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    Emerson chiama la Juve. Per gennaio sarà ancora duello con l’Inter

    TORINO – Ieri, magari per dimenticare le amarezze che lo intristiscono quando torna ad allenarsi a Cobham incrociando inevitabilmente lo sguardo del “nemico” Frank Lampard, il buon Emerson Palmieri s’è concesso un tuffo in piscina a Danzica assieme ai compagni di Nazionale. Già, ha qualcosa di magico l’effetto che la maglia azzurra provoca su anima e corpo dell’italo-brasiliano alle prese con un’altra stagione da separato in casa o quasi nel Chelsea, “forte” di due presenze da 115 minuti complessivi in Carabao Cup. Avessi detto…

    FUTURO IN BILICO – Così non stupiscono le dichiarazioni, dal sapore fortemente mercataro, rilasciate dal terzino alla Rai subito dopo lo 0-0 contro la Polonia dell’altra sera: «Qui mi sento un giocatore importante, parte di un gruppo, dal punto di vista mentale cambio completamente», ha detto. «Qui», naturalmente, nel senso della Nazionale di Roberto Mancini. E ancora: «In quest’inizio di stagione al Chelsea non sta andando come vorrei, come mi piacerebbe, però io devo solo pensare a lavorare e a fare del mio meglio quando sono in campo». S’intende, quando Lampard decide di schierarlo: mai successo nell’attuale Premier League – quattro esclusioni dalle convocazioni dicono tutto – mentre l’anno scorso le presenze di Emerson si sono fermate a quota 21 per 1524 minuti totali. Un’inezia e anche se sia nella Juventus sia nell’Inter il ragazzo non avrebbe eventualmente il posto assicurato al 100% (la concorrenza freme), di certo la vita gli sorriderebbe maggiormente. Questione di feeling con l’Italia – i trascorsi alla Roma non sono trascurabili – al punto che il trasferimento di Emerson Palmieri è parso inevitabile nelle scorse sessioni di mercato. Ma è mancato sempre qualcosa, nonostante bianconeri e nerazzurri non siano mai indifferenti all’opportunità di ingaggiare un terzino che sa giostrare da laterale a tutta fascia senza problemi.
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    Sassuolo, ecco Maxime Lopez: “Qui grazie a De Zerbi e Boga”

    SASSUOLO – “Dopo 10 anni al Marsiglia ho scelto di venire qui, nonostante il legame forte con la squadra della mia città. Lì era come essere a casa e quando sono andato via è stato molto emozionante”. Parola di Maxime Lopez, ultimo acquisto di un Sassuolo che ha voluto regalare a Roberto De Zerbi un centrocampista (classe 1997) di grande spessore. “Perchè il soprannome ‘Minot’? A Marsiglia chiamano così i ragazzi prodotti del settore giovanile – ha spiegato Lopez in conferenza stampa -. È nato tutto dall’interesse di mister De Zerbi. Parlando con lui al telefono dopo 5 minuti avevo già voglia di venire qui. È un grande allenatore, ho sentito belle cose su di lui anche dai miei amici che giocano in Italia”.

    “Berardi, Locatelli e Caputo grandi giocatori”
    Ancora Lopez: “Boga? Ho sentito Jeremie quando è saltata fuori l’opportunità Sassuolo, lo conosco fin da piccolo visto che eravamo insieme nelle giovanili del Marsiglia. Lui era forte già allora, poi è andato al Chelsea. Mi ha parlato benissimo di questo ambiente ed ha inciso nella mia scelta”. Maxime Lopez, però, non ha ancora potuto incontrare i suoi nuovi compagni di squadra a causa “del protocollo anti-Covid, mi sono allenato individualmente e da oggi lavorerò in gruppo. Guardando l’Italia ho visto già le qualità di Berardi, Locatelli e Caputo. Tre grandi giocatori, non mi sorprende che siano in Nazionale. Arrivo qui a Sassuolo con la voglia di giocare continuità rispetto all’ultimo periodo. Obiettivi? Mi piacerebbe aiutare la squadra a migliorare l’ottavo posto della scorsa stagione, sarebbe bello” ha concluso Lopez. LEGGI TUTTO

