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    Chiesa: “Alla Juve per vincere tutto. Inizio al di sotto degli standard”

    È stata l’estate di Federico Chiesa. Dopo un’ottima stagione con la Juve, l’esterno ex Fiorentina è stato tra i protagonisti della vittoria dell’Italia di Mancini all’Europeo. Il classe ’97, figlio d’arte – il padre Enrico ha giocato con Sampdoria, Parma e Fiorentina, tra le altre -, ha rilasciato un’intervista al tabloid inglese Telegraph e ha parlato della magica notte di Wembley dell’11 luglio. “Probabilmente la notte migliore della mia vita. Abbiamo subito gol all’inizio e ci ha un po’ spaventati, era strano perché non concedevamo di solito e subire presto un gol in finale è difficile. Però ci siamo rifatti, con la nostra umiltà e mentalità. L’Inghilterra è stata fantastica, una finale combattuta e finita ai rigori: lì Donnarumma è stato il migliore, ha parato due rigori e si è meritato il premio. Alla fine metà dei giocatori piangeva e l’altra parte correva per il campo cercando di abbracciare Donnarumma. Emozione, pianti, un sogno che si avvera”. 
    Juve casa e Chiesa: il sogno riparte
    Chiesa sulla scelta della Juve e l’inizio di stagione
    Federico parla poi di questa prima parte di stagione con la Juve: “Non siamo sugli standard del passato alla Juve. Ci sarà più pressione su di me e sui miei compagni di squadra dopo la vittoria degli Europei, ma vogliamo sia così. Io sono qui per questo, per questo ho scelto la Juve. Alla Juve perché vogliamo vincere tutto e la pressione è il prezzo da pagare, perché qui le richieste sono più elevate”. L’ex Fiorentina spiega poi perché ha scelto i bianconeri: “L’anno scorso quando sono arrivato qui per la prima volta ero felicissimo. So anche io come Giorgio Chiellini, Bonucci, tutti gli altri, lo staff, il presidente, qual è la mentalità della Juve: si tratta di vincere, sempre. Nient’altro va bene. Ed è bellissimo. L’aver vinto con l’Italia mi rende ancora più entusiasta, voglio vincere sempre di più. Poi ho 23 anni, ho appena vinto l’Europeo e gioco nella Juve, sono felice! Ho ancora tanta fame, però, voglio vincere e dimostrare sempre di più a tutti e a me stesso, migliorando ogni anno di più. Ora c’è il Chelsea, che è un avversario importantissimo”. Chiesa, poi, commenta così una dichiarazione di Prandelli, secondo cui Federico potrebbe diventare il miglior calciatore d’Europa: “C’è ancora molto lavoro da fare – replica il giocatore- , molto da migliorare, ma spero che un giorno questa frase diventi realtà. Le richieste dal mercato aumentano perché ho appena vinto un torneo internazionale e gioco alla Juve, ma è ciò che voglio. Perché voglio sempre dare il massimo”. 
    Juve in stile Blues: così si batte il Chelsea
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    Juve, Chiesa si racconta
    È un Chiesa a 360 gradi, che racconta anche dell’infanzia e dei sogni: “Studiavo inglese. I miei genitori credevano che sarei potuto diventare un calciatore, ma pensavano che avrei anche potuto fare qualcos’altro. Mia mamma mi ha sempre ripetuto: ‘Se hai buoni voti a scuola, avrai buone prestazioni anche nel calcio e viceversa. Le due cose sono complementari. Oggi l’istruzione è fondamentale, nel mio caso per esempio aiuta a superare la pressione dei media. Posso razionalizzare le cose, quello che mi succede e riesco a tenere la testa concentrata. Vi faccio un esempio: io sono su Instagram, ma non lo uso mai, non ce l’ho sul telefono, perché so che non rappresenta la realtà”. La sua carriera si sarebbe potuta fermare prestissimo, ecco perché: “Ero nelle giovanili della Fiorentina e non giocavo, quindi ho pensato di smettere e provare qualcos’altro. Poi con l’aiuto della mia famiglia ho deciso di continuare, allenarmi sempre più duramente e crescere fisicamente, dato che ero piccolo e magro, a 14 anni non avevo il fisico dei miei compagni e quindi non giocavo. Nella vita ho due passioni: il calcio e l’universo. È sempre stato così. Penso che sia una questione legata al mistero: sappiamo molto di ciò che ci circonda, ma non l’intera storia. È questo mistero che mi affascina, ci penso molto”. 
    Juve-Chelsea, Chiellini l’anti Lukaku
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    Juve, Chiesa corre verso il Milan. Chiellini torna titolare

    TORINO – Altra gara, altro cambio. La Juventus camaleontica – e  rinfrancata dal netto successo all’esordio in Champions League a casa del Malmoe – modifica ancora pelle per il ritorno in campionato.  Non una partita qualsiasi quella che attende Chiellini e compagni domenica sera all’Allianz Stadium: arriva la capolista Milan, staccata di ben otto punti, che ha messo nel mirino la quarta vittoria in quattro giornate, mentre i bianconeri devono ancora festeggiare i primi tre punti in Serie A. Per l’occasione Massimiliano Allegri rispolvera Giorgio Chiellini, il capitano mai domo, che ha riposato all’Eleda Stadium di Malmoe proprio per fermare i diavoli rossoneri orfani di Zlatan Ibrahimovic. Guiderà la difesa e la squadra: finora è stato titolare soltanto a Napoli e il risultato non è stato quello sperato, anche se non per colpa sua, visto che la cattiveria agonistica non è mai venuta meno e sarà utile anche domenica sera. Al suo fianco,  al centro della difesa bianconera, sarà  ballottaggio tra lo stakanovista Leonardo Bonucci, che non ha saltato un minuto tra campionato e Champions, e  Matthijs de Ligt.

    Juve, la situazione aggiornata degli infortunati

    ACCIACCATI – Candidato a una maglia da titolare dovrebbe essere anche Federico Chiesa, che precauzionalmente non è partito per la Svezia dopo il fastidio muscolare al flessore accusato in Nazionale, che lo ha costretto a saltare sabato anche la trasferta a Napoli. Affidato alle  mani dei fisioterapisti e del preparatore grossetano Mario Fei, ingaggiato dal club in estate per occuparsi proprio della riatletizzazione dei giocatori infortunati, l’ex viola ha continuato da solo in questi giorni con la riabilitazione alla Continassa per smaltire il  problema muscolare. In casa Juventus ci sono segnali di ottimismo sul possibile rientro dell’ala per la delicata sfida contro il Milan, anche se la decisione finale verrà presa dal tecnico livornese soltanto all’ultimo, consapevole che Chiesa possa esere il valore aggiunto della squadra sia che giochi da esterno d’attacco sia che faccia coppia con Paulo Dybala o con Alvaro Morata.

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    Chiesa e Bernardeschi: niente Malmoe. Allegri li ritrova domenica per il Milan

    TORINO – Alla fine Massimiliano Allegri ha deciso di non forzare il rientro di Federico Chiesa: niente volo in Svezia e nemmeno in panchina domani in Champions. L’ex Fiorentina, però, si sente sempre meglio e tornerà protagonista nel big match di domenica contro il Milan. Rientro con i rossoneri anche per l’altro campione d’Europa ex viola Federico Bernardeschi, esentato dall’esordio europeo per un fastidio al ginocchio.

    Massima prudenza

    Chiesa, tornato in anticipo e acciaccato dagli impegni con l’Italia, negli ultimi giorni ha svolto un programma differenziato per smaltire il fastidio ai flessori della coscia (gli esami hanno escluso lesioni). Dopo l’allenamento a parte durante la rifinitura della mattina, Allegri ha preferito lasciare l’azzurro a Torino ad allenarsi piuttosto che in panchina a Malmoe. Così, dopo aver saltato il Napoli, Chiesa sarà spettatore anche in Champions. Ma domenica, contro il Milan, Allegri lo ritroverà in condizioni ancora migliori. E lo stesso discorso vale anche per Bernardeschi. Saranno indisponibili domani e anche contro i rossoneri i lungodegenti brasiliani Arthur e Kaio Jorge.

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    Riecco i sudamericani

    Così la prima Champions dei bianconeri post Ronaldo comincerà anche senza Chiesa, ma con un Dybala riposato dopo gli impegn con l’Argentina. Allegri deve sciogliere ancora qualche dubbio, ma a meno di “allegrate” insisterà con il 4-4-2. Davanti a Szczesny, difeso e confermato dal tecnico, la coppia azzurra Bonucci-Chiellini con Danilo e Alex Sandro sulle fasce; in mediana Bentancur e Locatelli con Cuadrado a destra e Rabiot falso-esterno a sinistra; in attacco Morata in vantaggio su Kean per far coppia con Dybala.

    Probabile formazione anti Malmoe

    JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Cuadrado, Bentancur, Locatelli, Rabiot; Dybala, Morata. Allenatore: Allegri

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    Dybala è pronto per Udinese-Juve. Certezza Chiesa, anche Bonucci è al top

    TORINO – Una volta si sarebbe parlato di Juventus A contro Juventus B e lo si sarebbe fatto a Villar Perosa. Il passare del tempo e il circolare del virus impongono però variazioni sul tema. E dunque si passa a commentare Juventus vs Juventus Under 23. Che comunque il suo bel perché ce l’ha in quanto prova generale d’inizio stagione: la prima di campionato in trasferta a Udine è in programma domenica alle 18.

    Vien da sé che l’assenza di Ronaldo (“come da programma ha svolto lavoro personalizzato, idem Cuadrado”) possa incidere sul copione da recitare. Ma un bel po’ di indicazioni sullo stato di forma di taluni interpreti sono emersi forti e chiari e appariscenti (quanto la nuova terza maglia) nel 3-0 firmato da Dybala, Morata e Ramsey. Risultato che solo i montanti e alcune ottime parate di Israel (in tuffo sul tiro da fuori di Ramsey e in uscita bassa su Dybala) hanno ridimensionato.

    Guarda la galleryJuve, Dybala e Morata show davanti a Locatelli: 3-0 all’Under 23 LEGGI TUTTO

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    Fiorentina, Commisso: “Chiesa alla Juve? Ce l'hanno rubato”

    ROMA – “Chiesa ce l’hanno rubato perché hanno molti soldi che noi non possiamo fare perché non abbiamo ricavi”. Così Rocco Commisso torna sulla cessione dell’attaccante alla Juventus avvenuta l’anno scorso: “Più ricavi e più puoi spendere: questa è la differenza fra noi e loro – ha detto il presidente della Fiorentina a Marina di Gioiosa Ionica (Calabria), dove gli è stata conferita la cittadinanza onoraria -. Ci sono club come la Juventus, come il Barcellona, come l’Inter, che sono indebitate per un lavoro ‘sporco’”.
    Vlahovic e Milenkovic ‘blindati’
    E per quanto riguarda la vittoria del prossimo campionato di Serie A, secondo Commisso “la Juve è sempre favorita. Quando loro hanno 300 milioni di monte stipendi e io ne ho 70, loro sono sempre favoriti. I soldi contano in questo mondo”. Infine sul calciomercato, con il numero uno viola che ‘blinda’ Vlahovic: “Credo che resterà, questa è la mia intenzione – ha detto Commisso -. Ora vediamo… Oggi abbiamo ufficializzato che Milenkovic resterà e che Pezzella forse andrà via”.
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    Tacchinardi: “Chiesa come Nedved. Lotterà per il Pallone d'Oro”

    TORINO –  Buongiorno Tacchinardi, che impressione le ha fatto Barcellona-Juventus?«Credo sia stata fondamentale per Allegri, che dopo 20 minuti ha cambiato anche modulo, passando dal 4-3-3 al 4-4-2. Con il Ronaldo attuale, non più devastante partendo da lontano ma vicino alla porta, penso sia la scelta più logica: lo ha fatto Sarri e più o meno anche Pirlo. E anche per Dybala è la soluzione migliore. La sconfitta non è un campanello d’allarme, Allegri è talmente bravo che tirerà fuori il meglio. Lo ha dimostrato anche con il Monza non vergognandosi di difendere basso per poi attaccare senza tanti tocchi: quando la Juve riparte è una 4×100, tra Ronaldo, Dybala, Chiesa, Kulusevski e gli altri hanno 100 gol nei piedi».

    Chiesa che impatto avrà?«L’anno in cui c’è da ripetersi o continuare a crescere è il più duro. Per Chiesa rispettare le aspettative sarà di difficoltà estrema. Ma sono convinto che ci riuscirà. Ho sentito dire che tra tre o quattro anni potrà vincere il Pallone d’Oro: sono d’accordo. In lui rivedo lo stesso veleno che aveva dentro Pavel Nedved. E ha qualità enormi, salta l’uomo a destra e a sinistra e tira in un fazzoletto. L’anno scorso ha sfiorato il confine dei top player: quest’anno per me lo butta giù e Allegri, che ha sempre avuto fuoriclasse, può aiutarlo».

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