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    Jutglà è il nuovo gioiello targato Bruges

    TORINO – Una Champions League grandi firme dopo tre giornate. Ed è sufficiente scorrere le classifiche dei gironi per rendersene conto con Bayern, Real Madrid e Manchester City che viaggiano a forza 9, come i punti conquistati con un percorso netto, al fianco di uno scatenato Napoli… E una sorpresa assoluta, il Club Brugge o Bruges a seconda del linguaggio che vogliamo scegliere. I campioni del Belgio hanno messo in riga in successione Leverkusen, Porto e Atletico Madrid riuscendo a mantenere inviolata la propria porta e dando una magnifica impressione delle proprie qualità. Del resto la Jupiter Pro League si conferma un campionato “laboratorio”, un torneo dove maturano talenti destinati a ingrossare gli organici dei top club d’Europa. Un marchio di garanzia con il Bruges che sta facendo la sua parte ormai da anni con l’ultimo pupillo cresciuto e svezzato, Charles De Ketelaere, partito verso Milano, sponda rossonera per la ragguardevole cifra di 32 milioni più bonus. E se qualcuno pensava che la squadra, passata nelle mani di Carl Hoefkens, dal 2018 nel settore giovanile dividendosi tra il campo e la scrivania con l’incarico di talent manager, potesse soffrire il contraccolpo ecco immediata la risposta in Champions League.
    Dal Barça al Belgio
    Il nuovo idolo, stavolta, non è cresciuto in casa, ma sui campi della Catalogna: Ferran Jutglà. L’attaccante ha mosso i primi passi nell’Espanyol, poi Sant Andreu e l’approdo alla Masia, al Barcellona con il quale ha segnato il suo primo e unico gol nella Liga. Lo scorso giugno l’approdo in Blauw en Zwart, blu e nero, al prezzo di saldo di 5 milioni con un contratto fino al 2026, e dopo pochi mesi l’esplosione… Oggi Jutglà vale oro: 8 gol e 5 assist in 14 partite, 2+2 in Champions e un movimento incessante su tutto il fronte offensivo con un bagaglio tecnico che gli permette di affrontare l’uno contro uno con una percentuale di riuscita altissimo. Ma la “gioielleria” Bruges vede aumentare gara dopo gara il proprio valore con due obiettivi del Milan in rampa di lancio, il centrocampista Raphael Onyedika, ex Midtjylland, e l’attaccante Noa Lang oltre a Andreas Skov Olsen, ex Bologna. E attenzione perché il tecnico Hoefkens continua a pescare dalle giovanili altri talenti: l’ultimo ha esordito mercoledì sera in Champions contro l’Atletico Madrid, il difensore 17enne Jorne Spileers, pochi giorni dopo essere stato sospeso a scuola perché lanciava castagne ai compagni.

    Haaland sprinta con Chiesa e Davies
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    Juve-Maccabi Haifa, Milik c’è: i convocati di Allegri

    Milik c’è, ma andrà in panchina come svelato da Allegri nella conferenza stampa di presentazione di Juve-Maccabi, gara già decisiva per il prosieguo dell’avventura in Champions dei bianconeri. La squadra si è rinvigorita con il successo ottenuto domenica contro il Bologna, ma soprattutto sta recuperando i pezzi: “Di Maria sta molto meglio, si è allenato di più e penso che farà un’ottima partita” il pensiero del tecnico sul Fideo, candidato ad una maglia da titolare anche perché in campionato dovrà scontare la seconda giornata di squalifica contro il Milan.

    Juve-Maccabi, i convocati di Allegri

    PORTIERI: Szczesny, Perin, PinsoglioDIFENSORI: De Sciglio, Bremer, Danilo, Alex Sandro, Gatti, Bonucci, RuganiCENTROCAMPISTI: Locatelli, McKennie, Cuadrado, Kostic, Miretti, Rabiot, Paredes, FagioliATTACCANTI: Vlahovic, Milik, Kean, Di Maria, Soulé

    Guarda la galleryChampions League, Juve-Maccabi Haifa: la formazione ufficiale di AllegriIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Milan, quante assenze! E arrivano il Chelsea e la Juve

