consigliato per te

  • in

    Milan 1994, più che una squadra: nuova produzione originale Sky Sport

    TORINO –  Tornano le grandi produzioni originali di Sky Sport: da domani, martedì 7 maggio, arriva Milan 1994, più che una squadra, un appuntamento unico in onda su Sky, in streaming su Now e disponibile anche on demand. La nuova produzione in due episodi da un’ora ciascuno – entrambi in onda su Sky Sport Calcio, il primo episodio alle 19 di martedì 7 maggio, la seconda puntata alle 14.30 di sabato 18 maggio – racconta tutte le tappe di una stagione calcistica vincente e controversa, contrassegnata dalla discesa in campo politico del presidente del Milan, Silvio Berlusconi, e dal primo trionfo in Champions League per l’allenatore Fabio Capello.
    Milan 1994, da Baresi a Tassotti
    Franco Baresi (Capitano del Milan 1982-1997), Alessandro Costacurta (25 trofei con il Milan, di cui 5 Coppe Campioni/Champions League e 2 intercontinentali), Filippo Galli (“Lo squalo bianco di Villasanta”, al Milan dal 1981 al 1996. Con i rossoneri, in tredici stagioni, ha vinto 5 campionati, 3 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 3 Supercoppe europee, 4 Supercoppe italiane), Paolo Maldini (27 trofei conquistati in carriera col Milan, calciatore dell’anno per World Soccer nel 1994), Mauro Tassotti (Capitano del Milan il 18 maggio ‘94). Basterebbero questi cinque nomi per indentificare non solo un singolo reparto, ma una squadra che ha fatto la storia del calcio italiano: il Milan del 1994. Guidata in panchina da Fabio Capello, quella formazione era composta da grandi campioni che erano cresciuti insieme sin dal vivaio, e insieme avevano già vinto, ma volevano superarsi e vincere ancora. Nasce dalle loro voci e da quelle del “genio” Dejan Savicevic (8 trofei col Milan in 6 anni, 1992-1998), di Fabio Capello (4 trofei con il Milan nel ’94), Adriano Galliani (29 trofei in 31 anni con il Milan) e di tanti cronisti dell’epoca il racconto di quella squadra e della tortuosa e trionfale cavalcata di cui furono protagonisti tra il 1993 e il 1994.
    Milan 1994, che repertorio
    Milan 1994 – Più che una squadra è un minuzioso lavoro di ricostruzione giornalistica, alimentato dal copioso materiale di repertorio di Telepiù e Sky Sport, recuperato e restaurato, per ripercorrere quell’anno calcistico sospeso tra sport e politica, culminato con il trionfo rossonero in Champions League il 18 maggio 1994, nella stessa notte in cui veniva confermata in Senato la fiducia a Berlusconi. La voce di un milanista celebre, dj Ringo riaccende il ricordo della finale del 1994 nella mente di Alessandro Costacurta che, insieme al capitano e leader di quella difesa eccezionale, Franco Baresi, restò escluso dalla sfida contro il Barcellona. Inizia così il viaggio nei ricordi. Dal prezioso archivio riemergono volti che hanno fatto la storia dei programmi sportivi sulle tv private. Da Aldo Biscardi e Maurizio Mosca ai giovanissimi Giorgio Porrà e Fabio Caressa, già in prima linea nel racconto calcistico, sono tantissimi i contributi che hanno permesso di ricostruire fedelmente il cammino dei rossoneri nella stagione 1993/94, a partire dalla sconfitta nella finale di Champions League del maggio 1993, contro l’Olympique Marsiglia. Poi lo scandalo che portò alla squalifica dei francesi, il mercato a sorpresa con l’arrivo di Desailly, grazie alla spericolata operazione di Galliani, il caso Savicevic; la doppia sconfitta nelle coppe, il 14° scudetto, la doppia squalifica di Costacurta e Baresi e le provocazioni di Johann Cruijff alla vigilia della finale. Tutto questo scandito dalle vicende politiche che stavano letteralmente ribaltando lo scenario del Paese. La narrazione prosegue incalzante con le oltre trenta voci di repertorio dei protagonisti dell’epoca (tra cui calciatori, giornalisti, politici, uomini di spettacolo) e le testimonianze attuali di Fausto Bertinotti (nel ‘94 Segretario di Rifondazione Comunista), Paolo Mieli (nel ‘94 direttore del Corriere della Sera), Santi Nolla (direttore del Mundo Deportivo), Licia Granello (nel ’94 giornalista di La Repubblica), Paolo Condò (nel ’94 giornalista di La Gazzetta dello Sport), Alberto Costa (nel ’94 giornalista del Corriere della Sera), Carlo Pellegatti (nel ’94 giornalista per le reti Fininvest), Luca Serafini (nel ’94 giornalista di TELE+), Gianni Visnadi (nel ’94 giornalista di Tuttosport) e degli ex avversari Lorenzo Minotti (vincitore della Supercoppa ’93 col Parma) e Hristo Stoichkov (attaccante del Barcellona di Cruijff finalista in Champions nel 1994).
    Anteprima tra Costacurta e Abatantuono
    Inoltre, su Sky e Now è disponibile on demand Aspettando Milan 1994: Billy&Diego: una divertente anteprima con una chiacchierata speciale su cinema, passione calcistica e politica, tra Alessandro “Billy” Costacurta e un super tifoso testimone di quegli anni: Diego Abatantuono.  Il progetto Milan 1994 – Più che una squadra è di Riccardo Gentile con Veronica Baldaccini, Davide Bucco e Valentina Campus, coordinato da Sara Cometti, con la realizzazione e il montaggio del team guidato da Leopoldo Muti, composto da Sergio Quadrello, Alma Cardellini, e Andrea Rappazzo, con le grafiche di Andrea Gilardi e Salvatore Allegrezza e la produzione di Chiara Telleschi.

