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    Lecce-Juventus, Allegri e il dubbio in difesa. In mezzo Miretti con Rabiot

    INVIATO A LECCE – Allo stadio di Via del Mare, dove il Lecce davanti ai propri tifosi non ha ancora vinto, quattro pareggi e una sconfitta, la Juventus di Massimiliano Allegri prova a proseguire la rimonta in campionato dopo le due vittorie di fila con Torino ed Empoli. La seconda miglior difesa del campionato, quella bianconera (col dubbio Rugani-Gatti-Bonucci), contro il secondo peggior attacco della Serie A sono le premesse statistiche più evidenti di un match che la squadra torinese non può sbagliare dopo l’eliminazione in Champions a seguito della sconfitta a Lisbona con il Benfica. LEGGI TUTTO

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    Monza-Juve 1-0: ko senza reagire

    E’ finita come contro il Benfica, con la Juventus sconfitta a prendere i fischi della curva, questa volta quella dello U-Power Stadium di Monza, comunque gremita di tifosi bianconeri che avevano contestato anche prima del fischio d’inizio, placati da Danilo. Fischi che la squadra di Massimiliano Allegri, in tribuna perché squalificato, come Cuadrado e Milik, prenderà di certo anche allo Stadium alla ripresa contro il Bologna. Starà al tecnico e ai giocatori, tra i quali oltre agli squalificati dovrebbero rientrare Locatelli, Rabiot e Alex Sandro, provare a spegnerli battendo i rossoblù e cominciando a risalire una classifica che comincia a farsi preoccupante. A preoccupare, però, più ancora della classifica e della sconfitta, sono la prestazione e l’atteggiamento dei bianconeri: Di Maria in primis, che ha fatto la differenza al contrario facendosi cacciare con un fallo di reazione di incredibile ingenuità.Guarda la galleryLa Juve paga l’ingenuità di Di Maria: fallo di reazione su Izzo, espulso al 40′

    JUVE MOLLE Spenta, forse intimidita e sfiduciata (e non sarebbe un bel segnale) dalla contestazione, la Juventus ha iniziato lasciando l’inziativa al Monza, che ha recepito la richiesta di coraggio da parte del nuovo tecnico Palladino provando a pressare alto. Nello specifico, le punte Mota Carvalho e Caprari attaccavano i centrali Gatti e Bremer, il trequartista Pessina puntava Paredes che si abbassava per costruire, mentre gli esterni Ciurria e Carlos Augusto e i mediani Rovella e Sensi curavano terzini e mezzali bianconere, ossia De Sciglio e Danilo e McKennie e Gatti. Un pressing non certo ossessivo, ma che è comunque bastato per impedire alla squadra bianconera di prendere l’iniziativa – 42% il possesso juventino nel primo tempo – e soprattutto di creare pericoli: 6 i tiri bianconeri, 7 quelli biancorossi, solo uno per parte nello specchio. Nessuno, né da una parte né dall’altra, pericoloso. Una sterilità, quella bianconera, frutto anche di tanti, troppi errori in fase di circolazione di palla, soprattuto da parte di McKennie e Kostic, forse stanchi dopo tante partite (il serbo era alla quinta da titolare in 15 giorni, lo statunitense alla quarta, più 45 minuti a Parigi). Così Vlahovic e Di Maria hanno finito per restare isolati e quando il Fideo ha provato ad accentrarsi e abbassarsi non è mai riuscito a legare il gioco con efficacia. Anzi, proprio in una di queste occasioni, pressato probabilmente oltre il limite del fallo da Izzo, ha reagito con una gomitata tanto plateale quanto assurda che gli è giustamente valsa il cartellino rosso.

