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    Buongiorno ha cercato il giallo per non saltare il derby: non ci è riuscito

    TORINO – Il giallo della strategia o la strategia del giallo: fatto sta che non è passato inosservato il tentativo di Buongiorno, all’uscita dal campo per la sostituzione con Pobega, di ricevere l’ammonizione che gli avrebbe fatto saltare la partita contro il Venezia ed essere disponibile per il derby. Il difensore, diffidato, si è tolto la maglia mentre si trovava ancora dentro al rettangolo di gioco, facendo il gesto del cartellino giallo all’arbitro – che ha scelto di sorvolare – e mostrando la sua rabbia, in panchina, per non essere riuscito nel suo scopo.Sullo stesso argomentoUdinese-Torino, le pagelle: Singo, Sanabria e Brekalo assentiTorino

    Lukic e Mandragora out contro il Venezia

    Sabato saranno sicuramente assenti Lukic e Mandragora, entrambi diffidati e ammoniti: il centrocampista italiano ha addirittura rimediato l’espulsione sul fallo da cui è scaturita la punizione del vantaggio dell’Udinese. Oltre al danno, anche la beffa. In vista del Venezia, oltre a pensare a come sostituirli, Juric dovrà valutare le condizioni di Djidji e Zaza: il centrale ivoriano soffre per un problema al pube e ieri è rimasto in panchina per 90 minuti, mentre l’assenza dell’attaccante è stata motivata con una lombalgia acuta che dovrà essere valutata […]

    Sullo stesso argomentoUdinese-Torino 2-0: Molina e Pussetto affossano Juric nel finaleTorino LEGGI TUTTO

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    Lapo Elkann e il derby della bontà: «I tifosi rossoneri distribuiranno cibo e coperte ai senzatetto. Complimenti»

    TORINO – Tempo di derby a Milano. E tempo anche di buone azioni. Come sottolinea Lapo Elkann, spettatore (juventino) e appassionato interessato: «Inter-Milan delle 18 sarà preceduta da una bellissima iniziativa da parte dei tifosi rossoneri che distribuiranno cibo e coperte ai senzatetto. Complimenti@acmilan». Anche così si vincono le sfide fuori dal campo. Lapo è fortemente impegnato in campagne solidali: e anche il calcio può dare una spinta per aiutare i più deboli. LEGGI TUTTO

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    Arsenal-West Ham, Gunners senza “X” da 8 turni

    Il midweek di Premier League prosegue mercoledì 15 dicembre, alle 21 si gioca il derby di Londra tra Arsenal e West Ham. La squadra di Arteta fin qui è andata piuttosto bene all’Emirates Stadium (6 vittorie, un pari e una sconfitta) e ha vinto 3-0 l’ultima col Southampton. Il West Ham, reduce dallo 0-0 col Burnley, ha due punti in più in classifica rispetto ai Gunners.
    Premier League, indovina il risultato di Arsenal-West Ham
    West Ham, mai un ko con due o più reti di scarto
    Arsenal-West Ham è uno scontro diretto per il quarto posto. Gli uomini di Moyes hanno perso quattro volte in questo campionato e, curiosità, massimo con un gol di scarto. Contro la nobiltà di Londra, Tottenham e Chelsea, Antonio e compagni hanno vinto e questo è un monito per l’Arsenal, che in campionato non pareggia da otto giornate di fila.
    La sfida si preannuncia sulla carta aperta a qualsiasi risultato, meglio lasciar perdere l’1X2 finale e orientarsi sui gol: almeno una rete per parte tra Arsenal e West Ham. LEGGI TUTTO

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    Genoa-Sampdoria 1-3: Gabbiadini super, Shevchenko ko nel derby

    GENOVA – Dopo i difficili giorni legati all’arresto del dimissionario presidente Ferrero, la Sampdoria ritrova il sorriso nel derby della Lanterna. Reduce da due ko di fila la squadra di D’Aversa, trascinata da un super Gabbiadini (va a segno e propizia un’autorete) vince 3-1 travolgendo un Genoa sempre più in crisi e a secco di vittorie ormai da 14 partite, le ultime cinque con Shevchenko alla guida. Tre punti pesanti anche in ottica classifica per i blucerchiati, che allungano a +8 sui rivali cittadini e si allontanano dalla zona più calda.
    Genoa-Sampdoria 1-3: statistiche e tabellino
    Sheva ritrova Criscito, D’Aversa col 4-4-2
    Tra i padroni di casa Shevchenko propone Pandev ed Ekuban in avanti nel 3-5-2 (in panchina il recuperato Destro), ritrova capitan Criscito in difesa (dove Vanheusden la spunta su Biraschi) e Sturaro sulla linea mediana (completata da Hernani e dal regista Badelj) mentre a destra Ghiglione viene preferito a Sabelli. Sull’altro fronte D’Aversa sceglie Adrien Silva e Caputo (al posto di Verre e Quagliarella), con Gabbiadini a fare da spalla dell’ex Sassuolo in attacco e Thorsby esterno del 4-4-2. Davanti ad Audero confermata invece la coppia difensiva Yoshida-Colley (lasciati in panchina sia Dragusin sia Chabot), mentre Augello vince il ballottaggio con Murru nel ruolo di terzino sinistro.
    Serie A, la classifica
    Gabbiadini colpisce subito
    Ad avere l’impatto migliore sul derby è la Sampdoria, che fa sentire subito la sua onda d’urto al Genoa. Ne fa le spese prima Sturaro, subito medicato e rientrato in campo con un occhio gonfio (e incerottato) dopo uno scontro aereo con Thorsby, poi Sirigu che al 7′ è già costretto a raccogliere la palla in fondo al sacco: sugli sviluppi di un corner (deviazione di Vanheusden su zampata di Silva) cross di Candreva e girata vincente con la testa di Gabbiadini, che gela la parte rossoblù del ‘Ferraris’ e fa esplodere invece la gioia dei tifosi blucerchiati. Incassato il colpo, il Grifone prova a reagire senza però riuscire a produrre altro che un sinistro fuori misura di Criscito dalla lunghissima distanza e rischia invece ancora al 28′: fluida la manovra doriana, con Bereszynski che si sovrappone a Candreva e crossa sul primo palo dove Gabbiadini manca il bersaglio e il raddoppio. Troppo centrale poi l’incornata di Thorsby al 33′ (ancora su cross del terzino polacco) e alta la conclusone di Caputo (innescato da Candreva dopo un’ingenuità di Criscito) che fa calare il sipario su un primo tempo tutto di marca blucerchiata.
    Guarda la galleryGenoa travolto dalla Samp nel derby: Gabbiadini ‘in gol’ dalla panchina
    Sirigu lascia strada a Caputo
    Limitati i danni, il Genoa va al riposo sotto di un gol e Sheva decide di non cambiare, puntando sulla voglia di riscatto degli undici titolari. La mossa sembra funzionare, perché Sturaro affonda subito a destra e serve una palla d’oro a Hernani che però dal cuore dell’area la spara in curva. I rossoblù spingono ma prestano il fianco alla Samp che non si fa pregare e appena può ne approfitta: ripartenza orchestrata da Augello e Gabbiadini, al tiro va Candreva e sulla respinta corta di un incerto Sirigu c’è in agguato Caputo che fa 2-0 in tap-in (49′). Al 57′ arrivano così le prime sostituzioni del tecnico genoano: dentro Destro e Vasquez al posto di Ekuban e Masiello, ma a scuotere la squadra è Pandev che prima sfiora il palo in girata (deviazione decisiva di Yoshida al 64′) e poi porta a spasso mezza difesa avversaria per servire un assist al bacio sprecato da Destro (65′).
    Serie A, risultati e calendario
    In rete dalla… panchina
    Come in precedenza però a mancare è l’equilibrio e il Grifone che si fa trovare scoperto su un lancio per Caputo, libero poi di servire Gabbiadini (bello il velo di Silva) che batte ancora Sirigu con la complice deviazione di Vanheusden. L’arbitro annulla per iniziale fuorigioco di Caputo e aspetta la ‘review’ del Var, nel frattempo Gabbiadini lascia il posto a Verre (dentro anche Dragusin per Bereszynski) ed è così ‘costretto’ ad esultare e festeggiare dalla panchina quando il direttore di gara torna sui suoi passi e convalida il 3-0 (67′, autorete del difensore belga). Gara finita? Ancora no, perché dopo una sostituzione per parte (Portanova per Hernani e Chabot per Thorsby) prova a riaprirla Destro infilando Audero di testa su cross morbido di Cambiaso (78′) e subito dopo, dall’altra parte, è il legno a negare a Candreva il colpo del definito ko. C’è ancora speranza per il Genoa, che sfiora il palo con Vanheusden (82′) e lo colpisce a sua volta in mischia dopo un colpo di testa di Vasquez (84′). Shevchenko rischia allora il tutto per tutto e getta nella mischia anche Kallon (fuori Vanheusden) ma il tempo scorre inesorabile, fino al triplice fischio finale che tinge di blucerchiato il derby della Lanterna. LEGGI TUTTO

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    Milan, Pioli tiene il punto: “Bicchiere mezzo pieno”

    MILANO – “Il bicchiere è sicuramente mezzo pieno”. Questo il giudizio ‘a caldo’ di Stefano Pioli dopo l’1-1 in un derby che ha visto l’Inter rammaricarsi per un rigore sbagliato da Lautaro e il suo Milan, ancora capolista a braccetto con il Napoli, imprecare nel finale per il palo colpito da Saelemaekers. “La partita è stata complicata – ha detto il tecnico rossonero dopo il match di San Siro – ma i miei giocatori sono stati generosi. Abbiamo sofferto un po’ troppo nei primi venti minuti della ripresa, ma abbiamo dimostrato di essere forti anche noi contro una squadra molto forte”.
    Milan-Inter 1-1: statistiche e tabellino
    “Mantenuto le nostre idee”
    Un Diavolo diverso rispetto a quello che si era visto nella passata stagione: “Rispetto al derby dell’anno scorso, ora giochiamo le partite con più convinzione e qualità – ha spiegato Pioli -. Qualche difficoltà contro le avversarie forti ci sta, ma siamo stati ancorati al nostro coraggio. La reazione c’è stata, siamo andati sotto quando stavamo provando a gestire noi il match. Abbiamo mantenuto le nostre idee. Forse potevamo cercare di più Ibra e non sempre ci siamo riusciti. Poi però abbiamo combattuto pallone su pallone, soffrendo ma creando ancora qualcosa. In difesa abbiamo accettato tante volte il ‘due contro due’ contro grandi avversari. Abbiamo dimostrato grande volontà di portare a casa un risultato positivo”.
    Guarda la galleryMilan-Inter 1-1: pari e rimpianti per Pioli e Inzaghi
    “Ai nazionali chiedo di tornare sani”
    Infine, una considerazione sulla profondità della rosa. “C’è una grande varietà di soluzioni anche dalla panchina, il club mi ha messo a disposizione un potenziale importante. Il recupero di Rebic è importantissimo perché riesce a strappare, aggredire e saltare l’uomo. Leao ha giocato sempre e si vede che è un po’ meno brillante del solito. Oggi sono entrati giocatori forti dalla panchina e ho la fortuna di allenare tanti. Ora un paio di giorni più rilassati prima della sosta, poi si riprende senza pausa fino a Natale. Ai miei giocatori – ha concluso Pioli – chiedo di lavorare bene in nazionale e di tornare sani”.
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    Milan-Inter 1-1: rigore di Calhanoglu e autogol di De Vrij, pari nel derby

    MILANO – Festa e rimpianti a San Siro, dove i tifosi di Milan e Inter hanno dato spettacolo sugli spalti e alla fine sono costretti ad accontentarsi di un pari, arrivato però dopo un derby emozionante e giocato con grande intensità e a ritmi altissimo dal Diavolo di Pioli e dai campioni d’Italia di Simone Inzaghi. Coraggio e aggressività per i rossoneri, che vengono puniti in avvio su rigore dall’ex Calhanoglu ma trovano presto il pari grazie a un autogol di De Vrij. Personalità e ripartenze micidiali per i nerazzurri che masticano amaro per un secondo rigore sbagliato da Lautaro (gran parata di Tatarusanu), ma ringraziano il palo colpito nel finale da Saelemaekers che impedisce a Ibrahimovic e compagni di allungare sul Napoli in vetta (che resta così occupata in condominio).
    Milan-Inter 1-1: statistiche e tabellino
    Pioli con Diaz, Inzaghi punta sull’ex

    Calhanoglu fa, De Vrij disfa
    Dopo le prime schermaglie il derby di San Siro si accende prestissimo, precisamente all’8′ quando Kessié recupera palla al limite dell’area ma poi si fa sorprendere dalla pressione di Calhanoglu, che va in anticipo e secondo Doveri subisce un fallo da rigore da parte del centrocampista rossonero. Arriva il via libera del Var e tre minuti dopo dagli undici metri si presenta proprio il turco, protagonista di un addio al veleno dopo la scadenza del contratto, che chiede il pallone a Lautaro e lo spedisce poi alle spalle di Tatarusanu (tuffatosi a sinistra) con una conclusione centrale, esultando infine ‘in faccia’ ai suoi vecchi tifosi. L’Inter è avanti e la reazione del Milan è rabbiosa ma lucida, con in nerazzurri schiacciati nella propria metà dalla squadra di Pioli che gioca a ritmi forsennati e attacca con tantissimi uomini, abbassando Kessié tra i due centrali di difesa per la prima impostazione. Dopo un destro di Leao, che dalla distanza non sorprende Handanovic (15′), il pari arriva su autorete al 17′: punizione ‘pennellata’ da Tonali, girata con la testa di Tomori e deviazione involontaria di De Vrij che infila Handanovic.
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    Tatarusanu ipnotizza Lautaro
    Tornato a galla il Diavolo non alza il piede dall’acceleratore ma fa trovare scoperto al 25′: Ballo-Touré legge male un passaggio in profondità per Darmian e lo stende in area, beccandosi il giallo. Secondo rigore per l’Inter e stavolta sul dischetto si presenta Lautaro: rasoterra forte e incrociato ma è strepitosa la parata di Tatarusanu, che ‘battezza’ il lato giusto e toglie la palla dall’angolino. Il Milan allora ci riprova dalla distanza con Tonali (sinistro alto al 31′) e con Leao che sporca ancora i guanti di Handanovic, ma prima del riposo trema ancora. Prima c’è il blitz in area di Bastoni, che manda al tiro Barella con Ballo-Touré a respingere sulla linea, poi è Lautaro a sfiorare il palo dopo un bell’aggancio e lo scarico di Dzeko su sponda di Darmian.
    Serie A, risultati e calendario
    Il palo ferma Saelemaekers
    Si va al riposo sull’1-1 e al rientro in campo c’è subito una novità nel Milan, con Kalulu dentro al posto dell’ammonito Ballo-Touré. Si riparte e il copione sembra lo stesso dei primi quarantacinque minuti: ritmi alti e veloci capovolgimenti di fronte. Pericolosa prima l’Inter con Dzeko, che di testa conclude alto su punizione di Calhanoglu, subito dopo i rossoneri con Ibrahimovic che non trova Diaz per la provvidenziale chiusura di Perisic (49′). Per i nerazzurri prova poi a farsi perdonare Lautaro, che ‘brucia’ Tomori ma poi vede il suo tiro deviato sopra la traversa (55′) mentre Calhanoglu calcia bene al volo con il destro verso il secondo palo senza però trovare né la porta né la deviazione di un compagno. A mezz’ora dalla fine Pioli prova a ridare energia alla sua squadra e manda in campo Saelemaekers e Rebic (fuori Diaz e Leao), seguiti poi da Bennacer (dentro per Tonali al 71′), Inzaghi risponde con Vidal al posto di un acciaccato Barella (68′). E se Ibrahimovic sfiora l’incrocio dei pali al 69′, si rammarica anche l’Inter per una conclusione a colpo sicuro del cileno appena entrato respinta da Kalulu. Tra i nerazzurri arriva allora anche il momento di Correa e Dumfries (al posto di un affaticato Dzeko e di Darmian al 76′), ma è il Milan a rendersi nuovamente pericoloso con Ibra: destro violento su punizione parato da Handanovic (82′) e torre per Bennacer che arriva in corsa e calcia in curva (83′). Bakayoko per Bennacer da una parte, Sanchez e Dimarco per Lautaro e Bastoni dall’altra sono le ultime ‘mosse’ delle panchine (84′) prima di un finale in cui il Diavolo sembra averne di più. Kalulu però non centra lo specchio dal limite (88′), Saelemaekers colpisce invece il palo (89′) con Kessié che calcia a lato in tap-in. LEGGI TUTTO

