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    Juve, c'è la Champions: il programma di Allegri per lo Zenit

    TORINO – Roma archiviata con il terzo 1-0 consecutivo, ora i bianconeri si proiettano alla Champions League. Passo dopo passo sta venendo fuori la Juve di Allegri, solida dietro e cinica davanti. Kean ha steso Mourinho, chi sa se contro lo Zenit (match in programma mercoledì alle 21) ci sarà ancora lui in attacco. Questa mattina (lunedì), all’indomani del successo sui giallorossi, la squadra si è ritrovata al JTC: scarico per chi è sceso in campo all’Allianz Stadium e lavori specifici per ruolo per gli altri, con combinazioni offensive e partitella finale per chiudere la seduta. Martedì la Juve si allenerà la mattina, alle 13.45 invece ci sarà la conferenza stampa di Allegri prima della partenza per San Pietroburgo. In quattro giorni i bianconeri sfideranno Zenit e poi Inter.Guarda la galleryJuve, gioia sui social dopo la vittoria sulla Roma LEGGI TUTTO

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    Spalletti esalta Koulibaly e Insigne: “Sono imprescindibili per il Napoli”

    Spalletti: “Con le cinque sostituzioni non sei mai al sicuro”
    “Se si va a prendere in esame l’ultima disputata penso che la cosa nuova delle cinque sostituzioni abbia allungato la vita alla partita di calcio. Di conseguenza per essere al sicuro bisogna fare tre gol. Mentre prima con due gol diventava un risultato difficile da ribaltare, ora con le cinque sostituzioni non sei mai al sicuro. Di conseguenza per quello che è stato lo spazio avuto e la possibilità di andare ad attaccare la linea difensiva del Cagliari, quando ha tentato di fare qualcosa in più, c’erano capitate delle situazioni che noi dovevamo sfruttare. E’ un po’ una riflessione che è stata posta alla squadra, di cui abbiamo parlato”, afferma Spalletti in conferenza stampa.
    Spalletti: “Nel calcio di oggi si segna molto di più”
    “Gli allenatori giovani che ci sono ora provano ad avvicinare il calcio ad un calcio europeo: pressing alto, riconquista nella metà campo avversaria, costruzione del basso. Dei principi che danno beneficio alla possibilità di segnare più gol. Ma la cosa fondamentale è mettere tre-quattro calciatori nel reparto offensivo a venti minuti dalla fine per avere delle vampate di velocità e tecnica che possono veramente ribaltare un risultato in pochi minuti”.
    Spalletti: “Napoli ambiente ideale per Lozano e Osimhen”
    Su Lozano: “E’ un ragazzo splendido, una persona di una squisitezza unica. Però qui dentro tutti hanno quelle capacità lì e quelle caratteristiche lì. Lui si trova benissimo. Ha un pochettino ritardato il migliorare la sua condizione a causa dell’incidente in nazionale, ora però lo vedo molto motivato, sorridente. Tra l’altro secondo me lo vedo nell’ambiente giusto per lui, come Osimhen. Napoli mi sembra un ambiente adatto per calciatori come Lozano e Osimhen. L’apporto dei tifosi? Questo contatto diretto ci permette di acchiappare quelle sensazioni che ti danno solo i rapporti umani ravvicinati. Per quanto mi riguarda cambia poco perché anche quando l’ho trovato vuoto, per il primo allenamento, i miei occhi hanno visto lo stadio pieno, con il rumore dei napoletani che si sentiva benissimo”.
    Spalletti: “Mi dispiace aver lasciato fuori Ghoulam”
    Sugli infortunati: “Li vedo bene. Sono stati fatti degli allenamenti personalizzati perché Sinatti è un preparatore attento ai dettagli. La disponibilità dei calciatori stessi fa la completezza della situazione. Quando sei lì da solo, non ti vede nessuno, non ci sono le telecamere. Qui invece si riesce a far bene anche quella parte un po’ più nascosta, che poi è quella che fa la differenza. Per domani siamo tutti pronti. Dispiace aver lasciato fuori Ghoulam dalla lista, l’abbiamo fatto perché era infortunato in quel momento e si è andati per regola. Ma nei pensieri di poter anche non prendere il terzino sinistro c’era, come doppio ruolo, questa predisposizione per un campione e uomo squadra come lui. E’ un po’ uno di quelli che dettano quelli che sono i ritmi, i tempi di tutto il gruppo. Quando hai calciatori così, che sono degli allenatori in campo, il mio lavoro diventa più facile”.
    Spalletti: “Sono un contadino, guardo il raccolto”
