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    Cristiano Ronaldo, scatta il 4° anno: è tornato, ma ora dica che rimane

    TORINO – Il jet bimotore Gulfstream G200 proveniente da Lisbona ha toccato terra qualche minuto dopo le 15 di ieri, nell’area riservata ai voli privati dell’aeroporto di Torino Caselle, e l’applauso virtuale per l’atterraggio è scattato tra il popolo bianconero: CR7 is back, Cristiano Ronaldo è tornato. Nessuna immagine del giocatore, che ha raggiunto la villa sulla collina torinese. Come annunciato dal vicepresidente della Juventus Pavel Nedved, il fuoriclasse portoghese è rientrato alla base dopo un’Europeo a tinte chiaroscure (eliminato agli ottavi, si è parzialmente consolato vincendo la classifica marcatori del torneo, eguagliando il primato di gol – 109 – in Nazionale dell’iraniano Ali Daei e battendo il record di reti nella manifestazione di Michel Platini) e un periodo di vacanza trascorso con la compagna Georgina e i figli: in questo mese si è rilassato, tra gite in barca a bordo del suo yacht, auto di lusso, serate in famiglia o con gli amici, come ha ampiamente documentato sui profili social, ma ha avuto modo anche di riflettere sul suo futuro. LEGGI TUTTO

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    Juve, il Borussia Dortmund vuole Demiral: in arrivo un’offerta dalla Germania

    TORINO – Lo stallo Juve-Atalanta su Merih Demiral apre la strada alla voglie del Borussia Dortmund. Il club giallonero ha (parecchi) soldi da investire, dopo aver ceduto Jadon Sancho al Manchester United per 85 milioni: una notevole plusvalenza, visto che l’esterno era stato pagato 8 milioni per averlo dal City. È vero che a Dortmund preferiscono non spendere troppo, dedicandosi alla ricerca di giovani talenti da prendere a poco e vendere a tanto. Il prossimo sulla lista sarà, per esempio, Erling Haaland. Però Demiral potrebbe rientrare nella categoria degli investimenti importanti per dare sostanza a una squadra che, in difesa, non ha mai regalato troppe certezze. Al momento i centrali titolari sono Manuel Akanji (26 anni) e Mats Hummels (33 a dicembre), servirebbe una alternativa soprattutto di prospettiva. Come il 23enne Demiral, a caccia di uno spazio che in questo momento non trova alla Juventus, stretto tra Matthijs De Ligt e Leonardo Bonucci, e con Giorgio Chiellini in attesa di prolungare per un altro anno dopo un Europeo straordinario.

    L’Atalanta ha le idee chiare: per Romero no al Tottenham

    Per Demiral c’era stata a lungo l’Atalanta, in caso di partenza di Cristian Romero. Ma i nerazzurri hanno le idee chiare e nelle ultime ore hanno detto ancora a no al Tottenham, che ha offerto 50 milioni: ne servono 60. Una posizione che ha bloccato il centrale turco e smosso il Dortmund, che proporrebbe 30 milioni ai bianconeri e un contratto fino al 2026 al giocatore. Una cifra che, al momento, non accontenta la Juve, che ne vuole almeno 35. Se i tedeschi salissero garantirebbero al club un tesoretto per il mercato e a Demiral una nuova prospettiva, dopo le fatiche post-infortunio in bianconero e un Europeo non all’altezza con la Turchia. LEGGI TUTTO

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    Juve, che triangolo per Locatelli: assist dell'Atalanta

    Conti alla mano. E contratti, alla mano: con annesse disposizioni. Nel settembre 2020 Juventus e Atalanta hanno sottoscritto una intesa in virtù della quale Cristian Romero sarebbe passato in nerazzurro in prestito biennale a fronte del pagamento di 2 milioni di euro più eventuali ulteriori 2 milioni al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi (la qualificazione in Champions League). Inoltre l’intesa prevedeva – e prevede – “la facoltà per l’Atalanta di esercitare un diritto di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo del medesimo calciatore a fronte di un corrispettivo di 16 milioni, pagabili in tre esercizi”. Manco a dirlo, l’Atalanta la eserciterà eccome quell’opzione, e poi valuterà come gestire la situazione. Orbene, ciascuno è libero di decidere fino a che punto la Juventus (che aveva comprato Romero dal Genoa nel 2019 per 26 milioni di euro) abbia fatto l’affare, e non piuttosto l’Atalanta. Certo è, però, che il club bianconero si appresta a mettere in conto l’arrivo (sia pure dilazionato) di un discreto gruzzoletto. E il bello – nell’ottica del responsabile del mercato bianconero, Federico Cherubini – è che da Bergamo potrebbe arrivare un’altra discreta iniezione di denari proprio grazie all’acquisizione del sostituto, di Romero (…)

    Juve, Demiral alla Dea spianerebbe la strada per Locatelli

    (…) Il nome di Merih Demiral prende infatti quota quale papabile erede e la dote che il turco lascerebbe a Cherubini sarebbe – secondo richieste – molto vicina ai 30 milioni di euro. E va bene che pure questi saranno/sarebbero dilazionati nel tempo: ma pur sempre da tenere in conto sono. Anche chi sottolinea che (buona?) parte del recente aumento di capitale non sia spendibile sul mercato, dovrà gioco forza riscontrare che la Juventus il suo bel tesoretto per il mercato se lo sta creando. E che, nello specifico, quello fornito dall’Atalata è un assist sfizioso e invitante, ancorché indiretto, per Manuel Locatelli. Chissà, anzi, che non sia proprio il tassello che mancava per completare il gioco ad incastri utile a perfezionare il trasferimento del centrocampista fresco campione d’Europa dal Sassuolo alla Juventus.

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    Chiellini-Cuadrado, anche Allegri ci mette la firma: decisivi!

    TORINO – Poco prima o poco dopo, se non durante: ma i tempi grosso modo sono quelli. Il prolungamento del contratto di Paulo Dybala potrebbe arrivare (o quantomeno essere discusso) in concomitanza con gli annunci dei nuovi contratti di altri due campioni che hanno contribuito in maniera determinante a scrivere questi ultimi clamorosi anni di storia del calcio a tinte bianconere: Giorgio Chiellini e Juan Cuadrado. Due pilastri, due totem. Perché, vabbé, “Re Giorgio” alla Juventus c’è cresciuto come calciatore e come uomo (il suo tesseramento risale addirittura al 2005). Ma pure Cuadrado (2015) il sue bel pezzettone di strada con la Vecchia Signora d’Italia l’ha percorso ed è intenzionato a proseguire ancora per un po’.

    Juve, si riparte dai rinnovi di Chiellini e Cuadrado

    Paeraltro è curioso e fors’anche emblematico notare una sorta di scostamento rispetto agli accadimenti juventini di un anno fa, di questi tempi. La campagna acquisti 2020-21 si apriva con i proclami tesi allo svecchiamento dell’organico, ai rilievi – financo presidenziali – sul fatto che gli allora campioni d’Italia in carica (ma reduci dalla seconda eliminazione consecutiva agli ottavi di finale di Champions League) avevano uno degli organici più vecchi d’Europa. Ora si riparte dai rinnnovi di due ultratrentenni (Chiellini, peraltro, è più vicino ai 40 che ai 30: ne compirà 37 ad agosto).

    Se da un lato è vero che buona parte dello “svecchiamento” della rosa lo si è già fatto, e dunque ora non è il caso di andare troppo con l’accetta, è anche vero che, forse, quest’anno s’è deciso di non esagerare con i proclami: ché dai e ridai con le minacce dei prepensionamenti, poi finisce – come accaduto l’anno scorso – che proprio ai senatori ti devi aggrappare per acciuffare la qualificazione Champions per il rotto della cuffia, dopo che con i giovani s’è rischiato e fatto spesso il patatrac.

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