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    Juve, Alaba a zero stuzzica Paratici: ideale per Pirlo

    TORINO – Nell’ultimo mercato la Juventus si è inventata di tutto per far fronte alla crisi causata dal Covid. Il dg Fabio Paratici ha sfruttato la propria creatività al massimo: a giugno ha iniziato con uno scambio di lusso (Arthur per Pjanic con il Barcellona) e il 5 ottobre ha chiuso con l’affitto lungo di Federico Chiesa (operazione da 60 milioni tra prestito, riscatto e bonus). È mancato soltanto il colpo a parametro zero, una delle specialità della casa. Da Andrea Pirlo (2011), pietra angolare del ciclo della leggenda, alla doppietta Ramsey-Rabiot nel 2019, praticamente ogni estate i dirigenti bianconeri hanno puntato su uno svincolato. L’ultima sessione e quella del 2017 rappresentano le classiche eccezioni che confermano una regola che ha dato molte soddisfazioni: Pirlo e Paul Pogba su tutti. Dopo un anno di pausa, occhio al 2021, Già, perché c’è un nome che stuzzica più degli altri i campioni d’Italia: David Alaba.
    Juve, Demiral freme: ora tocca a lui

    Il difensore austriaco, già due volte sul tetto d’Europa con il Bayern Monaco, continua a non rinnovare con i bavaresi. In caso di definitiva fumata nera, Alaba sarà il parametro d’Oro per eccellenza. Questione di qualità, esperienza ad alti livelli ed età (28 anni): difficile trovare tutti questi aspetti positivi in un giocatore in odore di svincolo. Si tratta di un profilo che, in situazioni normali, avrebbe una quotazione non lontana dai 60/70 milioni. L’opportunità di ingaggiarlo in saldo intriga Paratici e non solo lui. Alaba chiede uno stipendio da top e non potrebbe essere diversamente per un giocatore in uscita dal Bayern. Non è ancora tempo di conti, seppur gli sgravi fiscali previsti dal Decreto Crescita possano aiutare i bianconeri a reggere la concorrenza straniera, a partire da quella del Manchester City. Di sicuro il fatto che Alaba sia un Under 30 attrae la Juventus. […]
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    Juventus, Mandzukic non torna e non sta trattando

    TORINO – No news! Parafrasando il «no good» diventato marchio di fabbrica di Mario Mandzukic, viene da dire: nessuna notizia. SuperMario, insomma, non tornerà a Torino con un contratto annuale, come si vocifera da qualcje giorno nei corridoi di mercato. La notizia è priva di fondamento e non trova conferma né sul fronte juventino, né da quello dell’entourage del giocatore, attualmente svincolato.
    LIBERO – Mandzukic sta effettivamente cercando una sistemazione ed è stato sondato anche da club italiani (la Fiorentina, per esempio), senza che si trovasse alcun accordo. Mario ha lasciato la Juventus nel gennaio dello scorso anno per giocare in Qatar, ma a Doha non è scattata la scintilla e ora vorrebbe tornare in Europa, Anche le voci sul Milan, tuttavia, per il momento sono prive di conferma o fondamento. LEGGI TUTTO

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    Piacenza, Ballarini in prestito dall'Udinese

    PIACENZA – Il Piacenza, tramite una nota, ha annunciato “il raggiungimento dell’accordo con l’Udinese Calcio per il trasferimento a titolo temporaneo di Marco Ballarini. Centrocampista dotato di fisicità e dinamismo, nato a Gorizia il 28 marzo 2001, dopo aver svolto tutta la trafila nelle giovanili del club friulano debuttando anche in Serie A nel corso della stagione 2019/2020, in Udinese – Spal”. Il giocatore, si apprende dal comunicato, “è già a disposizione di mister Vincenzo Manzo e del suo staff”. LEGGI TUTTO

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    Cagliari, il ds: “Nainggolan? Guardando Giulini ho capito che era sfumato”

