TORINO – Danilo da dieci. Non per le prestazioni in campo, né per il numero di maglia. Ma per l’impegno sociale che il giocatore della Juventus sta dimostrando: salute mentale, uguaglianza di genere, diversità, immigrazione, suicidio. Temi importanti, temi scomodi che difficilmente riescono a entrare nel mondo sportivo. Il tema della salute mentale, emerso durante i Giochi Olimpici di Tokyo dopo le dichiarazioni di campionesse come la ginnasta Simone Biles e la tennista Naomi Osaka è uno dei più ricorrenti di “Voz Futura”, progetto che il giocatore della Juve porta avanti con grande abnegazione. “L’idea di Voz Futura è nata durante il periodo della pandemia – dichiara il terzino bianconero ai media del gruppo Globo – nel momento più grave dell’isolamento dovuto al Covid-19. Mi sono detto che io non stavo facendo niente, e che avrei voluto aiutare di più, portare cose propositive, buone frasi da leggere, belle azioni, conversazioni simpatiche e produttive”.
Temi impegnativi
“Il suicidio è un argomento di cui si dovrebbe parlare di più – afferma ancora il giocatore della Juventus – molte persone pensano che sia brutto parlare di suicidio, è un tabù, ma c’è da dire che molte persone se ne vanno perché non hanno aiuto, hanno paura di parlarne, non si sentono sicure e pronte ad aprirsi. A volte ti ritrovi in un momento che nulla va bene, ma con l’aiuto della pagina e dei contenuti che pubblichiamo, la tua voce futura esisterà, cambierai, avrai una voce, potrai parlare ed essere ascoltato”.
L’aiuto all’amico depresso
Recentemente il terzino della Juventus ha promosso una conversazione di quasi un’ora con Zé Love, suo ex compagno di squadra al Santos, che soffre di depressione. “Non possiamo smettere di parlare per paura di essere giudicati, per paura di ciò che penseranno gli altri – conclude Danilo – io non ho intenzione di dare consigli sulla depressione o sul suicidio, ma posso mettere una persona esperta in materia a spiegarlo, o parlare con persone che hanno già sofferto della malattia”. Danilo aveva iniziato a interessarsi ai problemi di salute mentale nel 2017, quando giocava nel Real Madrid, dopo aver attraversato un periodo molto negativo. “Avevo segnato due autogol nell’arco di tre settimane in Coppa del Re, prima contro il Siviglia e poi con il Celta Vigo. In quel momento ero mentalmente morto, e non sapevo proprio da dove attingere forza, non capivo tutto quello che stavo provando”.
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