Chelsea, lascia anche Cech: “È il momento di farmi da parte”
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ha scritto per te Niccolò Anselmi
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ha scritto per te Carlo Piacenti
È accaduto soltanto quaranta giorni fa, ma è già storia del calcio. Ricordate? È la sera del 20 aprile scorso, a Stamford Bridge, una folla di tifosi del Chelsea grida «il calcio appartiene a noi non a voi», blocca il bus dei Blues impedendone l’accesso allo stadio. Soltanto l’intervento di Petr Cech, per undici anni portiere del Chelsea e ora suo dirigente, riesce a convincere i fan a togliere l’assedio. Di lì a poco, il club di Abramovich fa ufficialmente retromarcia, esce dalla neonata e già moribonda Superlega al pari degli altri cinque club inglesi cofondatori e coaffossatori. Otto settimane più tardi, a Oporto, il Chelsea conquista la seconda Champions League della sua storia, fra il tripudio dei suoi fan, tre dei quali, da luglio, parteciperanno alle riunioni della dirigenza londinese. «Vogliamo fare il meglio per i nostri tifosi», assicura Cech.
Ecco, forse è ancora lontano il giorno in cui immaginare tre tifosi della Juve nella stanza dei bottoni della Continassa insieme con Andrea Agnelli, John Elkann e lo staff bianconero. Ma, memori del precedente Chelsea, non è mai troppo tardi per la Juve perché arrivi il momento in cui molli il Real Madrid e il Barcellona al loro destino e si sganci dal carro che andrà a sbattere contro la stangata Uefa. I comunicati ufficiali che riflettono la strategia del muro contro muro, tanto a cara a Perez, hanno fatto il solletico a Ceferin. Tant’è vero che Evelina Christillin, signora del calcio italiano molto stimata nel Palazzo del calcio mondiale dove il 21 aprile è stata confermata rappresentante Uefa in seno al consiglio Fifa, prima della finale di Oporto è stata chiara: «In questo momento ci sono due articoli, il 49 e 51 dello Statuto Uefa che sono stati disattesi. Ora o si trova un accordo oppure si andrà avanti. È competenza degli organi Uefa decidere la sanzione, poi ci sarà il ricorso al Tas e poi si potrebbe anche passare alla giustizia ordinaria. La situazione è tutta in divenire».
Se è tutta in divenire, tutto può succedere ed è meglio che la Juve si sbrighi a fare la pace con l’Uefa. Ceferin dixit: «Bianconeri, Real e Barcellona? La nostra Disciplinare è indipendente, quindi non so niente, né quale sarà la portata della pena né quando sarà resa nota. La cosa che mi lascia basito è vedere che pubblicamente difendano la Superlega e poi vogliano giocare la Champions. È difficile capire che cosa vogliano davvero. Non ci può essere dialogo perché loro mandano solo lettere formali all’Uefa e agli altri nove club che sono usciti dal patto. Loro non comunicano, avrebbero dovuto chiamarci per un incontro». Il Chelsea è uscito dalla Superlega e ha vinto la Champions; la Juve rimane dentro la Superlega, ma vuole giocare nella prossima Champions che le frutterà almeno fra i 70 e gli 80 milioni, però rischia di esserne esclusa dall’Uefa. Non si può tenere il piede in due scarpe. La caduta può fare molto male. LEGGI TUTTO
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