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    Juve, Chiellini firma il rinnovo. Dybala rientra e tratta

    TORINO – Prima di Cristiano Ronaldo, sicuramente Carlo Pinsoglio ritroverà Paulo Dybala in campo per le mitiche sfide a tiri in porta di fine allenamento. Già, perché se CR7 godrà di qualche giorno di vacanza in più come tutti i reduci dall’Europeo, la Joya, avendo saltato la trionfale Coppa America dell’Argentina, mercoledì vivrà fin dalla prima seduta l’Allegri bis. Un’opportunità per programmare una grande ripartenza dopo i tanti acciacchi dell’ultima stagione, ma anche un’occasione per far ripartire in prima persona le trattative per il rinnovo di contratto. L’accordo tra la Juve e il numero 10 scade nel 2022. Dybala, dopo una lunga fase di stallo, è pronto a riprendere il negoziato: stavolta al posto di Fabio Paratici (trasferitosi al Tottenham) ci sarà il suo successore Federico Cherubini dall’altra parte del tavolo. Rivedersi di persona sarà il primo passo della cosiddetta Fase 2, ma non l’ultimo: Paulo vuole capire bene il progetto che la Juventus ha in mente per lui e nelle prossime settimane è atteso a Torino anche Jorge Antun, il rappresentante dell’ex Palermo. LEGGI TUTTO

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    Juve e Allegri, strategie per l'attacco: Gabriel Jesus il favorito

    TORINO – La Juventus. E Massimiliano Allegri. All’attacco. All’attacco un po’ di tutto: dell’Inter campione d’Italia, e quindi dello Scudetto; della Champions League; del tempo perso (forse) negli ultimi due anni di involuzione di risultati e di gioco. All’attacco, anche, sul mercato. Giacché pur in attesa di capire una volta per tutte cosa abbia intenzione di fare Cristiano Ronaldo, il dg Federico Cherubini e il tecnico Massimiliano Allegri sono già operativi alla ricerca di uno ed eventualmente due nuovi elementi in grado di fornire un contributo in termini qualitativi epperò anche quantitativi al reparto avanzato. S’è visto, del resto, l’anno scorso, cosa succede ad avere soli tre giocatori offensivi di ruolo (CR7, Alvaro Morata e Paulo Dybala): si entra cioè in un circolo vizioso per cui se manca uno spremi l’altro e poi allora l’altro va in riserva e rischia l’infortunio anche lui, mentre l’allenatore deve inventarsi chissà che pur di imbastire una squadra sensata e una formazione ragionata. Nel frattempo, lo Scudetto si accasa altrove e pure i primi posti della classifica (quelli validi per la qualificazione alla Champions League) diventano oggetto di contese da vincere di corto muso. Meglio evitare, insomma. Meglio agire per tempo. La lista della spesa – tradotto: l’elenco di gradimento – è bell’e pronto. E il summit di ieri è tornato utile per confermare talune preferenze ma anche per riportare in auge altre soluzioni.Guarda la galleryJuve 2021-22: quando arriveranno tutti i calciatori di Allegri

    Juve, gli obiettivi per l’attacco

    A prescindere da tutto, comunque, in termini di apprezzamento tecnico e fors’anche di analisi costi- benefici, il più allettante tra i bomber potenzialmente a disposizione della Juventus – secondo i dirigenti della Juventus – resta Gabriel Jesus: da anni, ormai, è nel mirino.Il brasiliano, comunque, ovviamente, non è l’unico obiettivo bianconero. Oltre ai già noti Mauro Icardi, Dusan Vlahovic, Arek Milik, Andrea Belotti… Un nome su tutti, in grande risalita. Un ritorno in auge, cioè, ma in realtà anche un ritorno alla base: Moise Kean.

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    Juve, per Locatelli c’è l’appuntamento. Attenzione alla concorrenza dell’Arsenal

    TORINO – Lo aveva chiesto il giocatore e tutti sono stati di parola. Manuel Locatelli non voleva sentire indiscrezioni sul suo futuro fino alla conclusione dell’Europeo. Per fortuna dell’Italia (e nostra) il cammino azzurro si è protratto fino all’atto conclusivo di domenica contro l’Inghilterra: da lunedì liberi tutti, soprattutto di decidere il proprio destino professionale. Quello del centrocampista del Sassuolo prenderà nuove vie, con un salto di qualità innegabile. Perché Locatelli piace tantissimo, da noi come all’estero, dopo una stagione ad alto livello e dopo un torneo in cui Roberto Mancini lo ha adoperato parecchio, ricevendo sempre risposte convincenti in cambio. Dalla settimana prossima sapremo, almeno a sentire Giovanni Carnevali.

    Sulla Juve Carnevali è stato chiaro

    L’amministratore delegato neroverde ne ha parlato ieri, giorno della presentazione del nuovo allenatore Alessio Dionisi: «In questo periodo non abbiamo parlato né con il ragazzo, né con il suo agente. Locatelli aveva bisogno di stare tranquillo. L’obiettivo di tutti è che la Nazionale porti a termine l’Europeo nel migliore dei modi, dopo ci sarà tutto il tempo a disposizione». Sulla Juventus, Carnevali è stato chiaro: «Ne abbiamo parlato, ma non c’è stata una vera e propria trattativa. Non siamo mai entrati nei dettagli economici, ci incontreremo la prossima settimana per capire se da parte dei bianconeri c’è una possibilità. Siamo però consapevoli che, in questo momento, è difficile che arrivino offerte importanti dal mercato italiano». Differente è invece la situazione fuori dai nostri confini: «Società straniere possono fare questo tipo di investimento, con una di queste il contatto è particolarmente avanzato. Vedremo da lunedì, quando parleremo con l’agente del giocatore».

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    Juve, Kaio Jorge con Ronaldo e Locatelli

    TORINO – Il mercato europeo è abbastanza fermo, ma la Juventus si muove. Aspettando l’imminente vertice bis con il Sassuolo per provare a chiudere l’affare Manuel Locatelli, da settimane in cima alla lista dei desideri del dg Federico Cherubinie dell’allenatore Massimiliano Allegri, alla Continassa si ragiona anche su come rifinire l’attacco. Tutto dipende da Cristiano Ronaldo e dalla sua decisione finale: restare a Torino (il contratto scade nel 2022) o provare una nuova esperienza (Psg)? Fino a una decina di giorni fa i dirigenti bianconeri non sarebbero rimasti troppo sorpresi da un addio del cinque volte Pallone d’Oro. La partita è ancora in bilico ed è nelle mani di Jorge Mendes, potente manager di CR7. Gli indizi che inducono all’ottimismo e alla permanenza di Cristiano nella Juventus, però, sono segnalati in aumento. A confermarlo, oltre alle dichiarazioni pubbliche di Cherubini («Crediamo che Ronaldo possa restare con noi»), sono gli spifferi che filtrano dai salotti del mercato. Da qualche tempo i dirigenti bianconeri stanno ragionando con maggiore fiducia e concretezza al piano A (cioè a una Juve con Cristiano Ronaldo). I piani B (cioè i sostituti Gabriel Jesus, Icardi e Vlahovic) sono tuttora vivi, però sembrano un po’ meno caldi. In attesa di incontrare Mendes, che sarà in Italia tra questa settimana e l’inizio della prossima per mettere fine al tormentone CR7 in un senso o nell’altro, il piano A avanza. Un nuovo attaccante potrebbe arrivare anche in caso di conferma del 36enne portoghese accanto a Paulo Dybala e Alvaro Morata. Diverso, però, sarebbe il profilo. Non un possibile erede di CR7, bensì un giovane talento da far crescere alla scuola di Ronaldo per completare il reparto ed evitare di trovarsi con la coperta troppo corta come nell’ultima stagione.Guarda la galleryJuve, rebus Allegri: le quattro possibili formazioni

    Kaio Jorge in pole per l’attacco della Juve

    Da questo punto di vista, stando a quanto filtra dal Brasile le idee sono chiarissime: è Kaio Jorge, 19enne punta del Santos con il contratto in scadenza a dicembre, il giocatore che più intriga Cherubini (tra le opzioni under 23 resiste Scamacca, già trattato a gennaio). C’è mezza Europa in corsa per il brasiliano, a partire da Milan e Bayer Leverkusen. I rossoneri e i tedeschi hanno mosso passi impor-tanti in vista di gennaio, quando Kaio Jorge sarà svincolato. La Juventus, in caso di permanenza di Ronaldo e di acquisto di Locatelli, è tentata dal provare una sorta di gioco d’anticipo sulla concorrenza per riuscire a compiere il sorpasso.

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    Allegri bis al via: tra nove giorni il raduno della Juve

    TORINO – Tra nove giorni scatta la nuova stagione della Juventus: l’appuntamento per l’Allegri bis è fissato per mercoledì 14 luglio, giorno del raduno, anche se alla Continassa saranno davvero pochi i bianconeri che si presenteranno per le visite mediche e per cominciare a sudare con gli esercizi fisici e gli allenamenti. A causa degli Europei e della Coppa America, sono sedici gli juventini che in quella data saranno in vacanza, da Cristiano Ronaldo a Giorgio Chiellini, da Juan Cuadrado a Danilo, godendosi le tre settimane di relax come da contratto. Si fa prima a indicare chi risponderà alla chiamata del tecnico livornese: Paulo Dybala, atteso in Italia già il prossimo week end, Weston McKennie, Arthur Melo, Carlo Pinsoglio, Gianluca Frabotta.

    E qui finiscono i nomi della prima squadra: a loro però si aggregheranno sia i ragazzi dell’Under 23, alcuni dei quali hanno già debuttato in Serie A (Dragusin, Fagioli, Rafia, che ha esordito, con gol, in Coppa Italia, Felix Correia, Di Pardo, Da Graca), e che Massimiliano Allegri non vede l’ora di poter valutare di persona per poi decidere del loro futuro, sia i giocatori di proprietà della Juventus che sono rientrati dai prestiti (Rugani, De Sciglio, Perin, Pellegrini). Anche per loro il ritiro sarà una sorta di spartiacque tra la possibilità di restare in bianconero oppure di lasciare Torino, in base a esigenze tattiche e a opportunità di mercato.

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    Torino, un autogol dopo l’altro: i timori di un Fila aperto per la “prima” con Juric

    TORINO – È sempre difficile capire da dove cominciare quando bisogna analizzare – cioè, inevitabilmente, criticare – la situazione del Torino Football Club: perché appena pensi a una cosa che non funziona te ne viene subito in mente un’altra che funziona ancora peggio, o che magari proprio non esiste. D’altra parte, però, è tutto sommato anche semplice: perché qualsiasi cosa peschi va bene, nel senso che va male di sicuro. Insomma, ‘ndo cojo cojo. E ci acchiappi. Sbagliano talmente tanto, Cairo e i suoi sodali, da trasferirsi sulla riva del torto anche quando (raramente) hanno ragione: vedi la gestione controproducente della vicenda Lotito/Immobile a margine dell’ultimo Lazio-Toro, con la penosa rissa verbale in tribuna (niente è più triste di uomini ricchi e in teoria distinti che si accapigliano) e, negli spogliatoi, le accuse a Ciro di essersi impegnato (ohibò) per vincere la partita. Ma restiamo all’attualità.

    Guardi al mercato, e vedi il deserto, tra commedia e tragedia, a volta scadendo nella comica: tanto che se un giorno dovessimo scrivere un articolo pubblicando le risposte informali dei vari addetti ai lavori interpellati sulle manovre di Vagnati & C. ci sarebbe davvero da ridere.

    Guardi alle ambizioni di rilancio del club – dal settore giovanile alla fidelizzazione dei piccoli calciatori/tifosi, dalle proprietà immobiliari allo sfruttamento del merchandising – e trovi il nulla: perché nulla è davvero proprietà e capitale del Torino (nemmeno lo stadio, nemmeno il Filadelfia, nemmeno il Robaldo: what’s Robaldo?). Nemmeno il Museo della Leggenda Granata: anzi, quello lo gestiscono dei volontari in periferia e i tesserati di Cairo neppure vanno a visitarlo, forse qualcuno manco sa dove sia (glielo ricordiamo: a Grugliasco, in via Giovan Battista de La Salle numero 87, in un posto chiamato Villa Claretta). Lo sono i giocatori proprietà, sì, la maggior parte dei quali però vale oggi una frazione del prezzo d’acquisto (alcuni costano più d’ingaggio di quanto si ricaverebbe vendendoli) oppure, vedi Belotti, più o meno un quinto della propria quotazione ai tempi d’oro (per il Gallo; per il Toro, gli ultimi tempi d’oro sono quelli di Mondonico).

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