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    Stop al Decreto Crescita: un colpo al cuore della Serie A

    TORINO – Riferiscono i cronisti parlamentari che i toni siano stati parecchio alti e la discussione accesa, in Consiglio dei Ministri, ma alla fine hanno avuto la meglio i “falchi” anti-calcio: un settore che anche e soprattutto per proprie responsabilità si presta assai ad alimentare soluzioni populiste. E che, così, dal primo gennaio dovrà fare a meno dei benefici del Decreto Crescita, quel provvedimento nato per far rientrare i “cervelli” defiscalizzandone i contributi e che è stato sfruttato a man bassa dai club per acquistare giocatori dall’estero quasi dimezzando il peso degli ingaggi a bilancio: tassazione ridotta fino al 50 %.
    I club, soprattutto quelli di Serie A, speravano in una proroga fino al 29 febbraio in modo, di fatto, da poter sfruttare la finestra di mercato di gennaio e quella per gli svincolati da febbraio. Invece il Governo ha stralciato la modifica dell’articolo 5, comma 9, del decreto legislativo XX che avrebbe ratificato la proroga per lo sport: stop dall’1 gennaio. E ora che succede? LEGGI TUTTO