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    Cremonese-Venezia: 1° round per la A

    TORINO – Tutto pronto, in uno “Zini “esaurito, per la finale d’andata dei playoff di B, Cremonese-Venezia, fischio d’inizio alle 20.30. Sfida che s’annuncia incerta ma con gli ospiti che, in virtù del miglior piazzamento in campionato, salgono in Serie A anche con due pareggi (nella gara di ritorno, prevista il 2 giugno dunque, non vi saranno supplementari ed eventualmente rigori, se c’è equilibrio fra le due squadre, vanno in A gli arancioneroverdi che hanno chiuso la stagione regolare al terzo posto contro il quarto della Cremonese). Dunque, i lombardi di Stroppa sono chiamati a vincere la gara d’andata per levare al Venezia il vantaggio regolamentare. Ciò potrebbe accadere? Perché no. La Cremonese che s’è qualificata per la finale, tritando il Catanzaro 4-1 nella semifinale di ritorno (dopo il 2-2 dell’andata), ha i. mezzi per battere anche il Venezia che però resta la più forte delle partecipanti ai playoff e che è giunta in finale dopo aver superato due volte il Palermo (0-1 al Barbera, 2-1 al Penzo), partite dove gli arancioneroverdi hanno giocato senza dover mettere in campo tutto il loro potenziale e che invece si dovrebbe vedere stasera. Pohjanpalo ad esempio, capo cannoniere della B con 22 reti, non ha ancora segnato nei playoff, sarà interessante il confronto con Coda, lo storico bomber della B, finora in stagione 18 reti complessive per la Cremonese. Tuttavia, potrebbe uscirne una partita piuttosto tattica, con le squadre schierate “a specchio” , entrambe secondo il 3-5-2, modulo di riferimento da sempre per Stroppa (e con quale è già salito in A con Crotone e Monza), il prevalente per Vanoli che lo sviluppa soprattutto col gran lavoro sulle fasce degli italiani Candela e Zampano (gli altri nove, di solito, sono tutti stranieri). A giochi fatti, poi, ci sarà da vedere che ne sarà delle due squadre. Il Venezia deve risolvere certe beghe economiche che pesano sul futuro societario, al punto da metterne a rischio l’iscrizione, qualsiasi sia la categoria. Da mesi Nienderauer, il patron statunitense degli arancioneroverdi, rassicura tutti, garantisce che, da ex ad e presidente della Borsa di New York, troverà i soci in grado di acquistare il 40% del club e fornire il cash necessario ad iscriversi. Però è da qualche mese che dà per imminente l’ingresso di nuovi capitali e la situazione resta sempre la stessa, il Venezia ha una pesante situazione debitoria (anche e soprattutto coi fornitori) e non ha ricevuto penalizzazioni durante il campionato, soltanto perché ha sempre trovato le risorse per pagare regolarmente gli stipendi (come a gennaio, quando proprio alla Cremonese vendette il fantasista norvegese Johnsen, cessione utile a dare ossigeno alle casse arancioneroverdi, senza rinforzare troppo un’avversaria, considerato il contributo molto ridotto che ha dato Johnsen in grigiorosso, oggi non convocato per un affaticamento muscolare). La Cremonese invece, riportata in auge da patron Arvedi, il re dell’acciaio italiano, ha una solidità economica innegabile, sarebbe interessante vedere come affronterebbe la A, visto che vi ritornerebbe dopo un solo anno e stavolta ci sarebbe da affrontare la massima categoria con un atteggiamento diverso dall’ultima esperienza, dove con Max Alvini in panchina, piaceva per quel che mostrava ma raccoglieva troppo poco. Il lavoro fatto da Stroppa, tuttavia, potrebbe portare a proporre in A una squadra stavolta più concreta. Poi il fatto stesso che il confronto avvenga sui 180’, potrebbe produrre una gara tattica, con un certo timore da parte di entrambe nell’affondare i colpi perché chi perde l’andata rischia di compromettere la gara di ritorno. Il Venezia resta indubbiamente più forte. Però la Cremonese ha una sua solidità e ha chiuso il campionato con la miglior difesa, di gran lunga la meno perforata (32 gol subiti e una differenze reti di +18) mentre il Venezia resta la squadra col migliore attacco del campionato (69 reti segnate e una differenza gol di +23). Valori che dimostrano come la differenza fra i due club è veramente minima, può bastare un episodio a fare la differenza. LEGGI TUTTO

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    Cremonese o Catanzaro, si decide l’altra finalista

    TORINO – Stasera, fischio d’inizio alle 20.30, si gioca la seconda semifinale dei playoff di B, Cremonese-Catanzaro. Ieri, nella prima, il Venezia ha battuto il Palermo 2-1 con i lagunari che aspettano di sapere quale squadra affronteranno nelle finali playoff, previste per giovedì 30 maggio e domenica 2 di giugno, festa della Repubblica. Giocherò la prima gara in casa la vincente dell’incontro di stasera e allo Zini si annuncia una partita equilibrata, come all’andata. Al Ceravolo, martedì scorso, finì 2-2, con tanti rimpianti per i calabresi che, dopo essere andati sotto di due reti, si stavano producendo nel sorpasso, non fosse che nel recupero, Donnarumma ha colpito un clamoroso palo. Fosse stato gol, sarebbe stata un’impresa quasi leggendaria, che avrebbe permesso al Catanzaro di affrontare il match di Cremona con due risultati su tre. Così invece, ai grigiorossi padroni di casa, per andare in finale basterà replicare il pari dell’andata. Dalle indicazioni avute dalla gara d’andata, è emersa soprattutto la solidità della squadra di Stroppa, i lombardi incassano poco dietro, di solito, ma nonostante le due reti subite al Ceravolo, mantengono una buona compattezza in campo, frutto di quel solido 3-5-2 su cui il tecnico dei grigiorossi spesso sa introdurre varianti interessanti, anche in corso d’opera, grazie a un organico che gli offre ampia scelta. Non ultimo, il capitano, Ciofani, autore di uno splendido gol di testa nella gara d’andata, rete da centravanti mai troppo consumato, nonostante l’età ormai avanzata, compie 39 anni il 31 luglio. Per sbancare lo Zini, e il Catanzaro ha i mezzi per farlo, Vivarini dovrà soprattutto curare la fase difensiva. Si sa, i giallorossi calabresi, spesso concedono troppo dietro, regalando reti da oscar della dimenticanza, come dimostra lo 0-2 che stava maturando nella gara d’andata del Ceravolo al 50’. Tuttavia la Cremonese di patron Arvedi, il più potente imprenditore dell’acciaio italiano, ha tutti i numeri per guadagnare la finale. Ma, quantomeno, se la dovrà sudare, perché il Catanzaro, se è in giornata, può battere qualsiasi squadra della B, come dimostrò quando andò a vincere in casa del Parma, dominatore gentile della Serie B ma che quel giorno subì al Tardini una sconfitta senza attenuanti (0-2), era il 1° Aprile e non fu il classico pesce, ma un successo che infuse a Iemmello e compagni la consapevolezza di essere la possibile sorpresa dei playoff, approcciati però col sofferto successo sul Brescia nel turno preliminare, in cui il Catanzaro acciuffò il pari in pieno recupero e solo ai supplementari domò le rondinelle. Dunque stasera, può succedere quasi di tutto. Chi andrà in finale troverà il Venezia che, grazie al 3° posto ottenuto in campionato, sale in Serie A anche con due pareggi. LEGGI TUTTO

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    Samp e Pirlo all’esame derby

    Ascoli-Modena (ore 14) Marchigiani alla quinta uscita con Massimo Carrera in panchina, l’ex difensore della Juve finora ha raccolto 5 punti in 4 partite, l’Ascoli è terzultimo (cioé oggi retrocederebbe direttamente) ma ancora in corsa, essendo a -2 dai playout e a -3 dalla salvezza. Nel Modena fa il suo esordio in panchina Pierpaolo Bisoli che aveva iniziato la stagione al Sudtirol. L’allenatore di Porretta Terme eredita da Paolo Bianco una squadra che ha 4 punti di margine sui playout, i playoff distano 5 punti ma al momento l’unico pensiero che c’è a Modena è mettere in sicurezza la stagione, il successo manca dal 3-0 al Parma del 27 gennaio.
    Bari-Pisa (ore 14) Nei pugliesi debutta in panchina Federico Giampaolo, 54 anni, fratello minore del più noto Marco, promosso dalla Primavera dei galletti, quarto allenatore stagionale dopo Mignani, Marino e Iachini, esonerato dopo che la squadra è con lui precipitata in zona playout (oggi li disputerebbe con lo Spezia). Attenzione al Pisa di Aquilani: dopo un campionato di fatto anonimo, i nerazzurri, con la vittoria dell’ultimo turno all’Arena sulla Feralpisalò, si sono portati a un solo punto dalla zona playoff, cioé dalla Sampdoria ottava. C’è insomma la possibilità concreta di centrare l’obiettivo stagionale.
    Brescia-Ternana (ore 14) Domenica scorsa, per le rondinelle di Maran è arrivato il ko di Venezia (2-0) che però non pregiudica la corsa ai playoff, il Brescia resta la rivelazione stagionale e col suo 7° posto è un po’ “l’intrusa” dell’alta classifica, considerato che la squadra non è molto diversa da quella che la scorsa stagione retrocedette dopo i playout, salvo poi essere riammessa in B per l’esclusione dal professionismo della Reggina. Ma occhio alla Ternana di Breda: nell’ultimo turno è stata capace di vincere a Cremona e per la prima volta in stagione si trova in zona salvezza: riuscirà a restarci fino alla fine?
    Feralpisalò-Como (ore 14) I padroni di casa (si fa per dire, visto che devono giocare a Piacenza), penultimi, hanno una delle ultime occasioni per provare ad agganciare almeno i playout (distano 4 punti mentre la salvezza è a -5). Il Como invece, ha cambiato marcia: viene da 4 vittorie di fila e sembra avere tutti i mezzi per conservare fino alla fine il 2° posto, l’ultimo a garantire la promozione diretta, i lariani del tandem Roberts-Fabregas hanno 3 punti di margine sul Venezia terzo, vantaggio che però non può concedere pause.
    Catanzaro-Cremonese (ore 16.15) La partitona della giornata. I calabresi di Vivarini nelle ultime due trasferta d’Emilia hanno vinto a Parma (0-2) e Modena (1-3) ma ogni tanto cadono in casa e nell’ultima uscita al Ceravolo erano stati battuti in rimonta dal Como (1-2). Per il Catanzaro comunque, chiudere il campionato all’attuale 5° posto, sarebbe un grande risultato, si lascerebbero alle spalle squadre più attrezzate per poi giocarsi tutto ai playoff, dove i giallorossi di Vivarini potrebbero essere un’autentica mina vagante. La Cremonese di Stroppa non se la passa bene: si stava producendo in un ottimo girone di ritorno dove nessuno li metteva sotto, poi hanno perso 3 delle ultime 4 partite, preoccupante l’ultimo ko (1-2 allo Zini dalla Ternana), però la A diretta, cioé il 2° posto del Como, dista 5 punti, non è ancora il momento per abdicare da quell’obiettivo.
    Lecco-Venezia (ore 16.15) I blucelesti sono ultimissimi, vicini a salutare B e al ritorno in C dopo un anno, anche se con Andrea Malgrati in panchina stanno mostrando una certa vitalità e con lui sono ancora imbattuti: prima hanno pareggiato a La Spezia (1-1), poi hanno battuto al Rigamonti-Ceppi la Reggiana (1-0). Il Venezia di Vanoli, con la convincente vittoria di domenica scorsa sul Brescia (2-0), ha dimostrato di poter insidiare fino all’ultimo il 2° posto del Como. Sullo sfondo però, resta la delicata situazione societaria. Patron Niederauer cerca di vendere il 40% delle quote per trovare il cash necessario all’iscrizione nella prossima situazione, qualsiasi sia la categoria. Lo stesso Niederauer ha garantito che per fine mese, massimo inizio maggio, l’operazione sarà completata con l’ingresso del club di nuovi soci statunitensi (e non del fondo Cerberus, di cui si era parlato all’inizio)
    Spezia-Sampdoria (ore 16.15) Derby ligure molto delicato. Luca D’Angelo, con gli aquilotti, ha fatto un gran lavoro, risollevando una squadra che, pur avendo valori, aveva ereditato decotta da Max Alvini. Oggi lo Spezia disputerebbe i playout col Bari ma una vittoria nel derby darebbe la spinta gusta per provare a salvarsi direttamente. La SamPirlo invece, sembrava lanciatissima verso la conquista di un posto ai playoff e pareva avesse archiviato le difficoltà di una stagione tormentata. E invece sabato scorso è arrivato il ko interno col Sudtirol (0-1) che ha riportato a galla vecchi spettri. Ora i blucerchiati hanno un solo punto di margine sul Pisa nono e scenderanno in campo conoscendo il risultato della squadra di Aquilani, impegnata a Bari. Samp che nei tre precedenti al Picco – tutti in Serie A – ha sempre perso.
    Sudtirol-Cittadella (ore 16.15) Entrambe sono vicine alla salvezza aritmetica, ma chi vince potrebbe coltivare anche una speranzella playoff. Parola che Valente, tecnico degli altoatesini, manco vuol sentire, però la storica vittoria di sabato scorso a Marassi sulla Samp, potrebbe aver galvanizzato la piazza. Discorso simile per il Cittadella di Gorini (e Marchetti). Dopo due mesi di blackout, i granata hanno trovato un discreto passo che li mette al riparo dalla zona calda della classifica. Non va dimenticato che il Cittadella, fino alla 1ª giornata di ritorno, quando al Tombolato mise sotto il Palermo, era addirittura in lotta per la promozione diretta, dunque i mezzi per provare ad assaltare i playoff – dove il Citta degli anno d’oro era abbonato, 5 partecipazioni di fila dal 2017 al 2021 con due finali disputate – non mancherebbero. LEGGI TUTTO

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    Samp e Pirlo, esame Cremonese

    TORINO –  Scatta il turno infrasettimanale, la 27ª giornata di B va in scena fra oggi e domani: stasera 7 gare (2 alle 18.15, 5 alle 20.30), domani le altre 3 (tutte alle 20.30). La capolista Parma che guidata da Pecchia corre verso la Serie A (ha 7 punti di vantaggio sul Venezia e 8 sulla Cremonese), reduce dal pari di sabato in casa del Como, può fare un altro grosso passo verso la promozione se in casa batte il Cosenza (ore 20.30), coi calabresi reduci dalla sconfitta interna con la Samp, nel giorno del loro 110° compleanno, risultato che ha un po’ spento la corsa dei lupi silani, ora la zona playoff dista tre punti. Test intrigante per la Cremonese di Stroppa che sempre alle 20.30 sarà di scena a Marassi, in casa di una Samp che col successo di sabato al San Vito-Marulla ha dato ossigeno alla classifica. La zona playoff dista 4 punti, al momento Pirlo è chiamato a fare i punti per evitare guai (i playout sono a 4 lunghezze), prima di sperare di svoltare. Sempre alle 20.30, appuntamento da non fallire per il Palermo che riceve la Ternana di Breda. I siciliani di Corini, sabato a Cremona, hanno perso una grande occasione: sfruttando la superiorità numerica, allo Zini s’erano portati sullo 0-2. Salvo poi nella ripresa incassare due gol nell’arco di due minuti che hanno impedito ai rosanero di sorpassare in classifica i grigiorossi. Per il Como di Roberts-Fabregas invece, alle 20.30 c’è il derby del Lario al Rigamonti-Ceppi di Lecco: Como ovviamente favorito ma è un derby, dunque può succedere di tutto e il Lecco, alla terza uscita con Aglietti in panchina, dopo aver perso le prime sei partite del 2024, sabato ha fatto un punto in casa della Ternana (ma avrebbe meritato di più), anche se i blucelesti ultimi in classifica a 5 punti dai playout e a 8 dalla salvezza, il mantenimento della categoria resta assai complicato. E alle 20.30 si gioca anche un bel derby del Sud, Catanzaro-Bari: calabresi sesti in classifica e reduci dalla vittoria di Cittadella, griffata dalla doppietta di bomber Iemmello, pugliesi alla quar LEGGI TUTTO