    Guarda la galleryMonza-Juve, Allegri al telefono in tribuna durante la partita

    IL CROLLO In 10, nella ripresa la Juventus ha mantenuto la difesa a tre a cui era passata nella seconda metà del primo tempo, schierandosi con un 3-5-1. Un assetto che avrebbe dovuto garantire almeno copertura, invece la squadra bianconera ha subito rischiato grosso quando, su cross da destra di Ciurria, Mota Carvalho ha anticipato Gatti sul primo palo senza trovare la porta da due passi, mentre Gytkjaer ha alzato troppo la mira di testa ancora su cross da destra, stavolta di Barberis. Questi ultimi messi dentro da Palladino assieme a Caldirola al 10’, per provare a sfruttare con forze fresche un eventuale calo atletico della Juventus in 10. Landucci, il vice di Allegri, ha invece mantenuto in campo i 10 rimasti degli undici iniziali, continuando a cercare di proteggere l’area per provare a colpire in contropiede. Dopo averne sprecato uno con un passaggio di Danilo intercettato da Pablo Marì, la Juventus è però capitolata all’ennesima occasione concessa al Monza: Gytkjaer ha ancora anticipato Gatti su cross da destra di Ciurria e stavolta ha battuto Perin. A questo punto è arrivato anche il primo cambio bianconero, con Kean per Kostic e il passaggio al 4-3-2. Proprio Kean di testa ha avuto l’unica occasione per pareggiare, ma ha girato troppo centralmente. E così il Monza si è preso la prima vittoria in Serie A, senza neppure tremare troppo nel recupero.

    Sullo stesso argomentoJuve al buio, è confusione totale: tutti i motivi della crisi bianconeraJuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Ucraina, torna il calcio. Tra speranza e paura

    TORINO – (e.e.) Il pallone torna a rotolare nei campi di calcio in Ucraina, e nella vicina Polonia dove sconfina per le coppe. Riecco il campionato tra paura, speranze e voglia di pace nel Paese martoriato dai bombardamenti e dall’invasione russa.
    IL VIA Una breve cerimonia, un minuto di silenzio per le vittime della guerra, ed ecco il via alla partita fra Shakhtar  e Metalist, le squadre di Donetsk e Kharkiv, che ha aperto il campionato ucraino. Il match, disputato sul terreno dello stadio Olimpico di Kiev e chiuso al pubblico per questioni di sicurezza, si è concluso sullo 0-0. Altre partite nella parte occidentale e più sicura della Nazione, anche se non completamente al riparo da eventuali attacchi dell’esercito russo. Ogni stadio in cui si gioca è stato dotato di sirene e rifugi antiaerei nelle immediate vicinanze, con l’ausilio di protezioni di armi antiaeree mobili dell’esercito ucraino. Gli arbitri sono stati istruiti per gestire le eventuali interruzioni. Alcune partite sono già state rinviate a data da destinarsi per questioni organizzative: si tratta di Minaj-Leopoli, Dnipro-Oleksandriya e Inhulets-Dinamo Kiev, tutte valide per la 1ª giornata. Mariupol e Desna, i cui territori sono stati massacrati dagli invasori, non prendono parte al torneo.
    Risultati: Shakhtar-Metalist 0-0Ch.Odessa-Veres Rivne 0-1Zorya-Vorskla 3-1Kolos Kovalivka-Kryvbas 0-0
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    Pronostico Roma-Cremonese, aria di Over all'Olimpico

    La seconda giornata di Serie A prevede un doppio posticipo. Lunedì 22 agosto, alle 18.30, si parte con l’aperitivo tra Roma e Cremonese.
    Serie A, indovina il risultato esatto di Roma-Cremonese per vincere i premi in palio!
    Roma favorita, grigiorossi a viso aperto
    Al debutto in campionato la Roma non ha tradito le attese vincendo a Salerno. “Solo” con un gol di scarto, però, nonostante le tante occasioni create. I miglioramenti sotto questo aspetto sono attesi nella sfida contro la Cremonese che a Firenze non ha certo fatto barricate, uscendo sconfitta per 3-2.
    Nelle fila dei grigiorossi occhi su David Okereke, in gol anche in Coppa Italia contro la Ternana.
    Lecito attendersi un match frizzante, con almeno tre reti totali (Over 2,5) e con la Roma a segno da due a quattro volte (Multigol Casa 2-4).
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    Sassuolo-Lecce show, le quote sono per l'Over 2,5

