Juve, Champions da tutto o niente. Cinque motivi per cui con il Porto cambia il futuro
Dal domani di Pirlo e Ronaldo a quello dei senatori, al bilancio 2020-21: è la partita chiave della stagione bianconera, ma c’è da ribaltare il 2-1 dell’andata. Il mister esalta CR7: “Sono le sue partite”
Luca Bianchin – Fabiana Della Valle
9 marzo – Milano
La musica è nell’aria e qualcuno già la sente per le strade di Torino: è una serata da Champions, una serata da eliminazione diretta. La Juventus non ne vive una da agosto e fu un trauma: fuori agli ottavi con il Lione e Sarri esonerato. Un incubo. Andrea Pirlo, che diventò allenatore della Juve meno di 24 ore dopo la fine di quella partita, è il nuovo uomo al comando. Un tecnico a sangue freddo: non sentiva la tensione da grandi partite da giocatore, probabilmente non la sente nemmeno in panchina. Pirlo non per caso ieri ha parlato da campione a campione rispondendo a una domanda su Ronaldo: “Queste sono le sue partite, l’ha sempre dimostrato. È carico e ha riposato”. Entrambi sanno che questo è più di un ottavo di Champions. Per (almeno) cinque motivi. LEGGI TUTTO