In attesa della decisione di Andrea Belotti, il Toro tiene sotto stretto controllo Artem Dovbyk, 24 anni, bomber del Dnipro e della Nazionale ucraina. I dirigenti granata aspetteranno ancora qualche giorno prima di prendere la decisione definitiva, ma nel frattempo non perdono di vista l’attaccante del Dnipro tant’è che stasera, in occasione della semfinale playoff per il Mondiale tra Scozia e Ucraina a Glasgow, un uomo di fiducia del club granata seguirà il giocatore. E in caso di successo dell’Ucraina lo farà anche domenica quando ci sarà la finale contro il Galles. In questi cinque giorni Vagnati spera ancora di avere il sì del Gallo, in caso contrario affonderà il colpo Dovbyk: il giocatore, ospite a Torino e del Torino, portato a visitare le strutture sportivo e successivamente ad assistere a Milan-Torino, ha già dato il proprio assenso al trasferimento, entusiasta di intraprendere l’avventura italiana. La strategia granata, dunque, è delineata e il comportamento di Belotti comincia a infastidire non poco il presidente Cairo che solo poco tempo fa, tramite Vagnati, gli ha fatto pervenire una proposta di rinnovo economicamente molto importante.Sullo stesso argomentoDovbyk, primo sì al TorinoCalciomercato Torino
L’impressione è che, alla luce del piano Dovbyk, i granata aspetteranno il Gallo ancora una settimana, dopodiché si muoveranno verso Dnipro per trovare un accordo con la società che detiene il cartellino del giocatore. Un primo contatto con gli ucraini è già avvenuto. Più che altro un incontro esplorativo nel quale il Dnipro ha chiesto 12 milioni per il suo gioiello. Il Toro ne ha preso atto senza entrare nei particolari anche se per il giocatore è disposto ad investire una cifra vicino ai dieci milioni, più meno che più. Considerando la volontà dell’attaccante la trattativa non sembra impossibile, anzi, anche perché i granata corteggiano il giocatore da più di un anno. Dovbyk è un centravanti di buona struttura (189 centimetri d’altezza per 76 chilogrammi di peso) che nell’ultima stagione ha confermato tutte le buone impressioni che si erano da subito avute sul suo conto. Dopo un 2020-2021 con dieci reti in 27 partite tra campionato e Coppa, in questa ha cominciato ad andare a bersaglio in maniera eccezionale.
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Che fosse la stagione della sua definitiva consacrazione lo si era capito da subito: alla prima giornata è Dovbyk con una doppietta a consentire al Dnipro di pareggiare in trasferta contro la Vorskla Poltava e dopo 11 partite da titolare su 12 è arrivato a quota 6. Praticamente un gol ogni due match. Ma è nei mesi di novembre e dicembre – prima dello stop imposto dalla guerra – che il suo nome comincia a circolare con una certa insistenza tra i direttori sportivi d’Europa: tra il primo novembre e il 10 dicembre il Dnipro disputa sei partite vincendole tutte e Dovbyk è il grande trascinatore con 8 gol. E per impreziosire la sua quotazione internazionale a novembre va anche a bersaglio con la sua Nazionale nel successo per 2-0 contro la Bosnia. In totale, con l’Ucraina, 6 presenze e 2 reti. Questa sera, nella partita più attesa contro la Scozia, partirà dalla panchina ma non è escluso che – anzi è molto probabile – venga buttato nella mischia nel secondo tempo, soprattutto se l’Ucraina dovesse aver necessità di recuperare il risultato.
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L’attaccante ucraino, comunque, non è l’unico per l’eventuale (probabile) dopo Belotti. Continuano, infatti, i contatti con il Cagliari per Joao Pedro. La formazione sarda retrocessa in serie B non può trattenere uno dei suoi giocatori più rappresentativi e il Toro si è rifatto sotto. Per lui i granata, considerando anche l’età del giocatore (30 anni) non sono disposti a spende[1]re più di 7 milioni contro i 15 che i sardi avevano chiesto la scorsa estate. Comunque sia anche questa trattativa potrà decollare solo nel momento in cui il Toro conoscerà la decisione del Gallo, perché se il capitano decidesse di restare sul capitolo attaccanti Vagnati metterebbe sopra una bella croce per poi concentrarsi su altri obiettivi. Di sicuro la prossima settimana il mercato del Toro potrebbe svoltare, o meglio cominciare a delinearsi. Perché oltre al discorso Belotti sempre aperto e sempre più difficile da digerire per i tifosi c’è il discorso sui prestiti da riscattare che vanno presi di petto. I granata, dopo un periodo d’attesa-tattica, cercheranno di chiudere il discorso Praet, giocatore che Juric considera indispensabile per poter presentarsi al via del prossimo campionato con un Toro competitivo.
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