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    Corini: “Il Palermo deve volare. La Reggina ha qualità e Inzaghi è sempre stato…”

    Il Palermo viene da un periodo importante: otto gare senza sconfitta, due vittorie nelle ultime due. Ora però la squadra di mister Eugenio Corini dovrà sostenere un periodo con sfide ad altissima intensità: in ordine Reggina, Genoa, Frosinone e Sudtirol. Il tecnico, nella conferenza stampa di vigilia, ha presentato il match contro i calabresi di Filippo Inzaghi, ricordando anche la dura sconfitta patita per 3-0 all’andata.
    Palermo, la carica di Corini
    Queste le parole di mister Corini a poche ore dal match del Barbera: “Le prossime quattro gare saranno importanti visto il livello delle nostre avversarie. Ma pensiamo ad una partita alla volta, alla fine di questo percorso trarremo le conclusioni per affrontare le ultime dodici sfide. Sappiamo che si può crescere, l’entusiasmo ci può portare oltre. Sono curioso di vedere come reagirà la mia squadra: so che ha dei valori e che possiamo affronare al meglio il match di domani. Ci sarà tanta gente al Barbera? La squadra l’ha meritato, sarà bello. La gente risponde sempre presente: siamo uniti e forti”.

    Corini su Inzaghi e la Reggina
    Su Inzaghi, che parlato in conferenza del Palermo, e sulla Reggina, Corini si è così espresso: “Inzaghi è ostico da affrontare, prima da calciatore e adesso da allenatore. Lui ha costruito bene la squadra da quando è arrivato, noi abbiamo avuto qualche difficoltà di amalgama dal punto di vista fisico: ci è servito del tempo. Fabbian? Assenza importante per loro, ma la Reggina ha una rosa di qualità e ha lavorato bene sul mercato. All’andata la Reggina ha meritato: nel primo tempo facemmo delle cose, ma non si possono fare miracoli. Nell’undici c’erano tanti ragazzi nuovi che venivano da ambienti differenti, dovevamo inoltre rimetterci in sesto dal punto di vista fisico. Ho fatto vedere degli spezzoni di quella partita ai ragazzi: vogliamo avere entusiasmo ma senza perdere equilibrio”. LEGGI TUTTO

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    Palermo: il bello deve ancora venire?

    TORINO – Da un po’ di tempo a Palermo il campionato volge al bello. Ma forse, il meglio deve ancora venire. Domenica scorsa, dopo l’odissea per arrivare nelle Marche, con l’aereo tornato alla base per un finestrino rotto, il Palermo di Eugenio Corini è tornato da Ascoli con una vittoria pesantissima che profuma di playoff, visto che i siciliani ora hanno gli stessi punti del Pisa ottavo (ma sono noni perché i toscani hanno una migliore differenza reti). Una ascesa costruita con una serie di 8 risultati utili consecutivi in cui i rosanero hanno messo insieme 16 punti, cioè un passo da playoff. I problemi avuti nella prima parte della stagione, ora sembrano un ricordo. Il Palermo adesso va che è una bellezza, trascinato anche dalle reti del suo bomber, quel Matteo Brunori riscattato la scorsa estate dalla Juve che con la doppietta di Ascoli ha raggiunto in vetta alla classifica cannonieri della B l’italo-marocchino Walid Cheddira, entrambi a 12 gol. Non solo. Grazie alle risorse del Football City Group, il Palermo probabilmente ha fatto il miglior mercato della B. Sono arrivati elementi di spicco come Tutino (dal Parma) e Verre (dalla Sampdoria), due che se dovessero esprimersi come nelle loro migliori annate, potrebbero dare quel qualcosa in più che fa la differenza. Ma promettono bene anche gli arrivi di due difensori: l’uruguaiano Orihuela (sinergia del City Group) e il danese Simon Graves che a Palermo ricorda lo sbarco di un altro difensore danese chiamato Simon, avvenuto 15 anni fa, un certo Kjaer. E nelle ultime battute del mercato si sono chiusi due colpi non trascurabili, entrambi terzini sinistri che daranno possibilità di scelta a Corini: dal Benevento, Edoardo Masciangelo, che la B la conosce bene e dal Pontedera Giuseppe Aurelio, uno che in C aveva numeri molto interessanti e che potrebbe sorprendere a Palermo. Adesso però, arriva una sfida che sa tanto di esame di maturità: domenica alle 16.15 al Barbera sbarcherà la Reggina di Pippo Inzaghi che nell’ultimo turno, cadendo al Druso di Bolzano in casa del Sudtirol, ha perso il 2° posto, cioè la zona promozione diretta. Sfida che può essere una sorta di spartiacque stagionale per entrambe. In più per il Palermo c’è da riscattare il bruciante 3-0 subito al Granillo all’andata. Quella sfida iniziò a minare nei rosanero tante certezze e spense gli entusiasmi per la promozione ottenuta nel giugno scorso vincendo i playoff della C. Prima del cambio di marcia degli ultimi due mesi, è stato necessario compiere un lento lavoro di ricucitura, favorito da una proprietà che ha sempre dato fiducia a Corini, cosa rara, specie in questa stagione di B, segnata da un numero record di esoneri dell’allenatore. E adesso c’è la sensazione che possa essere arrivato il momento del raccolto. Perché questo Palermo ha tutte le carte in regola non solo per conquistare un posto nei playoff. Ma può dire anche la sua nella corsa per la A. Anche perché il pubblico unico del Barbera (e dei tanti tifosi rosanero che seguono la squadra in ogni stadio d’Italia), può dare quel qualcosa in più che colmi il divario con le squadre che precedono il Palermo.  LEGGI TUTTO

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    Palermo, ora sì che sei da playoff

    TORINO – Mai come in questa stagione di B si sta facilmente cambiando l’allenatore. Ma sta facendo eccezione il Palermo: dopo l’addio estivo da Silvio Baldini, nato da una scelta sua di andarsene, la società ha puntato su Eugenio Corini. Che in stagione se l’è vista brutta parecchie volte, fosse stato in un’altra piazza sarebbe stato con ogni probabilità esonerato. Ma lavorando per Football City Group, questo rischio non c’è. Altra mentalità, all’allenatore si dà tempo. E alla fine, potrebbero aver ragione loro. Perché questo sta dicendo il Palermo degli ultimi due mesi. Con la prestigiosa vittoria sul Bari, venerdì scorso nell’anticipo, i siciliani si sono portati a un solo punto dalla zona playoff, mettendosi grossomodo in linea con le aspettative d’inizio stagione. L’ultima sconfitta risale al 27 novembre, quel bruciante Palermo-Venezia 0-1 che in altre piazze sarebbe stato fatale. Non per Corini che da allora ha messo insieme una serie positiva di 7 partite, in cui ha raccolto 13 punti, trovando insomma quella continuità che era mancata nella prima parte della stagione. Ma fin dall’inizio le potenzialità del Palermo erano note. Lo dice il fatto che la squadra, prima di battere il Bari, aveva messo sotto altre big della B come Genoa, Cagliari e Parma. Del resto, sul Palermo che la scorsa estate si riaffacciava alla B dopo tre stagioni, il City Group ha speso e sta spendendo non poco. Squadra fondata sull’acquisto a titolo definitivo dalla Juve di bomber Brunori, l’uomo che ha portato in B i rosanero con 29 gol fra campionato e playoff di C, ad oggi vice capo cannoniere della B con 10 reti, 2 meno della rivelazione Cheddira. Ma anche gli arrivi estivi dei vari Pigliacelli, Mateju, Nedelcearu, Saric, Stulac, Gomes, Segre, Di Mariano ponevano il Palermo, se non in prima fila per la A, comunque in buona posizione, pur nell’ambito di un campionato con almeno 12 pretendenti, più o meno dichiarate, alla promozione. E non finisce qui. Perché al mercato di gennaio il club siciliano potrebbe risultare alla fine la squadra della B che più s’è mossa per essere ancora più competitiva. Finora sono arrivati il difensore uruguaiano Orihuela (numeri interessanti, punta a diventare Nazionale, sinergia di City Group) e soprattutto la punta Tutino, giunto dal Parma, dovesse tornare ad essere quello che a suon di gol portò la Salernitana in A nel 2021, potremmo vederne delle belle. Anche perché, prima della fine del mercato prevista per martedì 31, arriverà il trequartista Verre dalla Sampdoria (in B fece la fortuna del Perugia) che potrebbe cedere ai siciliani anche un elemento come Leris che coi suoi strappi in B fa la differenza. Ed è ormai fatta anche per un esperto esterno sinistro, Martella dalla Ternana. Insomma, occhio al Palermo di Corini: per come sta venendo fuori e per le forze che potrebbe avere per emergere ancora di più. A patto che già sabato, fischio d’inizio alle 14, si affronti come negli ultimi tempi, l’impegno di Ascoli. Prima di diventare imbattibile, il Palermo di Corini era già caduto 7 volte (come 7 sono le vittorie e i pareggi), anche con avversarie tutt’altro che proibitive. Ma il Palermo degli ultimi tempi, che ha virato su un più solido 3-5-2 (modulo raramente utilizzato da Corini in passato), sembra proprio aver imboccato la strada giusta: per la Serie A attraverso i playoff ci sono anche loro. LEGGI TUTTO