    CAGLIARI – Radja Nainggolan non tornerà al Cagliari in questa stagione; il direttore sportivo dei rossoblù Pierluigi Carta spiega in conferenza stampa il mancato ritorno del Ninja dall’Inter: “Siamo molto dispiaciuti, le aspettative erano alte per tutti, per i tifosi e anche per la società. L’ultimo giorno di mercato, alle 17.15, squilla il telefono di Giulini: era Zhang, il nostro patron era convinto che sarebbe andata bene. Dopo una mezz’oretta di telefonata l’ho visto deluso e sconsolato, perché ho capito che la trattativa stava andando male. Si sono fatte le 18.30 così e abbiamo preso la decisione razionale, non quella da tifoso. Appena il Napoli ci ha dato il via libera ci siamo buttati su Ounas, pur delusi per Radja. Ma si parla di bilancio: il Cagliari esiste oggi e deve esistere anche tra dieci anni, a differenza di altre squadre che poi hanno conosciuto categorie inferiori alla Serie A”.

    “Con Nainggolan è finita così, il presidente ha fatto davvero di tutto, ma non si poteva fare diversamente. Nuovo assalto a gennaio? Non dipende da me, ma la nostra volontà e quella del giocatore è netta: a gennaio dovranno esserci nuovamente le condizioni accessibili per il nostro club, perché l’obiettivo deve essere la sostenibilità del Cagliari anche tra 10 anni”. LEGGI TUTTO

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    Juve, senti Pogba: “Tutti vorrebbero giocare nel Real Madrid, è un sogno”

    TORINO – “Ora sono a Manchester. Ho sentito tanti rumors sul fatto che potessi andare via, ma sto cercando di portare il club ancora più in alto” sono le parole di Paul Pogba, centrocampista del Manchester United e della nazionale francese, in conferenza stampa. L’ex centrocampista della Juventus ha parlato anche di futuro: “Futuro? Mi concentro sul calcio, nessuno mi ha detto niente. Non mi è stato parlato di un contratto. Penso che ci sarà un momento in cui il club verrà a parlarmi e forse mi offrirà qualcosa, oppure no. Per il momento non è successo niente. Non posso dire qualcosa di cui non so nulla”. Poi, sul Real Madrid: “Tutti i giocatori vorrebbero giocare nel Real Madrid, è un sogno. Magari un giorno, chi lo sa…Ora sono al Manchester United, mi piace il mio club”. LEGGI TUTTO

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    Brescia, riecco Diego Lopez: “Qui per tornare in Serie A”

    BRESCIA – È cominciato il secondo capitolo di Diego Lopez al Brescia, dopo il primo, sfortunato, che ha sancito la retrocessione in B. “Sono felice che il Presidente punti nuovamente su di me. Sono tornato con voglia, entusiasmo e contento di questa nuova opportunità: non sono qui per il bel rapporto che ho con Cellino, ma per le caratteristiche che ho da allenatore e per quello che valgo” ha detto il tecnico subentrato a Luigi Del Neri, nel giorno della sua presentazione. 
    Esonerato Delneri, a Brescia torna Lopez
    “Il comunicato a me dedicato? Sinceramente mi ha fatto piacere perché la stima tra noi rimane sempre, però il sentimento nel lavoro non deve entrare: alleno il Brescia perché ho grandi motivazioni. In questi due mesi in cui non sono stato il tecnico dei biancoazzurri ho seguito la squadra e credo che ci siano giocatori di grandissima qualità. Il nostro obiettivo è quello di tornare in Serie A e di rimanerci il più a lungo possibile: il Presidente, tenendo tutti i migliori, ha dato un segnale forte e di grande ambizione. Dobbiamo essere un gruppo, uniti, perché un campionato non si vince da solo e abbiamo l’obbligo di onorare la maglia ogni giorno. Sono convinto di avere una rosa forte e completa in tutti i reparti e voglio far rendere ogni giocatore al meglio cercando di schierarlo nella posizione giusta”. LEGGI TUTTO