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    Non solo Perisic: da Bastoni a McKennie, tutte le strade di Conte portano in Italia

    La “spesa” il tecnico del Tottenham preferisce farla in Serie A. A gennaio aveva strappato Bentancur e Kulusevski, poi ecco il croato dell’Inter. Ma nella lista ci sono anche altri giocatori del nostro campionato La qualificazione in Champions è l’ennesimo capolavoro di casa Conte. Il Tottenham aveva poche chance e tante rivali, eppure è riuscito a sorpassare in curva e sul rettilineo. Traduzione: se Conte aveva necessità di un gran mercato a gennaio, adesso le sue esigenze sono superiori del 30 per cento almeno. LEGGI TUTTO

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    Mercato Juve, Koulibaly in bianconero agita Napoli

    TORINO – A trent’anni, e con gli ultimi otto passati a trascinare una piazza tanto esigente quanto stimolante ricavando (anche) la delusione di uno scudetto che sembrava in pugno, sei il primo a guardarti allo specchio per capire cosa sarà del tuo destino. Pensi al futuro, ti fai domande, ti dai risposte. Ora, non è detto che Kalidou Koulibaly lascerà sicuramente il Napoli, perché nel mercato l’imprevisto è quasi una regola, tuttavia il rischio esiste. E non è il frutto di quelle indiscrezioni che poi il vento d’estate si porta via. Qui si tratta di numeri e intenzioni che parlano e urlano più forte di qualsiasi eventuale riflessione: il difensore franco-senegalese ha il contratto in scadenza il 30 giugno 2023 e non sembrano esistere spiragli in vista di un prolungamento. Ipotesi da non escludere completamente, per carità, ma che trova sempre meno sponsor in circolazione. È in previsione un contatto tra le parti, con il presidente Aurelio De Laurentiis già chiaro sul tema («Non posso obbligarlo a rimanere») e l’agente del 30enne che fa il suo mestiere, mentre il giudizio di Luciano Spalletti non è un mistero, neanche per i più testoni: «Per me è incedibile, Koulibaly è un leader».Guarda la galleryJuve, chi resta, chi è in bilico e chi parte: le mosse per Allegri

    C’è anche la Juve su Koulibaly

    La Juve in questa situazione s’è tuffata come avrebbe fatto qualsiasi società bisognosa di un centrale di livello top. A maggior ragione se è vero che ADL a un bonifico da 35 milioni direbbe sì. E i 100 rifiutati a suo tempo? Passato remoto. Trentacinque milioni, comunque non lo “zero” che scatterebbe in caso di conferma dell’ex Genk fino alla scadenza: ma sarebbe un atto di masochismo puro da parte della società liberare il giocatore in regime di svincolo. Se poi KK andasse alla Juve, apriti cielo: l’ombra del ricordo di Gonzalo Higuain incombe, ecco perché Napoli s’interroga e cerca certezze che ora non può avere.

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    Toro, c'è l'offerta per Verdi: la Salernitana ci sta riprovando

    TORINO – Il Toro si ritrova con un capitale parzialmente rivalutato. Urbano Cairo non può rientrare dei 23 milioni (compresi bonus) spesi per acquistare Simone Verdi dal Napoli il 2 settembre del 2019 ma dopo l’esaltante finale di stagione del giocatore a Salerno può sperare di rientrare di qualche milione. Perché il trequartista, adesso, ha un po’ di appeal in più. Potrebbe addirittura restare ancora in granata, ma se arriverà l’offerta giusta verrà dato via visto che a Torino non ha lasciato un buon ricordo nonostante negli anni ci siano stati più allenatori a guidarlo.  

    L’offerta della Salernitana

    Intanto si è fatta sotto la stessa Salernitana, come ha annunciato il direttore sportivo Walter Sabatini intervenuto a Liratv per parlare della storica salvezza ottenuta dal club campano nell’ultima giornata di campionato e, naturalmente, per parlare del futuro della Salernitana. Tra i tanti temi affrontati dal dirigente c’è stato quello relativo a Verdi. Il giocatore è arrivato a gennaio in prestito al club campano, rivelandosi nel tempo una pedina molto importante per raggiungere la salvezza, per poi adesso far ritorno al Toro: ricordiamo che con i campani ha realizzato sei reti in 18 presenze. Oltre ad assist e prestazioni spesso confortanti. «Per Verdi – spiega il dirigente campano – bisognerà parlare con lui e con il Torino. Nel 2023 gli scadrà il contratto, se ci venisse incontro sull’ingaggio lo terremo volentieri perché con noi ha sfoderato prestazioni importanti. E’ un talento smisurato, io voglio che non si perda e lo martello tutti i giorni per convincerlo ad accettare le nostre prospettive. Spesso lo insulto con affetto». Per la cronaca il trequartista percepisce uno stipendio attorno al milione e settecento mila euro a stagione ed è chiaro che a queste cifre sia difficile trovare una collocazione, non solo in Campania. L’ingaggio più alto della Salernitana è quello di Ribery che ha guadagnato un milione e mezzo ma, a differenza del granata, è arrivato a parametro zero e comunque difficilmente sarà confermato. Il discorso con la Salernitana è aperto. E tra l’altro nel discorso potrebbe inserirsi anche il Bologna che riabbraccerebbe volentieri il figliol prodigo. A questo punto, però, la Salernitana è in pole visto che il giocatore si è trovato bene ed è diventato un idolo dei tifosi. 

    Il Bologna su Izzo

    Lo stesso Bologna è intanto intenzionato a chiedere Armando Izzo che nell’ultimo scorcio di stagione granata è tornato su livelli molto alti. Il suo contratto scade nel 2024 e Davide Vagnati sarebbe disposto a confermarlo, ma ad una cifra più bassa rispetto a quella che percepisce in questo momento: il giocatore guadagna 1,7 milioni a stagione e per questo motivo nel mercato di gennaio il club granata non è riuscito a sistemarlo. Era il periodo in cui il giocatore era in crisi, però: tanti infortuni, pochi allenamenti e numerose panchine. Poi, come detto, c’è stata la svolta. E adesso è tornato ad avere mercato. 

    Zaza lontano dal Toro

    Chi lascerà sicuramente il Toro è Simone Zaza che ha concluso la peggior stagione della sua carriera. Evidentemente non è entrato in sintonia con Juric, fatto sta che non è mai riuscito a ritagliarsi uno spazio importante ed è quasi subito caduto nel dimenticatoio. Per lui stanno arrivando delle proposte dalla Spagna. Evidentemente ricordano ancora con piacere la sua esperienza al Valencia (19 reti in 53 presenze nella Liga): Cadice e Maiorca sono in questa fase i club più interessati. L’attaccante ha ancora un anno di contratto con il club granata ma è molto probabile che si trovi un accordo sulla rescissione. Considerando che Zaza guadagna 1,7 milioni a stagione, al lordo il Toro verrebbe a risparmiare quasi 3,4 milioni. E in questi tempi di magra non è affato poco. LEGGI TUTTO

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    Juve, attesa per il Pogba bis e nuovi sondaggi per Milinkovic

    TORINO- Un altro giorno e un altro passo verso il ritorno di Paul Pogba alla Juventus. Alla Continassa, come è emerso anche dagli ultimi colloqui, la linea non cambia: il Pogba bis è considerata la soluzione migliore e più fattibile per rinforzare il centrocampo. Per questo i bianconeri insistono e aumentano il pressing. Prima l’incontro con l’avvocato Rafaela Pimenta, già socia di Mino Raiola e ora plenipotenziaria della scuderia dopo la scomparsa del super agente italo-olandese, e poi quello tra il 29enne francese e Pavel Nedved, grande regista dell’operazione. Il puzzle avanza, però non è ancora completato. La fiducia della Juventus resta intatta, forte dell’apertura del Polpo a tornare da svincolato (come nel 2012, in mezzo gli inglesi lo hanno acquistato per 105 milioni) e con un stipendio inferiore ai 13 milioni netti più bonus guadagnati negli ultimi sei anni al Manchester United. Fiducia, però, non significa ancora sicurezza. Quella si avrà soltanto ad accordo blindato. La fumata bianca può arrivare da un momento all’altro. E mai come questa volta il fattore tempo potrebbe fare la differenza. La Juventus vuole Pogba e Pogba vuole tornare a casa. Tanto che le parti continuano a lavorare per far tornare le cifre. […]Guarda la galleryJuve, chi resta, chi è in bilico e chi parte: le mosse per Allegri

    Tra rischi e alternative: c’è anche Milinkovic Savic

    […] La Juventus resta in pole position, ma un centrocampista campione del mondo a parametro zero è un’occasione che intriga diversi top club. A partire dal Psg, ma occhio anche al Manchester City e al Real Madrid, che però sembra più orientato a investire sul giovane-vecchio pallino dei bianconeri: Aurelien Tchouameni del Monaco […] Se tutto andrà secondo programmi, presto Pogba e la Juventus inizieranno le nozze bis. In attesa della chiusura, come è normale che sia, alla Continassa continuano a tenere monitorate le alternative. La scorsa settimana c’è stato un nuovo contatto per Milinkovic Savic. Ma le richieste della Lazio (non meno di 50-60 miioni) riducono il margine di manovra della Juventus, che non a caso sta puntando dritta e con fiducia sullo svincolato di lusso Pogba.

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    La Juve marca stretto Pogba: altro appuntamento per chiudere e anticipare Zidane

    TORINO – Quanto accaduto con Kylian Mbappé, il cui passaggio da svincolato al Real Madrid in questa sessione di mercato pareva scritto da un anno ed è invece saltato in virtù del ricchissimo rinnovo con il Paris Saint-Germain annunciato domenica, è un monito da non sottovalutare. Il Psg ha subìto sul campo due delle rimonte più clamorose della storia della Champions League – quest’anno agli ottavi proprio con il Real, dopo aver vinto 1-0 a Parigi ed essere stato in vantaggio 1-0 al Bernabeu fino a mezzora dalla fine, e più che mai nel 2017, travolto 6-1 a Barcellona dopo aver vinto 4-0 a Parigi -, ma sul mercato può rimontare qualsiasi svantaggio.Guarda la galleryJuve, chi resta, chi è in bilico e chi parte: le mosse per Allegri

    Questione di feeling

    Alla Juventus lo sanno e proprio per questo i dirigenti bianconeri non perdono la concentrazione sull’operazione Paul Pogba, per quanto la chiusura felice sembri a portata di mano e per quanta fiducia nutrano nella possibilità di ufficializzare a breve il ritorno in bianconero del campione del mondo francese. Una fiducia cresciuta molto dopo i contatti della scorsa settimana con l’avvocato Rafaela Pimenta, socia di Mino Raiola e numero 1 dell’agenzia dopo la scomparsa dell’agente italo-olandese, e dopo i colloqui tra Pavel Nedved e lo stesso Pogba. Colloqui che hanno lasciato il Polpo sempre più convinto di tornare alla Juventus, pur sapendo che guadagnerebbe meno dei 13 milioni più bonus che percepiva al Manchester United e che il Paris Saint-Germain potrebbe confermargli. A 29 anni Pogba guarda prima di tutto all’aspetto sportivo e, dopo essere rimasto scottato dal ritorno a Manchester, dove in sei stagioni ha vinto solo una Coppa di Lega e un’Europa League e ha visto il rapporto con il mondo United andare in crisi ben presto, cerca un ambiente dove potersi esprimere al meglio. Alla Juventus sarebbe sicuro di trovarlo: con la società il feeling è rimasto forte, i tifosi lo adorano e non hanno mai smesso di sognare il suo ritorno, nello spogliatoio ha ancora amici veri (Juan Cuadrado in primis) e con Massimiliano Allegri ha sempre avuto perfetta sintonia tecnica e umana.

