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    Sacchi: “City favorito, ma un’Inter aggressiva può mandarli in crisi”

    La squadra di Guardiola ha un maggiore tasso tecnico, ma Inzaghi è un eccellente tattico. Con rapidi cambi di fronte può mettere in difficoltà gli inglesi Tutti danno per scontata la vittoria del Manchester City, ma bisogna sempre ricordare che nel calcio non c’è nulla di scontato e che questo sport è bello anche (e soprattutto) perché vive d’imprevedibilità. Certo, la squadra di Guardiola è favorita, ci mancherebbe altro, in virtù di un maggiore tasso tecnico e di un gioco sperimentato nel corso degli anni cui si sono aggiunti campioni del calibro di Haaland. Ma l’Inter può dire la sua, può mettere in difficoltà gli inglesi, ne sono convinto perché ne ha le capacità e le armi. LEGGI TUTTO

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    Haaland: “Il City mi migliora. E io sogno la Champions da tutta la vita”

    Il bomber del Manchester e la finale con l’Inter: “Ho fatto un gol nelle ultime sette partite? Sto benissimo. Guardiola mi piace, ti dice sempre la cosa giusta ed è ossessionato dai dettagli”Dal nostro inviato Davide Chinellato10 giugno
    – Manchester (Inghilterra)Il pericolo pubblico n.1 per l’Inter arriva alla finale di quella Champions che sogna da tutta una vita senza uno dei suoi talismani. “Niente lasagne di papà prima della partita: lui non è qui a a cucinare per me. Ma troverò altro da mangiare”, racconta divertito Erling Haaland di uno dei suoi rituali, sciogliendosi in uno di quei sorrisi che hanno contribuito a fargli conquistare subito il City. LEGGI TUTTO

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    “Ti entra nella testa”: i segreti di Pep raccontati da chi gli è stato più vicino

    Domènec Torrent ha condiviso con Guardiola gli anni irripetibili col Barcellona, il triennio con il Bayern e un paio di stagioni al City. E racconta alla Gazzetta perché “con lui il calcio è un’altra cosa”Anche Pep Guardiola ha avuto bisogno di un Tenzing Norgay per arrivare in cima all’Everest. Lo sherpa, lo scudiero, quello abituato a guardare le spalle del capo cordata durante la scalata. Schiarita, bufera, vento forte e nevicate: per lui fa lo stesso. Quando si parla dell’Everest ci si ricorda sempre di Edmund Hillary, l’alpinista neozelandese ad aver camminato per primo sul tetto del mondo. E invece accanto a lui c’era anche Tenzing Norgay, sherpa indo-nepalese. Domènec Torrent ha avuto un ruolo di questo tipo. Nell’ombra, dietro le quinte, un passo indietro a Pep. LEGGI TUTTO

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    E se si va ai rigori? Il piano di Inzaghi per un’Inter pronta

    La finale di Champions contro il Manchester City si prospetta una battaglia, ma i nerazzurri non sottovalutano l’eventualità di un pari al termine dei supplementari. E da questo dipendono tante scelteI più pessimisti sperano almeno di arrivarci a quel momento, i più emotivi preferirebbero evitarlo e con esso le conseguenti palpitazioni. I più freddi e concreti sanno invece che prima si deve passare da un purgatorio di (massimo) due ore sospeso tra un angelico Paradiso e un rovente inferno, ma che in caso di equilibrio sarebbe peccato mortale farsi trovare impreparati. E allora Simone Inzaghi si prenderà sicuramente del tempo da qui alla finale di Champions League per capire bene quanto peso dare alla possibilità di un verdetto dal dischetto e come ritoccare eventualmente la strategia di gara per avere valide carte da giocarsi ai rigori. Oltre a qualche esercizio in più in allenamento. LEGGI TUTTO

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    City-Inter: la guerra dei mondi. In finale di Champions due realtà opposte

    A Istanbul di fronte ricchezza e tradizione, una squadra di fuoriclasse contro una bacheca piena di trofei. La bilancia pende verso gli inglesi, ma Davide ha già battuto Golia… Sarebbe ingeneroso definirla la sfida di Davide a Golia, perché l’Inter ha vinto tre Coppe dei Campioni/Champions e il Manchester City nessuna, rappresenta la città italiana più moderna ed europea e perché, insomma, l’Inter è l’Inter: storia, tradizione, bacheca più ricca dell’avversario. Però. LEGGI TUTTO

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    Paolo Rossi: “Il mio pessimismo strategico e le ceneri di papà. Inzaghi bravo, ma usi il diaframma”

    L’attore, tifosissimo nerazzurro: “Non sento lo stesso palpito del 2010, ma forse dobbiamo ancora renderci conto di essere in finale. È bello fare la parte del Davide contro Golia. Il Milan? Non ho infierito dopo il derby, rispetto la sofferenza altrui” Torniamo indietro di un passo lungo 13 anni. “Se dovesse capitarmi qualcosa e l’Inter dovesse vincere la Champions, ricordati di portarmi un ricordo di quella serata”. LEGGI TUTTO

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    Bojan: “Inter, ti spiego come puoi vincere con Guardiola”

    Lanciato da Pep, bollato come “nuovo Messi”, passato dall’Italia. A 32 anni ha smesso e si confessa alla Gazzetta: “Ho girato il mondo e vinto molto, ho avuto il privilegio di giocare con Messi e Totti, adesso… pedalo”I suoi occhi verdi raccontano diverse vite, nascondono sfumature, a volte parlano da soli. Bojan Krkic è stato il “nuovo Messi”, l’uomo dei record, il pupillo di Rijkaard, l’enfant prodige di Guardiola e la punta giramondo: in quindici anni ha giocato in Spagna, Italia, Inghilterra, Olanda, Germania, Canada e Giappone, il Paese che gli ha cambiato la vita: “Lì ho imparato a essere più riflessivo”. LEGGI TUTTO

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    Sacchi: “Pressing alto o il City sfonda in mezzo. Ed Erling vola”

    Fermare Haaland è una priorità (“Ci vorrebbe un fucile…”), ma non l’unico problema: “Spesso i nerazzurri andranno in inferiorità numerica” Fermare Haaland è il tema che tiene banco in casa Inter, senza dimenticare che, una volta limitato il norvegese, il Manchester City ha a disposizione altri campioni in grado di far saltare l’equilibrio. Arrigo Sacchi si piazza davanti alla lavagna tattica e, considerando il modulo dei nerazzurri e quello degli inglesi, legge la sfida. LEGGI TUTTO