTO

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    La Juve aspetta Di Maria ma non in eterno e non cambia offerta

    TORINO – La Juventus aspetta. Ma non lo farà molto a lungo. Per classe, esperienza, carisma, mentalità vincente, vale la pena attendere che Angel Di Maria rifletta prima di scegliere la maglia da indossare nella sua ultima stagione in Europa. Le esigenze di un’annata che vedrà il campionato di Serie A iniziare per la prima volta prima di ferragosto a causa del Mondiale in programma a novembre e dicembre, però, impongono di anticipare anche i tempi delle trattative, rispetto ad estati normali. La società bianconera vuole che fin dall’inizio del ritiro, previsto ai primi di luglio, Massimiliano Allegri abbia a disposizione almeno due nuovi innesti e che uno di questi sia il giocatore destinato a rinforzare il reparto offensivo.Guarda la galleryJuve, non solo Di Maria per l’attacco: il borsino del mercato

    Quel giocatore, è ormai noto, nei piani bianconeri è Di Maria: ritenuto ideale per valore assoluto, per caratteristiche perfette per esaltare Dusan Vlahovic, per personalità ed esperienza che gli permetterebbero di non sentire minimamente né il peso della maglia della Juve, né quello del confronto con Paulo Dybala. Pazienza se ha 34 anni e se è deciso a rimanere in Europa soltanto un’altra stagione: al suo erede la Juventus preferirebbe pensare tra 12 mesi, forte di un Vlahovic e di un Chiesa nel frattempo ulteriormente cresciuti e maturati e con un budget non intaccato da un’operazione pesante come quella per il serbo, fatta a gennaio ma in realtà un’anticipazione del mercato estivo.

    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport

    Sullo stesso argomentoJuve o Barcellona? Intanto Di Maria posa con la maglia del Rosario Central…Calciomercato Juventus LEGGI TUTTO

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    Juve su Arnautovic per aiutare Vlahovic (ma ci vuole un altro gioco)

    Nel campionato vinto dal Milan (69 gol fatti), davanti all’Inter (84) e al Napoli (74), la Juve, quarta, ha segnato 57 reti, 20 meno della Lazio, quinta; 2 meno della Roma, sesta e della Fiorentina, settima; 9 meno dell’Atalanta, ottava e del Verona, nono; 7 meno del Sassuolo, undicesimo. Gli attaccanti a disposizione di Allegri hanno fornito questo rendimento: Vlahovic, 21 presenze e 9 reti (7 in campionato, in Champions, 1 in Coppa Italia; tesserato il 28 gennaio dalla Juve dopo avere segnato 20 gol in 24 partite, fra campionato e coppa Italia): Dybala; 39 presenze e 15 reti (10 in campionato, 3 in Champions e 2 in Coppa Italia); ; Morata 48 presenze e 12 reti (9 in campionato, 2 in Coppa Italia, 1 in Champions); Kean 42 presenze e 6 reti (5 in campionato e 1 in Champions).Sullo stesso argomentoArnautovic-Juve, c’è l’incontro: tutti i dettagliCalciomercato Juventus

    I due binari

    Si capisce perché, in questo momento, sul mercato la Juve viaggi su due binari: il primo si chiama Morata e la trattativa per la conferma dello spagnolo promette bene, ma l’esito dipenderà molto dall’Atletico; il secondo si chiama Arnautovic che nel Bologna, cui è legato per altre due stagioni, si è prepotentemente rilanciato: 48 partite, 15 gol (14 in campionato, 1 in Coppa Italia) e 5 assist. Per le sue caratteristiche tecniche e atletiche, alla Continassa l’austriaco viene considerato l’ideale vice Vlahovic. La Juve ne ha proprio bisogno: punto primo, perché è impensabile che Dusan regga il peso di un’intera stagione fra campionato, Champions, Coppa Italia e Serbia, particolarmente attesa al Mondiale grazie anche all’ascesa verticale del bianconero. Punto secondo, perché, lo dimostrano i numeri che schiacciano le parole, la Juve deve guarire dal mal di gol che l’ha assillata durante l’ultima, grigia stagione. Morata è un attaccante ben diverso da Vlahovic e da Arnautovic; la sua affidabilità tattica è totale così come la sua volontà di rimanere a Torino.

    Un gioco migliore

    Ciò detto, sarà interessante verificare come e quanto cambierà il gioco della squadra di Allegri, il cui finale di campionato ha depresso non soltanto i tifosi, intristendo visibilmente il rendimento di Vlahovic, servito poco e male. Per non dire dell’intero reparto offensivo che, nell’ultima giornata a Firenze, non è riuscito a fare un tiro in porta. Cambiare registro si deve.

    Guarda la galleryJuve, casting vice-Vlahovic: chi scende e chi sale LEGGI TUTTO

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    Da Bastoni a Koulibaly, caccia ai difensori d’Italia: tutte le trattative

    Psg, Barcellona, le grandi d’Inghilterra: i centrali della Serie A fanno gola sul mercato. E possono arricchire tante casse… Negli ultimi anni i difensori centrali sono diventati merce rara. Tanto che i migliori, se non rientrano fra i top 10 giocatori più costosi di sempre sul mercato mondiale, però ci vanno molto vicino. Per dire, l’Harry Maguire pagato quasi 90 milioni dal Manchester United, arrivato dal Leicester, è il 14° acquisto più salato di sempre. E non ha reso, certo, il dovuto, tanto da essere contestato finanche durante i match della nazionale di Southgate. Lo stesso de Ligt della Juve è approdato a Torino per 85 milioni tre anni fa dall’Ajax, quando aveva solo 20 anni. Van Dijk al Liverpool è costato più o meno la stessa cifra. E Pep Guardiola al Manchester City ha scucito prima 55 milioni per Stones e poi 68 per Ruben Dias dal Benfica. Perché? In primis perché difensori centrali validi non se ne trovano più. Capaci di difendere a uomo e a zona, e poi anche di impostare; di contrastare quando serve e di anticipare i movimenti dell’attaccante, di “leggere” prima di tutti l’evoluzione del gioco. Oggi gli si chiede anche di impostare alto, lasciando spesso decine di metri da coprire in caso di ritirata. LEGGI TUTTO