Dieci curiosità sul “De Kuip”, lo stadio più incredibile d’Olanda
Il nome
“De Kuip”, in olandese, significa letteralmente “la vasca”. Il nome ufficiale dell’impianto è infatti “Stadion Feijenoord” o, in inglese, “Feyenoord Stadium”. I tifosi locali però sono molto affezionati al soprannome che hanno dato a questa struttura fin dalla sua costruzione, a metà degli anni Trenta. Il motivo? La sua forma ellittica e l’idea che l’avversario, lì dentro, sarebbe dovuto annegare perché travolto dalla furia del Feyenoord. All’epoca fu una complessa opera ingegneristica: ispirato all’inglese Highbury, per completare la copertura furono impiegati 578 pali, con le tribune disposte su due piani senza che nessun elemento architettonico ne ostruisse la visuale.
L’ha deciso il principe
Fino al 1966, il Feyenoord non poteva partecipare all’Eredivisie a causa di un’antica disputa territoriale legata alle influenze belghe nella regione meridionale del paese. Tuttavia, la regina dei Paesi Bassi, Giuliana, e il principe Bernardo avevano sviluppato un inaspettato legame con il club di Rotterdam. Secondo alcuni accreditati racconti dell’epoca, durante una visita nelle proprietà belghe della famiglia, il principe Bernardo fu invitato a una partita al “De Kuip”: Feyenoord-Anversa 4-1. Il sovrano rimase talmente colpito dalla grinta e dalla passione dei tifosi e dei giocatori che, tornato a casa, insistette affinché il club fosse finalmente ammesso al campionato nazionale.
La rivalità politica
Questo stadio nacque anche come una forma di ribellione. Ad Amsterdam fu infatti parecchio osteggiato anche dalla politica “che conta”. In quegli anni erano in molti a guardare di cattivo occhio le mire espansionistiche del club di Rotterdam, rivale dell’Ajax. L’amministrazione locale cominciò così a porre ostacoli su ostacoli – oggi li chiameremmo “vincoli architettonici”, e in Italia li conosciamo bene – ma tramite una mobilitazione generale alla fine si arrivò all’obiettivo. Il club, per dare ancora più valore a questa vittoria, fece porre la prima pietra all’allora capitano van Heel, il 16 settembre del 1935.
I consigli igienici
A proposito di rivalità: anni fa fece abbastanza discutere – e ad alcuni sorridere – la presenza di alcuni adesivi sui muri della stazione di Rotterdam. Il Feyenoord ha tifosi in tutta Olanda e molti tra loro arrivano in città per le partite direttamente dalla capitale, con un treno che impiega circa 45 minuti per collegare le due destinazioni. Proprio ai pendolari, la frangia più dura del tifo locale ha riservato dei “consigli” igienici: “Lavatevi prima di venire a Rotterdam, perché si sente la puzza di Amsterdam”.
Il pesce d’aprile
Uno stadio da 50 mila posti a Rotterdam? Impossibile. Era quanto pensavano, almeno, i quotidiani dell’epoca. Uno di questi, il Rotterdamsch Nieuwsblad, arrivò addirittura a scherzare sulla cosa il 1° aprile 1932, pubblicando un vero “pesce d’aprile” sulle sue colonne: scrisse che il Feyenoord avrebbe costruito da lì a breve uno stadio da 100 mila posti, dotati di un parcheggio su cinque piani (il più grande del mondo) e addirittura un aeroporto per gli spettatori che sarebbero andati a vedere le partite in aereo.
Distrutto e ricostruito
Durante la Seconda Guerra Mondiale, lo stadio fu quasi distrutto dai bombardamenti dei tedeschi. Al termine del conflitto, la capacità dell’impianto fu ampliata. Ma qui si poteva giocare solo di giorno, almeno fino al 1958 quando furono aggiunte le prime luci. Dal 29 ottobre 1991, il “De Kuip” è ufficialmente fra i monumenti di Rotterdam.
Foto e “funerali”
A Rotterdam sono spietati. Nella stanza che fa da anticamera alla sala conferenze del De Kuip ieri hanno già fatto il “funerale” a Priske: la gigantografia a colori del tecnico appena esonerato, al centro del murale con tutti gli allenatori che hanno guidato il glorioso Feyenoord, è stata sostituita con una foto più piccola in bianco e nero, aggiungendo alla data di inizio del rapporto quella dell’interruzione, proprio mentre in conferenza stampa parlava il suo sostituto ad interim. Al suo posto adesso campeggia il ritratto fiero di Pascal Bosschaart, che ha compiuto il salto dalla squadra Under 21.
Tabù Italia
Il Feyenoord ha perso solo una delle 11 partite casalinghe nelle principali competizioni europee contro squadre italiane, collezionando 6 vittorie e 4 pareggi. L’unica sconfitta è arrivata contro la Roma, per 1-2, nel febbraio del 2015 ai sedicesimi di Europa League. Nella passata stagione di Champions i biancorossi sconfissero qui 3-1 la Lazio.
Il record di finali europee
Il record di finali europee appartiene al “De Kuip”. Qui ne sono state giocate addirittura 11: quella di Euro 2000 che vide l’Italia sconfitta al golden gol contro la Francia, quella di Nations League del 2023 tra Spagna e Croazia, 2 di Coppa dei Campioni (Ajax-Inter 2-0 del 1972 e Aston Villa-Bayern 1-0 del 1982), 1 di Coppa Uefa (nel 2002, vinta dal Feyenoord contro il Dortmund) e 6 di Coppa delle Coppe (1963, 1968, 1974, 1985, 1991, 1997), di cui due videro protagonista proprio il Milan, una vinta (nel ’68 contro l’Amburgo) e l’altra persa (nel ’74 contro il Magdeburgo). Il “De Kuip” è anche la sede ufficiale della finale di Coppa d’Olanda.
Musica, birra e “buste di urina”
Musica techno a tutto volume, fiumi di birra bevuti e lanciati, nebbia artificiale, canzoni popolari e persino l’usanza, molto poco folkloristica, di riempire dei sacchetti di plastica con dell’urina da lanciare verso le panchine, un fatto che l’anno scorso fece parecchio infuriare l’allenatore della Lazio, Maurizio Sarri. Questo e molto altro, in ogni partita, accade dentro lo stadio del Feyenoord. LEGGI TUTTO