    TORINO – Meno sette: è questa la situazione del Milan a pochi giorni di distanza dall’appuntamento con il Chelsea in Champions League. Se la trasferta di Empoli ha portato tre punti fondamentali per la classifica, le conseguenze sull’organico sono state pesanti. Il giorno dopo il match gli esami strumentali cui si è sottoposto Saelemaekers hanno evidenziato una lesione parziale del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro: il 2022 del belga è praticamente finito. Lunedì sarà invece il giorno del verdetto per Calabria e Kjaer, che sono usciti sabato per problemi ai flessori. Nomi che si vanno ad aggiungere a quelli di Maignan, Theo Hernandez, Messias e Florenzi, senza dimenticare Ibrahimovic che, al pari di Adli, Bakayoko, Thiaw e Vranckx, non è comunque inserito nella lista Uefa.
    Doppio impegno
    I rossoneri si presenteranno così a Londra con diciassette giocatori, compresi i portieri, e con la speranza di recuperare almeno Origi, che ha partecipato all’allenamento post-Empoli. Un problema non da poco per Pioli, visto che – dopo il match-chiave di mercoledì a Stamford Bridge: un risultato positivo avrebbe un importante peso specifico in chiave ottavi – i rossoneri sono attesi sabato dal match a San Siro con la Juventus. In Toscana hanno ottenuto tre punti con la forza del carattere e della determinazione, ricevendo un importante contributo da chi abitualmente siede in panchina (vedi Ballo-Touré) o da chi era appena rientrato (Rebic). Ma gli impegni ravvicinati e la coperta divenuta improvvisamente corta possono diventare un problema di complicata gestione.
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    Juve, indicazioni Champions: vincono Maccabi e Psg, pari Benfica

    TORINO – Non solo Serie A, per la Juve c’è da rimettere in piedi anche il discorso qualificazione in Champions League. La formazione di Allegri è partita con due ko nei primi due appuntamenti: 2-1 al Parco dei Principi contro il Psg e stesso risultato allo Stadium contro il Benfica. Ora per i bianconeri c’è la sfida al Maccabi Haifa e il turno di campionato appena terminato per le tre euroavversarie ha fornito importanti indicazioni. Gli israeliani, nella sesta giornata, superano per 2-0 il Maccabi Tel Aviv nello scontro diretto per la vetta. Decide una doppietta di David che porta i suoi in cima alla classifica con 15 punti, a +2 dai diretti avversari odierni. Sorride anche la formazione di Galtier che con Messi e Mbappé si riprende la testa della Ligue 1: 2-1 al Nizza. Frena invece il Benfica che non va oltre lo 0-0 nella trasferta contro il Guimaraes: per “le Aquile” primo match senza i tre punti in otto giornate, ma vetta della classifica mantenuta a +3 da Porto e Braga. LEGGI TUTTO

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    Snodo Champions, Allegri cerca la vera Juve

    TORINO – Massimiliano Allegri spegne le telecamere su Juventus-Salernitana («Dico solo che per noi allenatori espulsi sarebbe più giusta una multa salata da dare in beneficienza della squalifica») e prova a tenere accesa la sua Juventus per 90 minuti nella sfida di domani sera contro il Benfica. «Importante ma non decisiva», ha provato a togliere un po’ di pressione alla squadra, per quanto sia difficile visto che lui stesso ha definito il doppio confronto con i portoghesi la sfida chiave per il passaggio del turno. Resta il ritorno, ma al Da Luz, quindi l’appuntamento di domani sera è da non fallire per la squadra bianconera. E il primo passo per riuscirci è evitare i blackout che in un momento o in un altro delle partite, spesso dopo buoni inizi, fin qui hanno contraddistinto le prestazioni juventine.

    COSTANZA «E’ un problema e ne abbiamo parlato – ha spiegato Allegri -. Dobbiamo avere equilibrio e sapere che abbiamo 95 minuti per vincere le partite: se non segniamo subito non dobbiamo farci prendere dalla frenesia e sbilanciarci come è successo contro la Salernitana; se segniamo subito invece non dobbiamo smettere di giocare come è accaduto in altre occasioni. Guardiamo la cosa positiva, che è la voglia di fare. C’è anche una questione ambientale, ci si spazientisce un po’ troppo in fretta. Abbiamo giocatori esperti ma anche altri che non lo sono, Bremer è un acquisto straordinario, ma domani sarà alla seconda partita in Champions».

    DI MARIA C’E’ Esperienza e personalità potrà portarle Angel Di Maria, le cui assenze sommate a quelle di Pogba, Chiesa e alle altre cui la Juventus ha dovuto e deve far fronte (domani mancheranno anche Rabiot, Locatelli e Alex Sandro, in dubbio Szczesny) hanno sicuramente impoverito il tasso di maturità e personalità. Il Fideo, dall’inizio o più probabilmente a partita in corso, può portare oltre alla sua qualità tecnica proprio un’enorme esperienza in sfide di altissimo livello. Aggiunta sicuramente preziosa, ma da sola non può bastare. Tutti i bianconeri però devono crescere in questo: «E dobbiamo farlo in fretta», ha detto Danilo.
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    Milan, salvate il soldato Giroud