    Milan 1994, più che una squadra – Episodio 1 Il Milan 1993-1994 si prepara a vivere una stagione ricca di contraddizioni, diviso tra la rincorsa alla Champions e la possibile discesa in campo del suo presidente, Silvio Berlusconi.Martedì 7 maggioOre 19.00, Sky Sport Calcio
    Milan 1994, più che una squadra – Episodio 2Dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi al successo del Milan in Champions League, il racconto di una stagione memorabile attraverso le voci dei protagonisti e un ospite speciale.Sabato 18 maggioOre 14.30, Sky Sport Calcio LEGGI TUTTO

  • in

    Capello, schiaffo ai Friedkin: “Senza rispetto!” Ufficiale De Rossi

    Mourinho esonerato, le parole di Capello

    La scelta della società ha comunque fatto discutere ed è stata commentata da Fabio Capello, che ha duramente criticato quanto fatto dai Friedkin. L’ex tecnico e commentatore televisivo ha dichiarato: “Gli americani non hanno rispetto. Non c’è sensibilità dalle loro parti, ma business. Mourinho esonerato in modo irrispettoso e freddo, come anche Maldini dal Milan. I russi mi hanno trattato alla stessa maniera. Ma in Russia e in America magari è normale. In Italia bisogna avere rispetto, non si può licenziare con una telefonata. Forse gli americani non sanno quello che Mourinho ha dato al calcio mondiale”. LEGGI TUTTO

  • in

    Capello critica Pioli dopo il ko col Psg: “Milan assente. Senza Maignan…”

    Il Milan cade in casa del Psg e ora è ultimo nel Gruppo F di Champions League. I rossoneri resistono mezz’ora, poi Mbappé, Kolo Muani e Lee Kang-In regalano il successo ai francesi. A preoccupare è anche la statistica horror in attacco: zero gol in tre partite (cinque se si considera anche la scorsa stagione). Al termine della sfida, Fabio Capello ha criticato l’attegiamento mostrato dalla formazione di Pioli: “Nella prima mezz’ora il Milan se l’è giocata alla pari, prendendosi il rischio di giocarsela uno contro uno ma non ha pagato. È molto difficile portare a casa così il risultato. Milan assente sul secondo gol del Psg, ma anche assente dall’area di rigore. Risultato finale poco confortante: 0 gol, c’è qualche problema d’attacco”.
    Capello duro con il Milan e Pioli
    “Il Milan deve stare attento – continua l’ex tecnico friulano -, non può essere presuntuoso e giocare sempre uomo contro uomo. Non puoi rimanere due contro due in occasione del primo gol. Contro l’Inter hai preso cinque gol, col Psg ne prendi tre grazie a Maignan, altrimenti erano di più, perdi contro la Juventus. Mi è sembrato un po’ presuntuoso l’atteggiamento del Milan. Io da allenatore faccio una domanda: stasera si è visto il Milan? Io non credo“. Domenica c’è la sfida del Maradona contro il Napoli dove la squadra di Pioli sarà chiamata a rialzare la testa dopo le sconfitte contro Juve e Psg: “Sarà una partita molto importante per dimostrare il valore della squadra – commenta -. Ha giocato tre partite con grandi squadre e le ha perse tutte e tre. Adesso va a giocare con una squadra che è tornata pericolosa come il Napoli e fai l’esame”.
    Pioli, caduta da ridere in Psg-Milan: il buffo incidente a bordo campo LEGGI TUTTO

  • in

    Capello: “Juve con 38 Scudetti. Cassano? Siamo arrivati alle mani perché…”

    Una carriera ai massimi livelli, tanti gli aneddoti da raccontare ancora oggi. Fabio Capello è stato ospite d’eccezione all’inaugurazione dell’anno accademico 2023/2024 della Limec. Numerosi gli argomenti toccati, i ricordi narrati. E come sempre parecchi anche i titoli venuti fuori dall’incontro avvenuto dalla sala executive 1 di San Siro. Tra questi, il tanto dibattuto tema del numero di scudetti della Juventus: l’ex tecnico, in merito, non ha alcun dubbio.
    Capello: “La Juve ha 38 scudetti!”
    Queste le parole rilasciate da Capello: “La Juventus ha 38 scudetti. Abbiamo vinto sul campo, avevamo una squadra nettamente più forte delle altre: non avevamo bisogno di nessun aiuto”. Un concetto che Capello aveva ribadito anche qualche tempo fa, in un’occasione speciale per il mondo bianconero. Una Juve, quella sotto la sua guida, in cui era presente anche Zlatan Ibrahimovic, che quando arrivò a Torino non era certamente il calciatore che si è visto negli anni a seguire: “Oggi il talento viene schiacciato dagli schemi. Non si osserva niente: la cosa difficile è correggere gli errori, gli schemi sono facili. Ho preso Ibrahimovic alla Juventus che non sapeva calciare e colpire di testa, sappiamo tutti poi cosa è diventato. Van Basten aveva un problema nella rincorsa quando calciava le punizioni, intervenni e la partita dopo segnò su punizione”. E a proposito di calciatori, non con tutti Capello ha avuto un rapporto idilliaco… LEGGI TUTTO

  • in

    Capello: “Ibra a Milanello per scelta Milan? Così la leadership di Pioli…”

    Proprio la presenza di Ibra all’ultima allenamento dei rossoneri ha fatto pensare ad un coinvolgimento più attivo della leggenda svedese se non un futuro incarico dirigenziale, a tale proposito si è espresso Fabio Capello: “Ibrahimovic si è preso la briga di venire proprio in un giorno delicato come ieri? Se ha preso la briga di andare da solo e gli è stato permesso di parlare con i giocatori, a quel punto la leadership dell’allenatore lascia un po’desiderare”
    Sempre a Sky Sport è intervenuto anche Franco Baresi sul tema Ibrahimovic rimanendo vago: “Non so cosa farà da grande. È stato a Milanello ma il suo futuro nessuno lo conosce, solo lui può decidere cosa fare. Vedremo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Roma-Juve, Capello severissimo su Kean: “Non perderei tempo a parlare con lui”

    TORINO – Non ha usato mezze misure Fabio Capello, per spiegare come si sarebbe comportato adesso se avesse dovuto parlare con Kean. L’attaccante della Juventus è stato espulso nel match con la Roma pochi secondi dopo il suo ingresso in campo per un fallo di reazione su Mancini. Un gesto che è stato rimproverato da Allegri nel post-partita, pur sottolineando che il ragazzo ha chiesto scusa negli spogliatoi per aver lasciato la squadra in inferiorità numerica. LEGGI TUTTO

  • in

    Capello sulla Juve e i giovani, Leao come Zaniolo e Ancelotti ct del Brasile

    TORINO – Fabio Capello, intervenuto a Radio Anch’io lo sport su RadioRai, ha parlato del momento del Milan: “Contro il Torino, il Milan ha fatto vedere qualcosa nel secondo tempo, perché nel primo in campo c’erano solo i granata e i rossoneri sono rimasti a guardare. Hanno dato la colpa al cambio di modulo, ma non è così: i moduli sono tutti validi. Se scendi in campo con paura e timore, non hai serenità e giochi male, come è avvenuto nel primo tempo contro il Torino. Anche il Tottenham, nell’ultima partita a Leicester, è apparso in difficoltà: sono mancati il centrocampo e la fase difensiva. Gli inglesi, che hanno ottimi giocatori come Kane, possono creare grossi, grossi problemi al Milan, che deve stare molto attento alla fase offensiva perché, quando deve difendere, il Tottenham qualche problema ce l’ha”. LEGGI TUTTO

  • in

    Benfica-Juventus, Capello: “Mancati carattere e determinazione”

    MILANO – Dopo 9 anni la Juventus saluta la Champions League alla fase ai gironi dopo il ko per 4-3 a Lisbona contro il Benfica. Fabio Capello ha commentato così questa delusione bianconera: “Ad Allegri sono mancati i giocatori sui quali aveva fondato questa squadra che però non ha dimostrato carattere e determinazione. Pur non avendo questi giocatori deve sempre dimostrare quello che è la Juve, una squadra che non molla mai, che ha voglia di combattere e stasera non si è vista come nelle precedenti”.
    Capello e la serenità Juventus
    “Serenità? La si ritrova vincendo. Questa è una batosta grave, devi partire da questo momento con tutti compatti. Non mi sembra di vedere questo spirito, anche nei cambi c’era qualcuno non era contento e questa cosa è negativa. Ritrovare giocatori, gente che ci crede ma aumentare il ritmo. La Juve è sempre sotto ritmo anche quando vince in campionato. Vince perché in quel momento ha giocatori migliori dell’avversario, quando ha trovato giocatori di pari o superiore qualità questo è il risultato. Errori semplici perché c’è un’altra velocità”.
    Capello e i giovani della Juventus
    “Miretti per me è uno dei pochi giocatori della Juve che gioca in verticale, uno dei pochi che con la palla può farti il passaggio filtrante e quindi devi giocare. anche Iling ha dimostrato i avere qualità e dribbling.- In questo momento la Juve deve pensare a recuperare in campionato ma ha in casa dei giocatori che possono essere già pronti per il futuro”.

    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO