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    La Juve di Morata fa urlare Lapo Elkann: «Grande Alvaro!»

    TORINO – La vittoria della Juventus a Kiev nell’esordio in Champions League fa urlare su Twitter anche l’imprenditore Lapo Elkann, grande tifoso bianconero: «Complimenti a tutta la squadra e in particolare al Grande Álvaro perla doppietta e al Maestro Pirlo all’esordio in #Champions panchina #finoallafine». Prima del match, l’azionista aveva fatto riferimento all’assenza di Cristiano Ronaldo: «Anche se senza il nostro CR7…Spero.. un po’ come TUTTI i Tifosi…di vedere una Squadra Concentrata , Grintosa e senza Paura. DOBBIAMO Vincere». Missione compiuta e applausi per tutti. Per la nuova Juve di Pirlo serve tempo, ma intanto i successi sono fondamentali per far crescere la fiducia. Peccato solo per l’infortunio a Giorgio Chiellini. LEGGI TUTTO

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    Dynamo Kiev-Juve 0-2: Morata trascinatore, Pirlo è subito da Champions

    Come in campionato, Andrea Pirlo anche in Champions bissa la festa per l’esordio da allenatore con quella per la prima vittoria. E pazienza per il dispetto a Mircea Lucescu, che ha proposito di esordì lo lanciò sedicenne in Serie A nel Brescia: Pirlo lo ha ringraziato con un lungo abbraccio durante il riscaldamento e uno nel prepartita. Poi ognuno per sé, come è normale che sia, e l’allievo supera il maestro sfruttando bene le risorse superiori.
    Risorse tra le quali il tecnico bianconero ritrova Ramsey e con lui rilancia dal primo minuto Chiellini, Cuadrado e Rabiot, per una Juventus più esperta ma che comunque continua a provare soluzioni nuove: stavolta Danilo il terzino-centrale lo va a fare a sinistra, permettendo a Cuadrado di rimanere sulla sua amata fascia destra, mentre in impostazione Bonucci si trova sul centro destra con Chiellini regista difensivo, compito in cui si disimpegna egregiamente a conferma di come certe ruvidezze tecniche del passato siano ormai solo un ricordo. In avanti Kulusevski si accentra con Morata e Ramsey in fase offensiva per allargarsi davanti a Cuadrado con palla alla Dynamo, lasciando il gallese e lo spagnolo più avanti. Posizioni “stabili”, invece, per Chiesa a sinistra e Bentancur e Rabiot davanti alla difesa.

    Proprio Chiesa, all’esordio in Champions come Kulusevski, firma il primo pericolo al 12′: Morata si libera di due avversari a destra e avvia un’azione in velocità che transitando da Kulusevski e Ramsey si chiude a sinistra, dove l’ex viola con un diagonale costringe Bushchan alla deviazione in angolo. Bella parata che il portiere ucraino rischia di vanificare poco dopo, quando esce a vuoto su un corner scaturito dal precedente e un sorpreso Chiellini per poco non ne approfitta di testa. Tempo di un’altra conclusione di Chiesa, stavolta fuori, che poi proprio il capitano è costretto a chiedere il cambio per un problema muscolare ai flessori della coscia destra. Entra Demiral che si piazza sul centro destra mentre Bonucci riprende la classica posizione di centrale puro nella linea a tre in fase di impostazione, di centrale di sinistra nella linea a quattro difensiva. Il turco l’evoluzione tecnica di Chiellini deve ancora farla (d’altra parte ci sono 14 anni di differenza) e la Juventus perde qualcosa nella prima impostazione, ma continua a mantenere il controllo provando a pungere sulle fasce. Ci riesce quasi al 34′, quando Ramsey chiude una bella azione personale a sinistra con un cross basso per Kulusevski che di tacco impegna Bushchan. Facile, invece, per il portiere ucraino, bloccare il tiro centrale del gallese servito da sinistra da Chiesa al 40′ E’ l’ultima occasione di un primo tempo chiuso con la sensazione che una Juventus un po’ meno compassata – soprattutto in Bentancur (anche impreciso) e Rabiot – potrebbe facilmente aver ragione della Dynamo, a cui i bianconeri (in arancione) hanno dimostrato di poter comunque far male sulle fasce, dove il compatto 4-1-4-1 di Lucescu concede un po’ di spazio pur di chiudere ogni varco al centro.
    Sensazione che si trasforma in realtà a meno di un minuto dall’inizio del secondo tempo. Bentancur trova Chiesa largo a sinistra, l’ala si libera di un avversario e crossa basso per Ramsey, che vistosi chiuso il tiro appoggia di tacco al limite per Kulusevski: la respinta di Bushchan sul sinistro dello svedese è un regalo perfetto per i 28 anni che Morata compirà venerdì e che inizia a festeggiare firmando lo 0-1. All’11′ arriva finalmente il momento dell’esordio stagionale per Dybala, che rileva Kulesevski prendendo però tatticamente il posto di Ramsey, che invece assume i compiti dello svedese. Il vantaggio non cambia il copione della partita, con la Juventus in compassato controllo di una Dynamo piuttosto rinunciataria fino a una ventina di minuti dalla fine, quando la squadra di Lucescu cambia uomini, assetto e atteggiamento provando a schiacciare i bianconeri. Pirlo inserisce forze fresche con Arthur per Bentancur e soprattutto Bernardeschi per Ramsey (buona partita) a destra, dove la Dynamo stava premendo. Proprio da lì però la Juventus chiude la partita al 39′: Cuadrado largo ha tempo di guardare in mezzo e pennella un cross perfetto per Morata, che di testa firma la sua doppietta e si scalda in vista del personale derby spagnolo con il Barcellona. Senza dimenticare il Verona in mezzo. Per riprendere anche in campionato il passo giusto con cui la Juventus ha iniziato la Champions. LEGGI TUTTO

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    Dinamo Kiev-Juventus 0-2, il tabellino

    KIEV – Un grandissimo Morata consegna alla Juventus una vittoria d’oro in casa della Dinamo Kiev: il numero nove bianconero stende gli ucraini con una doppietta nella ripresa. Un infortunio in difesa è la nota negativa per Pirlo, che Chiellini per un guaio muscolare.
    DINAMO KIEV-JUVENTUS 0-2: NUMERI E STATISTICHE
    DINAMO KIEV (4-3-3): Buschchan; Kedziora, Zabarnyi, Mykolenko, Karavaev (25′ st Popov); Buyalskiy (44′ st Garmash), Sydorchuk, Shaparenko; Tsygankov (26′ st Verbic), Supryaga, De Pena (16′ st Rodrigues). A disposizione: Andrievsky, Boyko, Duelund, Lednev, Neshcheret, Shepelev, Syrota, Tsitaishvili. Allenatore: Lucescu
    JUVENTUS (3-4-1-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, Chiellini (20′ pt Demiral); Chiesa, Bentancur (33′ st Arthur), Rabiot, Cuadrado; Ramsey (34′ st Bernardeschi); Kulusevski (11′ st Dybala), Morata. A disposizione: Buffon, Frabotta, Pinsoglio, Portanova. Allenatore: Pirlo
    ARBITRO: Hategan (Romania)
    MARCATORI: 1′ st, 39′ st Morata
    NOTE: Ammoniti: Bentancur, Cuadrado, Demiral (J). Recupero: 1′ e 3′ LEGGI TUTTO

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    Juve, contro la Dynamo Kiev punta sulle ali

    TORINO – La Juventus è a Kiev da ieri sera mentre Andrea Maldera, tattico della Nazionale del ct Shevchenko e in passato anche del Milan, ha lasciato la capitale dell’Ucraina alla fine della scorsa settimana dopo il successo contro la Spagna. Gol decisivo di Tsygankov, uno degli otto giocatori che Mircea Lucescu ha “prestato” alla Nazionale durante l’ultima sosta. Maldera conosce alla perfezione la Dynamo Kiev, che spesso segue dal vivo assieme a Sheva (l’ex milanista sarà in tribuna anche stasera), e anticipa per Tuttosport le chiavi tattiche che potrebbero fare la differenza nella sfida di Champions League contro la Juventus.

    Buongiorno Maldera, partiamo dalla Juventus: le sue prime impressioni su Pirlo allenatore?«Andrea sta puntando su una proposta di calcio moderna: vuole dominare la partita. I principi di gioco sono contemporanei, lui sta cercando di portare qualcosa di nuovo. Penso alla linea difensiva che passa da tre in costruzione a quattro in fase di non possesso. Oppure Szczesny che si trova a giocare la palla in linea con i centrali come nella partita contro la Roma. In questo momento è normale che la squadra abbia meno certezze che in passato: molti giocatori sono nuovi e giovani, come lo stesso Pirlo. Qualche rallentamento è fisiologico. Ma va contestualizzato nel momento di cambiamento della Juventus, che con Andrea ha iniziato un ciclo nuovo. Pirlo, che è molto intelligente e conosce la Juve, sa benissimo che dovrà trovare una quadratura in fretta. Sono convinto che ci riuscirà perché lui è competente e ha a disposizione giocatori evoluti».
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    Morata, fai il CR7! In forma, carico e se c’è la Coppa è sempre decisivo

    TORINO – C’è chi la soffre, chi si esalta: la Champions League divide e Alvaro Morata sta, senza dubbio, nella seconda schiera. Il bomber spagnolo in coppa, è più frizzante, elettrico e soprattutto decisivo. Questione di feeling o forse predestinazione se esordisci a 20 anni, segni il primo gol a 21 e la vinci a 22 (la decima del Real Madrid nel 2014 agli ordini di Carlo Ancelotti e al fianco di Cristiano Ronaldo).
    Ma che la Champions è casa sua, Morata l’ha scoperto più concretamente nella stagione successiva, con la maglia della Juventus che, con i suoi gol nei momenti cruciali (quarti con il Borussia e semifinali con il Real Madrid), aveva contribuito a portare in finale, dove aveva segnato il gol del momentaneo pareggio con il Barcellona. Una storia, quella delle due stagioni in Champions con la maglia della Juventus, costellata di gol (7 in 20 partite) e prestazioni brillanti. E il suo ritorno al Real è coinciso con un’altra coppa alzata (paradossalmente proprio contro la Juventus a Cardiff).

    E anche nelle sue stagioni più opache, fra Chelsea e Atletico Madrid, Alvaro ha lasciato il segno in Champions: 3 gol in 11 partite con i Blues, 3 gol in 10 partite con l’Atletico. E con i biancorossi spicca la doppietta a Anfield Road, grazie alla quale la squadra di Simeone ha eliminato il Liverpool campione d’Europa agli ottavi. Tra l’altro, proprio non essere stato schierato nel successivo quarto di finale contro il Lipsia, è stato uno dei degli screzi da cui è maturato il divorzio dall’Atletico e il ritorno alla Juventus di Morata.
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    Cristiano Ronaldo in smart working: “È come se fossi là”

    TORINO – Suo malgrado Cristiano Ronaldo dovrà iniziare questa Champions League seduto sul divano. Un divano di super design, per carità, comodissimo ed ergonomicissimo. Posto a debita distanza da un televisore che probabilmente fa a gara con il maxischermo di un cinema in quanto a pollici e nitidezza d’immagine. E che è collegato, il televisore avveniristico, ad un impianto audio che praticamente farà sembrare a CR7 di averceli in soggiorno i 20mila tifosi della Dynamo in realtà presenti allo stadio.

    Ciò non dimeno, il fatto è incontrovertibile, il portoghese avrà lo stesso stato d’animo d’una tigre al bioparco circondata dalle immagini della Malesia. Recluso in isolamento – sia pure, buon per lui, asintomatico – soffrirà parecchio in questo ruolo da semplice spettatore che gli è così poco congeniale. E spererà ancor di più che a forza di far tamponi ne arrivi uno che certifichi la sua negativizzazione al Covid 19 e gli permetta di far partire il conto alla rovescia per il rientro in campo. LEGGI TUTTO

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    Diretta Dynamo Kiev-Juve ore 18.55: come vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    KIEV (Ucraina) – Privo di Alex Sandro (infortunato), McKennie e Cristiano Ronaldo (positivi al Coronavirus), Andrea Pirlo si appresta a vivere l’esordio in Champions League da allenatore contro la Dynamo Kiev guidata dal proprio mentore Mircea Lucescu, il tecnico rumeno che, ai tempi del Brescia, gli regalò l’esordio in Serie A (così come a Roberto Baronio, collaboratore del Maestro). Il debutto stagionale della Juve nella massima competizione europea per club andrà in scena nella capitale ucraina alle ore 18.55.
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    Dove vedere Dynamo Kiev-Juve
    Il match tra Dynamo Kiev e Juventus, in programma all’Olimpiyskiy Stadium della capitale ucraina alle ore 18.55, sarà visibile in esclusiva su Sky sul canale 201, oltre che sulle piattaforme streaming SkyGo e NowTv. Sarà inoltre possibile seguire la diretta testuale dell’incontro sul nostro sito.
    Le probabili formazioni di Dynamo Kiev-Juve
    DYNAMO KIEV (4-4-1-1): Bushchan; Kedziora, Zabarnyi, Popov, Mykolenko; De Pena, Sydorchuk, Buyalski, Tsygankov; Shaparenko; Supryaga. All. Lucescu.
    JUVENTUS (3-4-1-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, Chiellini; Chiesa, Bentancur, Rabiot, Cuadrado; Ramsey; Morata, Dybala. All. Pirlo.
    ARBITRO: Hategan (Romania)
    GUARDALINEE: Sovre e Gheorghe
    IV UOMO: Coltescu
    VAR: Dankert
    AVAR: Osmers LEGGI TUTTO

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    Lucescu: “Pirlo inesperto? Alle spalle ha un grande club come la Juve”

    KIEV (Ucraina) – “I miei trent’anni di esperienza contro le tre panchine di Pirlo? Non andrò in campo io, né andrà in campo lui, saranno i calciatori a farlo, provando a mettere in pratica quello che hanno imparato in questo poco tempo che abbiamo avuto per preparare la partita”. Mircea Lucescu, tecnico della Dinamo Kiev, non vede nella differenza di esperienza con Pirlo un fattore decisivo nella sfida di domani in Champions contro la Juventus. Il tecnico rumeno, che di Pirlo è stato allenatore ai tempi del Brescia e poi all’Inter, rivela di averlo sentito “dopo che è stato nominato alla guida della Juve. Con lui tra l’altro c’è anche Baronio, pure lui un mio allievo: sono stato io a farlo debuttare in A a 17 anni. A Pirlo ho fatto i complimenti ma gli ho anche detto che ha cominciato un cammino molto difficile. Deve essere intelligente e saper superare i momenti difficili senza traumi. Sta imparando tutti i giorni, può contare sull’aiuto della società in un club estremamente importante e ha dietro una grandissima squadra”.
    Lucescu: “Juve più forte con Ronaldo”
    Cristiano Ronaldo “è un giocatore eccezionale che può fare la differenza. Se non segna non è se stesso. Certo, con lui in campo la Juventus è più forte”. Lo ha detto Mircea Lucescu, alla vigilia dell’esordio in Champions League contro la Juventus priva del fuoriclasse portoghese a causa del Covid. Parlando della partita, il tecnico rumeno teme la duttilità tattica della Juventus. “Possono usare tattiche diverse perché hanno tanti giocatori esperti e di qualità. Possono giocare con il 4-4-2 o 3-4-2-1 nella loro varianti d’attacco – le parole di Lucescu riportate dal sito dell’UEFA -, ma la motivazione e la disciplina dei giocatori sono gli elementi chiave, non il sistema. A questo livello, un allenatore deve adattarsi ai giocatori che ha in rosa”. LEGGI TUTTO