    Salvate il soldato Giroud. Stefano Pioli protegge l’attaccante francese come si farebbe con un prezioso vaso di Murano, sperando che non sia altrettanto fragile. Perché Giroud prezioso lo è parecchio in generale, per il Milan, considerate la sua abilità nel “fare reparto” e l’abilità nel realizzare gol pesantissimi in termini di punti. Ma la sua figura si eleva addirittura a essenziale per le prossime due gare: quella di mercoledì in Champions contro la Dinamo Zagabria e, soprattutto, quella di domenica nella sfida di vertice contro il Napoli.
    Niente recuperi
    Sì, perché è lui l’unico attaccante di ruolo su cui potrà contare Pioli, alle prese come con gli infortuni di Rebic e di Origi. Il Primo deve risolvere i problemi alla schiena che «non gli permettono di muoversi», aveva spiegato il tecnico. Il secondo soffre ancora l’onda lunga dell’infortunio subito nell’ultima parte della stagione a Liverpool, eredità che non gli permette di lavorare con la necessaria continuità e dunque di giocare in sicurezza. Davvero improbabile che il tecnico decida di rischiarlo. Attenzione, perché domenica contro il Napoli mancherà anche lo squalificato Leao e, dunque, Pioli sarà costretto a inventarsi una soluzione d’emergenza. E a contare, ancora una volta, sull’anima di ferro del suo Milan.
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    L'urlo di Milik: “Siamo la Juve, dobbiamo fare di più. Che battaglia con il Benfica!”

    TORINO – «Lasciamoci alle spalle la partita di ieri con la consapevolezza che siamo la Juve e possiamo e dobbiamo fare di più. Testa alla prossima battaglia, insieme. Fino alla fine». Firmato, Arkadiusz Milik, semplicemente il giocatore bianconero più decisivo nelle ultime uscite. Vale a dire, sin da quando – il 26 agosto – ha firmato per i colori juventini. Il suo bilancio: due gol in 5 partite e pure un’espulsione per doppio giallo, rimediato domenica contro la Salernitana, il secondo cartellino per essersi tolto la maglia dopo aver realizzato il 3-2. Rete, poi, assurdamente cancellata dal Var Banti che aveva segnalato all’arbitro Marcenaro una sorta di “anomalia” (offside inesistente di Bonucci, tenuto in gioco da Candreva) rivelatasi fasulla. Il polacco aveva esternato il suo pensiero sui social con un post poi cancellato, oggi è tornato sulla partita pareggiata l’altra sera allo Stadium per ricavarne i giusti insegnamenti. Vale a dire: ok la topica arbitrale, ma la Juventus anti-Salernitana non è, non può essere Juventus. Arek dovrebbe giocare dall’inizio contro il Benfica (non si spiegherebbe altrimenti la scelta di Massimiliano Allegri di preferirgli Moise Kean in avvio di partita, apparso del tutto fuori contesto) e l’obiettivo è riprendere anche un discorso personale interrottosi in Europa il 5 maggio nella semifinale di Conference League contro il Feyenoord, mentre l’ultimo gol di Milik nelle Coppe risale al 10 marzo: doppietta servita al Basilea nei quarti.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, obiettivo Benfica: Di Maria lavora in parte con il gruppo

    TORINO – Domenica sera ha sofferto in tribuna, assieme alla moglie Jorgelina Cardoso, mentre la Juventus prima le prendeva dalla Salernitana e poi rimontava, con tanto di giallo finale e gol del successo inspiegabilmente cancellato dall’asse Marcenaro (arbitro)-Banti (Var). Poche ore dopo l’ingiustizia subita, Angel Di Maria è tornato in campo alla Continassa svolgendo una seduta in parte differenziata e in parte in gruppo, con Massimiliano Allegri che a meno di controindicazioni dell’ultim’ora convocherà il campione argentino in vista del match di mercoledì sera in Champions League contro il Benfica per poi capire se e quanto utilizzarlo. Mettiamola così: il Fideo, tra l’altro un ex benfiquista e che l’estate scorsa è stato anche cercato dai portoghesi, si garantisce almeno un posto sulla panchina della Juve, visto che schierarlo titolare potrebbe rivelarsi un rischio per un giocatore che da inizio stagione s’è già fermato due volte per guai agli adduttori. Ma a partita in corso, magari a sostegno della coppia Milik-Vlahovic, sarebbe sorprendente se il tecnico bianconero non utilizzasse l’elemento dotato di più spiccata fantasia nella sua rosa. Allenamento differenziato in campo anche per Wojciech Szczesny, pure lui in fase di recupero, mentre all’appuntamento dello Stadium saranno quasi certamente assenti sia Adrien Rabiot, sia Manuel Locatelli.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO