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    Inter, Calhanoglu ko: l'esito degli esami, niente Juve

    Dopo l’infortunio rimediato con la Turchia, Calhanoglu si è sottoposto agli esami strumentali, che hanno dato brutte notizie all’Inter. Il centrocampista ha accusato una distrazione muscolare all’adduttore della coscia destra. Certamente salterà la sfida contro la Fiorentina della prossima giornata e anche l’andata della semifinale di Coppa Italia contro la Juventus. L’obiettivo è di recuperarlo per i quarti di ritorno di Champions League contro il Benfica.
    Il comunicato dell’Inter sulle condizioni di Calhanoglu
    Questa la nota della società: “Hakan Çalhano?lu si è sottoposto questa mattina a esami clinico strumentali presso l’Istituto Humanitas di Rozzano. Per il centrocampista nerazzurro distrazione muscolare all’adduttore della coscia destra. Le sue condizioni saranno rivalutate nei prossimi giorni”. LEGGI TUTTO

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    Inter, la nuova spina dorsale di Inzaghi

    MILANO – Romelu Lukaku domani tornerà in gruppo, mentre Marcelo Brozovic spera di esserci per la Juve. Bollettini dai lungodegenti che da un po’ fanno meno notizia e incutono meno apprensione tra i tifosi nerazzurri. Merito di Simone Inzaghi ma pure di Beppe Marotta e Piero Ausilio, perché questa Inter ha effettivamente due titolari per ruolo. Nell’ultimo campionato non era così ed è bastato non avere Brozovic per tre partite (Sassuolo e Fiorentina a San Siro, il Toro al Grande Torino) per perdere lo scudetto a causa dei due punti racimolati sui nove disponibili. Ora la musica è radicalmente cambiata e, come certificato da Marotta lunedì al Galà del Calcio: «È tornata la squadra che ci ha dato soddisfazioni nella passata stagione».

    Nuovi leader

    Un’Inter dove però sono nuovi i punti di riferimento in campo e all’interno dello spogliatoio. La “spina dorsale” nata a stagione in corso vede Onana come base (il camerunese ha dato coraggio a tutta la difesa e ha portato grande positività pure in campo), Acerbi al centro della difesa (non ha sbagliato una partita e conosce a memoria il calcio di Inzaghi) e Dzeko in attacco (doveva essere eclissato dalla LuLa invece è stato preziosissimo come regista alto). Un pensierò a sé lo merita Hakan Calhanoglu, non fosse perché si è rivelato uno straordinario alter-ego di Brozovic, il che ha permesso ad Asllani di non vivere schiacciato dalle pressioni: il turco – basta pensare alle due partite giocate con il Barça – è stato semplicemente straordinario per come ha guidato la squadra e per la qualità delle sue giocate. Questa varietà di soluzioni può rappresentare la forza di un’Inter che non ha per nulla perso l’ambizione di vincere il ventesimo scudetto, quello della seconda stella: fondamentale in tal senso, chiudere bene prima della maxi-sosta per il Mondiale. Tre trasferte: Firenze, Torino per affrontare la Juve e Bergamo, diranno moltissimo sulle ambizioni dei nerazzurri.
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    Inter, infortunio muscolare per Calhanoglu: salta l'Udinese

    MILANO – Oltre a Lukaku, il cui rientro è previsto dopo la sosta nazionali, l’Inter perde anche Hakan Calhanoglu. Il centrocampista turco si è sottoposto quest’oggi a esami strumentali presso l’Istituto Humanitas di Rozzano e gli accertamenti svolti “hanno evidenziato una distrazione muscolare al flessore della coscia sinistra. Le sue condizioni saranno rivalutate la prossima settimana”, come si legge nella nota ufficiale pubblicata dal club nerazzurro sul proprio sito web. Calhanoglu non sarà dunque a disposizione di Simone Inzaghi per la trasferta di Udine. LEGGI TUTTO

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    Pupi Avati e lo Scudetto Milan: “Ho goduto a veder piangere Calhanoglu”

    MILANO – Il regista Pupi Avati, grande tifoso del Milan, racconta la sua gioia straripante per il campionato vinto dai rossoneri di Stefano Pioli: “Ieri ho vissuto la partita scudetto guardandola in treno, su un cellulare – racconta a Rai Radio 1 – già  al primo gol mi sono commosso, sul secondo ho provato a trattenermi e sul terzo gol sono esploso in un pianto liberatorio. E una signora davanti a me mi ha detto ‘mi dispiace’: pensava mi fosse successo qualcosa di brutto”.Guarda la galleryMilan, il pagellone dello Scudetto: Tonali e Pioli on fire!
    Avati, l’amore per Pioli e Leao
    “Questa vittoria ha fatto bene a tutta l’Italia, anche agli interisti – prosegue l’83enne Avati – la gioia è bella da vedere, ha qualcosa di sacro e misterioso. Ma quando ho visto il traditore Calhanoglu con le lacrime agli occhi lo ammetto: ho goduto. Che consiglio darei ai ‘cugini’ nerazzurri? Secondo me hanno condiviso la nostra gioia, i tifosi interisti sono stati molto signorili, ci hanno fatto i complimenti e forse sono stati anche loro felici per la vittoria”. “Sono autenticamente innamorato di Pioli – confessa il regista emiliano – mi ricorda un po’ mio padre, che era bello ed elegante e piaceva molto alle donne, proprio come l’allenatore milanista. Il miglior rossonero della stagione? Leao. Lui non va venduto, è il miglior giocatore in Italia. E’ la grazia, è Ermes, ha le ali ai piedi. Ha la naturalezza che Lucio Dalla aveva col clarinetto, un grandissimo talento. C’è qualcosa di meglio di uno scudetto rossonero? Lo cambierei solo con un mio Oscar”. LEGGI TUTTO

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    Calhanoglu punta lo scudetto: “Ci crediamo. Rigore in Juve-Inter? Il più importante”

    MILANO – Decisivo col suo penalty per il successo dell’Inter in casa della Juve nel big match della 31ª giornata di serie A, il trequartista nerazzurro Hakan Calhanoglu ha commentato in un’intervista a SportMediaset la gara contro i bianconeri e la sua realizzazione dal dischetto, la settima in questo campionato: “E’ stato il rigore più importante della mia carriera, in questa partita volevamo vincere. Il primo l’ho sbagliato, ma ero in fiducia e ho segnato il secondo. L’importante è avere vinto. Lasciare il secondo tiro a qualcun altro? Assolutamente no, avevo fiducia in me e nel mio tiro”, afferma il turco.
    Allegri dopo Juve-Inter: “Siamo fuori dalla corsa scudetto”
    Juve-Inter, senti Moggi: “Bianconeri giustiziati”
    Calhanoglu: “Crediamo allo scudetto. Voglio un futuro vincente all’Inter”
    “Perchè ho chiesto scusa dopo il gol? Per il mio primo errore, so quanto i tifosi tengono al match”, afferma Calhanoglu, che aggiunge: “Vittoria importante? Un match che ci dà carica in più, non era facile. Non abbiamo fatto la miglior partita della stagione ma non ci interessa, servivano tre punti e così è stato”. La testa è già al prossimo match col Verona: “Non dobbiamo abbassare la guardia, è una partita che non si può sbagliare”. Una chiosa sulla lotta scudetto e sul suo futuro: “Crediamo allo scudetto, non mi piace parlarne troppo ma lotteremo fino alla fine del campionato. I miei obiettivi futuri? Restare all’Inter per vincere…e non farmi male”, conclude il numero 20 di Inzaghi.
    Guarda la galleryJuve ko con l’Inter: decisivo il rigore realizzato da Calhanoglu LEGGI TUTTO

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    Juve-Inter 0-1: Calhanoglu su rigore decide il Derby d'Italia

    TORINO – Il derby d’Italia è dell’Inter e chi vuole parlare di un successo di corto muso, faccia pure. Non avrà torto. La Juventus prende possesso pieno della partita, dominandola per lunghi tratti, ma i nerazzurri dimostrano di saper soffrire e agguantano tre punti che li rilanciano pesantemente in chiave scudetto, a -3 dal Milan in classifica e a parità di gare giocate (30). I bianconeri pagano una notte di rara sfortuna fra traverse, pali, rigori contro sbagliati e poi ripetuti, rigori a favore molto sospetti e non fischiati, smarrendo l’imbattibilità in campionato dopo 4 mesi ed escono sconfitti allo Stadium contro l’Inter dopo 10 anni. E’ il segno che non conviene coltivare ambizioni tricolori, da un lato, con la Roma che s’affaccia al quinto posto a -5; è il segno che forse la ruota è girata, dall’altro. Ma il derby d’Italia si concentra attorno a un episodio chiave, che conviene raccontare per bene.Guarda la galleryJuve-Inter, da Ramazzotti alla Pellegrini: quanti vip in tribuna

    Doppio rigore

    Il giallo, contenuto nell’ampio finale del primo tempo, infiamma gli animi già bollenti. Morata nella propria area di rigore commette un intervento imprudente su Dumfries e con Alex Sandro in soccorso del compagno, l’arbitro Irrati viene richiamato al monitor dal Var Mazzoleni e così ribalta la decisione. Calhanoglu si fa parare il rigore dall’esperto Szczesny e sulla mischia successiva è ancora Irrati a fischiare un fallo del turco sul portiere bianconero. Finisce qui? Macché. Altro “squillo” nell’auricolare di Mazzoleni e altra decisione cambiata, perché De Ligt era entrato in area prima di tutti gli altri e allora il penalty si ripete: è il 50’ e stavolta Calhanoglu spiazza Szczesny. A margine, ma non troppo, lo “strip” di Allegri che si toglie il cappotto urlando le sue rimostranze.

    Guarda la galleryJuve, Allegri è una furia: getta via il cappotto dopo il rigore per l’Inter

    Non è serata per la Juve

    Il tecnico bianconero se la gioca con tutti gli attaccanti in campo più Cuadrado, per una formazione indovinata dai media per dieci undicesimi, a parte Rabiot preferito a Zakaria. Lo svizzero entrerà dopo mezz’ora abbondante al posto di Locatelli, vittima di un calcio in testa da parte di Lautaro Martinez, che poco dopo rischia il secondo giallo per un’entrata teoricamente non consentita su Chiellini, ma se la cava. Il turbante sul capo dell’ex Sassuolo dura poco e il bianconero esce pure in lacrime per colpa di una vista problematica e di un problema alla gamba destra. La Juventus svolge compatta le due fasi, con gli attaccanti pienamente coinvolti (come aveva detto Pavel Nedved nel pregara: «Se tutti si aiutano nel difendere, poi la squadra diventa forte nell’attaccare»), Dybala che prova a impegnarsi nella pressione alta su Brozovic, Vlahovic che fa tanto movimento e sportella volentieri, nel contesto di una partita in cui la Juve piace tantissimo per impatto fisico e intensità agonistica. L’Inter lascia sfogare l’avversario, però fatica a ripartire: così si dedica a una partita di sacrificio e quantità. Nel primo tempo, ricco di scontri al limite e con sei ammoniti sul taccuino di Irrati, non si contano le occasioni per i bianconeri (14-3 il bilancio all’intervallo), dalla traversa rocambolesca di Chiellini con il ginocchio ai tentativi di Dybala, Cuadrado, Morata. In coda, ecco il giallo del rigore ripetuto e segnato da Calhanoglu.

    Guarda la galleryJuve ko con l’Inter: decisivo il rigore realizzato da Calhanoglu

    Cambi e sfortuna

    Il secondo tempo ricomincia con un altro giallo, quando Bastoni commette fallo su Zakaria – sentenzia il Var – fuori dall’area interista. Ma rimangono forti dubbi. Inzaghi cambia: dentro Darmian e Correa, fuori Dumfries e Lautaro. Perisic, nel frattempo, aveva salvato praticamente un gol fatto in seguito a una combinazione Zakaria-Vlahovic-Dybala. Il serbo, come tutta la Juve nel collezionare occasioni non sfruttate, non ha fortuna: servito da un buon Rabiot, si libera di Skriniar ma apre troppo il destro per colpa della pressione di Brozovic. I bianconeri trovano meno spazi nella ripresa, i nerazzurri resistono, mentre Allegri sostituisce Morata con Kean e Alex Sandro con De Sciglio. E’ sventura Juve, anche quando Zakaria prende il palo su conclusione deviata da Handanovic. Vidal e Gagliardini nell’ultimo quarto d’ora vanno a fare massa, Correa manca il 2-0, quindi Bernardeschi e Arthur rilevano Cuadrado e Rabiot senza esaltare nessuno. Non cambia più nulla, se la ride l’Inter. E la Juve ricomincerà a lottare per un posto Champions sabato sera a Cagliari, con un Morata (squalificato) in meno.

    Juve-Inter, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO