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    Belotti in attesa di Juric ride e segna. Ma la Roma è in agguato

    TORINO – Non ci si poteva aspettare nulla di diverso. Era scontato, anche a salvezza acquisita, immaginare che il Toro non avrebbe trovato gli argomenti giusti per sedersi allo stesso tavolo di Andrea Belotti. Ormai diventato una patata bollente da gestire. Lo ha dimostrato il presidente Urbano Cairo nelle scorse settimane, quando di fronte alle domande sul possibile rinnovo del capitano si è limitato a liquidare la questione in poche frasi: «Vagnati sta già parlando col procuratore di Belotti, ora devo farlo anche io. Dobbiamo guardarci negli occhi e capire cosa vogliamo fare». Già, guardarsi negli occhi. Non c’è stata l’occasione, perché il Toro non ha avuto tempo, modo e forse voglia di trovare un momento utile per affrontare una faccenda che, col passare dei giorni, rischia di condizionare anche il lavoro di Ivan Juric. In questo momento il Gallo, le cui parole più significative sul tema della permanenza in granata sono datate 4 maggio («dove volete che vada, ho ancora un anno di contratto», questa la frase del capitano davanti ad una decina di tifosi all’esterno del Filadelfia), preferisce pensare soltanto alla nazionale. Sa che Roberto Mancini lo considera un elemento cardine del progetto e agli Europei avrà modo di scatenarsi, di essere uno dei leader.Guarda la galleryBelotti e Bernardeschi gol! L’Italia ne fa sette a San Marino

    Belotti tra gli obiettivi della Roma

    […]Per Belotti ora c’è solo spazio per l’Italia. Ma intanto la Roma si muove su più fronti per lui: da una parte c’è il suo grande estimatore José Mourinho che preme per consegnargli le chiavi dell’attacco (lo voleva già al Tottenham poco meno di un anno fa), dall’aIl galloltra ci sono i compagni giallorossi in nazionale (Pellegrini e Spinazzola su tutti) che spingono per far sì che si convinca a volare verso la Capitale. Roma in pressing, Milan invece più defilato. […]

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    Cristiano Ronaldo-Juve, il rischio addio: il Manchester United ci proverà

    TORINO – Nessun trucco, nessun inganno, solamente l’orgoglio per i primati raggiunti e con il futuro sempre nel mirino. Il post social di Cristiano Ronaldo, che ha scombussolato la serata di lunedì, fa ancora discutere, ma è probabile che non convenga indugiare sulla corretta interpretazione delle sue parole. Tanto chiare appaiono a chi battezzava l’uscita del campione dalla Juventus e forse pure chi credeva nel fatto che CR7 avrebbe portato a compimento il contratto quadriennale firmato nell’estate 2018 si sta ricredendo. Già, la tentazione non è mai stata così forte e qui non c’entra il discorso legato all’analisi di una stagione ricca sì di due Coppe in più, ma senza neppure la soddisfazione dello scudetto (ché la Champions in bianconero resta una vera maledizione). Qui conta, piuttosto, la soddisfazione immensa del fuoriclasse che dal suo quartier generale di Lisbona detta la linea a chi si occupa di dargli voce attraverso Instagram e non solo. «Grazie a chi ha preso parte a questo viaggio»; «Non c’è niente come la sensazione di aver lasciato un segno in ogni paese in cui ho giocato, e aver dato gioia ai tifosi dei club che ho rappresentato»; «Questo è ciò per cui lavoro, quello che mi emoziona e che continuerò a inseguire fino all’ultimo giorno»: tracce di un addio, assai malcelato. LEGGI TUTTO