Capello: Juve, col Porto hai giocato a rugby. Manca Dybala
MILANO – “La Juve di Pirlo più forte di quelle di Sarri e Allegri? Secondo me è più debole perchè ha meno qualità a centrocampo. Ha qualcosa di meno in quel reparto, mi riferisco ai due centrali (Bentancur e Rabiot, ndr)”. Fabio Capello, ex allenatore bianconero, commenta ai microfoni di Sky Calcio Club il particolare momento vissuto dal club torinese, da nove anni campione d’Italia ed attualmente distante 10 punti dalla vetta: “Dei giocatori attuali, chi ha fatto la differenza è Chiesa, che nel primo mese e mezzo-due mesi, ha avuto un po’ di difficoltà ad ambientarsi, a capire dove giocava, ma poi si è messo in evidenza perchè la qualità è davvero eccelsa. Davanti la differenza la fanno Chiesa e Ronaldo, gli altri fin adesso non si sono visti. Manca l’unico che gioca la palla in verticale che è Dybala, che è quello che inventa, l’uomo che dribbla e mette la palla. Che è quello che sta facendo Chiesa”.
Capello: “Cuadrado fa la differenza”
“Cuadrado quando c’è è un altro che fa la differenza, però manca la velocità di palla a questa squadra. Soprattutto nella gara contro il Porto hanno giocato a rugby, passavano la palla laterale. Manca Arthur? Ma è un altro che la butta vicino, fa un passaggio un po’ più lungo, non tutti riescono a buttarla lontano la palla da rugby. Ronaldo, anche se ha giocato una bruttissima partita, forse la peggiore da quando è alla Juventus, ha provato ad andare in verticale, ma non c’era nessuno che vedesse la giocata e desse la palla”.
Il paragone tra Morata e Kulusevski
Capello ha anche aggiunto che non si possano fare paragoni tra Morata e Kulusevski: “Morata gioca nella sua posizione, centravanti, con tutto quello che fa. L’altro non può giocare in quella posizione. Kulusevski è un ottimo giocatore se gioca sulla destra, se riceve la palla e può andare in quella zona, accentrarsi e puntare la porta. Credo che Pirlo abbia cercato dall’inizio di portare qualcosa di diverso, ha fatto tanti esperimenti”. L’ex allenatore bianconero ha continuato: “Adesso ritengo abbia trovato la via giusta per far giocare la squadra, però gli mancano certi giocatori che sono infortunati e quindi non può mettere in evidenza quello che ha in testa. In alcune gare, anche se non le giocava per tutta la partita, ma solo 20-30 minuti, la Juve non mi era dispiaciuta. Poi rigiocava in una maniera involuta, non si vedeva un tipo di gioco ben preciso e soprattutto faceva girare la palla lentamente. Come abbiamo potuto vedere anche in Champions, quando le italiane passano la palla, questa va a rimbalzelli, mentre quando giocano gli altri la palla corre. In Italia non la gioca quasi mai di prima: la prendono, la guardano e poi la passano”. LEGGI TUTTO