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    Cremonese-Palermo, incrocio per la A

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Cosenza-Sampdoria 1-2), la 26ª giornata di Serie B prosegue oggi, col classico format del sabato, cinque gare alle 14 e tre alle 16.15. Il clou è allo Zini, va in scena un autentico incrocio per la A, Cremonese-Palermo (ore 14), in cui i grigiorossi lombardi di Stroppa difendono il 2° posto, l’ultimo buono per salire direttamente in A, dall’assalto sempre più vigoroso dei rosanero di Corini che da una settimana si trovano a un solo punto dalla zona A diretta, con la piazza che ha ritrovato l’entusiasmo giusto, grazie al gran 3-0 inflitto al Como una settimana fa, si è stabilito il record stagionale della B di spettatori allo stadio, oltre 31mila. Perché questo Palermo a gennaio, ha piazzato due bei colpi: Ranocchia dalla Juve (già 3 gol giocando a ridosso di bomber Brunori) e Diakité dalla Ternana in difesa, che ha dato ulteriore solidità al reparto. Morale, il Palermo si è aggiudicato 13 degli ultimi 15 punti, mentre la Cremonese, che aveva iniziato il 2024 con quattro vittorie di fila per 1-0, è reduce da due pareggi di fila. Palermo avanti negli scontri diretti avendo battuto i grigiorossi a Santo Stefano, un rocambolesco 3-2 pennellato al 97’ da Stulac, con la Cremonese che era stata avanti 1-2. E forse, proprio il 26 dicembre, dopo quella vittoria pazzesca, è nato questo Palermo che pare lanciato verso la A e che oggi allo Zini, si ritroverà contro il “Mudo” Vazquez, già colonna dei rosanero ai tempi di Zamparini. Alle 16.15 invece, l’altra grande partitona del turno, la capolista Parma è di scena a Como. Gli emiliani di Pecchia, dopo i risultati dell’ultimo turno, hanno messo le mani sulla A, visto che il 3° posto dista 9 punti, grazie a tre vittorie di fila, quattro nelle ultime cinque uscite. Il Como di Roberts-Fabregas invece, naufragato sabato scorso a Palermo, ha fatto sorgere dubbi sul fatto che i lariani possano fare la volata per la A diretta (anche se il ko è stato un po’ eccessivo), nonostante i massicci investimenti al mercato di gennaio (Strefezza in primis), anche alla luce del duplice infortunio rimediato al Barbera, dove sono rimasti ko Kone e Baselli, ora la mediana sarà contata. Gara di livello anche per il Venezia di Vanoli che alle 16.15 scende in campo a Pisa. I nerazzurri, da quando Aquilani s’è messo a predicare un calcio più concreto, sono in crescita e sabato hanno sfiorato il pari a Parma. Acciuffato il 2-2 nel recupero, al penultimo minuto hanno incassato il ko. Il Venezia è avvisato: col 2-2 interno di sabato col Modena, i lagunari hanno perso l’occasione di ri-sbarcare in zona A diretta. Sul futuro del club, pendono difficoltà societarie e un forte indebitamento (ma a marzo potrebbe subentrare nel capitale sociale, almeno al 40%, il fondo Cerberus), da capire quanto questi fattori possano incidere sul futuro sportivo del Venezia. Le altre partite del turno. Brescia-Reggiana (ore 14): le rondinelle di Maran, col pari in extremis in casa Samp, hanno dimostrato di poter lottare per i playoff, i granata di Nesta sono reduci dal tonfo interno con la Ternana, episodio o campanello d’allarme? Cittadella-Catanzaro (ore 14): veneti in caduta libera, sconfitti nelle ultime 5 uscite, talvolta in maniera discutibile ma comunque lontani da quella squadra che girava a mille fino alla ripresa di gennaio, quando mise sotto il Palermo, poi l’inspiegabile blackout. Catanzaro in serie positiva da 4 gare nelle quali ha conquistato 5 punti, per garantirsi i playoff e l’attuale posizione (6° posto), serve di più. Sudtirol-Bari (ore 14): altoatesini che cercano di non scivolare nella zona calda della classifica, confortati dal buon 2-2 ottenuto a Catanzaro nell’ultima uscita; Bari rinvigorito dalla cura Iachini, entrambe vittoriose le sue prime due uscite, in casa con Lecco e Feralpisalò, curiosità per la prima trasferta sotto la sua guida. Feralpisalò-Ascoli (ore 14): a Piacenza, sede delle gare dei gardesani, Zaffaroni deve ritrovare punti, in caso di successo scavalca l’Ascoli, senza però agganciare la zona playout; i marchigiani vengono dallo 0-0 interno con la Cremonese, giunto dopo due sconfitte di fila che facevano temere il peggio. Ternana-Lecco (ore 16.15): umbri di Breda galvanizzati dalla vittoria di Reggio Emilia, blucelesti ultimi e alla seconda uscita con Aglietti in panchina, dopo il preoccupante 1-3 incassato all’esordio col Cosenza e le sei sconfitte nelle sei gare del 2024. Il turno si chiude domani, fischio d’inizio alle 16.15, col posticipo Modena-Spezia. Poi, martedì e mercoledì si torna in campo, con la 27ª giornata in infrasettimanale. LEGGI TUTTO

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    Ascoli-Cremonese: Stroppa cerca la zampatA

    TORINO – La 25ª giornata di Serie B si apre stasera, fischio d’inizio alle 20.30, con un anticipo che incrocia la lotta per la salvezza con quella per andare in Serie A: Ascoli-Cremonese. I marchigiani di Castori vengono da due sconfitte di fila e nelle 5 uscite del 2024 hanno raccolto solo 5 punti. In classifica, sono a quota 22, assieme a Ternana e Spezia, con un punto di vantaggio sulla Feralpisalò e due sul Lecco, ultimo. Poiché le ultime squadre ad essere salve, Sampdoria e Sudtirol, hanno un margine di 5 punti sulla zona playout, si potrebbe anche pensare che alla fine, i giochi per non retrocedere, siano ormai ristretti alle ultime 5: tre retrocederanno direttamente, le altre due cercheranno di mantenere la categoria vincendo il playout. Ma la Serie B è uno dei campionati più imprevedibili al mondo e dunque, attendiamoci ancora sorprese. Certo, l’Ascoli deve cambiare registro. E anche oggi rischia di essere privo del suo giocatore cardine, il portoghese Pedro Mendes, 10 gol in questa B, il fiore all’occhiello dei marchigiani: ha ancora un problema alla caviglia, farà un provino poco prima della gara. E stasera al Del Duca sbarca una Cremonese reduce dal pari interno con la Reggiana, 1-1 in rimonta, grazie al gran gol di Massimo Coda chesi è portato in vetta alla classifica cannonieri con 12 reti, acciuffato il sorprendente Daniele Casiraghi del Sudtirol. Tuttavia, contro la Regia di Nesta, la Cremo ha fatto una buona partita, in linea con le precedenti prove, nelle quali i grigiorossi, dall’inizio del 2024, avevano sempre vinto per 1-0, la squadra di Stroppa è quella che ha fatto più punti dall’inizio del girone di ritorno: 13 sui 15 disponibili, contro i 10 di Parma, Como e Palermo, i 9 del Venezia. Non solo, la Cremonese ha la miglior difesa del campionato, 17 gol al passivo, dato col quale quasi sempre si fa molta strada. Tuttavia, la lotta a cinque per salire in A, non concede pause e se stasera Stroppa la sfanga dal Del Duca, si porta per una notte a -3 dalla capolista Parma (che domani riceve il Pisa), in attesa di avere buone nuove dal Como, che ha gli stessi punti dei grigiorossi e che domani sarà di scena al Barbera, in casa del Palermo che se vince acciuffa i lariani, mentre il Venezia, a un punto dal duo Cremonese-Como, domenica ha una gara non semplice in casa col Modena che nell’ultimo turno ha riconquistato la zona playoff. Insomma, senza mancare di rispetto all’Ascoli – che anzi, spesso al Del Duca gioca con una “garra” unica – stasera Stroppa ha una occasione che non si può assolutamente fallire. Per Castori invece, sarà comunque una serata speciale: quella di stasera sarà la sua panchina numero 549 in B, eguaglia Eugenio Fascetti, secondo in una classifica guidata da Guido Mazzetti, a quota 572. LEGGI TUTTO

