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    De Ligt è incedibile: la Juve ha detto no a Chelsea e Barcellona

    TORINO – Un corteggiamento prima discreto, poi più insistente. Con sempre la identica risposta “no, grazie”. L’oggetto del desiderio è Matthijs de Ligt, le richieste sono arrivate – in ordine temporale – prima dalla Premier League, quindi dalla Liga. E se sulla prima avance ora si è chiarito chi l’avesse fatta (il Chelsea e non il Manchester United), sulla seconda si è subito saputo bene chi avesse bussato alle porte della Juventus. E si tratta proprio del club che, fino all’ultimo momento, aveva cercato di portare a casa il talento difensivo cresciuto nell’Ajax: ovvero, il Barcellona. La storia risale a due stagioni fa, quando la banda di ragazzini allenata da Erik ten Hag sfiorava la finale di Champions League, eliminata al penultimo atto dal Tottenam, dopo aver buttato fuori la Juventus ai quarti. All’epoca i blaugrana avevano conquistato cuore e prestazioni di Frenkie de Jong e avevano cercato di rinvigorire la tradizione olandese mettendo sotto contratto anche il “gemello” De Ligt. Un tentativo andato a infrangersi di fronte al gioco d’anticipo bianconero e alla determinazione del centrale, che aveva detto sì a un contratto quinquennale da 7 milioni e mezzo netti a stagione, con 75 milioni che avevano preso la via di Amsterdam e altri 10 e mezzo quella di Mino Raiola, agente del talento, sotto la forma di “oneri accessori”. LEGGI TUTTO

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    Zidane, tentazione Juve. Anche il Real su Allegri, libera Zizou?

    TORINO – Massimiliano Allegri ha una certezza: nella prossima stagione tornerà ad allenare. Lo ha detto agli amici, senza sbilanciarsi troppo sulla panchina che andrà a occupare. E nelle ultime settimane il suo nome è stato associato con sempre maggiore convinzione alla Juventus. Una destinazione che non sorprenderebbe, considerati gli eccellenti rapporti fra Max e Andrea Agnelli, anche se dal club bianconero non arrivano che smentite dell’ipotesi. E intanto si aggiungono le voci di contatti fra Allegri e il Real Madrid. Una voce clamorosa e, di per sé, non una novità, visto che nell’estate del 2018 il tecnico livornese aveva detto no a Florentino Perez. Il presidentissimo del Real Madrid è sempre stato un estimatore dell’ex tecnico juventino e lo vede bene per gestire la transizione fra il ciclo che si sta concludendo e il nuovo che vuole aprire.Guarda la galleryRonaldo, che doppietta a Udine: la Juve vince in rimonta

    A Madrid la situazione è fluida, l’ipotesi Allegri non è da escludere

    E Zinedine Zidane? I rapporti fra il tecnico francese e Perez non sono privi di qualche spigolatura e sul futuro non ci sono certezze. «Zidane è contento, è un top manager. Il contratto c’è, vedremo cosa succederà a fine stagione», ha dichiarato proprio Florentino. E lo stesso Zidane ha ribadito nei giorni scorsi: «Ad oggi non so nulla. Non guardo al futuro, né ora né quando si diceva che bisognava esonerare Zidane. Non cambia nulla, qui ci si sofferma sul presente, giorno dopo giorno. Domani giocheremo una partita importante ed è questo che ci interessa. Nient’altro. Nel calcio si può avere un contratto di quattro o cinque anni e poi andar via domani. Non significano nulla i contratti. Io sono contento qui, ma bisogna pensare alla gara di domani e a null’altro. Sono felice che il presidente proseguirà il suo lavoro a capo del Real Madrid, ma noi dobbiamo concentrarci solo sul match col Getafe».

    Insomma, a Madrid la situazione è fluida e l’ipotesi Allegri non è da escludere, anche perché è uno dei pochi allenatori top libero ed eventualmente pronto a firmare in tempi brevi.

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    Guarda la galleryJuve, abbraccio di gruppo dopo il secondo gol di Ronaldo LEGGI TUTTO

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    Mercato Juve: ipotesi Asensio e Busquets. Ecco chi partirebbe

    Non sarà SuperLega, dunque, a questo punto. Ma super… mercato forse sì. Giocoforza. Con maxi alleanza a tre. Juventus, Real Madrid e Barcellona sono i soci fondatori, epperò anche i soci affondati, del più formidabile e mirabolante torneo… mai disputato, e che però verosimilmente mai si diusputerà. Andrea Agnelli, Florentino Perez, Joan Laporta hanno racimolato insulti e malumori, più che i milioni auspicati. E ora (posto che possano restare saldi in tolda di comando) un po’ più dura la vita la troveranno in ambito di rapporti con gli altri club e, specificamente, anche in ottica di trattative di mercato (…)Sullo stesso argomentoDa Kean a Icardi e Milik: i rinforzi per l’attacco JuveCalciomercato

    Juve, tutte le possibili trattative con Barça e Real

    (…) Le triangolazioni al vaglio sono svariate. Non è detto che si verifichino, ovviamente. Ma si tratta comunque di preziosi jolly da pescare considerando che il 30 giugno bisogna chiudere i bilanci (Pjanic-Arthur venne formalizzata proprio il 29, in extremis). Sulla tratta Torino-Barcellona, attenzione ai grossi calibri, ai simboli: Leonardo Bonucci e Sergio Busquets. Ruoli diversi, ma qualità e personalità in abbondanza. Se è vero che Bonucci è pronto ad assumersi la responsabilità di diventare il prossimo capitano bianconero, è anche vero che non sarebbe facile escludere a priori l’opportunità di vivere una esperienza altrettanto intrigante quale indossare il blaugrana. Altra opzione interessante: Ousmane Dembélé, attaccante 23enne. In questo caso potrebbe essere Paulo Dybala il tassello chiave (posto ovviamente che non sia già in direzione Parigi). Sull’asse Torino-Madrid, invece, occorre innanzitutto escludere la pista Ronaldo (Perez ha smentito seccamente l’ipotesi, rimarcando che «le voci arrivano dal suo entourage. Non avrebbe senso far tornare Cristiano»). Più verosimile, invece, la possibilità di uno scambio che coinvolga Marco Asensio e Rodrigo Bentancur. È vero che il Boca Junior vanta un diritto sulla percentuale di vendita del giocatore, ma la plusvalenza sarebbe comunque garantita. Tra i profili che in qualche modo possono rientrare d’attualità anche Alex Sandro, Isco, Marcelo.

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