consigliato per te

  • in

    Dudek ricorda la Champions 2005: “Ecco come parai il rigore a Shevchenko”

    “Mi credi se ti dico che non sapevo che fosse l’ultimo? (ride). Ti posso assicurare che non avevo fatto alcun tipo di calcolo, non mi ero reso conto di nulla nel delirio generale. Poi, dopo aver parato il tiro di Shevchenko ho visto tutti i ragazzi correre verso di me e capii che avevamo vinto davvero”. Jerzy Dudek, ex portiere del Liverpool clamoroso vincitore della Champions League nel 2005 ai rigori contro il Milan (sotto di tre gol al 45′), ricorda il penalty parato al fuoriclasse ucraino ai microfoni di FanPage: “L’euforia era enorme, anzi piuttosto parlerei di follia! E dissi a me stesso: ‘Ce l’hai fatta, ce l’hai fatta davvero!’. Sheva è un bravissimo ragazzo, e il nostro rapporto è ottimo. Ci siamo incontrati qualche volta durante delle partite amichevoli organizzate da ex calciatori e anche in altri momenti. E ovviamente l’argomento era sempre quello della finale di Istanbul”.
    Dudek: “Un assistente di Benitez ci disse come recuperare”
    “Il nostro sconforto era evidente. L’esito sembrava scontato. Poi Alex Miller, uno degli assistenti di Rafa Benitez, ci disse: ‘So cosa state pensando, ma dovete svuotare la mente. Non dovete pensare che questo potrebbe essere il peggiore risultato di sempre in Champions League. I vostri rivali hanno molta fiducia in loro stessi perché stanno vincendo 3-0.  Se riuscite a segnare un gol nei primi dieci minuti sarà lo scenario ideale, perché il Milan non reagirà, e voi avrete moltissimo tempo per segnare di nuovo. E nel caso in cui ciò accada, loro finiranno nel panico e voi potrete davvero pareggiare!’. In realtà la sua voce era disperata. E non credo che i ragazzi in campo ci credessero davvero. Anzi, prima dell’intervallo avevamo pensato addirittura di finire sotto per 0-5 o 0-6, per come stavano andando le cose…”.
    Dudek: “Carragher mi disse di imitare Grobbelaar contro la Roma”
    “Dopo i supplementari lo scenario era caotico, erano tutti in preda al delirio post rimonta. Il più invasato di tutti era Jamie Carragher. Prima dei calci di rigore mi spinse con vigore e gridò : ‘Jerzy, tocca a te. Devi spezzare il loro ritmo. Ricordi Grobbelaar contro la Roma? Fu bravissimo a irritare e a distrarre tutti quanti. Prova a fare lo stesso. Fai qualcosa sulla linea di porta. Gioca con loro, devi destabilizzarli… Lo guardai fisso negli occhi e gli dissi: ‘Ok, Carra, ok, ma ora basta. Dammi un momento per concentrarmi prima dei rigori’. Avevo bisogno di calma. Lo guardai fisso negli occhi e gli dissi: ‘Ok, Carra, ok, ma ora basta. Dammi un momento per concentrarmi prima dei rigori’. Avevo bisogno di calma. Lo guardai fisso negli occhi e gli dissi: ‘Ok, Carra, ok, ma ora basta. Dammi un momento per concentrarmi prima dei rigori’. Avevo bisogno di calma”.
    Dudek: “Il Liverpool è una squadra diverse dalle top europee”
    “Klopp ha saputo creare una squadra equilibrata tra difesa e attacco. E il Liverpool di oggi è ben noto soprattutto per questo suo grande pregio di cambiare rapidamente tipo di azione. Hanno una difesa solida e gente importante davanti come Mané, Firmino e Salah, grandi giocatori che fanno la differenza a livello offensivo. È una squadra costruita in modo diverso dalle top europee, ma credo che alla fine visto il loro potenziale potranno lottare per il titolo. È anche vero però che il torneo è lungo e se diamo un’occhiata alle squadre favorite e al denaro che hanno investito quest’estate, ti rendi conto che Klopp, escludendo l’ingaggio di Konaté, non ha praticamente speso nulla. Credo che ogni partita sia a sé e la forma del momento condizionerà il risultato. Ma credo anche che il Liverpool mostrerà le sue migliori qualità già dalla fase di gruppi. Una volta passato il girone tutto può succedere, e le semifinali sono tranquillamente alla portata della squadra di Klopp”.
    Dudek: “Il dominio della Juve ha tolto prestigio al Milan”
    “Il Milan? È una squadra totalmente diversa rispetto a quella che incontrammo noi a Istanbul. Nel 2005 era piena di giocatori strepitosi, inutile girarci attorno. Negli ultimi anni hanno effettuato una politica di rinnovo che ovviamente è stata condizionata da alcune decisioni a livello economico perché oggi il calcio è governato dai soldi. Il Milan di oggi ha avuto molte difficoltà e il dominio assoluto della Juventus nel campionato italiano non lo ha aiutato a recuperare il proprio prestigio. Credo però che adesso siano finalmente ritornati a casa loro, ossia in Champions League. Perché alla fine, tranne quelli dell’Inter (ride), tutti i tifosi di calcio del mondo hanno sempre visto il Milan come una delle squadre più identificate con la Champions. In primis va ricordato che entrambe sono nel gruppo della morte della Champions, considerati i titoli vinti dalle squadre che lo compongono. Credo che sulla carta il Milan si giocherà il terzo posto col Porto, perché Liverpool e Atletico Madrid hanno molta più esperienza, un background più solido e sono favorite a qualificarsi in questo girone. Per questo motivo credo che qualsiasi risultato dal terzo posto in poi rappresenterebbe un gran successo per il Milan, oltre a dare un ottimo riscontro sul lavoro svolto ultimamente”. LEGGI TUTTO

