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    Occhio a Viali, l’allenatore rivelazione

    TORINO – Faticava ad emergere dall’anonimato della C. Ora è uno degli allenatori più seguiti, non solo in Serie B. Si parla di William Viali, l’allenatore che il 2 novembre scorso al Cosenza subentrava a Davide Dionigi fra lo scetticismo generale che allora regnava nel capoluogo calabrese. Perché il primo avversario con cui ha dovuto combattere Viali era proprio questo: la scarsa fiducia nei mezzi della squadra, a iniziare da quella dei tifosi, che per parte della stagione hanno lasciato il Cosenza solo, disertando in massa gli spalti del San Vito-Marulla per protesta contro patron Guarascio. Ma grazie alla cura-Viali, i tifosi sono stati riconquistati con una salvezza prodigiosa, raggiunta grazie a vittorie eclatanti, come il successo in casa del Frosinone primo della classe o il trionfo nel derby con la Reggina, ribaltata con due reti nel recupero. Eppure, quando Viali arrivò, si faceva notare come la sua firma fosse arrivata soltanto dopo una lunghissima serie di rifiuti, allenatori che in B hanno un nome dicevano no al Cosenza, anche loro lo consideravano la squadra più debole, troppo rischioso accettare. Viali invece, ha saputo cogliere al meglio l’occasione della vita, per quanto difficile fosse la sfida: la salvezza guadagnata ai playout sconfiggendo il Brescia, è ancora più pesante di quella che conseguì allo stesso modo un anno fa Pierpaolo Bisoli. Perché nella scorsa stagione la lotta per salvarsi era meno incerta, con 2-3 squadre che erano già di fatto condannate in autunno. William Viali, 48 anni, era stato un difensore centrale più che discreto. Nel 1993, con la Primavera dell’Atalanta guidata da Cesare Prandelli, vinse il Torneo di Viareggio. Seguì una carriera quasi ventennale passata in gran parte per la provincia italiana: Fiorenzuola, Ravenna, Cesena, Monza, Ascoli, Lecce, Venezia, Palermo, Perugia, Ancona, Fiorentina, Treviso e Cremonese. E con un pedigree simile, logico che prima del novembre scorso, da allenatore potesse avere un nome soprattutto in C: inizi nel Fiorenzuola, come accadde da giocatore, e poi Allievi del Parma, Piacenza, Pro Piacenza, Sudtirol, Cuneo, Novara e Cesena. Coi romagnoli trascorre due anni e mezzo e inizia a farsi un nome in panchina, pur non riuscendo a riportare la squadra in B. Categoria che gli ha offerto solo il Cosenza. Ed è stata la vetrina giusta: Viali ha dimostrato di saper raccogliere risultati importanti nonostante il clima difficile e con mezzi ridotti. Il suo non è un calcio dogmatico ma pragmatico. Il modulo non conta, Viali in stagione praticamente gli ha esplorati tutti, a seconda di chi aveva a disposizione e della squadra che affrontava. Così facendo, ognuno ha potuto dare il meglio di sé fino alla prodigiosa salvezza. Chiusa la stagione, Viali ha salutato tutti e s’è concesso qualche giorno in giro per l’?Europa a bordo della sua Harley Davidson. Quando tornerà, potrà vagliare diverse offerte, non solo quella più nota dell’Ascoli. Anche perché col Cosenza va in scadenza e prima di rinnovare vorrà conoscere i progetti societari e valutarli con quelli degli altri club che lo cercano. Patron Guarascio proverà a rilanciare, parla di un Cosenza che per il medio termine possa puntare a quella A mai frequentata in precedenza dal club. Una cosa è certa per Viali.  Il calcio di Serie C, che fino a pochi mesi fa era il suo pane, presto potrebbe essere solo un ricordo, anche se un club prestigioso come la Triestina, in cerca di rilancio dopo l’ennesima stagione no, ha pensato anche a lui. Che però, dovrebbe avere altri obiettivi. LEGGI TUTTO

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    Brescia, Gastaldello: “Al ritorno servirà la spinta del Rigamonti”

    Cosenza-Brescia, commento Gastaldello
    Daniele Gastaldello ha analizzato la sfida contro il Cosenza: “Abbiamo fatto molto bene nel primo tempo con loro che si sono chiusi dietro. Nella ripresa abbiamo fatto male, anche se l’occasione migliore per passare in vantaggio l’abbiamo avuta noi con Bisoli e poi loro ci hanno colpito nella loro unica palla gol. E’ una gara ancora aperta e proveremo a giocarcela in casa nostra. Giovedì prossimo cercheremo di fare quello che abbiamo sempre fatto e provare a vincere. Sarà una partita difficile, ma con la spinta del nostro stadio riusciremo a mettere in campo la determinazione giusta per portarla a casa”. Poi sull’infortunio e l’uscita dal campo di Huard: “Vediamo domani come sta, ma da qui al ritorno avremo modo di capire le sue condizioni”. LEGGI TUTTO

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    Brescia, la salvezza non è più un miraggio

    TORINO – Una annata vissuta pericolosamente, in una parola pazzesca, che potrebbe chiudersi con un finale ancora più incredibile. Dopo le prime sei giornate il Brescia era in testa, guidato di nuovo da quel Pep Clotet che due stagioni prima, al suo sbarco in Italia, aveva mostrato buone cose, portando le rondinelle ai playoff da subentrato, ereditando una squadra che rischiava di retrocedere. In questa stagione gli era stata affidata una squadra competitiva, non molto dissimile ma sulla carta solo leggermente più debole di quella che nella scorsa stagione, con Pippo Inzaghi prima ed Eugenio Corini poi, aveva fatto le semifinali playoff. Questo perché al mercato estivo le disavventure giudiziarie di patron Cellino s’erano fatte sentire e a un certo punto avevano bloccato le operazioni in entrata, vista l’incertezza che c’era sulla situazione patrimoniale del patron, a cui erano stati bloccati i beni, in seguito riottenuti. Poi, nel cuore della stagione, il Brescia è precipitato finendo anche sul fondo della classifica. Una caduta libera che pareva irreversibile, mentre Cellino cambiava allenatori come calzini. Clotet veniva esonerato alla 18ª giornata, rilevato da Alfredo Aglietti che durava due turni. Stessa sorte per il ritorno di Clotet, altre due giornate ed era il turno di Davide Possanzini, promosso dalla Primavera. Identico destino anche per l’ex attaccante, altre due uscite ed era il turno di Daniele Gastaldello, da tempo collaboratore e uomo di fiducia di Cellino, al suo esordio da primo allenatore. Per l’ex difensore all’inizio non è stato semplice ma visto che dopo 4 cambi in panchina la situazione restava pessima, tanto valeva dargli fiducia. Così, piano piano, il Brescia ha iniziato a ritrovarsi, anche grazie al “soccorso” del Lecce che alla fine potrebbe rivelarsi decisivo: al mercato di gennaio, visti i buoni rapporti di Cellino con il dg Corvino, sono arrivati Rodriguez, Bjorkengren e Listkowski, elementi che in A coi salentini non trovavano spazio ma che in B possono dare una grande mano a una squadra quasi alla deriva. E dopo tanti schiaffoni, quando ormai si stanno per tirare le somme, il Brescia di Gastadello trova quel cambio di passo che mancava dall’autunno: 7 punti nelle ultime 3 partite (vittorie in casa della Reggina e al Rigamonti con la Ternana, inframezzate dal pari di Ferrara con la Spal), hanno riacceso la concreta speranza che i Gastaldello’s boys possano ancora salvarsi. Certo, il Brescia resta terzultimo, cioé oggi sarebbe retrocesso. Ma ha gli stessi punti del Perugia che al momento farebbe i playout col Cittadella. E soprattutto i lombardi hanno ora un’occasione d’oro: lunedì 1° Maggio alle 15 ospitano il Cosenza e sarà la madre di tutte le partite perché battere i calabresi vorrebbe dire acciuffarli in classifica e al momento il Cosenza è un punto sopra la zona playout. Quindi, il 7 maggio, il Brescia andrà a Parma (impegnato a scalzare il Sudtirol dal 3° posto, piazzamento chiave per i playoff), il 13 riceverà il Pisa (ancora in zona playoff ma col passo degli ultimi tempi rischia di non farli) e chiuderà la sera del 19 in casa del Palermo (per quella data i siciliani saranno ancora in lizza per gli spareggi promozione?). Prima però, non si deve fallire l’appuntamento col Cosenza. La città si sta mobilitando, il Rigamonti dovrebbe tornare a riempirsi come a inizio stagione, quando la squadra volava. La società ha varato un’offerta speciale: chi compra il biglietto per la gara di lunedì, aggiungendo un solo euro potrà esserci anche per la partita col Pisa. L’impresa si preannuncia complicatissima, certo. Ma almeno ora si spera, perché adesso la squadra c’è. E anche agganciare un posto ai playout e poi magari salvarsi dalla C attraverso di essi, per come a un certo punto s’era messa la stagione, sarebbe un risultato straordinario. LEGGI TUTTO

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    Il Cosenza è sul Viali della salvezza

    TORINO – Sembra proprio che il Cosenza sia sul… Viali della salvezza in B. Dall’estate scorsa i lupi silani vengono considerati, non solo dagli scommettitori, i primi favoriti per la retrocessione. Ma qualcosa nell’ultimo mese è cambiato. I rossoblù calabresi hanno messo insieme 9 punti nelle ultime 4 uscite, raccogliendo gli scalpi di Reggina, Spal e, nel turno prima della sosta, andando addirittura a vincere in casa della capolista Frosinone. Sarebbe dunque l’ora di riconoscere i meriti di William Viali, l’allenatore che il 2 novembre scorso subentrava a Davide Dionigi fra lo scetticismo generale che allora regnava a Cosenza. Perché il primo avversario con cui ha dovuto combattere Viali era proprio questo: la scarsa fiducia nei mezzi della squadra. Già, perché sull’arrivo di Viali si faceva notare come la sua firma fosse arrivata soltanto dopo una lunghissima serie di rifiuti, allenatori che in B hanno un nome dicevano no al Cosenza, anche loro lo consideravano la squadra più debole, troppo rischioso accettare. Viali invece ha detto sì perché, per quanto difficile fosse la sfida, Cosenza poteva essere la svolta della sua carriera. William Viali, 48 anni, era stato un difensore centrale più che discreto. Nel 1993, con la Primavera dell’Atalanta guidata da Cesare Prandelli, vinse il Torneo di Viareggio. Seguì una carriera quasi ventennale passata soprattutto per la provincia italiana: Fiorenzuola, Ravenna, Cesena, Monza, Ascoli, Lecce, Venezia, Palermo, Perugia, Ancona, Fiorentina, Treviso e Cremonese. E con un pedigree simile, logico che prima del novembre scorso, da allenatore potesse avere un nome soprattutto in C: inizi nel Fiorenzuola, come accadde da giocatore, e poi Allievi del Parma, Piacenza, Pro Piacenza, Sudtirol, Cuneo, Novara e Cesena. Coi romagnoli trascorre due anni e mezzo e inizia a farsi un nome in panchina, pur non riuscendo a riportare la squadra in B. Categoria che gli ha offerto solo il Cosenza e chissà, alla lunga la scelta potrebbe pagare anche per lui. Prima della svolta dell’ultimo mese, Viali ha rischiato a lungo l’esonero, almeno un paio di volte la società è stata a un passo dal richiamare Dionigi. Ma ha tenuto duro, ha lavorato sull’intensità della squadra che adesso gioca col coltello fra i denti e fra quelle che si contendono la salvezza, al momento ha una marcia in più, pur disponendo di mezzi sulla carta inferiori alla diretta concorrenza. Se la B finisse oggi e non fra 8 giornate, il Cosenza disputerebbe i playout col Venezia. Ma la salvezza diretta è a un solo punto e se il vento resta in poppa, è assolutamente alla portata. Del resto, se si va a vincere in casa del Frosinone (con lo splendido gol di Brescianini all’ultimo minuto del recupero), si può pensare di mettere sotto anche il Pisa (quinto in classifica) che sabato sarà di scena al San Vito-Marulla. Fra l’altro, lo stadio dei lupi silani non sarà più desolatamente vuoto come è stato a lungo durante la stagione, disertato dai tifosi rossoblù che contestavano in massa patron Guarascio. Buona parte della tifoseria era già rientrata per la vittoria sulla Spal, il colpo strepitoso di Frosinone riporterà altri tifosi allo stadio perché ora c’è tutto un altro clima, ci si crede e la permanenza nella categoria viene prima di ogni contestazione. E se arriverà, un bel grazie bisognerà riservarlo al coraggio di Viali. Al fischio finale della vittoria nello scontro diretto con la Spal, Viali era corso in campo, esibendosi in una bella rovesciata che spediva il pallone alle stelle per festeggiare un successo che riportava il Cosenza a galla. Ecco, chissà che dopo quella rovesciata, Viali riesca anche a rovesciare la stagione del Cosenza, dato con troppo anticipo per spacciato. LEGGI TUTTO

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    Il Cosenza targato Milan può fare un altro miracolo

    TORINO – Da inizio stagione, gli scommettitori considerano il Cosenza la prima favorita per la retrocessione in C. Quando lo scorso autunno il club calabrese esonerò Davide Dionigi, c’era la fila per la sua panchina, ma di quelli che la rifiutavano. A dispetto di tutto ciò, oggi i lupi silani sono la squadra più in forma di quelle che lottano per la salvezza che sarà un rebus complicatissimo, visto che, a nove giornate dalla fine, le ultime sei in classifica sono racchiuse in due punti: tre retrocederanno, due si giocheranno la permanenza in B ai playout, una si salverà direttamente. E se a riuscirci fosse proprio la squadra guidata dal 2 novembre da William Viali? I suoi ragazzi hanno raccolto 6 punti nelle ultime tre uscite, preziosissimi, anche perché di questi tempi la diretta concorrenza di solito al massimo pareggia. Vittorie griffate Milan, fra l’altro. Domenica il successo interno nello scontro diretto con la Spal, che ha permesso anche il sorpasso in classifica sui ferraresi, l’ha firmato il centrocampista Marco Brescianini, 23 anni, prodotto doc del vivaio rossonero, al secondo centro stagionale, un bel sinistro dal limite, a conferma che il ragazzo si sta imponendo alla sua terza stagione in B: aveva esordito in maniera promettente nell’Entella ma nella passata annata era rimasto ai margini nel pletorico organico della corazzata Monza. In questa stagione, trovando spazio con continuità, dimostra di essere un elemento di affidamento per la categoria. Prima, nella precedente uscita interna, il Cosenza si era aggiudicato il derby calabrese con una pazzesca vittoria sulla Reggina maturata nel recupero: sotto di un gol, i rossoblù la ribaltavano fra il 90’ e il 92’ con la splendida doppietta di Marco Nasti, attaccante classe 2003, uno dei prospetti più interessanti del calcio italiano. La scorsa estate era uscito dal vivaio milanista con ottime referenze. In questa stagione all’inizio ha un po’ pagato lo scotto dell’imberbe esordiente ma cresce di partita in partita: è a 3 gol e domenica ha  segnato una bella rete anche alla Spal che avrebbe chiuso la partita ma è stata annullata dal Var per fuorigioco. Insomma, non mancano i motivi per essere ottimisti. Certo sabato, il Cosenza ha una trasferta proibitiva in casa del Frosinone, dominatore della B e ormai prossimo alla A, per di più saranno assenti Rigione, Rispoli e Marras, fermati ieri per un turno dal Giudice Sportivo. Ma ci si può sempre provare. Tutto sommato, nella precedente trasferta contro l’altra super squadra della B, il Genoa, il Cosenza aveva fatto la sua partita, più di quanto dica il 4-0 finale per i liguri: sull’1-0, i calabresi avevano colto una traversa clamorosa con D’Urso, a portiere battuto, la partita è cambiata a inizio ripresa quando Calò, ha “regalato” al Genoa (proprietario del suo cartellino) l’azione del 2-0 e una volta incassato il secondo gol la squadra si è disunita ed è finita in goleada. Ma c’è un’altra ragione che deve indurre all’ottimismo: il ritorno, parziale, del proprio pubblico allo stadio. Per la contestazione a patron Guarascio, il Cosenza ha disputato buona parte della stagione in un San Vito-Marulla pressoché deserto, tanto che in proporzione, la squadra era più sostenuta in trasferta, grazie ai tanti migranti calabresi sparsi per l’Italia. Negli ultimi tempi la società ha cercato di ricucire coi tifosi e buona parte di loro da domenica scorsa sono tornati ad incitare la squadra, dando una bella mano nella vittoria sulla Spal, pur continuando a contestare Guarascio. Per carità, sempre legittimo mettere in discussione l’operato del proprietario a cui però bisognerebbe riconoscere come in qualche modo, pur con mezzi ridotti, dal 2018 mantiene il Cosenza in B dopo averlo preso dalla Serie D. Tuttavia, perseverare nel disertare lo stadio, sembrava tanto la storia del marito che per fare un dispetto alla moglie sceglie di evirarsi. Anche perché non va dimenticato come quasi un anno fa la salvezza arrivò superando il Vicenza ai playout, in un San Vito-Marulla pieno come un uovo e ribollente di un entusiasmo unico. Finirà così anche quest’anno? Da domenica scorsa il Cosenza può concretamente sperarlo. E magari quel giorno potrà esserci anche Mauro Zarate, il colpo ad effetto fatto da Guarascio a gennaio, visto solo per tre apparizioni, prima di arrendersi a un brutto infortunio. Ma l’ex Lazio, Inter e Fiorentina sta lavorando per il recupero e non è escluso che in maniera quasi miracolosa possa rientrare per le ultime battute della stagione. Il club intanto, conquistato dalla sua professionalità, nonostante il brutto ko medita di prolungargli il contratto che scade a giugno. LEGGI TUTTO

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    Diretta Genoa-Cosenza ore 20.30: dove vederla in tv, streaming e probabili formazioni

    Genoa-Cosenza, dove vederla
    La sfida tra Genoa e Cosenza, valida per la 28a giornata del campionato di Serie B, sarà visibile su Sky Sport (Ch. 252), Dazn, Now e Helbiz Live. Match che si potrà seguire anche sulle rispettive app scaricabili per pc, tablet e smartphone. Non sarà possibile seguire la partita gratuitamente. 
    Genoa-Cosenza, le probabili formazioni
    Genoa (3-4-2-1): Martinez, Bani, Vogliacco, Dragusin, Hefti, Strootman, Frendrup, Haps, Gudmundsson, Jagiello, Puscas. All. Gilardino
    Cosenza (4-3-2-1): Micai, Venturi, Vaisanen, Meroni, D’Orazio, Brescianini, Calò, Cortinovis, Marras, D’Urso, Nasti. All. Viali
    Abritro: Giua
    Genoa-Cosenza, le parole di Gilardino e Viali
    Alberto Gilardino predica calma per il suo Genoa: “La squadra ha spirito, voglia e dedizione, ma in questo campionato è molto importante avere equilibrio, forza e pazienza per portare a casa prestazioni e risultati importanti”. 
    William Viali sulla prova che dovranno affrontare i suoi: “Non dobbiamo vivere di ricordi, ma comunque dobbiamo cavalcare l’entusiasmo di martedì. Dobbiamo giocare 100 minuti fino alla morte. Poi se il Genoa dimostrerà di essere più bravo, stringeremo loro la mano. Si è creata un’energia nuova coi tifosi, ne avevamo bisogno per spingere fino in fondo e puntare all’obiettivo”.  LEGGI TUTTO

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    Genoa, Gilardino cerca il controsorpasso al Bari

    TORINO – La 28ª giornata di Serie B si chiude stasera, fischio d’inizio alle 20.30, col posticipo Genoa-Cosenza. I liguri di Gilardino devono rispondere al Bari che col successo di ieri ad Ascoli li hanno scavalcati al 2° posto, cioé in zona A diretta: vincendo stasera, il Grifone si riporterebbe a +1 sui pugliesi. Per l’occasione saranno assenti per infortunio i due maggiori acquisti del mercato estivo, Coda e Aramu, che si spera possano tornare disponibili dopo la sosta per le nazionali che cadrà fra due turni. In compenso il Gila recupera Bani, Hefti e Strootman e in panchina, dopo un lungo stop, si dovrebbe vedere anche Ekuban. Per un Genoa che dovrebbe partire col 3-4-2-1: Martinez in porta; Bani, Vogliacco e Dragusin in difesa ;Hefti a destra e Haps a sinistra; Strootman e Frendrup in mediana; Gudmundsson e Jagiello in appoggio a Puscas di punta, quest’ultimo alla vigilia elogiato e spronato da Gilardino. Il Genoa è reduce dallo 0-0 di Cagliari, risultato comunque prezioso, visto che con Ranieri i sardi in casa prima avevano sempre vinto. Adesso, a iniziare dalla partita di stasera, il Genoa dovrebbe avere un calendario più agevole delle dirette avversarie che sulla carta potrebbe consentire di allungare sulla concorrenza nella lotta per il 2° posto. Nel prossimo turno i liguri saranno di nuovo di scena a Marassi contro la Ternana, quindi prima della sosta andranno a Brescia. Dall’altra parte ci sarà un Cosenza galvanizzato dal successo in rimonta sulla Reggina nel turno infrasettimanale, derby calabrese deciso nel recupero dalla doppietta di Nasti, attaccante classe 2003 di proprietà Milan, autore di due gol molto belli (soprattutto quello della vittoria, gran destro al volo), un risultato che ha acceso la speranza di salvezza per i lupi silani, anche se restano all’ultimo posto, a -2 dai playout e a -4 dalla salvezza. Stasera il tecnico Viali dovrebbe proporre un undici non molto dissimile da quello del derby, magari con Nasti titolare. In mediana, da sostituire l’indisponibile Voca, potrebbe rilevarlo Calò, al Cosenza in prestito dal Genoa. Complice lo storico gemellaggio fra le due tifoserie, attesi a Marassi almeno 25mila spettatori di cui un migliaio circa calabresi: in proporzione, il Cosenza è più seguito in trasferta dai tifosi che sono emigrati al centro-nord, piuttosto che in casa, col San Vito-Marulla che resta desolatamente quasi deserto come accaduto anche nel turno infrasettimanale, quando per il derby con la Reggina erano presenti poco più di tremila spettatori (e parecchi provenivano da Reggio Calabria). Qualcosa si sta muovendo, la società di patron Guarascio, dopo il successo sugli amaranto, ha incontrato rappresentanti della tifoseria per cercare di convincerli a ritornare allo stadio, smettendola con un atteggiamento autolesionista: un conto è la legittima contestazione della proprietà, un conto è lasciare quasi sola la squadra che insegue una salvezza complicata. LEGGI TUTTO

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    Nasti: a Cosenza è nata una stellina

    TORINO – Martedì scorso, è il 90° di Cosenza-Reggina. Come da pronostico, gli ospiti stanno portando a casa il derby calabrese, grazie a una rete nel primo tempo dell’ex Gori. Poi, quando sta per iniziare il recupero, succede che il Cosenza la pareggia con Marco Nasti, attaccante classe 2003, prodotto doc del vivaio Milan, bravo a inserirsi di testa su assist di Delic, bruciando la difesa della Reggina. E non finisce qui. Al 92’, ficcante combinazione sulla destra del Cosenza, bella palla messa in area da D’Urso e Nasti, ancora lui, sfodera un impeccabile destro al volo che vale un pazzesco 2-1 col quale la formazione di Viali torna a sperare nella salvezza, 3 punti che per ora consentono ai lupi silani di abbandonare l’ultimo posto della B. Nel frattempo però, è nata una stellina: trovatelo un attaccante del 2003 italiano capace di segnare in 2 minuti una doppietta così bella e pesante in una sfida così importante. Marco Nasti, originario di Pavia, era uscito dalla Primavera del Milan la scorsa estate e si affacciava al professionismo con numeri importanti dopo una solida formazione nelle giovanili rossonere. Ma, ovviamente, andava verificato. Già a luglio il Milan aveva individuato nel Cosenza la piazza ideale per farlo maturare. Poi però, il campionato tormentato dei calabresi ha reso tutto più difficile, non è semplice per un ragazzo che compirà 20 anni il 17 settembre mettersi in mostra quando la classifica scotta. Così, prima dell’exploit nel derby, Nasti aveva segnato il suo primo gol in B il 18 dicembre scorso ma se n’erano accorti in pochi: il Cosenza aveva perso 1-3 dall’Ascoli e lui, subentrando nei minuti finali, aveva segnato il gol della bandiera. Adesso invece, con questa doppietta da vero centravanti, ha dimostrato quel che da tempo si diceva di lui, che ha stoffa da vendere e che può diventare una punta completa. Il primo obiettivo però, sarà riuscire a ritagliarsi un posto in pianta stabile nel Cosenza di Viali: finora Nasti ha raccolto 15 presenze, perlopiù frazioni di partite per un totale di 772’ di gioco. Ma la serata magica di martedì, potrebbe aver lasciato il segno sul suo futuro. Nasti ha raccontato dopo la doppietta un particolare gustoso: “Si dice che non attacco mai l’area, il mister in allenamento mi ha detto che se non l’avessi fatto, mi avrebbe cacciato. Per fortuna ho attaccato sul primo palo e mi è riuscito un gol bellissimo. Ci serviva fare punti, ce lo meritiamo per il lavoro che facciamo tutti i giorni”. Al Cosenza è in prestito secco, a giugno tornerà al Milan. Il club rossonero crede molto in lui. Dunque la prossima stagione si prospetta per Nasti un altro prestito in B, magari una squadra che possa garantirgli maggior minutaggio e con obiettivi più importanti della salvezza. Ma se continua così, chiudendo la stagione in gloria, Nasti al prossimo mercato sarà uno degli Under più ambiti dai club di B. Nell’attesa, la sua avventura proseguirà lunedì sera con un’altra tappa fondamentale per la sua formazione: giocare nel Tempio di Marassi, in casa del Genoa. E se dovesse lasciare il segno anche lì, in uno stadio importante, contro una delle principali forze della B, sfidando una delle migliori difese del campionato, da stellina Nasti diventerebbe stella. LEGGI TUTTO