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    Al Meazza va in scena Milan-Inter

    A Milano va in scena il derby. La classifica parla chiaro: il Milan è primo (a pari punti con il Napoli) grazie a 10 vittorie e un pareggio nelle prime 11 giornate del torneo. L’Inter invece con 7 successi, 3 pareggi e una sola sconfitta è terzo (a meno 7 dalla vetta) e vanta il miglior attacco del campionato con 28 gol realizzati (2,54 di media a partita), 3 in più dei rossoneri. Capitolo gol subiti: qui meglio il Milan con 10 reti al passivo rispetto alle 12 incassate dai nerazzurri.
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    Entrambe le squadre possono andare a segno
    Il derby in programma al Meazza si preannuncia molto equilibrato, entrambe le compagini vorranno concedere il “bis” dopo le vittorie ottenute nella precedente giornata. Il “Diavolo” è reduce dal successo ottenuto sul campo della Roma (2-1) mentre l’undici di Simone Inzaghi la scorsa settimana ha battuto in casa l’Udinese grazie a una doppietta di Correa (2-0). In una sfida così combattuta è lecito ipotizzare che possa uscire il Goal al triplice fischio dell’arbitro. Curiosità: il Goal oltre a non esser mai uscito nelle ultime due apparizioni dell’Inter in Serie A non ha risposto “presente” nemmeno nel derby di ritorno della passata stagione terminato 0-3 in favore di Lautaro Martinez e compagni. LEGGI TUTTO

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    Può starci la “X” nel derby Spezia-Genoa

    La Serie A non si ferma e torna subito in campo con l’anticipo Spezia-Genoa. Le “Aquile” nella precedente partita disputata hanno perso 2-1 contro la Sampdoria. Il “Grifone” invece è reduce dalla sconfitta rimediata sul campo del Torino (3-2).
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    Derby ligure da brividi
    Al Picco di La Spezia va in scena un derby ligure ad alta tensione. Spezia avanti di un punto in classifica (7 vs 6) e con un gol in più al passivo (22 a 21) ma se si guarda al computo relativo alle principali classi di esito i numeri diventano a specchio: in 9 partite disputate sia Spezia che Genoa hanno fatto registrare 8 uscite dell’Over 2,5 e 7 del Goal. Il Grifone è fermo all’unico (rocambolesco) successo conquistato a spese del Cagliari. Fronte Spezia i ribaltoni sono stati all’ordine del giorno. Verde e soci sono finiti ko in casa nelle tre occasioni in cui erano andati in parità al riposo mentre hanno vinto (2-1 alla Salernitana) nell’unica circostanza in cui si erano trovati in svantaggio all’intervallo. In una partita del genere non ci sono favoriti, il pareggio che con lo Spezia in campo non esce da 8 turni di fila non si può escludere e coprirsi con una doppia chance (X2) può essere opportuno. LEGGI TUTTO