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    Bari-Genoa, notte da A

    TORINO – Com’è ormai da tradizione, a Santo Stefano trionfa per tutto il giorno la Serie B, in programma la 19ª e ultima giornata del girone d’andata con la ripresa fissata poi al 14 gennaio. Il clou è nella sfida delle 20.30, quando al San Nicola si affronteranno Bari e Genoa, stadio gremitissimo, si dovrebbe battere il record stagionale della B già stabilito dal Bari (con la Ternana, 38800 spettatori). Le due squadre, a -3 dalla Reggina seconda, cercano di agganciare la zona A diretta. Partita speciale per Michele Mignani, il tecnico dei pugliesi, genovese e doriano (da calciatore, ebbe una presenza nella Samp scudetto del 1991), reduce da 8 risultati utili di fila, col miglior attacco della B (29 gol segnati, come la Reggina), il minor numero di sconfitte (2) e il più alto numero di pareggi (9). Ma anche per Gilardino è una sfida importante, dopo aver raccolto 7 punti nelle sue precedenti 3 uscite (e senza subire reti) con questo ultimo impegno del 2022 il Gila si gioca la conferma sulla panchina del Genoa, visto che (formalmente) lo guida ad interim.  Però, salvo cataclismi, a gennaio sarà lui che cercherà di portare il Genoa in alto. La Reggina seconda gioca alle 15 ad Ascoli, trasferta non semplice per Pippo Inzaghi ma fondamentale per continuare la corsa alla A diretta, coi marchigiani reduci dal colpo di Cosenza mentre gli amaranto avevano fatto 0-0 in casa col Bari. Il Frosinone, capolista e campione d’inverno, a +6 su Bari e Genoa, alle 18 riceve la Ternana, gara diretta dalla livornese Ferrieri Caputi con una terna tutta rosa, per la prima volta in Italia. Umbri reduci dal tonfo in casa col Como che non riescono a fare il salto di qualità con Andreazzoli in panchina (e qualcuno inizia già a rimpiangere l’esonerato Lucarelli). Ciociari che cercano il successo interno dopo due pari di fila allo Stirpe (con Cagliari e Pisa), anche se prima in casa avevano sempre vinto. Attenzione al Pisa: da quando è tornato D’Angelo in panchina viaggia alla media di 2 punti a partita, alle 15 è di scena in casa della Spal, adesso i toscani sono quinti ma con un altro successo potrebbero mettere nel mirino la zona A diretta. Gara chiave anche per i ferraresi, con il tecnico De Rossi che cerca di risollevare la squadra dai bassi fondi, dopo la vittoria, un po’ fortunata, di Parma. E a proposito dei crociati, alle 15 giocano a Venezia: i lagunari stavano facendo bene con l’arrivo di Vanoli in panchina ma una settimana fa sono caduti a Perugia. Anche il Parma deve ritrovarsi, troppi tonfi seguiti a buone prove, manca la continuità. Il Sudtirol, tornato in zona playoff dopo la vittoria di Cittadella, alle 15 riceve il Modena, reduce dall’1-1 interno col Benevento. Sempre alle 15, il Cagliari, che dal 1 gennaio passerà sotto la guida di Claudio Ranieri (contratto fino al 2025), riceve il Cosenza per mettersi alle spalle i momenti di difficoltà vissuti con Liverani e cercare di agganciare almeno la zona playoff (ora distanti 4 punti). In panchina, in attesa di Ranieri, andrà Roberto Muzzi, club manager dei sardi che aveva già avuto una fugace e infelice parentesi in panchina, tre stagioni fa all’Empoli. Alle 12.30 invece, al Brescia c’è il debutto in panchina di Alfredo Aglietti, il sostituto di Pep Clotet comincia al Rigamonti dal Palermo, il cui tecnico Eugenio Corini è un ex importante per il Brescia, fu l’ultimo a portarlo in A nel 2019. Sempre alle 15, il Benevento di Cannavaro cerca 3 punti chiave, per dare un altro volto alla stagione, in casa contro il Perugia ultimo ma galvanizzato dalla vittoria di lunedì scorso sul Venezia mentre un altro scontro salvezza importante è Como-Cittadella, coi lariani reduci dal trionfo di Terni e i veneti che vengono da 3 ko di fila. LEGGI TUTTO