  • in

    La sveglia di Allegri, la ceramica di Gasperini

    Erano quasi nove anni che la Juve in Champions League non segnava tre gol nel primo tempo ed era dal 2 marzo che non riusciva a chiudere una partita senza subire gol: bastano questi due dati per comprendere l’importanza della vittoria di Malmoe, decisamente tonificante dopo il disastroso avvio in campionato e l’unico punto raggranellato nelle prime tre giornate. Sia chiaro: sarebbe un errore pensare che tutti i problemi siano stati risolti d’acchito in Svezia, come se la falsa partenza stagionale dovesse essere minimizzata o, peggio ancora, cancellata.

    Il primo a esserne consapevole è Allegri, tuttavia la sveglia che ha dato alla squadra ha funzionato. Oltre, naturalmente, al recupero dei grandi assenti al Maradona se è vero che rispetto alla partita in Campania, inizialmente Max ha presentato una formazione nuova per sei undicesimi. Dybala era atteso a una prova degna della sua classe e l’argentino ha risposto, coadiuvato da Morata che, Allegri lo ripete spesso, segna sempre gol pesanti. E come non sottolineare l’indispensabilità di Cuadrado: quando c’è lui in campo, è un’altra Juve. Il successo di Malmoe restituisce una parte della serenità perduta: per ritrovarla completamente, domenica il Milan capiterà a proposito.

    Il debutto stagionale delle italiane in Champions è stato molto positivo: per merito della Juve e dell’Atalanta di ferro che a Vila-Real poteva vincere, ha rischiato di perdere, ma ha firmato un pareggio degno dell’EuroDea. Alla terza partecipazione consecutiva, Gasperini ha ripresentato una squadra in spolvero, nello stadio della Ceramica, la casa dei vincitori dell’ultima Europa League capaci di portare ai rigori il Chelsea campione d’Europa nella finale di Supercoppa. Dice bene Musso, superstar in Spagna: in Champions, tutto può succedere. Anche che CR7 perda contro lo Young Boys in un girone dove tutto può accadere. E dove l’Atalanta si divertirà molto. LEGGI TUTTO

  • in

    De Laurentiis rivela: “Studio un progetto da 10 miliardi di euro”

