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    Perché la Juve Stabia è la mina vagante della B

    TORINO – Nelle prime 8 giornate della Serie B, la Juve Stabia di Guido Pagliuca ha dimostrato di poter essere la mina vagante che ti piomba addosso e ti sfascia, quando meno te lo aspetti. Questo dicono i risultati delle Vespe stabiesi, capaci, all’esordio in campionato, di vincere 1-3 al San Nicola di Bari. Trionfo in trasferta bissato prima della sosta, con l’1-2 al Ferraris blucerchiato. Per non parlare del fatto che la Juve Stabia è l’unica squadra della B che è stata capace di battere la capolista Pisa, 2-0 nell’uscita precedente, fra le mura amiche del Menti di Castellammare di Stabia. Dove la prudenza su quel che potrà essere la stagione, regna però sovrana. Nei discorsi dei tesserati, guai a schiodarsi dalla salvezza come obiettivo stagionale. Una scelta giusta e che va rispettata. La precedente apparizione in B della Juve Stabia, quattro stagioni fa, si risolse con l’immediato ritorno in C, nonostante i tanti complimenti che all’epoca raccolse la squadra guidata da un Fabio Caserta che allora si stava facendo un nome con suo calcio brioso e che venerdì sera, sulla panchina del Catanzaro, si giocherà la panchina al San Nicola nell’anticipo col Bari. Adesso, a cercare di mantenere la categoria c’è il più pragmatico Pagliuca, uno che propugna un calcio atletico e ficcante, fondato su una squadra che difficilmente in campo perde equilibrio. Riavvolgiamo il nastro della vittoria di Marassi sulla Samp. Primo tempo di contenimento, i blucerchiati fanno la partita e meritano di andare all’intervallo in vantaggio di una rete (di Coda, ovviamente). Inizia la ripresa ed è tutta un’altra storia. Nell’arco di neanche tre minuti. in due discese sulle fasce, una volta a sinistra e l’altra sulla fascia opposta, si costruiscono le due azioni che portano alle stoccate di Adorante che ribaltano la gara sull’1-2. A quel punto la Samp avrebbe tutto il tempo per riprendersi la partita e invece la Juve Stabia, senza troppe difficoltà, resta in controllo della gara sino alla fine (favorita anche dal fatto che si giocava a porte chiuse, pubblico assente per gli incidenti nel derby della Lanterna di Coppa Italia). Risultato che ha issato la Juve Stabia al 4° posto in solitaria, cioé in piena zona playoff, a -2 dallo Spezia in seconda piazza (cioè in zona A diretta) e a -5 dal Pisa capolista. Alzi la mano chi avrebbe immaginato una Juve Stabia così competitiva sino alla sosta di ottobre. Adesso però, inizierà un altro campionato. Dopo exploit simili, sarà difficile farsi sorprendere dalle Vespe, anche se il 3-4-2-1 di Pagliuca, il modulo che più va per la maggiore di questi tempi, nella versione stabiese è un concentrato d’efficacia e, probabilmente, una miniera di punti anche per il futuro. Beninteso, la Juve Stabia non è imbattibile e prima delle vittorie du Pisa e Samp era caduta a Modena (2-0) e in casa dal Palermo (1-3). Ma forse un primo bilancio sul calcio delle Vespe potremmo farlo dopo la sosta di novembre, specie se anche allora la squadra di Pagliuca sarà in alto come adesso. Allora forse, si potrà iniziare a parlare di altri obiettivi, più prestigiosi di una comoda salvezza che oggi è alla portata mentre ad agosto poteva sembrare una chimera. Molto dipenderà anche da Andrea Adorante: non si segnano per caso due gol in tre minuti a Marassi, si devono avere dei valori per farlo e a 24 anni si ha l’età giusta per dimostrarlo e quindi se Adorante dovesse diventare un bomber da doppia cifra anche le sorti della Juve Stabia si farebbero ancora più rosee della attuali. Intanto, alla ripresa, domenica, fischio d’inizio alle 15, le Vespe ricevono la Cremonese che proprio in questi giorni è passata da Giovanni Stroppa a Eugenio Corini. Il generale Pagliuca, probabilmente, dovrà affrontare una squadra che abiurerà la difesa a tre per schierarsi a quattro dietro e magari dare la possibilità a Vandeputte d’imperversare sull’out sinistro come ai tempi d’oro di Catanzaro. Ma non c’è d’aver paura anzi, di fronte potrebbe esserci una squadra sperimentale che deve trovare nuovi punti di riferimento. E allora chissà, la Juve Stabia potrebbe approfittarne per raccogliere il quarto scalpo importante di questa stagione. LEGGI TUTTO

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    Samp: Pirlo sfida un… blucerchiato

    Brescia-Pisa (ore 14) Rondinelle all’8° posto, l’ultimo buono per disputare i playoff e galvanizzati dalla vittoria di Cosenza a Pasquetta (1-2, doppietta del sempre più interessante Galazzi). Ma è carico anche il Pisa, dopo il rocambolesco 4-3 al Palermo, i toscani sono a -2 dal Brescia e hanno vinto tre delle ultime quattro partite.

    Feralpisalò-Cosenza (ore 14) Drammatico scontro salvezza. I gardesani, nel campo di casa di Piacenza, seppur penultimi, con una vittoria si porterebbero a un punto dai calabresi. Ci credono i ragazzi di Zaffaroni che a Pasquetta si sono imposti a Cremona e hanno sempre vinto nelle ultime tre trasferte. Il Cosenza ha perso le ultime due gare, quelle con William Viali in panchina che ha rilevato Fabio Caserta con l’obiettivo di dare la caccia ai playoff. Ma ora, dietro l’angolo ci sono i playout.

    Spezia-Lecco (ore 14) Occasione d’oro per i liguri che con tre punti potrebbero agguantare per la prima volta la zona salvezza, D’Angelo aveva preso la squadra sul fondo. Il Lecco, nonostante il pari col Cittadella dell’ultimo turno, ormai aspetta solo che il ritorno in C dopo un anno si faccia aritmetico. Al posto di Alfredo Aglietti, sulla panchina bluceleste debutta Andrea Malgrati, ex giocatore del Lecco e lecchese, uomo di fiducia della società, aveva già lavorato in tandem con Bonazzoli ed è stato nello staff di diversi allenatore del Lecco.

    Sudtirol-Parma (ore 14) Gli altoatesini di Valente, dopo il 2-0 incassato a Como a Pasquetta, vedono sfilare via la zona playoff (dista 4 punti) ma l’obiettivo ufficiale del club è la salvezza, dovrebbero mancare pochi punti. Il Parma, dopo lo 0-2 incassato a Pasquetta dal Catanzaro, cerca di riprendere la corsa verso la A diretta, considerato che comunque, la distanza sul 3° posto, resta rassicurante (7 punti sul Como).

    Ternana-Modena (ore 14) Gara chiave per gli umbri, a -2 dalla salvezza, non possono fallirla contro un Modena in grande difficoltà che non vince da 9 partite ma che mantiene 4 punti di margine sulla zona playout. Negli emiliani patron Rivetti ha confermato il tecnico Paolo Bianco. Oggi rischia il posto solo in caso di pesante rovescio.

    Catanzaro-Como (ore 16.15) Il match clou della giornata. I calabresi, galvanizzati dalla vittoria di Parma, cercano di garantirsi almeno il 5° posto. Battere i lariani terzi però, vorrebbe dire portarsi a tre lunghezze da loro e a quel punto potrebbe aprirsi ancora tutto un altro campionato. Como però che ha vinto 4 delle ultime 5 partite e dimostra di avere le carte in regola per essere promosso, anche direttamente.

    Palermo-Sampdoria (ore 16.15) La sfida più prestigiosa. Nel, Palermo, esonerato in settimana Eugenio Corini, tocca a Michele Mignani: genovese, esordisce proprio contro i blucerchiati con cui da giocatore collezionò una presenza nella Samp d’oro dello scudetto 1991 con Vialli e Mancini, all’epoca giocava nella Primavera.  I liguri, in caso di successo si porterebbero a -3 dal Palermo al 6° posto. Piazzamento che garantirebbe la partita in casa al Ferraris nel turno preliminare dei playoff.

    Reggiana-Cittadella (ore 16.15) Gli emiliani di Nesta, con la vittoria pazzesca di Venezia a Pasquetta (da 2-0 a 2-3), hanno dimostrato di poter concorrere per i playoff che distano due punti, peccato solo per l’infortunio all’interessante Girma. Il Cittadella viene da tre pari di fila ma nel girone di ritorno in tutto ha raccolto solo 6 punti. Un passo che potrebbe mettere qualche apprensione. Non fosse che fino a gennaio il Cittadela lottava per la A diretta e ora sui playout conserva comunque 5 punti di margine. LEGGI TUTTO

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    Cremonese-Palermo, incrocio per la A

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Cosenza-Sampdoria 1-2), la 26ª giornata di Serie B prosegue oggi, col classico format del sabato, cinque gare alle 14 e tre alle 16.15. Il clou è allo Zini, va in scena un autentico incrocio per la A, Cremonese-Palermo (ore 14), in cui i grigiorossi lombardi di Stroppa difendono il 2° posto, l’ultimo buono per salire direttamente in A, dall’assalto sempre più vigoroso dei rosanero di Corini che da una settimana si trovano a un solo punto dalla zona A diretta, con la piazza che ha ritrovato l’entusiasmo giusto, grazie al gran 3-0 inflitto al Como una settimana fa, si è stabilito il record stagionale della B di spettatori allo stadio, oltre 31mila. Perché questo Palermo a gennaio, ha piazzato due bei colpi: Ranocchia dalla Juve (già 3 gol giocando a ridosso di bomber Brunori) e Diakité dalla Ternana in difesa, che ha dato ulteriore solidità al reparto. Morale, il Palermo si è aggiudicato 13 degli ultimi 15 punti, mentre la Cremonese, che aveva iniziato il 2024 con quattro vittorie di fila per 1-0, è reduce da due pareggi di fila. Palermo avanti negli scontri diretti avendo battuto i grigiorossi a Santo Stefano, un rocambolesco 3-2 pennellato al 97’ da Stulac, con la Cremonese che era stata avanti 1-2. E forse, proprio il 26 dicembre, dopo quella vittoria pazzesca, è nato questo Palermo che pare lanciato verso la A e che oggi allo Zini, si ritroverà contro il “Mudo” Vazquez, già colonna dei rosanero ai tempi di Zamparini. Alle 16.15 invece, l’altra grande partitona del turno, la capolista Parma è di scena a Como. Gli emiliani di Pecchia, dopo i risultati dell’ultimo turno, hanno messo le mani sulla A, visto che il 3° posto dista 9 punti, grazie a tre vittorie di fila, quattro nelle ultime cinque uscite. Il Como di Roberts-Fabregas invece, naufragato sabato scorso a Palermo, ha fatto sorgere dubbi sul fatto che i lariani possano fare la volata per la A diretta (anche se il ko è stato un po’ eccessivo), nonostante i massicci investimenti al mercato di gennaio (Strefezza in primis), anche alla luce del duplice infortunio rimediato al Barbera, dove sono rimasti ko Kone e Baselli, ora la mediana sarà contata. Gara di livello anche per il Venezia di Vanoli che alle 16.15 scende in campo a Pisa. I nerazzurri, da quando Aquilani s’è messo a predicare un calcio più concreto, sono in crescita e sabato hanno sfiorato il pari a Parma. Acciuffato il 2-2 nel recupero, al penultimo minuto hanno incassato il ko. Il Venezia è avvisato: col 2-2 interno di sabato col Modena, i lagunari hanno perso l’occasione di ri-sbarcare in zona A diretta. Sul futuro del club, pendono difficoltà societarie e un forte indebitamento (ma a marzo potrebbe subentrare nel capitale sociale, almeno al 40%, il fondo Cerberus), da capire quanto questi fattori possano incidere sul futuro sportivo del Venezia. Le altre partite del turno. Brescia-Reggiana (ore 14): le rondinelle di Maran, col pari in extremis in casa Samp, hanno dimostrato di poter lottare per i playoff, i granata di Nesta sono reduci dal tonfo interno con la Ternana, episodio o campanello d’allarme? Cittadella-Catanzaro (ore 14): veneti in caduta libera, sconfitti nelle ultime 5 uscite, talvolta in maniera discutibile ma comunque lontani da quella squadra che girava a mille fino alla ripresa di gennaio, quando mise sotto il Palermo, poi l’inspiegabile blackout. Catanzaro in serie positiva da 4 gare nelle quali ha conquistato 5 punti, per garantirsi i playoff e l’attuale posizione (6° posto), serve di più. Sudtirol-Bari (ore 14): altoatesini che cercano di non scivolare nella zona calda della classifica, confortati dal buon 2-2 ottenuto a Catanzaro nell’ultima uscita; Bari rinvigorito dalla cura Iachini, entrambe vittoriose le sue prime due uscite, in casa con Lecco e Feralpisalò, curiosità per la prima trasferta sotto la sua guida. Feralpisalò-Ascoli (ore 14): a Piacenza, sede delle gare dei gardesani, Zaffaroni deve ritrovare punti, in caso di successo scavalca l’Ascoli, senza però agganciare la zona playout; i marchigiani vengono dallo 0-0 interno con la Cremonese, giunto dopo due sconfitte di fila che facevano temere il peggio. Ternana-Lecco (ore 16.15): umbri di Breda galvanizzati dalla vittoria di Reggio Emilia, blucelesti ultimi e alla seconda uscita con Aglietti in panchina, dopo il preoccupante 1-3 incassato all’esordio col Cosenza e le sei sconfitte nelle sei gare del 2024. Il turno si chiude domani, fischio d’inizio alle 16.15, col posticipo Modena-Spezia. Poi, martedì e mercoledì si torna in campo, con la 27ª giornata in infrasettimanale. LEGGI TUTTO

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    Palermo, adesso sì che sei da A

     / Calcio / Serie B / PalermoNelle ultime gare la squadra di Corini ha trovato la continuità e l’autostima che mancavano, anche grazie al contributo degli acquisti di gennaio. Sabato la cruciale sfida di CremonaGianluca Scaduto21 LEGGI TUTTO

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    Palermo, due partite per prendersi la A

    TORINO – Vuoi vedere che, dopo tanti patimenti, il Palermo di Corini ha finalmente svoltato? I rosanero sono in serie positiva da 4 partite in cui hanno conquistato 10 punti, quanti ne ha fatti la Cremonese nello stesso lasso di tempo, contro i 9 del Parma, i 7 del Como e i 6 del Venezia, per restare alle prime cinque posizioni della classifica, cioé le squadre che si contenderanno i primi due posti, quelli che portano direttamente in A. Quel che più conta, dopo la vittoria di sabato scorso a Piacenza sulla Feralpisalò (1-2), è aver archiviato, magari per sempre, le difficoltà mostrate nel girone d’andata, chiuso col Palermo attardato sulle prime della classe per qualche sconfitta di troppo in casa (e non certo con squadroni, al Barbera ci aveva vinto anche il Lecco, ora ultimo). Non solo, anche il 2024 non era iniziato nel migliore dei modi, col 2-0 incassato a Cittadella (i granata veneti coi siciliani hanno fatto 6 punti). Ma ora, sembra essere tutto alle spalle, visto che la classifica adesso dice che il 2° posto, cioè la zona promozione diretta, dista solo tre punti, con la possibilità di acciuffarla già nel prossimo turno, quando al Barbera sbarcherà il Como, la regina del mercato di gennaio, con una squadra fortemente rinforzata dove sta brillando la stella dell’italo-brasiliano Strefezza, giunto nelle ultime battute di mercato dal Lecce, autore di 2 gol che hanno fruttato 6 punti (vittorie a Terni e sul Brescia). Eppure, per quel che s’è visto negli ultimi tempi, questo Palermo ha tutte le carte in regola per disputare la volata per la A diretta. Lo Strefezza del Palermo si chiama Filippo Ranocchia, 22 anni, acquistato a gennaio dalla Juve, ha griffato le ultime due vittorie su Feralpisalò e Bari. A Corini mancava un giocatore del genere, un centrocampista solo sulla carta perché in B Ranocchia sa pungere parecchio davanti e il tecnico di Bagnolo Mella sembra aver trovato subito il modo migliore per utilizzarlo, a ridosso del totem Brunori. Riduttivo però dire che è stato il suo arrivo ad aver fatto svoltare i siciliani, una certa crescita c’era stata pure nelle ultime battute del 2023, anche se la continuità che sta mostrando ora il Palermo, s’era vista solo nelle prime battute della stagione, quando i siciliani parevano poter competere per quel campionato da promozione diretta a cui ambisce il Football City Group, la ricca proprietà dei siciliani. Corini ha vissuto momenti difficili, a ogni rovescio ha fatto da parafulmine ma ora potrebbe essere tutta un’altra musica. Da giocatore, Corini era stato una colonna del Palermo di Zamparini e proprio per questo stringeva ancora più il cuore quando nei momenti difficili la tifoseria siciliana andava giù pesante con lui. Ma non è mai troppo tardi, Corini fa ancora in tempo a entrare, anche da allenatore, nel cuore dei tifosi rosanero. Che sabato affolleranno il Barbera perché il confronto col Como non è esagerato dire che vale una grossa fetta di Serie A. Battere il Como vorrebbe dire per il Palermo andare poi a Cremona, nel turno successivo, in casa di un’altra big della B, da seduti a tutti gli effetti al tavolo per la Serie A LEGGI TUTTO

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    Palermo-Bari: derby del Sud da brividi

    TORINO –  La 23ª giornata di Serie B si apre stasera, fischio d’inizio alle 20.30, col derby del Sud per eccellenza, Palermo-Bari. Entrambe vivono una stagione al di sotto delle aspettative. I rosanero di Corini dovevano lottare per la A diretta ma, dopo un buon avvio di stagione, hanno perso continuità con troppi ko in casa, così oggi la classifica dice che il Palermo è quinto a -5 dalla zona promozione, anche se nel frattempo ha riconquistato il Barbera (vi ha vinto nelle ultime tre uscite, stasera si dovrebbero superare le 20mila presenze). Nulla di compromesso, dunque, del resto in questa B può veramente ancora succedere di tutto, la lotta resta aperta per tutti i verdetti. Però, per rilanciarsi in chiave A diretta, stasera i siciliani dovrebbero non solo portare a casa i 3 punti ma convincere anche, per dare spessore a un 2024 che li ha visti esordire col brutto ko di Cittadella (2-0), vincere in casa sul Modena (4-2, pescando il jolly Soleri nel finale, la differenza la fece la sua doppietta) e pareggiare a Catanzaro (1-1, prova discreta, pur passando in svantaggio, poi ci ha pensato la mezzala Segre, al 6° gol stagionale, tutti su azione, 4 di testa, è la sua miglior annata). Senza dimenticare che il City Group ha chiuso a questo mercato colpi significativi: Ranocchia, giunto dalla Juve, ha già mostrato buone cose, Diakitè, che era l’ultimo gioiello della vecchia Ternana, può dare ancor più peso a una difesa che sulla carta dovrebbe essere fra le migliori mentre il colpo dell’ultima ora è stato Chaka Traoré in prestito dal Milan, ragazzo in rampa di lancio che viene a farsi le ossa in B. Il Bari invece, se la passa decisamente peggio, anche se già in estate era chiaro che i pugliesi avrebbero fatto un altro campionato rispetto agli obiettivi che potevano avere i siciliani. Il Bari era partito forte nel 2024, con la bella vittoria sulla Ternana (3-1), la miglior prova stagionale in cui i dettami del giochista Marino venivano messi in pratica con efficacia. Poi, dal secondo tempo di Ascoli, col Bari avanti 0-2 e acciuffato sul 2-2, il blackout, proseguito nello scorso turno con la sconfortante caduta al San Nicola di fronte alla Reggiana di Nesta (0-2), che ha fatto un figurone pur rimaneggiata. Così la piazza è tornata sulle barricate contestando con forza i De Laurentiis perché le scorie della Serie A sfumata in finale playoff a giugno, al 94’ contro il Cagliari, sono sempre lì, covano sotto la cenere e qualcuno s’è spinto a chiedere che Mignani venga richiamato, anche se la squadra ha ancora 5 punti di margine sui playout mentre i playoff distano 4 lunghezze. Bari che ha fatto un mercato tutt’altro che disprezzabile. Kallon s’è presentato molto bene (già 2 assist), Lulic per la mediana deve trovare il ritmo partita, idem per Puscas davanti, presentatosi piuttosto giù di forma. Da capire quanto tempo avrà ancora Marino – scelta su cui il ds Polito ha puntato molto – nel caso la squadra dovesse deludere anche stasera al Barbera, dove nel Palermo in attacco rientra Brunori dopo aver scontato un turno di squalifica.  LEGGI TUTTO

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    Palermo flop. E il calendario fa paura

    TORINO – Che momentaccio per il Palermo, la squadra che in estate puntava, più apertamente delle altre squadre, al ritorno in Serie A. Dopo la lezione di calcio che venerdì scorso gli ha inflitto al Barbera il Catanzaro di Vivarini, la tifoseria rosanero ha rotto con la squadra e con l’allenatore Eugenio Corini col quale, nonostante gli importanti trascorsi da giocatore e capitano dei siciliani, mai è sblocciato il feeling, il rapporto si era gustato già la scorsa stagione quando il piazzamento ai playoff sfumò all’ultima giornata con un assurdo 2-2 contro il “suo” Brescia. Ci si chiede come possa questa squadra competere per la A diretta quando in casa è già stata battuta, oltre che dal Catanzaro, anche da Cosenza, Lecco e Cittadella. Non solo. Il calendario del Palermo da qui alla pausa invernale, per la squadra che s’è vista negli ultimi tempi, mette paura: si parte domenica dalla trasferta in casa del Parma capolista col Venezia.Quindi, il 16 dicembre, il Palermo proverà a riconquistare il Barbera, diventato terra di conquista, contro il Pisa di Aquilani. Il 23 altra trasferta complicata, in casa di quel Como che Fabregas ha portato al terzo posto. Quindi, a Santo Stefano, chiusura del girone d’andata ospitando la Cremonese di Stroppa, cioé la squadra che ha il miglior rendimento esterno della B. Chissà, per quel giorno, come sarà messo in classifica il Palermo, oggi acciufferebbe solo l’ultimo posto dei playoff, l’ottavo, ed è dietro perfino al sorprendente Cittadella, ricordando che a inizio autunno il Palermo era a -1 dal 1° posto. Nonostante ciò, la filosofia del Football City Group, proprietaria dei club, non cambia. Dopo l’ultimo ko una prima vera discussione su Corini, per la prima volta, si è aperta. Ma anche in questo caso alla fine è arrivata di nuovo la conferma. Da capire se ti terrà la stessa linea anche in caso di ko a Parma, da Manchester potrebbero prendersi tempo anche fino alla sosta (ma attenzione all’ipotesi Grosso, appena esonerato dal Lione). Certo, il tecnico avrà le sue responsabilità, il Palermo non può valere l’attuale 8° posto. Ma forse, la squadra è stata sopravvalutata in estate, quando i rosanero erano i padroni del mercato e quasi ogni giorno confezionavano un colpo di peso. Ma il grande accumulo di acquisti, privilegiando giocatori che avevano già vinto la B, oggi non sta pagando anzi, sono gli elementi che forse stanno più mancando, quelli più onusti di gloria e con la pancia forse troppo piena. Ad esempio, l’attaccante Federico Di Francesco da Lecce sbarcava a Palermo il giorno dopo aver segnato in A alla Lazio il gol vittoria. Ma anche per un infortunio s’è visto solo per il gol nella vittoria sulla Feralpisalò ultima in classifica. Ci si aspettava molto di più anche da un’altra punta, Roberto Insigne, che un anno fa faceva faville nel Frosinone lanciato verso la A, con gol e numeri degni di suo fratello Lorenzo: anche per lui, qualche problema fisico, tante prove anonime e un solo gol, sempre alla Feralpisalò. I due avrebbero dovuto costituire, col centravanti Brunori, un tridente di tutto rispetto per la B, ma l’involuzione dell’italo-brasiliano, guida del Palermo nelle precedenti due stagioni, ha complicato tutto (anche se spesso la squadra non riesce a lavorare per lui e qui torna in ballo l’operato di Corini). Ci si aspettava molto dal giovane trequartista Vasic, stellina prelevata dal Padova in C, ma forse non ha mai goduto della piena fiducia di Corini e comunque anche lui è fuori, da cinque partite. Fra i colpi che stanno funzionando, sicuramente Lucioni in difesa, non a caso la retroguardia dei siciliani, nonostante i tanti rovesci, resta una delle migliori della B (13 gol al passivo, solo uno di più di Venezia e Cremonese, le difese meno battute della B). Insomma, il quadro è piuttosto desolante, non si trova un appiglio per uscirne. In una qualsiasi altra squadra della B, probabilmente Corini sarebbe stato allontanato da tempo, non solo per i risultati deludenti ma anche per la sfiducia di una piazza che di fatto lo ha già “esonerato”. E proprio questo ci si chiede a Palermo: per quanto tempo ancora si potrà andare avanti con una situazione simile? LEGGI TUTTO

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    Corini, Palermo-Catanzaro: “In questo momento ci gira tutto male”

    Una vittoria nelle ultime sei partite disputate. Il Palermo di Corini, reduce dal pari contro la Ternana, vuole assolutamente invertire il trend per non veder allontanarsi la vetta della classifica. La sfida del Barbera, però, metterà difronte i rosanero al Catanzaro, una delle sorprese di questo inizio di Serie B. Due squadre a pari punti e che non stanno vivendo un momento semplicissimo, ma i calabresi sono reduci dalla vittoria nell’ultimo turno nel derby con il Cosenza. Un entusiasmo ritrovato e spinto anche dai tifosi, più di mille sono attesi in Sicilia. Un match dunque importante per entrambe le formazioni e sarà l’antipasto di un weekend cadetto ricco di match interessanti. Alla vigilia della gara contro i giallorossi in conferenza è intervenuto proprio Eugenio Corini.
    Palermo-Catanzaro, conferenza Corini
    L’allenatore del Palermo ha analizzato la prossima sfida contro il Catanzaro: “Il loro percorso parte da lontano, l’anno scorso hanno fatto un grande campionato e si portano dietro l’entusiasmo. La squadra gioca con leggerezza e entusiasmo, giocano bene e hanno qualità. Troveremo un avversario tosto. Noi vogliamo dare continuità al pareggio di Terni e soprattutto all’atteggiamento mostrato. Chi verrà allo stadio vedrà una squadra con tanta voglia di lottare. Subiamo critiche ma abbiamo voglia di reagire. Io sento l’appoggio della società e dei giocatori altrimenti se sapessi di non aver un gruppo coeso non sarei qui a parlare in questo modo. La delusione può trasformarsi in gioia”. Sulla condizione della squadra: “Mancano cinque giocatori importanti. Lucioni ha avuto la febbre e ha fatto solo la rifinitura. Mi dà fastidio non disporre di tutta la rosa a disposizione. Di Francesco ha un minutaggio ridotto”. Sul momento: “Non ci va bene niente e gran parte della tifoseria è delusa ma dobbiamo accettarlo. Il nostro atteggiamento può trascinare il pubblico. I momenti di difficoltà ci sono e bisogna affrontarli da uomini. Il confronto è sempre stato costruttivo. La squadra è connessa, tutti siamo dentro e ci sentiamo la responsabilità. La sconfitta contro il Lecco ha lasciato scorie ma per me la squadra ha reagito bene nelle gare successive”. In chiusura sulle critiche e le voci di possibili problemi nello spogliatoio: “Sono tutte minchiate”. LEGGI TUTTO