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    Champions Juve, Chiellini e la ruggine: “Un anno di inattività si paga”

    BUDAPEST (UNGHERIA) – “Le partite diventano facili anche grazie a noi. Abbiamo fatto una buona partita, siamo partiti bene e ci siamo un po’ adagiati alla fine del primo tempo quando invece dovevamo accelerare come abbiamo fatto nel secondo tempo quando abbiamo spinto, abbiamo fatto gol e abbiamo continuato ad attaccare con equilibrio”, Così Giorgio Chiellini commenta il netto 4-1 della Juve sul Ferencvaros nella terza giornata della fase a gironi della Champions League.
    Champions League, Ferencvaros-Juve 1-4: che spettacolo Morata e Dybala!

    Ferencvaros-Juve, le parole di Chiellini
    Stesso risultato della gara di campionato contro lo Spezia, ma Chiellini smorza gli entusiasmi: “Non ci deve illudere perchè il gap è alto ma ci dà fiducia dopo la vittoria con lo Spezia. E ci dà una spinta verso la partita di domenica con la Lazio. Sarebbe importante finire con una grande prestazione”. Un po’ in debito di ossigeno nel finale, Chiellini ha spiegato: “Rientravo oggi e negli ultimi 20 minuti la fatica si è fatta sentire. Ho pagato un anno di inattività. Sono contento, mi sono allenato bene e ringrazio i miei compagni che avevano bisogno di me con lo Spezia ma non mi sentivo ancora pronto”. Unico neo della serata il gol subito nel finale di gara: “Sul 4-0 abbiamo staccato un po’ tutti, non dovrebbe succedere, non l’avevo visto ovviamente, pensavo di averne solo uno, per fortuna mi ha salvato Szczesny. Ogni tanto lo aiuto io, stavolta sono in debito, spero la prossima volta di salvargli un gol già fatto”.
    Messi e Piqué regalano il successo al Barcellona. Vince il Borussia Dortmund, ko il Psg LEGGI TUTTO

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    Zenit-Lazio 1-1: Caicedo risponde a Erokhin. Inzaghi imbattuto

    SAN PIETROBURGO (RUSSIA) – La Lazio pareggia 1-1 alla Gazprom Arena contro lo Zenit San Pietroburgo e sale a cinque punti nel Gruppo F di Champions League. I biancocelesti chiudono sotto il primo tempo per il gol di Erokhin, ma nelle ripresa trovano il pareggio grazie alla rete, ancora una volta, di Caicedo. L’ecuadoriano entra e toglie le castagne dal fuoco a Inzaghi. Biancocelesti ancora imbattuti: dopo la vittoria all’esordio in casa contro il Borussia Dortmund, sono arrivati due pareggi esterni molto importanti in ottica qualificazione. Lo Zenit, invece, conquista il primo punto nel girone e ora è atteso da tre finali. La Lazio ora può pensare alla sfida di campionato contro la Juve in programma domenica alle 12.30.
    Zenit-Lazio: tabellino e statistiche
    Zenit in vantaggio con Erokhin, Lazio inconsistente
    Nonostante le tante assenza, Simone Inzaghi non cambia veste tattica alla propria Lazio schierando i suoi con il solito 3-5-2. Davanti a Reina ci sono Patric, Hoedt e Acerbi, con Marusic, Akpa-Akpro, Parolo, Milinkovic-Savic e Fares che agiscono alle spalle del duo offensivo composto da Muriqi e Correa. Il tecnico dello Zenit Semak opta invece per un 4-5-1 con Dzyuba unico terminale offensivo. L’arbitro portoghese Artur Dias mette subito le cose in chiaro e nel giro di sette minuti estrae due volte il cartellino giallo, uno per Akpa-Akpro (Lazio) e uno agli indirizzi di Kuzyaev (Zenit). La prima occasione della gara la crea la Lazio con Correa che prova il gol olimpico, la sfera termina però sull’esterno della rete dando agli spettatori sugli spalti della Gazprom Arena l’illusione del gol. Le due squadre si studiano e il ritmo della gara non accenna a salire. I padroni di casa tengono di più il pallone (59% di possesso palla), ma non riescono a impensierire l’estremo difensore biancoceleste. Al 32′ l’episodio che sblocca la partita: Zhirkov mette al centro un bel cross di sinistro, Dzyuba stoppa di petto e scambia con Kuzyaev all’interno dell’area, il numero 14 è bravo a restituire la sfera al compagno di squadra che, sempre di testa, serve un assist al bacio per Erokhin che, solo all’interno dell’area piccola, al volo non lascia scampo a Reina e porta avanti lo Zenit. I difensori biancocelesti si lamentano per un sospetto tocco di mano di Dzyuba, ma per la terna arbitrale è tutto buono. La reazione degli uomini di Inzaghi non c’è, la manovra è lenta e farraginosa e il primo tempo si chiude senza altri sussulti con il vantaggio dei padroni di casa. 

    Caicedo entra e segna, pareggio Lazio
    Dopo pochi minuti della ripresa Inzaghi inserisce Cataldi al posto di Parolo e intorno all’oro di gioco prova a sbilanciare la sua squadra in avanti con Caicedo (autore della rete che ha regalato alla Lazio i tre punti contro il Torino in campionato) per Muriqi e Andreas Pereira per Fares, passando così al 3-4-2-1, con il neoentrato Pereira e Correa alle spalle del Panterone Caicedo. Semak risponde richiamando in panchina l’autore del gol Erokhin, al suo posto entra Mostovoy. Nonostante il cambio tattico la Lazio non riesce a trovare il varco per far male alla retroguardia russa. Ci prova Hoedt ma scivola e il suo tiro dal limite dell’area si spegne largo oltre il palo sinistro. Poi è Caicedo ad avere un’ottima opportunità alla mezz’ora, ma il suo colpo di testa, da buona posizione, è lento e non crea grossi grattacapi a Kerzhakov. Poco dopo occasione ghiottissima per Correa che, recuperata palla sulla trequarti, fa tutto da solo e calcia con il sinistro costringendo l’estremo difensore avversario all’intervento. La Lazio preme e a 10′ dalla fine trova il pareggio con Caicedo: Acerbi serve un bel pallone al limite dell’area, a rimorchio arriva l’attaccante ecuadoriano che è bravo a calciare con il sinistro e riportare il match in parità. A questo punto Inzaghi ristabilisce l’equilibrio difensivo e inserisce Luiz Felipe al posto di Correa. A quattro dal termine i biancocelesti vanno anche vicino al raddoppio con un bel tiro di Milinkovic. Nel finale brivido lungo la schiena per i tifosi biancocelesti, leggerezza di Milinkovic che sbaglia un pallone in uscita, Dzyuba serve Mostovoy che segna ma, per fortuna della Lazio, Dzyuba è in fuorigioco e si alza la bandierina del guardalinee. Alla Gazprom Arena finisce 1-1. La squadra di Inzaghi sale a 5 punti in classifica e, in attesa della sfida tra Brugge e Borussia Dortmund, si gode il primato. Ora testa alla sfida di campionato contro la Juve in programma domenica alle 12.30. LEGGI TUTTO

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    Zenit-Lazio 1-1, il tabellino

    SAN PIETROBURGO – Nella difficile trasferta russa contro lo Zenit, la Lazio ottiene un ottimo pareggio: la squadra di Inzaghi subisce il gol di Erokhin nel primo tempo, poi nel finale di gara il subentrato Caicedo col sinistro fa 1-1.
    ZENIT-LAZIO 1-1: NUMERI E STATISTICHE
    ZENIT (4-1-4-1): Kerzhakov; Karavaev, Lovren, Rakitskiy, Douglas Santos; Barrios; Erokhin (16′ st Mostovoy), Ozdoev (45′ st Sutormin), Zhirkov (34′ st Krugovoy), Kuzyaev (46′ st Wendel); Dzyuba. A disposizione: Lunev, Prokhin, Shamkin, Vasyutin. Allenatore: Semak
    LAZIO (3-5-2): Reina; Hoedt, Acerbi, Patric; Marusic, Akpa Akpro, Parolo (7′ st Cataldi), Milinkovic-Savic, Fares (14′ st Pereira); Correa (40′ st Luiz Felipe), Muriqi (14′ st Caicedo). A disposizione: Alia, Armini, Bertini, Czyz, Franco, Furlanetto, Pica. Allenatore: Inzaghi
    ARBITRO: Soares (Portogallo)
    MARCATORI: 32′ pt Erokhin (Z), 37′ st Caicedo (L)
    NOTE: Ammoniti: Kuzyaev, Barrios, Lovren, Krugovoy (Z); Akpa Apro, Milinkovic-Savic, Caicedo, Reina (L). Recupero: 0′ e 4′ LEGGI TUTTO

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    Juve stile Guardiola. E Danilo dà l'esempio

    Tra gli obiettivi della serata: ripensare al Barcellona. E dimostrare di avere imparato la lezione. Il Barcellona che ha messo in crisi il gioco bianconero lo scorso mercoledì, innanzitutto: il 2-0 subito in casa risuona ancora come un campanello d’allarme e di buono ha soltanto il fatto di esser capitato ad inizio stagione (nella seconda giornata della fase a gironi) eppertanto di essere potenzialmente privo di qualsivoglia effetto collaterale irreparabile in termini di classifica, qualificazione al turno successivo, prosieguo della stagione. A patto di non ripetersi questa era, ovviamente, tanto per cominciare.
    Ma in realtà, attenzione: sottolineando che bisogna “ripensare” al Barcellona e dimostrare di avere impararto la lezione, si fa riferimento anche ad un Barcellona più datato, quello dei tempi di Guardiola, che più o meno sta alla base del calcio che ha in mente Andrea Pirlo (molto tiqui taqua style)e che deve essere ad esempio per i bianconeri chiamati ad attuarlo.
    Anche in fase difensiva. Baricentro alto, intensità, immediata ricerca di recuperare il pallone in caso di perdita di possesso (entro 6 secondi, la regola magica).
    Inoltre, sempre restando alle peculiarità della difesa ma passando alla fase di possesso, attenzione all’input di partecipare all’azione, di stare dentro al giro palla e mantenere costante la propenione all’attacco. Con tutti i rischi che la cosa comporta (le infilate prese ultimamente in Europa e in Serie A), ma anche con i vantaggi annessi: ripensare, ad esempio, al modo in cui Danilo ha propiziato il gol dell’1-0 di AlvaroMorata contro lo Spezia ma anche ai lanci per i vari Chiesa e, ancora, Morata.
    Leggi l’articolo completo sull’edizione odierna di Tuttosport LEGGI TUTTO

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    Diretta Ferencvaros-Juve ore 21: probabili formazioni, dove vederla in tv e in streaming

    BUDAPEST (Ungheria) – “Va alzata l’attenzione”, ha avvertito il tecnico Andrea Pirlo prima della gara di Champions League tra il Ferencvaros e la sua Juve: “Una partita molto importante, ci serve una prestazione pesante nel possesso. Essere padroni del gioco ci dà più forza per vincere. Il Barcellona ci ha fatto capire che dobbiamo essere più determinati e più organizzati. Ci ha fatto bene e ci servirà al ritorno al Camp Nou”. Prima però c’è da disputare la partita in Ungheria, dove i bianconeri devono vincere per ipotecare il discorso qualificazione.
    Segui la diretta di Ferencvaros-Juve su Tuttosport.com

    Dove vedere in tv Ferencvaros-Juve
    Alle 21 inizia la partita alla Puskas Arena di Budapest e sarà trasmessa in tv da Sky Sport 1 e Sky Sport 252. Possibile anche seguirla in streaming sul servizio SkyGo.
    Tutte le partite di oggi
    Le classifiche dei gironi
    Le probabili formazioni
    FERENCVAROS (4-3-3): Dibusz; Lovrencsics, Blazic, Kovacevic, Heister; Laidouni, Kharatin, Somalia; Zubkov, Isael, Nguen. All.: Rebrov.
    JUVE (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, Bonucci, Chiellini, Danilo; Kulusevski, Arthur, Rabiot, McKennie; Morata, Cristiano Ronaldo. All.: Pirlo.
    ARBITRO: Grinfeld (Israele). LEGGI TUTTO

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    Inter, Conte non ci sta: “Sul primo gol c'era fallo su Hakimi”

    L’Inter goca bene, ma esce sconfitta contro il Real Madrid, sfiorando la rimonta. Ancora una volta il risultato non premia lo sforzo della squadra di Antonio Conte, che nel post partita analizza il 3-2: “Questa, nel bene e nel male, è la mia Inter. Ci vogliono anche questi step di crescita, non so quante squadre sono venute qui a Madrid giocando in questo modo. Certo che si può migliorare, però abbiamo recuperato due gol e abbiamo rischiato di fare il terzo. I risultati non ci stanno premiando, ma al tempo stesso ci dimostrano che i dettagli spostano la partita” sottolinea il tecnico nerazzurro a Sky. 
    Real Madrid-Inter 3-2: Rodrygo condanna Conte all’ultimo posto
    Atalanta-Liverpool 0-5: Klopp a valanga, Gasperini travolto

    Inter, Conte: “Su Hakimi era fallo”
    Poi prosegue: “Sul retro passaggio penso ci fosse un fallo su Hakimi, mentre bisognava marcare meglio sul gol di Ramos. La mentalità però mi lascia soddisfatto, la crescita è esponenziale sotto questo punto di vista. Ora torniamo a casa con un risultato penalizzante. Per noi non ci sono scorciatoie, stiamo facendo il nostro percorso e se confrontiamo con l’anno scorso l’Inter è cresciuta tanto. Sono step di crescita che aiutano a capire dove migliorare, al tempo stesso c’è molta amarezza perché per quello che produciamo i risultati ci dicono male. Mancano tre partite, la squadra può giocarsi la qualificazione e con un po’ di fortuna in più possiamo portarci a casa un buon risultato”. LEGGI TUTTO

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    Atalanta, Gasperini: “Abbiamo perso male, c'è da riflettere…”

    BERGAMO – Campanello d’allarme per l’Atalanta che sapeva sarebbe stata difficile con il Liverpool, ma non così tanto, dopo il 5-0 con cui Klopp ha sbancato il Gewiss Stadium: “Dovremo riflettere, è capitato di perdere male l’anno scorso a Manchester, ma avevamo la sicurezza che migliorando certe cose avremmo migliorato anche noi, cosa che poi è avvenuta. Questa sera invece il divario è stato pesante e bisogna riflettere sull’assetto tattico in certi tipi di partite. Stasera è stata veramente difficile” ha detto il tecnico ai microfoni di Sky Sport. “Non credo ci sia stata paura del Liverpool, venivamo da due buoni risultati e non c’era nessun timore, li abbiamo affrontati con fiducia di poter reggere e poter magari essere pericolosi… e invece andavano troppo più forte di noi. Abbiamo visto anche in campionato che non siamo più la squadra che gioca intensamente, abbiamo modificato un po’ le nostre caratteristiche ed è anche giusto riflettere su come comportarci contro questo tipo di avversari”.
    ATALANTA-LIVERPOOL 0-5: LA CRONACA
    “Questo era un altro livello, devo riflettere…”
    Ancora Gasperini: “In altre circostanze c’era la sensazione di avere margine, mentre il tempo è passato anche per noi e ora non teniamo certe intensità… dobbiamo considerarlo e fare le valutazioni del caso, ma c’è tempo. L’Ajax? Lì c’è stato un campanello, poi l’abbiamo raddrizzata con merito, ma qui abbiamo trovato un altro livello… molto più alto. Proprio in funzione di questo dobbiamo trarre indicazioni e vedere cosa fare. Delle cose ce le portiamo dietro anche dal campionato, stiamo prendendo troppi gol al di là del valore dell’avversario, segnando un po’ meno e correndo meno di prima. È giocando contro i migliori che si trovano altre soluzioni, ci siamo sempre ripresi dopo le scoppole. Troppe gare ravvicinate? Assolutamente sì, giocare di fila in Champions ti porta via energie e il nostro campionato è più impegnativo di quello delle altre. Noi invece incontriamo la Samp che la preparare una settimana mentre noi siamo tornati alle 4 di notte…”. LEGGI TUTTO

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    Atalanta-Liverpool 0-5, il tabellino

    BERGAMO – Caduta fragorosa per l’Atalanta di Gasperini, annientata dal Liverpool. Uno straordinario Diogo Jota (tripletta) e le reti di Salah e Mane condannano i bergamaschi allo 0-5 finale.
    ATALANTA-LIVERPOOL 0-5: NUMERI E STATISTICHE
    ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Palomino, Djimsiti, Toloi; Hateboer (81′ Depaoli), Freuler, Pasalic (63′ Malinovskyi), Mojica (81′ Ruggeri); A.Gomez (81′ Lammers); Muriel (53′ Pessina), Zapata. A disposizione: Gollini, Ilicic, Miranchuk, Romero, Rossi, Scalvini, Traore. Allenatore: Gasperini.
    LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold (82′ N.Williams), J.Gomez, R.Williams, Robertson (66′ Keita); Henderson (66′ Milner), Wijnaldum (82′ Tsimikas), Jones; Salah, Jota (65′ Firmino), Mane. A disposizione: Cain, Kelleher, Matip, Minamino, Origi, Adrian, Shaqiri. Allenatore: Klopp.
    ARBITRO: Hategan (Romania).
    MARCATORI: 16′ e 32′ Jota (L), 46′ Salah (L), 48′ Mane (L), 54′ Jota (L)
    NOTE: Ammoniti Wijnaldum, Jones (L). Recupero: 1′ – 2′. LEGGI TUTTO