consigliato per te

  • in

    Gli ex alleati Al Khelaifi e Agnelli: tra geopolitica e affari, ecco l'altra Psg-Juve

    Stasera in Champions si ritrovano i due presidenti che si sono succeduti alla guida dell’Eca. Dentro l’assetto istituzionale il primo, all’opposizione il secondo. In attesa della sentenza sulla Superlega Oggi si ritroveranno attorno allo stesso tavolo, in un prestigioso ristorante sulla Senna. Nasser Al Khelaifi e Andrea Agnelli dovranno resistere agli inevitabili imbarazzi, perché così vuole il protocollo. Prima della sfida del Parc des Princes, debutto della Champions 2022-23, è in programma il pranzo ufficiale con le delegazioni dei due club e dell’Uefa. Non sono annunciate defezioni: confermati i presidenti di Psg e Juventus, al primo faccia a faccia dopo lo strappo dell’aprile 2021. LEGGI TUTTO

  • in

    Podolski: “Io, il Bayern, l’Inter forte anche senza Lukaku e… la bocciofila di Milano”

    L’ex attaccante nerazzurro: “Felice che l’Inter sia tornata in alto. A Monaco sono unici, sanno come si vince, un modello che non si può copiare. Io a Milano? Esperienza infelice solo per i risultati, ma per il resto…”“Tutto bene, grazie” (in italiano). “A me va sempre bene, quando giochi a calcio ti va sempre bene” (in tedesco). Lukas Podolski, 37 anni, campione del mondo nel 2014, non ha ancora chiuso una carriera che l’ha portato anche tra Bayern e Arsenal, con sei mesi infelici all’Inter. “Ma solo dal punto di vista dei risultati sul campo, perché ho imparato tanto, dalle persone dell’ambiente e dalla gente comune. Come gli amici della bocciofila”. LEGGI TUTTO

  • in

    Red Bull e RedBird: due modelli vincenti a confronto

    L’acquisizione del club austriaco da parte della multinazionale degli energy drink scatenò proteste a Salisburgo, ma i risultati sono stati brillanti. I punti di contatto e le divergenze con la filosofia ElliottDa Red Bull a RedBird il passo è breve. O magari non tanto, perché di mezzo c’è un oceano, non soltanto la differenza tra un toro rosso e un volatile dello stesso colore. La multinazionale austriaca, ormai da tempo un colosso anche nel mondo dello sport, ha permesso a Salisburgo di vincere campionati in serie e di affacciarsi da protagonista alla Champions League: il fondatore Dietrich Mateschitz non avrà il talento musicale di Mozart – vero padrone di casa nella città patrimonio dell’Unesco – ma insomma, il genio imprenditoriale glielo riconoscono tutti. LEGGI TUTTO

  • in

    Marcava Toni, ora marca…Pioli: Jaissle, l’enfant prodige che medita lo scacco al Milan

    Quando lui nasceva Pioli già giocava in Serie A, difensore martoriato dagli infortuni, pupillo di Rangnick: il Salisburgo dei giovani d’oro con lui viaggia forte In Germania li chiamano “laptop trainer”, allenatori da portatile. Quella dei pc pieni di dati, di Wyscout aperto venti ore al giorno, di big data a colazione e di idee innovative, o di metodi particolari studiati per forgiare gruppi. David Wagner, cresciuto spiando Klopp a Dortmund, portò la squadra nel bosco durante la preseason con l’Huddersfield, in un’isoletta vicino la Svezia. Venti ragazzi dietro un fuoco a cuocere pesce. LEGGI TUTTO

  • in

    Cosa c'è dietro i successi di Mister Champions?

    Dall’infanzia con mamma Cecilia e papà Giuseppe, agli esordi non brillanti in ambito europeo, fino ai record collezionati sulle panchine delle squadre più prestigiose al mondo, la carriera di “Re” Carlo Ancelotti ripercorsa da un’altra prospettiva Per capire un personaggio è sufficiente un solo esercizio: risalire alle sue radici. Lì si trovano i segreti del carattere, le sue passioni e le sue paure. Dunque, per scoprire chi è Carlo Ancelotti, l’allenatore più vincente d’Europa, è necessario andare fino a Reggiolo, nella Bassa reggiana, e camminare in mezzo ai campi battuti dal sole prepotente d’estate e avvolti dalla nebbia d’inverno. È in quei luoghi che sono nati i successi di oggi, perché c’è un filo sottile che lega l’esistenza adulto al fanciullo che ci abita dentro. LEGGI TUTTO

  • in

    Sorteggio tosto, ma tutte agli ottavi si può. Bastano imprese, non miracoli

    All’Inter il girone più impegnativo: dovrà fare la corsa sul Barcellona, che comunque ha i suoi problemi. Milan, il Chelsea è una brutta bestia, ma giocabileDi sicuro alle italiane poteva andare meglio. Il Milan, unica in prima fascia, poteva pescare una seconda più morbida del Chelsea, campione due edizioni fa. L’Inter si ritrova contro due corazzate storiche come Bayern Monaco e Barcellona (11 Coppe Campioni in due). La Juve ha pescato il Psg di Neymar, Messi, Mbappè, una delle più pronosticate; il Napoli una finalista dell’ultima edizione: il Liverpool. Però, aguzzando bene la vista, ci si accorge che l’ombra proiettata sul muro è più grande del mostro uscito dall’urna di Istanbul. LEGGI TUTTO