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    Guarda la galleryJuve, ‘tesoretto’ dai riscatti: i più importanti bianconeri in prestito LEGGI TUTTO

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    Juve, il Chelsea pensa a Rabiot: pronta un'offerta

    TORINO – Per Massimiliano Allegri i due non sarebbero giocatori sacrificabili per più di un motivo, incluso il fatto che l’uno ha giocato 45 partite in questa stagione e con 3358 minuti è il terzo bianconero più presente alle spalle di Matthijs de Ligt e Wojciech Szczesny, mentre l’altro è stato fermato da un infortunio in assenza del quale sarebbe stato tra i primi cannonieri della squadra. Già, l’apporto di Weston McKennie è mancato molto in questa stagione bizzarra e, per certi versi, difficilmente ripetibile per la Juventus. Però il tecnico sa altrettanto bene che il mercato è imponderabile e coloro che sembrano blindati possono d’un tratto diventare un oggetto del desiderio altrui. Tanto da mettere a rischio la loro permanenza a Torino.Guarda la galleryJuve, chi resta, chi è in bilico e chi parte: le mosse per Allegri

    Il Chelsea su Rabiot

    Prendete Adrien Rabiot, 129 presenze e 6 gol in tre stagioni di Juve: visti i numeri, si direbbe che Maurizio Sarri, Andrea Pirlo e Allegri ne abbiano fatto un punto fermo del loro undici ideale. Ma attenzione a ciò che potrà accadere di qui a poco oltre Manica. Il Chelsea, non esattamente un club per la prima volta sulle tracce dell’ex Paris Saint-Germain, sta pensando di tornare alla carica e stavolta confidando su argomenti estremamente convincenti. Il passaggio di proprietà del club londinese da Roman Abramovich alla coppia di imprenditori Wyss-Boehly non si è ancora completato ed è questo l’ostacolo principale. Stando a quanto filtra dai salotti inglesi del mercato, non appena il nodo sarà sciolto l’assalto a Rabiot potrà cominciare. La tempistica è incerta: il governo inglese deve ancora mettere la firma sul passaggio di consegne, forse entro la fine di questa settimana l’affare si chiuderà. Fermo restando che l’ammontare della proposta economica dipende assai spesso dalle intenzioni della società acquirente, è lecito ipotizzare che i Blues offrano intorno ai 15-20 milioni.

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    Nedved vede Pogba per blindare il sì ma occhio a Zidane: il retroscena dell’incontro

    TORINO – La Juventus continua la marcia su Paul Pogba. L’obiettivo è quello di chiudere in fretta per evitare ogni tipo di rischio. A partire dal possibile ritorno in panchina di Zinedine Zidane, corteggiatissimo dal Psg. Così Pavel Nedved, grande regista dell’operazione Polpo bis, nei giorni scorsi è passato dalle telefonate agli incontri di persona. Il vicepresidente bianconero è stato avvistato in compagnia del 29enne centrocampista francese in un luogo classico del mercato estero. Stando a quanto filtra dagli ambienti vicino a Pogba, un faccia a faccia per far capire a Paul quanto la Juventus voglia ripartire dal suo mix di qualità e potenza. E quanto tutti alla Continassa, dalla dirigenza al tecnico Massimiliano Allegri, intendano mettere il grande ex al centro del progetto per far decollare il nuovo ciclo.Guarda la galleryLa nuova Juve: le esigenze di Allegri e le idee sul tavolo

    Una bella chiacchierata, nella quale probabilmente Nedved avrà fatto valere tutto il suo carisma, però non ancora risolutrice. Già, perché Pogba ha sì deciso di lasciare ancora il Manchester United a parametro zero, come dieci anni fa (in mezzo gli inglesi lo hanno riacquistato per 105 milioni più bonus), ed è veramente sempre più convinto di ripartire dalla sua amata Juventus e dal tecnico (Allegri) che più lo ha esaltato a livello di club. Però Paul non ha ancora acceso il semaforo verde. E non è soltanto perché ha sul tavolo delle offerte più ricche di quella che la Juventus ha presentato la scorsa settimana all’avvocato Rafaela Pimenta, la socia di Mino Raiola diventata plenipotenziaria dell’agenzia dopo la scomparsa del super agente italo-olandese. Pogba ha già messo in conto di guadagnare meno in bianconero (7.5 milioni più bonus) rispetto ai 13 milioni netti più bonus dei sei anni inglesi che il Psg è disposto a confermargli sotto la Tour Eiffel. Ma più che i soldi, è l’ombra di Zidane a far riflettere il campione del mondo.

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    Qui si fa la nuova Juve: vertice con Allegri

    TORINO – «Abbiamo una buona base, ma il prossimo anno dobbiamo fare meglio. Con la società c’è unità d’intenti, da lunedì parleremo e valuteremo le scelte da fare, con calma e lucidità». E poi quell’accenno al mix di «giovani e giocatori esperti». Ecco, lunedì è oggi ed è da oggi che la nuova Juve, chiamata a presentarsi nuovamente da prim’attrice il 13 agosto al salotto delle candidate allo scudetto, non sarà più il frutto di chiacchiere perché la stagione è ancora in corso. No, per un po’ non si gioca e alla Continassa c’è una squadra da fare. Non da rifare, perché secondo Allegri «non c’è bisogno di una rivoluzione marcata». Può essere vero, ma i ruoli da rinnovare sono chiari e insomma, se non sarà un cataclisma chiamatelo un corposo restyling. Se ne parlerà diffusamente nel corso di un vertice in calendario entro metà settimana, tra domani e al massimo mercoledì. Perché c’è bisogno di confrontarsi serenamente con la società, aspettando un paio di colpi ormai caldissimi. Attesi al tavolo il vicepresidente Pavel Nedved, l’ad Maurizio Arrivabene, il ds Federico Cherubini, il responsabile dello scouting Matteo Tognozzi e il tecnico bianconero.Guarda la galleryDi Maria saluta il Psg con un gol e tante lacrime: ora c’è la Juve

    Di Paul Pogba si scrive a pagina 13, di Angel Di Maria è il caso di ricordare gli ultimissimi eventi. Sabato sera al Parc des Princes l’esterno/fantasista argentino ha salutato Parigi e i suoi tifosi dopo sette anni pieni di magie sotto forma di gol e soprattutto assist. Il miglior assistman di tutti i tempi del Psg ha pubblicato una toccante lettera d’addio sui social dopo aver versato lacrime sincere al momento del cambio con standing ovation incorporata, poiché si aspettava un trattamento diverso dal club. Leggasi: la proposta di un rinnovo annuale come da opzione che il Paris avrebbe potuto esercitare unilateralmente. Non l’ha fatto e allora il Fideo ha immediatamente voltato pagina, tanto che in zona mista a una domanda su un’ipotesi di futuro juventino ha risposto sgranando gli occhi e ridendosela. È un’immagine diventata virale in un amen e i cuori juventini già sognano. Per l’operazione Di Maria a Torino siamo alla stretta finale e nel corso del vertice di mercato tra Allegri e la dirigenza sarà fatto un punto della situazione. La condivisione degli obiettivi tra Max e la società è praticamente totale. In un centrocampo poverissimo di gol e soluzioni offensive, c’è bisogno di una mezz’ala tecnica e di fisico come Pogba. E chi se non Di Maria può contribuire a risolvere il problema degli assist mancati a Vlahovic? Il Fideo aspetta fiducioso, al netto di eventuali sviluppi juventini sui fronti Perisic e Zaniolo.

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    Guarda la galleryFiorentina-Juve, Bernardeschi e Dybala: addio flop. Le pagelle bianconere LEGGI TUTTO