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    Palermo, due partite per prendersi la A

    TORINO – Vuoi vedere che, dopo tanti patimenti, il Palermo di Corini ha finalmente svoltato? I rosanero sono in serie positiva da 4 partite in cui hanno conquistato 10 punti, quanti ne ha fatti la Cremonese nello stesso lasso di tempo, contro i 9 del Parma, i 7 del Como e i 6 del Venezia, per restare alle prime cinque posizioni della classifica, cioé le squadre che si contenderanno i primi due posti, quelli che portano direttamente in A. Quel che più conta, dopo la vittoria di sabato scorso a Piacenza sulla Feralpisalò (1-2), è aver archiviato, magari per sempre, le difficoltà mostrate nel girone d’andata, chiuso col Palermo attardato sulle prime della classe per qualche sconfitta di troppo in casa (e non certo con squadroni, al Barbera ci aveva vinto anche il Lecco, ora ultimo). Non solo, anche il 2024 non era iniziato nel migliore dei modi, col 2-0 incassato a Cittadella (i granata veneti coi siciliani hanno fatto 6 punti). Ma ora, sembra essere tutto alle spalle, visto che la classifica adesso dice che il 2° posto, cioè la zona promozione diretta, dista solo tre punti, con la possibilità di acciuffarla già nel prossimo turno, quando al Barbera sbarcherà il Como, la regina del mercato di gennaio, con una squadra fortemente rinforzata dove sta brillando la stella dell’italo-brasiliano Strefezza, giunto nelle ultime battute di mercato dal Lecce, autore di 2 gol che hanno fruttato 6 punti (vittorie a Terni e sul Brescia). Eppure, per quel che s’è visto negli ultimi tempi, questo Palermo ha tutte le carte in regola per disputare la volata per la A diretta. Lo Strefezza del Palermo si chiama Filippo Ranocchia, 22 anni, acquistato a gennaio dalla Juve, ha griffato le ultime due vittorie su Feralpisalò e Bari. A Corini mancava un giocatore del genere, un centrocampista solo sulla carta perché in B Ranocchia sa pungere parecchio davanti e il tecnico di Bagnolo Mella sembra aver trovato subito il modo migliore per utilizzarlo, a ridosso del totem Brunori. Riduttivo però dire che è stato il suo arrivo ad aver fatto svoltare i siciliani, una certa crescita c’era stata pure nelle ultime battute del 2023, anche se la continuità che sta mostrando ora il Palermo, s’era vista solo nelle prime battute della stagione, quando i siciliani parevano poter competere per quel campionato da promozione diretta a cui ambisce il Football City Group, la ricca proprietà dei siciliani. Corini ha vissuto momenti difficili, a ogni rovescio ha fatto da parafulmine ma ora potrebbe essere tutta un’altra musica. Da giocatore, Corini era stato una colonna del Palermo di Zamparini e proprio per questo stringeva ancora più il cuore quando nei momenti difficili la tifoseria siciliana andava giù pesante con lui. Ma non è mai troppo tardi, Corini fa ancora in tempo a entrare, anche da allenatore, nel cuore dei tifosi rosanero. Che sabato affolleranno il Barbera perché il confronto col Como non è esagerato dire che vale una grossa fetta di Serie A. Battere il Como vorrebbe dire per il Palermo andare poi a Cremona, nel turno successivo, in casa di un’altra big della B, da seduti a tutti gli effetti al tavolo per la Serie A LEGGI TUTTO