    LONDRA (INGHILTERRA) – “La Champions e l’Europa League non generano entrate sufficienti per i club per giustificare la partecipazione al torneo.Per essere competitivo, hai bisogno di tanti giocatori di alto livello. Ciò significa che devi spendere di più e il premio in denaro delle competizioni europee non ne tiene conto. Ecco perché i club hanno bisogno di parlare tra loro per creare un torneo più moderno e redditizio per tutti i partecipanti”. Ha le idee chiare il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che, in un’intervista al tabloid inglese Daily Mail, traccia un bilancio sulle difficoltà economiche dei club di calcio.
    De Laurentiis svela il suo progetto
    “Dobbiamo ridurre il numero di gare riducendo le divisioni in tutta Europa – continua il numero uno del club azzurro -. Inoltre, creiamo un campionato europeo con un sistema di ingresso democratico, basato su ciò che le squadre ottengono nelle loro competizioni nazionali. Ho esaminato un progetto pronto a portare 10 miliardi di euro al gioco europeo, ma ci vuole volontà e totale indipendenza”. De Laurentiis parla poi del calcio inglese alla vigilia dell’esordio del Napoli in Europa League proprio contro il Leicester, campione d’Inghilterra nel 2016 sotto la guida dell’italiano, doppio ex della sfida di giovedì, Claudio Ranieri. “Noi italiani dobbiamo imparare dal calcio inglese. Se non cambiamo le regole del gioco e non lo rendiamo uno spettacolo migliore, i giovani ci abbandoneranno e il calcio non sarà più la parte centrale della nostra vita. La mia ricerca mi dice che le persone tra gli otto e i 25 anni hanno smesso di guardare il calcio e preferiscono giocare con gli smartphone: hanno completamente trasformato i nostri figli. Non sto dicendo che l’abitudine di guardare il calcio in uno stadio morirà, ma ora abbiamo lo ‘stadio virtuale’, che può attirare miliardi di persone a giocare gli uni contro gli altri. Chissà se riusciremo a riportarli sulla strada dello sport più grande e influente del mondo?”. 

    Tuttosport League “Torneo a Gironi”, crea la tua squadra ora LEGGI TUTTO

  • in

    Malmoe-Juve, le pagelle: Cuadrado sfreccia, Alex Sandro colpisce

    Malmoe, le pagelle degli svedesi

    DIAWARA 6 In fondo al sacco ne raccoglie parecchie, ma riesce comunque a limitare il conteggio.

    BERGET 5 Molto ospitale e garbato con Alex Sandro: un “prego si accomodi” pressoché ininterrotto, da parte sua.

    AHMEDHODZIC 5.5 Anche lui è tutt’altro che dedito a ergere barriere, la Juve ringrazia.

    NIELSEN 5 Sulla coscienza ce li ha, alcuni gol bianconeri: provoca il rigore su Morata e poi contribuisce a fornirgli l’assist per il 3-0.

    BRORSSON 5.5 Sempre in difficoltà quando Cuadrado lo punta, non sa proprio come venirne a capo.

    RIEKS 5.5 Soffre in copertura, meglio quando (all’inizio, almeno) prova a spingere fino a sfiorare l’1-0. Olsson (30′ st) ng.

    RAKIP 6 Nella prima parte è fastidioso con i suoi movimenti tra le linee, però gradualmente scompare. Fino al cambio. Nalic (14′ st) 5.5 Si sbatte, ma non cambia l’inerzia.

    INNOCENT 6 Discreto avvio, da fulcro del gioco. La durata lascia a desiderare. Nanasic (30′ st) ng.

    CHRISTIANSEN 6.5 Una spanna più su dei compagni, anche se non basta a fare la differenza.

    BIRMANCEVIC 6 Alcune buone combinazioni le sforna, ma non basta a impensierire. Abubakari (14′ st) 6 Prova a dare tutto, non basta…

    COLAK 5.5 Decisamente poco incisivo.

    ALL. TOMASSON 6 Non la prepara male, ma non trova il bandolo della matassa allorché si tratta di far cambiare marcia ai suoi dopo lo svantaggio.