    “Insigne ha detto che si diverte? Anche io mi diverto. Sto bene quando finisce la partita e abbiamo vinto. A volte dicono che sono contadino ed è vero, sono un po’ contadino. E per noi contadini sognare non è mai prudente. Noi guardiamo al raccolto di domani perché se la stagione cambia e non fai il raccolto è inutile fare sogni a lunga scadenza. Dipende dalla stagione che passerà domani e cosa riuscirai a portare a casa. Noi pensiamo a quello che abbiamo avanti, a quello che è domani, a ciò che possiamo raccogliere domani. Perché domenica è un po’ più in là e non sappiamo cosa accadrà nei prossimi giorni”.
    Spalletti: “È essenziale che non ci sia presunzione”
    “La formazione? E’ una situazione in funzione di quella successiva. Quei 3-4 calciatori che potremo risparmiare per averli freschi nella partita successiva saranno risparmiati. Tre, quattro, quattro e mezzo… La confidenza? Bisogna averla perché bisogna dirsi le cose in maniera libera. Se c’è qualcuno che può dire la sua perché vede che sia una soluzione in più la può dire e se la dice corretta noi ne prendiamo atto e andiamo tutti ad eseguire. L’allenatore non è quello che è intelligente. Quello intelligente è quello che dice cose intelligenti. L’essenziale è che non ci sia presunzione, che i calciatori vogliano condividere questo momento in cui tutti ci si mette a disposizione e si fa ciò che va fatto. Nel parametro dei gol non presi c’è la bravura della difesa, ma anche i rientri di Insigne per 70 metri per aiutare la linea e fare blocco squadra basso. E’ lo stare dentro la squadra, non mettersi laggiù a un chilometro di distanza. Si sta tutti lì e quando c’è bisogno di quello che ha personalità perché vogliono venire a importi delle cose esce fuori. L’atteggiamento di squadra è il segreto, si passa sempre da quello. Anche se i difensori nel modo di comportarsi devono pensare di farcela da soli contro undici calciatori, nel modo di essere squadra gli altri componenti danno una mano”.
    Spalletti: “In Russia tengono moltissimo al confronto europeo”
    “Lo Spartak ha perso la prima partita in caso e questa è un’insidia. Potrebbe sembrare che loro siano una squadra doma, mentre come diceva Insigne prima loro hanno perso una partita immeritata dal punto di vista della qualità. Se vi fosse capitato di vedere come ha segnato il Legia Varsavia al 90′ c’è da sgranare gli occhi. Per loro quindi ora diventa questa la partita per poter rimanere dentro, se perdono anche questa sono fuori. In Russia tengono moltissimo al confronto europeo. Per loro non c’è il prendere sottogamba le altre competizioni. Gli italiani poi sono uno stimolo in più per loro. A lottare sono i più forti di tutti perché sono abituati loro a lottare in maniera forte, anche per le difficoltà sociali. Loro lo mettono sempre sul piano della disponibilità al sacrificio e la lotta, lì non si insegna niente a nessuno da questo punto di vista. Non si va solo per qualità di gioco, ma anche per impatto fisico quando si gioca contro di loro”.
    Spalletti: “Il Napoli ha una discreta mentalità, s’è visto col Leicester”
    Sul match con il Leicester nella prima giornata della fase a gironi di Europa League: “La squadra ha raccolto un risultato tramite la reazione, l’equilibrio in campo nonostante il risultato. La squadra non s’è fatta deprimere dagli episodi, anche quando abbiamo preso gol ci sono stati degli erroretti ma non ci siamo comportati male, potevamo avere più fortuna. Il carattere e la mentalità sono fondamentali per andare avanti. Secondo me la squadra ha una discreta mentalità. Dobbiamo arrivare al punto di pensare che ogni volta che arriviamo in campo stiamo per disputare una partita dalla quale ne vogliamo uscire vittoriosi, deve essere questo grossomodo l’atteggiamento”.
    Spalletti su Cannavaro, il padel e gli amici russi
    Su Cannavaro: “Siamo molto amici, ci conosciamo bene, ci siamo sentiti molte volte al telefono anche quando lui era in Cina. Quando l’ho conosciuto per me è stato come il raggiungimento di un obiettivo. Fabio è un ragazzo splendido, sa quello che dice, come comportarsi. Però per il momento l’ha detto e basta, non mi ha invitato ancora. Che si affretti. Il padel? Sono scarso a qualsiasi gioco. Gioco un po’ a tutto, ma non ho gran qualità. Il gioco avanza tempo. Però mi garba il padel, è una cosa simpatica. Giocando ho capito perché piace a tutti. La pallina ti viene a cercare. Mentre negli altri giochi la pallina scappa via, in questo gioco la pallina viene a cercarti e puoi stare anche fermo. La comodità piace a tutti”. Spalletti, che ha allenato per quasi cinque anni lo Zenit San Pietroburgo, rivolge poi “un caro saluto a tutti i miei amici russi”. LEGGI TUTTO

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    Juve in stile Blues: così si batte il Chelsea

    TORINO – Rivoltare contro il Chelsea  campione d’Europa le stesse armi usate dalla squadra di Tuchel per diventarlo: rubare palla con l’avversario in avanti, come il City di Guardiola nella finale di Porto, e colpirlo in velocità in spazi  larghi. Potrebbe essere questo il piano della Juventus di  Massimiliano Allegri nella  sfida contro i Blues. Di certo,  l’allenatore e anche Chiellini lo hanno detto e ripetuto, campo aperto la squadra bianconera non intende concederne al Chelsea:  in questa stagione ancor più micidiale in spazi larghi, con Lukaku più potente e più preciso in fase di finalizzazione rispetto a Werner. Ovviamente, però, sono  molte le squadre che fanno attenzione a non lasciare spazi ampi ai blues, almeno finché il risultato non le costringe. E questo non ha  impedito al Chelsea di diventare campione d’Europa l’anno scorso, né di essere ai vertici della Premier  League adesso (secondo a 1 punto dal Liverpool).

    Le caratteristiche del Chelsea

    Questo perché la squadra di Tuchel sa segnare anche contro avversarie chiuse: grazie all’ampiezza data dagli esterni di centrocampo,  all’aggressività dei difensori  di centro-destra e centro-sinistra (con la palla e senza) e  alla qualità del fraseggio interno tra i due centrocampisti e le due mezzepunte che possono appoggiarsi su Lukaku. A quest’ultima soluzione la Juventus opporrà grande densità, con due linee strette e cinque uomini in zona centrale.

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    Diretta Shakhtar Donetsk-Inter ore 18.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    KIEV (UCRAINA) – Archiviato il pareggio di campionato contro l’Atalanta, l’Inter di Simone Inzaghi vola in Ucraina per affrontare lo Shakhtar Donetsk di Roberto De Zerbi nel secondo turno della fase a gironi della Champions League. Per il secondo anno consecutivo le due squadre sono finite nello stesso girone. La scorsa stagione entrambe le gare si chiusero a reti inviolate, risultati che impedirono ai nerazzurri di qualificarsi agli ottavi. Intanto sia Inter che Shakhtar hanno perso al debutto stagionale nella competizione: gli ucraini sono caduti in casa dello Sheriff per 2-0, mentre i nerazzurri, nonostante una buonissima partita, si sono dovuti arrendere di fronte al Real Madrid (1-0). Il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi, nella conferenza stampa della vigilia, ha ribadito: “Non sarà una partita decisiva, ma di certo è molto molto importante. Lo Shakhtar per alcuni aspetti è molto simile al Sassuolo. Dovremo stare molto attenti e fare una partita intensa, loro hanno ottime individualità e giocano molto bene a calcio”
    Shakhtar Donetsk-Inter: dove vederla in tv e in streaming
    Shakhtar Donetsk-Inter, gara valida per il secondo turno della fase a gironi della Champions League, è in programma alle ore 18.45 allo stadio Olimpiyskiy di Kiev, Ucraina, e sarà visibile in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport 252 e Mediaset Infinity. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now e sulla piattaforma Sky Go.
    Shakhtar Donetsk-Inter: probabili formazioni
    SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Dodo, Marlon, Matviyenko, Ismaily; Maycon, Marcos Antonio; Tete, Alan Patrick, Pedrinho; Traoré. Allenatore: De Zerbi.
    A disposizione: Trubin, Shevchenko, Vitao, Konoplja, Stepanenko, Marlos, Bondarenko, Mudryk, Sudakov, Konoplya, Kornijenko, Sikan, Bondar.
    INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, Martinez. Allenatore: Inzaghi.
    A disposizione: Radu, Cordaz, D’Ambrosio, Ranocchia, Kolarov, Darmian, Dimarco, Gagliardini, Vecino, Vidal, Sanchez, Correa.
    ARBITRO: Kovacs (Rom).
    ASSISTENTI: Marinescu e Artene.
    IV UOMO: Chivulete.
    VAR: Fritz (Ger).
    ASS. VAR: Hategan (Rom). LEGGI TUTTO

