MADRID (Spagna) – Vedrò se ho fatto la storia del club quando concluderò la carriera. In ogni caso, tutte le partite sono importanti per me. Cerco di fare qualcosa di nuovo ogni volta, di divertire i tifosi. Ovviamente, il mio sogno è vincere un’altra Champions League, ma per vincere dobbiamo prepararci molto bene”. Non si nasconde Karim Benzema, che nella storia del club c’è già, ma che in questo momento ha tutt’altro a cui pensare. L’attaccante francese ha ora nel mirino solo il Liverpool per l’ennesima finale del suo Real Madrid che si giocherà la possibilità di conquitsare il 14° trofeo continentale al termine di un cammino, condotto da Carlo Ancelotti, nel quale Benzema è stato un protagonista assoluto. 15 gol nel torneo, a sole due reti dal record di Cristiano Ronaldo, autore di 17 gol in una sola edizione di Champions League. CR7, nei suoi anni al Bernabeu, ha spesso messo in ombra il 34enne numero 9 delle merengues, ma ora il peso dell’attacco è tutto sulle sue spalle: “I record sono fatti per essere infranti. Per me però quello che conta di più è dare il massimo in campo per aiutare la squadra a vincere; se riesco a segnare o a fare un assist va bene, ma la cosa più importante è scendere in campo e vincere la partita. Il mio gol preferito di questa stagione? Sono stati tutti belli e importanti. Forse il più bello è stato il terzo contro il Psg o il rigore contro il Manchester City, ma anche il colpo di testa contro il Chelsea è arrivato grazie a una bella giocata”.
Benzema carica il Real: “Voglio la Champions”
Il 34enne, in un’intervista a Uefa.com, ha prpseguito: “Sono emozioni che rimarranno per tutta la vita perchè il nostro percorso in Champions League non è stato facile. Abbiamo giocato contro il Paris Saint-Germain, che era favorito. Abbiamo giocato contro il Chelsea, campione in carica. Abbiamo giocato contro il Manchester City, che l’anno scorso è arrivato in finale .Questo dimostra che siamo un’ottima squadra e che non ci arrendiamo, che abbiamo forza mentale; siamo una squadra forte che, con l’aiuto dei tifosi, può ribaltare qualsiasi situazione.Ci sono giovani come Rodrygo, Vinicius Junior o Eder Militao che però hanno già giocato 70 o 100 partite. Alcuni ne hanno giocate 100, ma nel gruppo i più giovani ascoltano i più grandi. Noi diamo consigli e loro dicono quello che pensano: è così che funziona un gruppo. Non c’è differenza, a parte l’età, e andiamo tutti d’accordo”. In chiusura aggiunge: “Ci sono sempre più giocatori che migliorano dopo i 30 anni. Io mi prendo cura di me e sto molto attento a quel che faccio. Mi riposo il più possibile, mi alleno duramente, trovo il tempo per lavorare correttamente e in più penso che l’esperienza aiuti. Ecco perchè oggi mi sento benissimo, sia tecnicamente che mentalmente. Quando avevo 19-20 anni ero ossessionato dal calcio. Poi pian piano ti rendi conto che stare in campo non è tutto. Ci sono molte altre cose importanti: mangiare bene, dormire bene, riposarsi abbastanza, lavorare in palestra. Allora non lo facevo, perchè per me il calcio era solo ciò che succedeva in campo”. LEGGI TUTTO