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    Milan-Inter, Inzaghi: “Ultimo derby perso immeritatamente”. Su Lukaku…

    RIYAD (ARABIA SAUDITA) – Sale l’attesa per la finale di Supercoppa italiana tra Milan e Inter in programma al King Fahd Stadium di Riyad (Arabia Saudita) mercoledì alle 20 italiane. I campioni d’Italia e i vincitori dell’ultima edizione della Coppa Italia si contenderanno il primo titolo della stagione in un derby dal sapore speciale. Si tratta di un replay della finale di Pechino del 2011, quando ad avere la meglio furono i rossoneri di Massimiliano Allegri che, nonostante lo svantaggio firmato Snejder, ribaltarono nella ripresa i nerazzurri di Gasperini grazie alle reti di Ibrahimovic e Boateng. Ora, però, è tempo di pensare al presente e Simone Inzaghi, nella conferenza stampa della vigilia, ha presentato così la supersfida contro il Milan di Stefano Pioli. 
    L’Inter si gioca il primo trofeo stagionale, come ci arrivate?
    “Sappiamo l’importanza della partita di domani, per di più è un derby: ho letto che in finale è successo solo due volte nella storia, cercheremo di fare una grande gara in una partita importante. È il primo trofeo stagionale, vogliamo fare una grande gara”.
    Può essere il derby del riscatto?
    “Io lo considero un trofeo, l’abbiamo qui davanti a noi e non tutte riescono ad arrivarci. È il prosieguo della stagione scorsa, sappiamo cosa rappresenta: l’anno scorso l’abbiamo vinto quindi vogliamo difenderlo”.
    Pioli ha ricordato di avervi battuto l’anno scorso e anche quest’anno. Cos’hanno lasciato queste sconfitte nei derby?
    “Voglia in più. Il derby è una partita particolare, ne abbiamo fatti tanti la scorsa stagione: in campionato abbiamo vinto e perso, in coppa vinto nettamente. Sono partite sempre particolari, decise da episodi. Quello di quest’anno l’abbiamo perso non meritandolo, nel primo tempo il Milan è stato superiore ma nel secondo penso che l’Inter avrebbe meritato altro rispetto alla sconfitta”.
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    C’è un segreto per far sì che l’Inter giochi come contro il Napoli o il Barcellona?
    “Dipende sempre anche dagli avversari. Io, per come abbiamo iniziato questo 2023, sono più che soddisfatto, perché sono state quattro partite una diversa dall’altra con avversari diversi. Ne abbiamo vinte tre e pareggiata una, tolto Monza sarebbe percorso netto”.
    Con le big finora avete fatto bene.
    “Purtroppo il calcio non è una scienza esatta, delle gare giocate si è fatta un’analisi e, al di là di qualche infortunio nostro e qualche altro non dipeso da noi, la squadra ha sempre fatto buone gare nonostante quest’anno ho avuto scelte limitate per le defezioni a centrocampo e in attacco. Domani non si pensa a stanchezza o infortuni, ma solo alla coppa che è in palio”.
    La partita di domani resta qui e vale quella coppa o può condizionare il resto della stagione?
    “Condizionerà, come sempre se ne parlerà. L’anno scorso mi ricordo la finale di Supercoppa con la Juventus, vinta ai supplementari con fatica e goduta il giusto perché dopo tre giorni eravamo in campo a Bergamo: per due giorni e mezzo si è parlato della vittoria, ma poi come è giusto che sia si parlava dello 0-0 a Bergamo dove si poteva fare meglio, qualche scelta che purtroppo…. Sappiamo com’è il calcio, noi dobbiamo essere bravi a fare il nostro percorso e ora pensiamo solo al Milan, una partita che stiamo preparando al meglio nonostante la stanchezza e il viaggio. Domani serve una corsa in più per il compagno”.
    Entrambe le squadre hanno difficoltà difensive.
    “Beh, io penso alla mia. Troviamo una squadra forte, con attaccanti di valore, ma sappiamo che dobbiamo lavorare di squadra: spesso si parla, sbagliando, solo dei difensori. È l’Inter che deve fare una fase offensiva e difensiva da squadra per vincere queste partite importanti”. LEGGI TUTTO

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    Sampdoria-Napoli, Spalletti: “Un minuto di silenzio per Vialli e Mihajlovic”

    Prende subito la parola l’allenatore di Certaldo senza aspettare la prima domanda dei giornalisti presenti in sala stampa: “Non vi faccio buttar via una domanda e comincio col ricordo di Gianluca: il ricordo personale che lo rappresenta è nella stagione ’85, a Chiavari, era la Sampdoria sua e di Mancini e si usava fare amichevoli perché non c’erano tutti questi infrasettimanali e su un lancio mi trovai a correre su di lui, fece 20 metri all’indietro per rialzarmi e tirarmi su, già lì si vedeva molto bene da giovane la capacità di essere un leader, senza farlo mai pesare a nessuno, è stato un uomo di grande carisma, precursore di grandi idee, visioni, in campo e fuori, me lo ricordo sempre nella Juve ed è stato tra i primi a pressare alto ed in quel momento non si usava molto. È uno dei primi usciti dall’Italia che s’è fatto valere in Premier, facendo poi anche l’allenatore, il commentatore, ricordo benissimo a Sky la sua competenza ed il rispetto di tutti, una grandezza in campo e nella vita edha speso tutto se stesso per noi perché l’abbiamo visto anche nell’ultimo Mondiale dare consigli a tutti nonostante la sua condizione. Ci ha dato insegnamenti e abbiamo imparato molto da lui, grazie Gianluca”.
    Cosa ha imparato il Napoli da Milano? Vedremo uomini diversi domani?
    “Abbiamo imparato che potevamo avere 8 punti di vantaggio e ne abbiamo soltanto 5 (ride, ndr). È giusto ciò che dicono tutti, una sconfitta ci può stare. il nostro campionato è positivo, abbiamo fatto bene, ma la verità è che a noi ci girano le scatole e devono girarci, non abbiamo fatto quello che avremmo voluto fare e noi non vogliamo accontentarci della classifica e del vantaggio che c’è tra noi e le altre. Noi vogliamo giocare anche le gare difficili contro squadre allestite per vincere lo scudetto con la stessa voglia delle altre giocate per fare risultato pieno, ma in quest’ultima non lo abbiamo fatto. Sulle scelte non è che arrivano ora per la prestazione, ma erano già state un po’ previste prima di Milano. Si va a fare delle valutazioni perché ci saranno 3-4 cambiamenti, come giusto che sia”.
    Sulla personalità
    “Di Lorenzo, Rrahmani, Anguissa, Mario Rui, Osimhen che è un leader nel modo di saltare addosso all’avversario perché ci va con quella ferocia e determinazione, sono calciatori forti anche nel carattere come Elmas, altri più taciturni e più buoni che prendono le stecche senza protestare, ma sono calciatori forti che hanno la stoffa del calciatore forte caratterialmente e leader”.
    Quanto è un fattore ricominciare con avversari che hanno moduli e caratteristiche simili?
    “Sì, ci sono sistemi di gioco in base alle caratteristiche. Noi abbiamo delle complicazioni, come le hanno loro sul 4-3-3, dipende come si va ad incastrarsi nelle contrapposizione. Anche a Milano, loro ti danno quello spazio lì sui terzini e devi essere bravo a scavare dentro la difesa e devono scegliere se far uscire il quinto o meno e si aprono degli spazi, ma l’abbiamo fatto al di sotto delle nostre possibilità, ma non abbiamo fatto male al di là di quelle 2 occasioni all’inizio in cui abbiamo sbagliato noi in costruzione, poi abbiamo avuto delle circostanze in area nonostante loro l’abbiano affollata molto. Dovremo migliorare nelle prossime partite, ma non sarà una delle più facili al di là del modulo perché loro erano in difficoltà ma hanno fatto una buonissima partita. Noi stavamo facendo bene e abbiamo fatto una partita al di sotto delle nostre possibilità pertanto troveremo un ambiente particolare per l’ultima gara e per queste situazioni che sono accadute”. LEGGI TUTTO

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    Salernitana-Torino, Juric: “Europa? La vedo difficile. Per Vialli mi dispiace molto”

    Dopo l’1-1 interno contro il Verona nel ritorno in campo della Serie A, il Torino fa visita alla Salernitana per la 17ª giornata. Nel lunch match di questo turno i granata sfidano i campani del grande ex Davide Nicola che, dopo un avvio molto promettente, sembrano aver tirato il freno a mano e sono reduci da tre ko consecutivi (Fiorentina, Monza e Milan). Il tecnico croato, nella conferenza stampa della vigilia, ha presentato così la gara contro Piatek e compagni.
    Come presenta la partita di domani?
    “Sarà una gara difficile, loro ottima squadra e allenata bene. Sarà una partita molto dura”.
    Come stanno gli infortunati?
    “Per Aina e Pellegri ci vuole tempo, Singo sarà convocato e vedremo come introdurlo per il ritmo partita”.
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    Come incideranno le tre partite?
    “Ci devo pensare. Abbiamo giocatori che non si allenavano sempre e altri che fanno fatica un po’ a recuperare. Domani va bene, non dovrei cambiare tanto, poi si valuterà se si riesce a fare qualcosa a Milano (per la sfida ai rossoneri in Coppa Italia ndr). Oggi vediamo, qualcosa cambierò e speriamo di indovinarlo”.
    Può giocare Linetty? Possibile che riposino Ricci o Lukic?
    “Sì, può succedere, chiedere tutte le partite a soli due giocatori è troppo.Linetty sta facendo un ottimo campionato, pensavo di gestire queste partite così”.
    Sui due possibili innesti per completare l’organico: sente che da parte della società c’è la volontà di venire incontro alle sue riflessioni?
    “Penso di sì. Poi dipende dalle possibilità economiche. Ma mi sembra che vorrebbero accontentarmi, migliorare e completare la rosa e rispettare le mie idee. È la mia sensazione, poi bisogna vedere se sono giocatori che ci possano migliorare. Noi abbiamo bisogno di qualcuno di sostanzioso”.
    Che traguardo si aspetta dal Torino in questa stagione? Pensare a un Torino che possa rimanere aggrappato a chi sta davanti per giocarsi il sesto-settimo posto è una suggestione?
    “La vedo difficile stare attaccati lassù. Ci sono le sei grandi, noi non possiamo paragonarci a loro come organico, struttura e tutto. Non mi piace non avere un obiettivo chiaro: l’obiettivo è migliorare e fare il massimo, ma non possiamo dire noi vogliamo questo. Tutti devono avere un obiettivo chiaro, il nostro è salvarvi perché è la nostra realtà e io voglio migliorare al massimo la squadra”.
    Su cosa si aspetta un miglioramento?
    “L’altro giorno a me la squadra è piaciuta, era una gara piena di trappole e siamo stati maturi. Giocavano palla lunga, è stato difficile. Mi sembra che mancassimo sulla chiusura delle azioni: non penso solo all’attaccante che non segna, ma anche la chiusura degli ultimi passaggi. E anche sui calci piazzati non siamo buoni, anche per via dell’altezza. C’è da lavorare. Spero che si mantenga questa struttura migliorando altri aspetti”.
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    Inter-Roma, Inzaghi: “Vidal indisponibile. Settimana decisiva”

    MILANO – L’Inter di Simone Inzaghi è tornata a volare. I nerazzurri, dopo i complicati mesi di febbraio e marzo, sembrano essere tornati la squadra ammirata nella prima parte di stagione. Tre vittorie consecutive in campionato (Juve 1-0, Verona 2-0 e Spezia 3-1) e il successo per 3-0 nel derby di ritorno di Coppa Italia che è valso il pass per l’ultimo atto in programma l’11 maggio all’Olimpico di Roma contro la Juve, hanno ridato entusiasmo a Lautaro e compagni. Domani, alle ore 18, però, i campioni d’Italia sono chiamati a confermare le ultime ottime prestazioni nel match contro la Roma di José Mourinho, crocevia fondamentale verso lo scudetto. Poi, mercoledì, il recupero contro il Bologna al Dall’Ara che potrebbe permettere ai nerazzurri di tornare di nuovo da soli in vetta. Ma se l’Inter sta vivendo un buon periodo, per la Roma il magic moment dura ormai da diverse settimane. I capitolini, infatti, sono imbattuti da 12 turni di campionato e hanno conquistato la semifinale di Conference League contro il Leicester. Nella conferenza stampa della vigilia, intanto, Simone Inzaghi ha presentato così la sfida contro i giallorossi.
    Arriva la Roma e sarà una gara difficile: come se l’aspetta?
     “Affrontiamo una delle squadre più forti della Serie A, allenata da un grande allenatore che tutti conosciamo, sono in un ottimo momento. Servirà grandissima attenzione, per noi è molto importante”.
    Come si può lasciare al momento fuori Correa?
    “Ha fatto un ottimo derby, come tutti gli altri. Abbiamo ancora due allenamenti, dovrò cercare di valutare lo stato di ognuno. Sono tutti disponibili, eccetto Vidal per una brutta distorsione nel derby. Faremo le scelte migliori possibili”.
    Dopo la Juve c’è stata una ripartenza. Domani che ulteriore passaggio può essere per l’Inter?
    “La vittoria con il Milan ci ha dato tantissima convinzione, ci ha regalato un’altra finale. Non ci siamo mai persi, abbiamo raccolto meno di quanto si poteva in un certo periodo, ora dobbiamo finire nel migliore dei modi”.
    Come pensa di gestire queste partite ravvicinate?
    “Sappiamo che manca un mese al traguardo e abbiamo tantissime partite ravvicinate. Dovremo prepararci sempre al meglio, fare contro la Roma una gara di corsa e determinazione. Troveremo avversari che ci creeranno delle difficoltà. Tutte”.
    Tra Roma e Bologna ci si giocherà lo scudetto?
     “Ci metto anche l’Udinese, sarà importantissima per noi questa settimana. Alla fine saranno 53 partite totali quest’anno, ora ci aspettano sei finali”.
    Mourinho dice sempre che restare sul pezzo aiuta ad arrivare in fondo: lei che ne pensa?
    “È stato un bel percorso, con il Bologna avremmo voluto giocarla a gennaio, ma la pandemia non ce l’ha permesso. Ho giocatori grandi ed esperti che sanno recuperare bene, dopo ogni tipo di sforzo fisico e mentale”.
    Allegri dice che dopo il ko con voi hanno perso il campionato, per l’Inter è stata la svolta?
    “Stiamo facendo un ottimo lavoro da luglio, dopo l’inizio le aspettative si sono alzate ma, questo, non deve scoraggiarci. Dobbiamo finire questo percorso lungo e insidioso nel miglior modo possibile. Ci stiamo preparando, spero di avere sempre il gruppo a disposizione per poter scegliere”.
    In mezzo chiederà sforzi maggiori a chi subentra?
    “Barella, Calhanoglu e Brozovic hanno certamente giocato di più, ma i sostituti sono giocatori che si allenano perfettamente e sono sempre disponibili: ci daranno una grandissima mano. Anche Vidal ne ha giocate tante, purtroppo ci ha lasciato una caviglia nel derby e spero di recuperarlo per Bologna”.
    Le hanno dato fastidio le polemiche per la designazione di Sozza per domani?
    “Penso solo alla finale che abbiamo raggiunto. La nostra è una delle classi arbitrali migliori d’Europa, poi certo tutti possono sbagliare. Nell’arco di un campionato penso che episodi contro e a favore si pareggino”.
    C’è una idea futura per fare coesistere Gosens e Perisic nell’undici iniziale?
    “Allenarli è una fortuna, sono due grandissimi giocatori. Stanno benissimo entrambi, contro il Verona hanno giocato insieme con Ivan seconda punta che potrebbe anche giocare a destra. Darmian e Dumfries però stanno facendo molto bene, le alternative non mi mancano”.
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    Genoa-Torino, Juric: “Sanabria da valutare. Inter? Delusione da smaltire”

    TORINO – È già giorno di vigilia per il Torino di Ivan Juric. I granata infatti, dopo il pareggio interno contro l’Inter, faranno visita al Genoa nell’anticipo del 30° turno di campionato al Luigi Ferraris. Belotti e compagni non vincono dal 15 gennaio, 2-1 proprio a Marassi contro la Sampdoria. Di fronte ci sarà un Grifone rigenerato dalla cura Blessin ma che non riesce a trovare i tre punti. I liguri, infatti, hanno inanellato una striscia di sette pareggi consecutivi, ben cinque per 0-0, comprese le ultime tre gare, e due per 1-1. L’attacco fatica a segnare, ma la difesa regge. Sarà una partita speciale per il tecnico del Torino Ivan Juric, che ha giocato al Grifone dal 2006 al 2010 chiudendo in Liguria la propria carriera da calciatore e ha allenato il club dal 2016 al 2018. Ecco come ha presentato la sfida nella conferenza stampa della vigilia.
    Solo quattro giorni per preparare la sfida: come sta la squadra?
    “Qualcuno ha recuperato e altri no. Domani sarà una partita difficile, da gennaio hanno cambiato il loro modo di essere e stanno facendo tanti pareggi. Sarà tosta e difficile”.
    Che effetto le fa tornare a Genova?
    “Sono abituato, con il tempo ti abitui”.
    Come si stimola il gruppo?
    “Questa squadra non ha mai dormito. Manca poco alla salvezza, ci vogliono altri punti. E poi stiamo dimostrando che non siamo mai scesi di atteggiamento o voglia di fare le partite giuste, a prescindere dai risultati. Ci è girata molto male, ma dobbiamo crescere e migliorare. Sono grandi motivazioni queste qui”.
    Come avete smaltito la rabbia per il rigore?
    “Abbiamo giocato in modo positivo, abbiamo fatto una grande partita: ci vuole qualche giorno per smaltire il fatto di non aver vinto, è stato devastante non vincere”.
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    Gli infortunati come stanno?
    “Mancheranno Djidji e Pellegri, Sanabria è da valutare”.
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    Qual è il bilancio della stagione?
    “Globalmente si è fatto più di quanto pensassi a livello di prestazioni. Da questo punto di vista è andata molto bene. Ma come punti, è stata un’annata sfortunata o negativa in un certo senso: per varie situazioni, anche per colpa nostra, abbiamo perso tantissimi punti negli ultimi minuti e poteva essere un anno magnifico. Il calcio è così, lo accettiamo. Ora è importante fare molto bene il finale dell’anno, continuando così”.
    Domani può giocare Izzo?
    “Si è allenato sempre alla grande, al di là delle mie scelte tecniche. L’altro giorno è entrato bene, è in concorrenza per una maglia da titolare”.
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    In porta è confermato Berisha?
    “Sì”.
    Si è raggiunto il limite con gli arbitri visti i tanti errori?
    “Non lo so…che ti devo dire”.
    Sono arrivate spiegazioni o scuse per il rigore non dato?
    “No”.
    Come sta Pjaca?
    “Non deve sorprendere se non sta giocando. C’è un posto per due, al momento Brekalo sta facendo bene e gli manca solo il gol. Ma Pjaca sta bene”.
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    Roma-Inter, Inzaghi: “Ko Ranocchia e De Vrij, out anche Darmian”

    Quinta gara in due settimane e arriva la Roma: cosa si aspetta?
    “Una partita importante per noi, di questo ciclo è la più importante. Loro hanno valori importanti, serve la vera Inter”.
    Lautaro in cosa può migliorare ulteriormente?
     “Deve continuare così, è molto giovane, ma sono molto soddisfatto anche degli altri attaccanti. Segna da tre gare e spero possa continuare”.
    Cosa pensa di Mourinho che ha fatto la storia di questo club?
    “Sarà un piacere incontrare l’allenatore del Triplete, per lui sarà speciale affrontare l’Inter, quindi servirà molta attenzione. La sua carriera parla per lui”.
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    Qual è la situazione infortunati?
    “Non ci saranno Darmian e Ranocchia, pochissime possibilità per Kolarov e De Vrij. Ieri Bastoni non è uscito sul campo anche se sta meglio. Ci sono varie contusioni dopo lo Spezia”.
    Si gioca troppo?
    “Bisognerebbe probabilmente guardare con più attenzione ai calendari, magari iniziare prima, mettere insieme più gare della Nazionale fermando il campionato per più tempo e non solo due settimane. Noi ci alleniamo bene, ma con lo Spezia mi sono ritrovato con appena due difensori di ruolo”.
    Si aspettava un recupero in classifica così veloce: quanto la stuzzica l’idea del titolo di campione d’inverno?
    “Conta fino a un certo punto, anche prima ero sereno perché ci allenavamo e giocavamo bene. La classifica si è accorciata, abbiamo fatto 8 vittorie e 2 pareggi. Le altre non molleranno, corrono tutte, ragioniamo di partita in partita”.
    Nella difesa a tre ne ha cambiati tanti, domani chi giocherà?
    “Posso scegliere, sapendo di avere De Vrij e Ranocchia non mi era mai venuto il dubbio sul centrale. Bastoni ha fatto benissimo, Skriniar lo stesso contro lo Spezia. Vedremo domani chi scegliere”.
    Cosa la fa stare più sereno rispetto a qualche mese fa?
    “Le prestazioni ci sono sempre state, poi ci sono gli episodi che dobbiamo cercare di far girare a nostro favore”.
    Tanti suoi predecessori prima o dopo sono finiti per abbassare il baricentro della squadra: come fa lei a vincere pur giocando alto e con equilibrio?
    “In alcune situazioni l’equilibrio è stato poco, poi ne abbiamo parlato con i ragazzi, con lo staff. Ora siamo il miglior attacco, pur mantenendo la solidità che ci dà forza. Domani troveremo un avversario di qualità e arrabbiato per l’ultima sconfitta. Dovremo fare una grande partita”.
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    Come ha visto Dzeko?
    “Sarà una gara particolare e speciale per Edin, si è allenato bene, con lo Spezia ha tirato il fiato. Noi a Roma vogliamo andare a fare una grande partita”.
    Come sta Barella?
    “Nicolò ha fatto un ottimo allenamento, per noi è importantissimo, ho pensato di farlo riposare perché ci sono tanti giocatori altrettanto importanti”.
    Quale dei suoi attaccanti può giocare qualche metro più indietro?
    “Con lo Spezia a un certo punto potevo anche mettermi a quattro, altrimenti c’è Cortinovis che sta facendo molto bene e ci stavo pensando”. LEGGI TUTTO

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    Salernitana-Juve, Allegri: “Accanimento su Morata. Agnelli ci ha rasserenati”

    Che reazione vuole vedere?
    “La gara di Salerno è una gara complicata anche per una questione ambientale. Bisogna approcciare meglio di Verona altrimenti prendi subito degli schiaffi e diventa tutto più complicato. Bisogna fare qualcosa in più perché quello che abbiamo fatto non basta”.
    Si è sempre inventato qualcosa nei momenti di difficoltà…
    “Non ho mai inventato niente, ho fatto solo di necessità virtù. In questo momento ci vuole ordine, concretezza e serenità. Abbiamo una rincorsa che diventa divertente, non dico per arrivare primo, non so. Ma è comunque una rincorsa, bisogna trovare il modo di uscire dalla tempesta non bisogna combatterla”.
    De Sciglio pronto per giocare dall’inizio? Perin?
    “Perin no. De Sciglio non è proprio pronto, lo rivedremo col Genoa”.
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    Può essere il turno di Chiellini e Kean domani?
    “Voglio fare na precisazione. Morata sabato ha fatto una delle migliori partite da inizio stagione. Credo sia stato tra i migliori in campo e questo mi dispiace perché i giudizi vanno dati per l’oggettività. Quindi o non capisco io o ci sono dei pregiudizi. In questo momento serve l’esperienza di Chiellini e la freschezza dei giovani”.
    Possibile che i pochi gol dipendano da come sono serviti gli attaccanti?
    “Kean è uno che attacca di più l’area, a Morata piace girare un po’ di più. Il dato oggettivo è che abbiamo fatto pochi gol, magari da domani o domenica le cose cambiano. La prestazione di sabato è stata buona, l’Atalanta ha fatto anche cambi difensivi cambiando il modo di giocare per fare risultato”.
    Ci sarà spazio per Bentancur o può esserci una Juve diversa? Kulusevski e Dybala insieme?
    “In qualche modo si fanno giocare. L’infortunio di McKennie roba da poco, Chiesa invece è già lì che scrive la letterina a babbo Natale. Bentancur sta molto meglio”.
    Kulusevski può essere la soluzione giusta domani?
    “Non so se la soluzione giusta, la soluzione giusta è cercare di vincere la partita. Poi se sia Kulusevski, Soulé o Chiellini non so”. 
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    Qual è lo stato d’animo della squadra?
    “Lo stato d’animo è quello di un momento in cui siamo in ritardo in campionato. Tutti vogliono fare qualcosa di più, ma ora serve avere ordine. Ne usciremo, ci vuole calma perché più ci agitiamo e più facciamo casino. Bisogna ripartire dalle cose semplici e poi le cose verranno di conseguenza”.
    Come si lavora sulla testa?
    “Non è che ci isoliamo, siamo dentro la Juventus. Il presidente ha parlato sabato alla squadra e stamani ai dipendenti. Ci ha rasserenati”.
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    Che partita si aspetta da Kaio Jorge?
    “Sta crescendo, ha bisogno di fare esperienza come altri giocatori giovani che sono con noi e possono darci una mano”.
    Morata può patire i fischi? Soulé una mossa per domani?
    “No, è con noi visto che abbiamo fuori Chiesa. Alvaro, ho fatto solo una precisazione. Non faccio il vostro mestiere ma ci sono dei partiti presi che vanno valutati. Vorrei capire su che basi fate delle valutazioni. Non mi piace. Su Morata c’è un accanimento e non va bene”.
    Avete messo in conto di non arrivare in Champions?
    “Transizione alla Juventus non c’è. Bisogna avere la consapevolezza che siamo sesti in classifica e responsabili di essere alla Juventus. Per ora siamo agli ottavi di Champions e abbiamo una rincorsa davanti che può essere stimolante”. LEGGI TUTTO

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    Inter-Shakhtar Donetsk, Inzaghi: “Partita decisiva. Vogliamo gli ottavi”

    Dopo il bel 3-2 contro il Napoli – prima vittoria stagionale contro una big per i nerazzurri – l’Inter di Simone Inzaghi ci tiene a rispondere presente anche nel match di Champions League in programma mercoledì alle 18.45 al Meazza contro lo Shakhtar Donetsk di Roberto De Zerbi. Lautaro e compagni, dopo il ko interno all’esordio contro il Real Madrid, hanno pareggiato 0-0 in casa degli ucraini prima di conquistare la doppia vittoria contro lo Sheriff Tiraspol. Un successo domani porterebbe dunque l’Inter a quota 10 punti in classifica, che permetterebbero di avere un piede agli ottavi, traguardo fallito dalla squadra negli ultimi anni. Simone Inzaghi, nella conferenza stampa della vigilia, ha presentato così la sfida contro lo Shaktar Donetsk di Roberto De Zerbi.
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    Si è parlato di gara svolta contro il Napoli, cosa aggiungerebbe il passaggio del turno in Champions?
    “Domenica abbiamo battuto il Napoli con la miglior difesa in Europa. Grande prova di maturità e carattere. Per domani sappiamo che è tutto nelle nostre mani dopo le due vittorie con lo Sheriff, siamo lì. Affrontiamo un avversario che gioca bene, con un ottimo allenatore. All’andata ci hanno messo in difficoltà, dovremo organizzarci bene perché il nostro obiettivo è andare agli ottavi. Siamo a buon punto, ma manca ancora tanto. Domani sarà una partita decisiva considerando che chiuderemo al Bernabeu”.
    Qual è la situazione in infermeria?
    “Dobbiamo recuperare, domenica Barella e Correa hanno chiesto il cambio, Calha era l’unico ammonito e ho preferito toglierlo. Sapendo che Dzeko non era al top e Satriano non è disponibile, dovrò fare valutazioni corrette. Speriamo che il riposo possa consentire a tutti di recuperare”.
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    La sua Inter fa bene contro tutti: riesce a farlo meglio con avversari più aperti o più chiusi in difesa?
    “Ho la fortuna di avere giocatori evoluti e che da tempo giocano a livello top. Abbiamo incontrato ogni tipo di avversario e in ogni caso abbiamo fatto bene. Lo Shakhtar lo conosciamo e conosciamo anche meglio De Zerbi che in poco tempo ha trasmesso ai suoi i concetti del suo calcio”.
    Lo Shakhtar ha un solo risultato a disposizione: può essere un vantaggio per voi?
    “Al di là di questo sarà una partita intensa, europea, con due squadre che giocano bene al calcio. Vincere potrebbe darci tanto”.
    Possiamo finalmente dire che questa è l’Inter di Inzaghi e non più di Conte?
    “C’è un processo di crescita e siamo sulla strada buona, il lavoro però è ancora lungo. Ogni allenatore ha una sua idea, io ho trovato un ottimo ambiente che mi ha accolto dal primo giorno. Sono passati quattro mesi, abbiamo fatto un ottimo percorso e credo che la vittoria sul Napoli possa darci uno stimolo importante, anche se non avevamo fatto mai male negli scontri diretti”.
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    A quale squadra italiana secondo lei si avvicina lo Shakhtar?
    “Penso al Napoli, al Sassuolo che De Zerbi ha allenato per anni. Palleggio e soluzioni diverse di attacco”.
    All’andata cos’è mancato per fare gol?
    “Abbiamo creato tantissime occasioni, dovevamo essere più decisivi, ma anche fortunati se pensiamo alla traversa di Barella, alla grande chance con Lautaro. Loro in qualsiasi momento possono crearti problemi, anche se non hanno creato occasioni nitide come noi”.
    Sensi potrebbe ritagliarsi un po’ di spazio più avanti?
    “Mi mancano De Vrij e Sanchez che spero di recuperare presto, per il resto ho grandi segnali. Devo fare delle scelte, hanno giocato un po’ tutti. Stefano lavora bene e avrà spazio da qui fino a Natale”. LEGGI TUTTO