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    Milan, Pioli: “Atletico? Non è decisiva. So come battere il Cholo”

    MILANO – “Il livello è molto alto e l’abbiamo visto contro il Liverpool, abbiamo pagato i nostri errori e ci hanno punito. Dobbiamo giocare semplice, veloce, non sbagliare scelte perché poi queste squadre ti possono colpire in qualsiasi momento. Il nostro livello deve salire sotto ogni punto di vista, l’esperienza di Liverpool però ci farà essere più attenti e più forti”. Così Stefano Pioli presenta in conferenza stampa il big match di Champions League contro l’Atletico Madrid di Simeone, secondo partita del girone dopo il ko incassato dal Milan a Liverpool contro Klopp. “Fino a sabato l’Atletico era imbattuto ed è ancora nei primi posti della Liga, è una squadra molto forte, molto solida, con un allenatore preparato e giocatori di grandissimo livello, pronti a cogliere ogni minimo errore. Dovremo giocare una partita tecnicamente di altissimo livello ed essere concentrati e attenti per tutti i 95 minuti”, ha aggiunto l’allenatore rossonero.Guarda la galleryIl Milan vola con Daniel Maldini e Brahim Diaz: 2-1 allo Spezia
    Pioli su Giroud
    “Stiamo facendo le nostre esperienze e sfruttiamo ogni situazione per fare qualcosa in più, per fare meglio. Siamo una squadra giovane e questo dà tanti vantaggi, dove non arriviamo con l’esperienza ci arriviamo con le idee e con l’entusiasmo, entusiasmo che ci daranno i nostri tifosi anche domani. Giroud? Il minutaggio a La Spezia era necessario e giusto per migliorare la condizione, crescerà nelle prossime partite”, ha aggiunto Pioli.
    L’arbitro di Milan-Atletico Madrid
    Pioli: “Match importante ma non decisivo”
    “La voglia di fare la partita non ci mancherà, torniamo a giocare davanti ai nostri tifosi, nella competizione che abbiamo voluto con tutte le nostre forze. Contro l’Atletico sarà una partita importante ma non decisiva per il passaggio del turno, perché poi ce ne saranno altre quattro. Vogliamo però togliere lo zero dalla nostra classifica. Il mio rapporto con il Milan? Nella mia testa il rapporto col club, con i giocatori, con l’ambiente Milan non ha scadenza. Abbiamo le stesse motivazioni, le stesse ambizioni di ottenere il massimo da ogni partita, da ogni stagione. Ma ora pensiamo alla partita di domani”, ha detto Pioli. LEGGI TUTTO

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    Inter, Inzaghi: “Che emozione la prima in Champions a San Siro”

    MILANO – L’Inter campione d’Italia si appresta a fare il suo esordio in Champions League contro il Real Madrid, il tutto avverrà tra le mura di San Siro per una notte emozionante come definita da Simone Inzaghi. L’ex allenatore della Lazio ha parlato ai microfoni di Amazon Prime prima della partita raccontando le sue sensazioni: C’è tantissima emozione per questo esordio. Esordire in un palcoscenico come San Siro, con una squadra importante come l’Inter, è emozionante – aggiunge – Io vorrei un guizzo da tutti quanti: da allenatore il mio desiderio è che chi comincia lo faccia nel migliore dei modi. Alle volte è più importante chi entra rispetto a chi inizia”. LEGGI TUTTO