    La prima giornata di campionato, dopo 51 anni (e per la quarta volta nella sua storia), non ha regalato pareggi. Le dieci che hanno vinto hanno tutte tre punti in classifica mentre le altre sono tutte ferme a quota zero. Nel gruppo delle sconfitte sono inserite Sassuolo e Lecce che il calendario mette di fronte in questo secondo turno di Serie A. Gli emiliani sono reduci dal netto ko per 3-0 in casa della Juventus mentre il Lecce ha di che rammaricarsi visto che, contro l’Inter, dopo aver agguantato il pareggio, ha subìto il gol del definitivo 1-2 soltanto al 95’ e, per giunta, su un calcio d’angolo.
    Sassuolo-Lecce show! Indovina il risultato e vinci i premi in palio!
    Per le quote la scelta cade sul segno “1”
    Come è facile immaginare sia Sassuolo che Lecce avranno grande voglia di reagire ad un esordio poco brillante e questo desiderio potrebbe lasciar ipotizzare un match abbastanza aperto e, perché no, magari anche con qualche fuoco d’artificio.
    Per le quote il segno “1” sembra catalizzare la maggior parte delle attenzioni ma, se è vero che la sfida potrebbe essere più movimentata di quanto possa apparire alla viglia, allora si apre anche uno spiraglio per l’Over 2,5. Un esito che, alla fine, non sorprenderebbe poi più di tanto.
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    Pronostici Serie A, quote ok per l'Udinese

    Sembrava che il debutto dell’Udinese al Meazza contro il Milan potesse regalare soddisfazioni ai friulani ma il vantaggio iniziale (dopo due soli minuti di gioco) è stato capovolto dai rossoneri nel corso del primo tempo ed anche il pareggio (un attimo prima dell’intervallo) non è bastato all’undici di Sottil. Nella ripresa, infatti, sono arrivate altre due reti (Diaz prima e Rebic dopo) che hanno lasciato all’Udinese l’amaro in bocca e, soprattutto, zero punti in classifica. Anche la Salernitana, in casa contro la Roma, ha iniziato il campionato con una sconfitta (0-1) e adesso sia i friulani che i campani avranno voglia di riscattare il ko rimediato all’esordio.
    Udinese-Salernitana, fai il tuo pronostico sulla sfida della Dacia Arena
    Per vincere è necessario segnare
    Secondo appuntamento fondamentale per Udinese e Salernitana che, nella cornice dello stadio Dacia Arena, si affrontano con la gran voglia di conquistare i primi tre punti stagionali.
    Per le quote la formazione di casa parte favorita ma, a parte questo, vale la pena anche considerare che, se è vero che entrambe le squadre avranno sete di vittoria, non basterà fare una gara attendista. Per vincere bisogna segnare e sia l’Udinese che la Salernitana proveranno a farlo con l’ipotesi “Goal” che, di conseguenza, assume contorni tutt’altro che peregrini. Staremo a vedere…
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    Argentina: cambia la formula del campionato. O forse no

    TORINO – Tra poco meno di 5 ore, alle 10.30 bonaerensi, le 15.30 italiane, nella sede dell’Afa, la Federcalcio argentina, non dovrà mancare nessuno: si discute la riforma del campionato, si parla di come sarà il torneo 2022-23, si analizza un cambio di format. L’ennesimo. Le ultime indiscrezioni che filtrano dal Predio di Ezeiza lasciano capire che il presidente El Chiqui Tapia non accetterà alcuna modifica e rispetterà quanto firmato e votato dall’Assemblea: che ci siano cioè retrocessioni graduali fino al 2025, con l’obiettivo di raggiungere, nel 2026, una Primera Division a 22 squadre, che è  il desiderio dei top club e delle tv detentrici dei diritti. La battaglia, comunque, sarà accesa: alcuni dirigenti hanno intenzione di mettere sul tavolo un vecchio progetto di Eduardo Spinosa del Banfield, una Serie A sempre con 30 squadre, con una modalità di disputa diversa da quella attuale. Se passasse, sarebbero cancellate le retrocessioni del torneo in corso che è al giro di boa (14 giornate giocate su 27).
    Telefono bollente
    Ieri il telefono di Tapia non ha smesso un secondo di trillare:  chili di chiamate e tonnellate di whatsapp e messaggi vocali dai dirigenti dei club di Primera e Ascenso. Man mano che, sulle reti social, venivano pubblicati veri o presunti rumours, aumentava la preoccupazione. «Non cambia nulla», la secca e ripetitiva risposta del Presidente dell’Afa. Questo «Non cambia nulla» significa che, nel 2023, la formula sarà uguale a quella attualmente in uso e cioè un primo semestre con la Copa de la Liga (si vedrà in un secondo tempo se il nome verrà mantenuto o cambiato), con le 28 squadre divise in due zone. Nel secondo semestre, invece, scatterà un Torneo de la Liga Profesional, con 28 squadre che si affronteranno in 27 turni. Un’alternativa sarebbe organizzare due tornei “lunghi”, uno per semestre. «Dipenderà tutto dal parere positivo o meno dei club che giocano Libertadores e Sudamericana, ma non arriverà», fanno sapere fonti interne alla Federazione.
    A caccia del cambio
    In molti, appare evidente, spingono per una riforma. I dirigenti dei club a rischio retrocessione e alcuni loro alleati possono contare sull’appoggio dei club di Nacional B, stimolati dal fatto che, se fossero bloccate le retrocessioni, le squadre del loro campionato ne beneficerebbero nel 2023. Questa la proposta: la prima misura adottata sarebbe mantenere il numero di squadre iscritte a 30, cosa che le tv detentrici dei diritti non accetterebbero manco sotto tortura. Questo implicherebbe il congelamento delle due retrocessioni, mentre dalla Primera Nacional sarebbero promosse le prime due classificate, come da regolamento. Come giocherebbero le 30 squadre? Nel primo semestre si organizzerebbero due zone con 15 squadre l’una. Al secondo semestre accederebbero le prime 10 delle due zone, cosa che porterebbe il format a un torneo da 20 club, la formula preferita dalle grandi (capeggiate da Boca Juniors e River Plate) e dalle tv. Le restanti 10 squadre sarebbero raggruppate in un torneo da 20 con altri 10 club del Nacional B: in palio ci sarebbe la permanenza nella massima serie.
    Al di là delle posizioni che si registreranno tra poche ore nella riunione dell’Afa, Tapia sa perfettamente che non gli serve cambiare ancora un torneo in corso di svolgimento. Proprio il presidente federale, infatti, aveva ratificato il ritorno delle retrocessioni in questo campionato e ritiene che cambiare idea sarebbe un errore politico madornale, soprattutto perché comporterebbe un nuovo confronto con le tv e una nuova convocazione dell’Assemblea per cambiare il regolamento. Il tutto mentre si gioca e la palla rotola. Cervellotico è dir poco.
    Quindi, ricordando che l’incontro di oggi non sarà decisivo, al momento tutto lascia pensare che il Torneo 2023 non cambierà di una virgola: inizierebbe con 28 squadre e si giocherebbe come quest’anno. Attenzione, però: ciò che cambierà rispetto al presente saranno le retrocessioni. Quattro nel 2024 e altrettante l’anno dopo. In questo modo, dato che saranno solo 2 le promozioni dalla Primera Nacional, la Serie A argentina nel 2026 sarà composta da 22 società, decisione che era stata già ratificata dall’Afa e che è quanto vogliono le tv.
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    Pronostico Siviglia-Valladolid, andalusi favoriti

    Il Siviglia di Lopetegui e Papu Gomez ha steccato la prima in Liga. Gli andalusi hanno perso 2-1 a Pamplona contro l’Osasuna e sono decisi a riscattare il passo falso nella prima gara interna in campionato contro il Valladolid.
    Siviglia-Osasuna, indovina il risultato e vinci i premi in palio!
    Valladolid, il calendario è avverso
    Il ko di Pamplona ha confermato il mal di trasferta degli andalusi già evidenziato nel corso della passata stagione. Il mercato ha aggiunto Isco ma ha tolto dei cardini importanti in difesa come Kounde e Diego Carlos. E forse non è un caso se pronti-via il Siviglia ha imbarcato due reti al debutto.
    Peggio però ha fatto il Valladolid, a cui il Villarreal ha dato il “benvenuto” in Liga con tre reti tutte nella ripresa. Dopo il Sottomarino Giallo dunque un altro avversario di livello superiore per il club neopromosso, ancora una volta sfavorito nel pronostico.
    L’1 del Siviglia si gioca intorno all’1.55, in alternativa occhio alla combo 1X più Under 3,5 o 4,5 a seconda di dove si vuole fissare l’asticella.
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