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    Cristiano Ronaldo-Juve, il rischio addio: il Manchester United ci proverà

    TORINO – Nessun trucco, nessun inganno, solamente l’orgoglio per i primati raggiunti e con il futuro sempre nel mirino. Il post social di Cristiano Ronaldo, che ha scombussolato la serata di lunedì, fa ancora discutere, ma è probabile che non convenga indugiare sulla corretta interpretazione delle sue parole. Tanto chiare appaiono a chi battezzava l’uscita del campione dalla Juventus e forse pure chi credeva nel fatto che CR7 avrebbe portato a compimento il contratto quadriennale firmato nell’estate 2018 si sta ricredendo. Già, la tentazione non è mai stata così forte e qui non c’entra il discorso legato all’analisi di una stagione ricca sì di due Coppe in più, ma senza neppure la soddisfazione dello scudetto (ché la Champions in bianconero resta una vera maledizione). Qui conta, piuttosto, la soddisfazione immensa del fuoriclasse che dal suo quartier generale di Lisbona detta la linea a chi si occupa di dargli voce attraverso Instagram e non solo. «Grazie a chi ha preso parte a questo viaggio»; «Non c’è niente come la sensazione di aver lasciato un segno in ogni paese in cui ho giocato, e aver dato gioia ai tifosi dei club che ho rappresentato»; «Questo è ciò per cui lavoro, quello che mi emoziona e che continuerò a inseguire fino all’ultimo giorno»: tracce di un addio, assai malcelato. LEGGI TUTTO

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    Juve, guiderà Cherubini: Paratici saluta

    TORINO – La fine del ciclo nove di Scudetti consecutivi, la cui portata sarà probabilmente valutata appieno tra un po’ di tempo, si avvia a essere un punto di cesura importante nella storia della Juventus. In campo, con l’addio ufficiale di Gigi Buffon e quello ormai molto probabile di Cristiano Ronaldo; in panchina, con il ritorno sempre più concreto di Massimiliano Allegri, e anche nella dirigenza. Di cui quasi certamente non farà più parte Fabio Paratici, costruttore delle nove Juventus campioni d’Italia prima assieme a Beppe Marotta e poi, dopo l’addio all’ex ad nel 2018, da solo. No, non da solo, come del resto non erano soli lui e Marotta prima: lo staff dirigenziale bianconero si è accresciuto sempre più nel corso delle stagioni e proprio un membro di quello staff, Federico Cherubini, è diventato il braccio destro di Paratici quando Paratici è salito al posto di Marotta.Guarda la galleryAllegri alla Partita del Cuore: risate, geometrie e scambi con Ribery

    Cherubini prenderà il posto di Paratici

    CHERUBINI AL VERTICE – Proprio Cherubini prenderà ora il posto di Paratici se, come sembra certo, l’attuale direttore generale lascerà la Juventus dopo 11 anni (al dirigente piacentino sta pensando il Tottenham). Ne sono invece trascorsi circa nove, era il 2012, dall’arrivo di Cherubini nella Torino bianconera, voluto proprio da Marotta e Paratici per essere il direttore sportivo di una squadra che non esisteva: quella composta da tutti i giocatori bianconeri in prestito, che la Juventus voleva però seguire come se stessero giocando in bianconero. Passato attraverso il ruolo di responsabile del settore giovanile, Cherubini ha poi avuto un ruolo chiave assieme a Claudio Chiellini nel progetto seconda squadra, costruendo la prima Juventus Under 23, e ha assunto compiti via via più importanti nell’ambito della prima squadra. Compiti che ora si avviano a essere della massima importanza, con il ruolo di primo dirigente dell’area sportiva.

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    Juve, la svolta in panchina: il ritorno di Allegri sempre più vicino

    TORINO – Massimiliano Allegri è tornato allo Stadium, la casa dei suoi 5 scudetti consecutivi. Ieri è stato protagonista della partita del cuore, in campo. Ma presto potrebbe riappropriarsi anche della panchina. L’Allegri-bis è molto più che una tentazione per la Juventus. È diventato un progetto, un piano preciso. Il presidente Andrea Agnelli, rimasto in ottimi rapporti con il Conte Max anche in questi due anni a distanza, nell’ultima settimana ha cambiato marcia e secondo i ben informati la fumata bianca potrebbe arrivare già nelle prossime 48 ore. L’ipotesi è sempre più concreta, ma non ancora definita al cento per cento perché in ogni caso prima la Juventus deve chiudere l’attuale capitolo e voltare pagina. E separarsi da Andrea Pirlo è tutt’altro che indolore. Questione di amicizia, stima e di un finale di stagione che non ha cancellato i rimpianti per i mesi precedenti, però ha comunque garantito due trofei (la Coppa Italia dopo la Supercoppa di gennaio) e soprattutto la qualificazione alla prossima Champions. La sensazione è che alla Continassa la decisione di cambiare sia arrivata in tempi non sospetti e di solito alla Juventus ogni scelta viene presa con grande freddezza. Tutti motivi che rafforzano l’Allegri-bis imminente.Guarda la galleryAllegri alla Partita del Cuore: risate, geometrie e scambi con Ribery

    Dagli ambienti bianconeri filtra prudenza

    MAX AVANZA – Tutto può anche cambiare in fretta, nel calcio e ancora di più nel mercato. Dagli ambienti bianconeri filtra prudenza. Ma in questo momento, a meno di cambi di programma repentini, gli indizi portano in una direzione: Allegri in pole position per la panchina della Juventus 2021-22 e Andrea Pirlo (tuttora in carica: il bresciano ha ancora un anno di contratto) come prima alternativa nel caso andasse storto qualcosa con Max. Tra i due, fino a qualche giorno fa, c’era anche Rino Gattuso, ma nelle ultime 48 ore l’ex tecnico del Napoli si è tirato fuori e ieri è stato ufficializzato come nuova guida della Fiorentina. L’uscita di scena di Rino, conseguenza della volontà della Juventus di affondare con Allegri, è un indizio in più. L’impressione, stando a quanto filtra dagli ambienti del mercato, è che tra oggi e domani la situazione si sbloccherà in modo definitivo con il congedo di Pirlo e l’avvio dell’Allegri bis.

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