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    Due anni di torti arbitrali in Champions: Uefa, il Milan dà fastidio?

    L’anno scorso i rossoneri furono danneggiati nei match contro Porto e Atletico, ora il rigore regalato al Chelsea rischia di pesare sulla qualificazione. Nyon e il designatore Rosetti devono dare un segnale Perfino il quieto Pioli ha perso la pazienza. Non lo stile, quello no, ma i nervi sono andati un po’ fuori controllo. E come dargli torto? Il rigore per il Chelsea e l’espulsione di Tomori al 18′, oltre a avere rovinato una grande partita, rischiano di togliere al Milan troppe cose belle: la qualificazione agli ottavi di Champions, un fiume di denaro. No, quel rigore proprio non c’era, e di conseguenza nemmeno l’espulsione: non li avrebbero fischiati nemmeno in Italia, molto probabilmente; è inspiegabile che l’arbitro, il tedesco Siebert, li abbia sanzionati in una competizione europea, là dove la soglia della tolleranza al contatto fisico è decisamente più alta. LEGGI TUTTO

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    Sneijder: “Inter, fai come noi. Senza paura al Camp Nou, e sarà una notte magica”

    L’ex nerazzurro: “Nel 2010 la qualificazione la indirizzammo all’andata, ma al ritorno fu ancor più emozionante. Il Barça fa paura, ma anche l’Inter non scherza: Lautaro è una star mondiale, e Dzeko…” Dal nostro inviato Filippo Conticello 12 ottobre
    – BARCELLONA (SPA) C’è aria di 2010 in ogni angolo della città: il Camp Nou pare una pentola a pressione come in quella semifinale che da queste parti non hanno scordato e, evidentemente, mai scorderanno. Wesley Sneijder dodici anni fa ha combattuto quella battaglia con la calma dei forti e anche ora, al telefono dalla Turchia, ha “buone sensazioni”: i suoi “fratellini” nerazzurri lo hanno impressionato battendo il Barça all’andata. LEGGI TUTTO

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    Juve, fiducia ad Allegri? Ok, ma che non sia solo un appoggio di facciata

    Il tecnico sembra aver smarrito il suo tocco magico, la società lo difende ma occorre tenere il timone saldo. Altrimenti saranno otto mesi di agonia…Signora, non c’è più pace, nemmeno in Terra Santa. La Juve si rivela un’armata Brancaleone e non c’è niente da ridere. Terza sconfitta nel gruppo, la miseria di tre punti, gli stessi di un Maccabi che tanto materasso non sembra, visto che festeggia un successo strameritato. In Champions non si dà pace nemmeno il Milan, ancora battuto dal Chelsea, penalizzato oltre misura da una decisione arbitrale fuori luogo. Il rigore e l’espulsione di Tomori hanno indirizzato la sfida di San Siro in maniera inevitabile: in dieci contro undici contro la corazzata londinese serviva un’impresa. LEGGI TUTTO

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    Van Ginkel: “I giochi mentali di Mou, l'italiano di Inzaghi… vi racconto il mio Milan-Chelsea”

    Il doppio ex della sfida di Champions: “Ho il cuore diviso a metà. Ma i Blues mi sembrano più forti, a giudicare da come è finita a Londra”S. Malfitano – O. Maresca11 ottobre
    – Milano Marco Van Ginkel sorride con tutto il viso. Ha tanti motivi per essere felice, su tutti essersi lasciato alle spalle l’infortunio alla coscia che l’ha fermato per quasi due mesi. Ma anche perché questa chiacchierata è come un ponte verso l’Italia, a cui è ancora particolarmente legato. Per questo, nonostante a Londra sia rimasto per molto più tempo, in vista di Milan-Chelsea non riesce a prendere una posizione decisa. “Il mio cuore è diviso a metà. Penso che i Blues siano un po’ più forti, anche guardando alla gara d’andata” ammette il centrocampista, capitano e leader del Psv. LEGGI TUTTO

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    Julio Cesar: “Vi racconto la notte di Barcellona. Io dissi no a Messi, ora tocca a Onana”

    L’ex portiere dell’Inter e la parata simbolo del triplete 2010: “È stata la più importante, ancora mi chiedono ‘Ma come hai fatto?’. L’Inter deve soffrire ma avrà le sue occasioni, e dovrà sfruttarle”Del muro dell’anno magico 2010, quello che tanto si evoca in queste ore, Julio Cesar era l’ultimo pregiato pezzo. Avvicinarsi al portiere di quella Inter nella notte di Barcellona era di per sé un’impresa, ma pure chi riuscì a calciare fu respinto. Così, per presentare la partita sui social già all’andata, la Uefa ha ricordato la sua mitologica parata su Messi di quel 28 aprile di 12 anni fa: “È un orgoglio a distanza di tempo”, ricorda ora il brasiliano. LEGGI TUTTO