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    Genoa-Frosinone può riaprire la A

    TORINO – Dopo gli anticipi di ieri (Pisa-Brescia 3-0 e Reggina-Bari 0-0), la 18ª giornata di Serie B prosegue oggi con 7 partite. Il clou alle 20.45, quando al Ferraris il Genoa ospita la capolista Frosinone, da ieri sera campione d’inverno (la Reggina al massimo può raggiungerlo e condividere il titolo). Tutta la B farà il tifo per i rossoblù perché possa riaprirsi il campionato, ad oggi i liguri sono a -9 dai ciociari, la scorsa estate ci si sarebbe aspettati il contrario. Ma Gilardino, 4 punti in 2 gare sulla panchina del Grifone, sente che questa partita potrebbe rappresentare la svolta stagionale per il Genoa. Non sarà semplice giocare sui livelli consolidati del Frosinone, reduce dallo 0-0 interno col Pisa ma anche da 10 risultati utili di fila. Però stavolta il Gila, a differenza delle prime due uscite, ha avuto un’intera settimana per preparare l’impegno e Marassi fornirà la consueta spinta. Comunque, test probante per la capolista che si prepara a un mercato di gennaio che possa fornire gli ultimi innesti per conquistare la A (trattativa aperta per avere Baez e Tsjadout dalla Cremonese). Alle 18.45, una gara delicata, Palermo-Cagliari, soprattutto per i sardi: Liverani resta in discussione, la squadra è stata contestata anche dopo la vittoria (sofferta) di domenica scorsa sul Perugia.

    Al momento, il Cagliari insegue almeno i playoff ma se non svolta dove guardarsi alle spalle (è a +3 sui playout). Discorso non molto dissimile per il Palermo di Corini, in serie positiva da 3 gare nelle quali ha conquistato 5 punti. Vincere vorrebbe dire sorpassare in classifica i sardi e avvicinarsi alla zona playoff e soprattutto dare un minimo di continuità ad una stagione finora troppo altalenante, in cui la squadra non ha espresso tutto il suo potenziale. Tutte le altre gare alle 14. Il Parma, quinto, ospita la Spal per un derby regionale che può dire molto sul futuro di entrambi: i crociati sono reduci dal colpo di Brescia, una delle migliori prove stagionali, in cui Pecchia s’è inventato un 4-3-3 con Vazquez falso nueve: ha funzionato, sarà riproposto oggi. Ma è anche vero che più volte, quando i crociati sono stati sul punto di decollare, hanno deluso. Cercherà di approfittarne la Spal di De Rossi, che non se la passa affatto bene (oggi disputerebbe i playout ma per la società l’ex bandiera della Roma non rischia il posto): i ferraresi non vincono da 7 partite, sono reduci da due pari di fila e bisogna svoltare prima che sia troppo tardi. “Finora il mio lavoro – ha ammesso con onestà De Rossi – classifica alla mano è stato scadente”. Bel test per la Ternana, sesta in classifica, che riceve il Como (che non ha mai vinto in trasferta dove finora ha racimolato solo 3 pareggi): i lariani sono penultimi, cioè ben al di sotto delle attese estive e se non cambiano marcia fuori casa, sono guai e oggi mancherà anche Cerri, indisponibile dell’ultima ora.
    Domenica, in casa contro la Reggina, non avevano demeritato ma sono stati sconfitti da un rigore quantomeno discutibile. Il sorprendente Sudtirol di Bisoli, a -1 dalla zona playoff, va in casa di un Cittadella che, dopo la storica vittoria di Marassi sul Genoa, ha raccolto due sconfitte. L’Ascoli (dove il tecnico Bucchi ha appena rinnovato fino al 2025), a -2 dalla zona playoff, va a Cosenza, i calabresi non vincono da 4 gare nelle quali hanno raccolto 3 punti. Per i marchigiani invece, la vittoria manca da 6 partite (29 ottobre, 0-2 a Venezia). Interessante anche Modena-Benevento, entrambe a quota 21, a -3 dai playoff. I canarini devono riscattare la pesante caduta di Bari, giunta dopo un buon periodo. I campani di Cannavaro, reduci da due vittorie di fila, vogliono dimostrare di aver svoltato e di essere in grado di condurre tutto un altro campionato rispetto a quanto visto fino a ieri. Domani alle 20.30, il turno si chiude col posticipo Perugia-Venezia.
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    Palermo, Corini cerca la svolta

    TORINO – Con Frosinone e Genoa che sono salite in testa alla B dopo le gare di ieri, la 10ª giornata prosegue oggi con due posticipi alle 16.15. Il Palermo riceve il Cittadella e non può fallirla. Magari i siciliani non avranno un organico da primissima fila, ma otto punti sono troppo pochi per gli investimenti fatti e da ieri i siciliani sono terzultimi, in zona retrocessione. La proprietà di Football City Group ha dato tempo a Corini che nell’ultimo turno, dopo 3 sconfitte di fila, ha rimediato un 3-3 in casa col Pisa (ma era in vantaggio 3-1). Però anche il grosso credito di cui ha goduto finora il tecnico, potrebbe finire, il Palermo è obbligato a riscattarsi col Cittadella, a quota 10, 2 punti nelle ultime 4 gare, che si presenterà al Barbera con assenze di peso, privo degli squalificati Branca e Danzi e degli infortunati Asencio, Baldini e Felicioli mentre a Corini mancherà solo Sala. Nell’altro posticipo, il Modena sbarca a Pisa. Gli emiliani di Tesser, a quota 12, vengono da tre vittorie di fila che hanno dato tutta un’altra classifica, dopo i rovesci d’inizio stagione. Il Pisa, da ieri ultimo assieme al Perugia, ha raccolto 5 punti in 3 partite, cioè da quando è tornato sotto la guida di D’Angelo. Modena privo del bomber Diaw, squalificato, lo sostituisce il giovane e promettente Bonfanti, per il resto sarà la stessa squadra che nel turno precedente ha schiantato 5-1 il Como. Nel Pisa, assente Marin per squalifica, ballottaggio Ionita-Mastinu per sostituirlo. Domani alle 20.30 il turno si chiude con Ascoli-Cagliari.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Palermo-Genoa è da brividi

    TORINO – La 5ª giornata di Serie B si apre stasera col prestigioso anticipo Palermo-Genoa (ore 20.30, su Sky, Dazn ed Helbiz Live), sfida che meriterebbe ben altri palcoscenici e che comunque attirerà al Barbera oltre 20mila spettatori. Nel siciliani, squadra che perde… non si cambia, verrebbe da dire. Corini dà fiducia sia al suo 4-3-3 che a tutti i nuovi, nonostante i 2 ko di fila rimediati in casa con l’Ascoli (2-3) e sabato scorso al Granillo con la Reggina (3-0). L’unica variazione in difesa, dove in luogo dello squalificato Bettella, giocherà Marconi, facendo salire a tre, con Buttaro e Brunori, la pattuglia dei “sopravvissuti” alla promozione dalla C, vincendo i playoff con Baldini, quando la squadra giocava col 4-2-3-1, modulo adottato ancora nelle prime due uscite, in cui il Palermo aveva fatto i 4 punti attuali. Corini chiede ai suoi una prova di carattere per riscattare il naufragio di Reggio Calabria e spera che Brunori possa far meglio di Coda, nella sfida fra possibili bomber della B. Sul fronte Genoa, Blessin deve sostituire l’islandese Gudmundsson, fermato per 3 turni dopo il rosso rimediato nel 3-3 col Parma di sabato scorso. Il favorito dovrebbe essere il neoacquisto Aramu, ma il tecnico tedesco ha avuto parole di elogio per i due esterni d’attacco Portanova e Jagiello. In caso di vittoria, il Genoa balzerebbe temporaneamente in testa alla B, traguardo sfuggito col Parma nel finale, quando gli emiliani hanno raggiunto i liguri. Blessin ha derubricato a “3 regali” le reti subite. Però qualche mugugno a Genova inizia a sentirsi. Al tedesco si imputa il fatto di aver finora trascurato gli ultimi arrivati (Puscas, Strootman e appunto Aramu) che, oltre a Coda, sono i nomi che fanno del Genoa la prima favorita per la A, finora non hanno ancora giocato un minuto. Inoltre fa discutere la scelta dello spagnolo Martinez in porta, non ha dimostrato di essere superiore a Semper, di cui si ricordano ottimi campionati di B nel Chievo. Blessin tira dritto e avverte: “Loro saranno arrabbiati per i due ko, voglio gioco e difesa decisa”. Nelle precedenti due trasferte, il Genoa ha sempre vinto, a Venezia (1-2) e a Pisa (0-1).Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Da stasera la B: Cagliari e Palermo per il salto di qualità

    TORINO – Stasera scatta la 3ª giornata di Serie B con tre partite che fanno da prologo, altre sei domani, si chiude lunedì sera col posticipo Como-Brescia (tutte alle 20.45 su Sky, Dazn ed Helbiz Live). Match di cartello è Palermo-Ascoli, si giocherà in un Barbera con oltre 20mila spettatori (nella 2ª giornata sono stati circa 115mila sui dieci campi, livelli che la B non raggiungeva dal 2016). Nei siciliani, Corini dà fiducia alla formazione delle prime due uscite, gli ultimi importanti arrivi (Stulac, Di Mariano, Segre, Mateju) partiranno dalla panchina. Questo perché il tecnico vuole sia premiare chi sta facendo bene (4 punti, vittoria all’esordio sul Perugia, pari a Bari) ma anche per non affrettare i tempi d’inserimento dei nuovi.  Pure l’Ascoli ha 4 punti, ottenuti in due turni casalinghi (vittoria sulla Ternana, pari con la Spal). Aggregato anche l’ultimo acquisto, l’attaccante portoghese Pedro Mendes, proveniente dallo Sporting Lisbona, prospetto interessante che dovrebbe sposarsi bene al già oliato 4-3-3 di Bucchi: buon avvio il suo, non si patisce la partenza di Sottil (che tanti temevano), il nuovo allenatore pare in grado di poter replicare la precedente, sorprendente annata chiusa ai playoff, pur non avendo una squadra sulla carta superiore. Ma occhio anche a Spal-Cagliari. I ferraresi in sede di mercato hanno raccolto giudizi lusinghieri, ma non va dimenticato il punto di partenza, la deludente salvezza conquistata nella scorsa stagione alla penultima giornata. In panchina è rimasto Venturato, ancora lontano dai fasti di Cittadella: tonfo in casa all’esordio, 1-3 dalla Reggina di Inzaghi, più confortante il successivo 1-1 di Ascoli. Ma per ora, anche se patron Tacopina e tutta la piazza scalpitano, meglio volare bassi, vista anche la folta e qualificata concorrenza. Il Cagliari è ancora in rodaggio ma cresce, Liverani chiede ai suoi di essere più squadra: dopo l’1-1 in extremis a Como, nell’esordio, è arrivata la promettente vittoria in rimonta sul Cittadella, partita ribaltata grazie alla prova di Mancosu, autore dell’1-1, che ha dato la sveglia a tutti, pochi giorni dopo essere arrivato a Cagliari, casa sua cui mancava da 10 anni, proprio dalla Spal. Ma per essere la prima favorita per la A (assieme al Genoa), ci vuole qualcosa di più, più coralità. In programma anche Modena-Ternana, difficilmente pronosticabile: i neopromossI emiliani, ancora a zero punti, hanno giocato partite discrete sia nel ko interno col Frosinone che in quello di Cosenza, dove sono stati ribaltati nella ripresa. Ma per la B non basta, Tesser deve invertire al più presto la china o saranno guai. La Ternana di Lucarelli è ancora un rebus: all’esordio ha perso (male) ad Ascoli, in cui sono venuti a galla le magagne della passata stagione, poi s’è riscattata nell’1-0 alla Reggina. Lucarelli dice che quest’anno i suoi sono meno anarchici. Ma non è detto che sia un bene. LEGGI TUTTO