    Guarda la galleryJuve, tris al Malmoe in Champions: Allegri sorride in panchina LEGGI TUTTO

  • in

    Alex Sandro: “Abbiamo alzato la testa. La Juve è un gruppo forte”

    MALMOE (Svezia) – “Sono contentissimo per questo primo gol in Champions, lo cercavo da tempo”. Autore del gol che ha sbloccato il risultato a Malmoe e dato il là al netto successo per 3-0 della Juventus nell’esordio stagionale in Champions League, il terzino brasiliano Alex Sandro analizza il match ai microfoni del canale tematico bianconero: “È stato importantissimo per la squadra perché ha reso tutto più semplice su un campo difficile. In ogni partita proviamo a giocare in modo di fare male agli avversari, abbiamo studiato bene la gara e siamo riusciti a fare quello che volevamo. La vittoria porta in alto il morale della squadra, stiamo meglio e abbiamo alzato un po’ la testa. Questo è un gruppo forte, in crescita e siamo sulla strada giusta”.Guarda la galleryJuve, tris al Malmoe in Champions: Allegri sorride in panchinaTuttosport League “Torneo a Gironi”, crea la tua squadra ora LEGGI TUTTO

  • in

    La Juve si ritrova in Champions: frizzante e solida, nel segno di Dybala e Morata

    MALMOE – Il Malmoe non è certamente più debole di Empoli e Udinese, così come la Juventus di Champions è certamente più forte di quella di Napoli, rinforzata da cinque fondamentali sudamericani assenti al Maradona. Ragionamenti basilari per mettere a fuoco il frizzante 3-0 al Malmoe nell’avvio di stagione bianconero. I punti persi non vengono restituiti, ma la serenità sì e probabilmente anche qualche certezza smarrita nel «disastroso» (Allegri dixit) inizio della Juventus. Anche perché bucare la prima di Champions League contro la più debole del girone non è impossibile (citofonare al Manchester di CR7) e i tre punti svedesi sono molto importanti per il girone. L’equilibrio che imponeva di frenare un po’ nella compilazione di gravissime diagnosi sui malanni juventini, oggi suggerisce di attendere un paio di partite (Milan e Spezia vanno benissimo) per ricalibrare le misurazioni sulla sesta Juventus di Allegri.

    Brava Juve

    È una Juventus che vince bene, pulita, concentrata e, a tratti, perfino bella: vedi azione del primo gol, segnato da Alex Sandro con un colpo di testa un tuffo, al termine di una trama veloce e ficcante, partita da un bell’inserimento di Rabiot. Una ventina di secondi di tecnica e rapidità di ragionamento. Poi, per quanto non è esattamente un assedio, la Juventus cerca il secondo gol con assiduità: niente di spettacolare, ma segnale importante. Anche perché lo trova: con un rigore, fischiato al 43′ per una trattenuta di Nielsen su Morata. Il gesto non è violentissimo, ma reiterato al punto che diventa inevitabile per lo spagnolo cadere e per l’arbitro Artur Manuel Soares Dias fischiare il penalty. Lo trasforma il capitano Dybala con una mezza scivolata che fa tremare i tifosi. Non passa neppure un minuto e arriva il 3-0 firmato da Morata: Rabiot, ancora lui, innesta Dybala, velo dell’argentino, Morata finisce davanti al portiere e bacia un pallonetto delizioso.

    Kean volitivo

    Nella ripresa, la Juventus si siede, cerca con meno condizione il gol, ma non subisce mai il Malmoe (che pure disputa una partita orgogliosa). Morata sbaglia un paio di palloni facili, Allegri si innervosisce e lo sostituisce con Kean, che un gol lo fa, ma partendo in fuorigioco (poca roba, ma comunque visibile senza Var). L’azzurro è vivace, si muove bene, anima la Juventus nel finale di gara. Ma alla fine, se qualcosa va salvato della ripresa è la porta inviolata (un paio di interventi di Szczesny, non difficili): per Allegri è il segnale più confortante.

    I migliori

    Resta impressa la prestazione di Cuadrado, forse il più indispensabile dei giocatori bianconeri da qualche tempo: da lui nascono i pericoli per gli avversari. Ma questa sera sono stati molto bravi anche Locatelli e Rabiot; Dybala non ha stupito, ma c’era quando doveva esserci; Danilo rimane una sicurezza. La Juventus è tornata in carreggiata, ora deve accelerare. LEGGI TUTTO

  • in

    Diretta Malmoe-Juve ore 21: probabili formazioni e dove vederla in tv e in streaming

    MALMOE (SVEZIA) – Alle ore 21, al New Stadium, la Juve di Massimiliano Allegri fa il proprio esordio nella fase a gironi della Uefa Champions League e sfida il Malmoe di una vecchia conoscenza del nostro del nostro campionato, l’ex attaccante del Milan Tomasson. I bianconeri devono cercare di rialzarsi dopo un avvio di campionato piuttosto complicato (un pareggio e due sconfitte). Allegri, però, predica calma e nella conferenza stampa della vigilia ha ribadito: “Bisogna rimanere sereni, abbiamo pagato a caro prezzo degli errori individuali. Cercheremo di tornare al top in un mese e mezzo”. Malmoe e Juve si incontreranno per la terza volta in una competizione europea, essendo questa la seconda volta che entrambe partecipano allo stesso girone della Uefa Champions League. La Juve ha vinto 2-0 sia in casa che in trasferta contro la squadra svedese nella stagione 2014-15: a Torino fu Tevez a deciderla con una doppietta, mentre in Svezia L’Apache chiuse la sfida dopo il momentaneo vantaggio firmato Morata.
    Dove vedere Malmoe-Juve in tv e in streaming
    Malmoe-Juve, gara valida per il primo turno della fase a gironi della Uefa Champions League, è in programma alle ore 21 al New Stadium di Malmoe, Svezia, e sarà visibile in diretta su Sky Sport 1 e Sky Sport 252 e in chiaro su Canale 5. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Sky Go e Mediaset Play.
    Le probabili formazioni di Malmoe-Juve
    MALMOE (4-4-2): Diawara; Larsson, Ahmedhodzic, Brorsson, Moisander; Birmancevic, Rakip, Christiansen, Rieks; Colak, Berget. Allenatore: Tomasson.
    A disposizione: Ellborg, Olsson, Nielsen, Lewicki, Innocent, Nalic, Abubakari.
    JUVE (4-4-2): Szczesny; Danilo, De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Cuadrado, Bentancur, Locatelli, Rabiot; Dybala, Morata. Allenatore: Allegri.
    A disposizione: Pinsoglio, Perin, De Sciglio, Chiellini, Rugani, Ramsey, McKennie, Kean, Kulusevski.
    ARBITRO: Dias (Portogallo).
    ASSISTENTI: Rui Tavares (Portogallo)-Soares (Portogallo).
    IV UOMO: Miguel (Portogallo).
    VAR: Pinheiro (Portogallo).
    ASS. VAR: Godinho (Portogallo). LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, Bonucci: “Col Malmö può essere il bivio della stagione”

    “Il miglioramento che vorrei vedere? Quello di sentirsi responsabili di quello che si fa, senza tirarsi indietro e cercare alibi. Quando indossi la maglia della Juve non devi avere alibi. Dobbiamo trasmettere noi aspetti la consapevolezza ed i giovani devono capire che indossare la maglia della Juve non è scontato e non è come indossare altre maglie. La Juventus ha sempre vinto con una mentalità precisa con il singolo che si è sempre messo a disposizione del gruppo”. Sulla pressione avvertita durante questo periodo: “Quando sei alla Juve devi essere abituato alla pressione. Dobbiamo essere più forti della pressione. Domani sera sarà una partita impegnativa perché è una squadra fisica e siamo qui per portare a casa la vittoria che ci permetterebbe di guardare con positività le partite successive”.
    Juve, Allegri: “In campionato al top fra un mese e mezzo”
    Bonucci: “Il mio rapporto con Allegri è molto sincero, nessuna frecciata”
    “Frecciate passate tra me e Allegri? Io con il mister non ci siamo lanciati nessuna frecciata. Abbiamo sempre avuto un rapporto molto sincero al di là di quello che è successo anni fa. Ho avuto discussioni con allenatori diversi. Un punto di discussione ci deve essere perché ci deve essere comunicazione e voglia di migliorare, io sto parlando comunque di cose che sono successe, che tutti voi sapete, 4 anni fa. Né io é Allegri dobbiamo dimostrare niente. Io sono qui perché mi sento responsabile di quello che sta succedendo alla Juve e ci metto la faccia come ho fatto altre volte in passato”. LEGGI TUTTO