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    La Juve si ritrova in Champions: frizzante e solida, nel segno di Dybala e Morata

    MALMOE – Il Malmoe non è certamente più debole di Empoli e Udinese, così come la Juventus di Champions è certamente più forte di quella di Napoli, rinforzata da cinque fondamentali sudamericani assenti al Maradona. Ragionamenti basilari per mettere a fuoco il frizzante 3-0 al Malmoe nell’avvio di stagione bianconero. I punti persi non vengono restituiti, ma la serenità sì e probabilmente anche qualche certezza smarrita nel «disastroso» (Allegri dixit) inizio della Juventus. Anche perché bucare la prima di Champions League contro la più debole del girone non è impossibile (citofonare al Manchester di CR7) e i tre punti svedesi sono molto importanti per il girone. L’equilibrio che imponeva di frenare un po’ nella compilazione di gravissime diagnosi sui malanni juventini, oggi suggerisce di attendere un paio di partite (Milan e Spezia vanno benissimo) per ricalibrare le misurazioni sulla sesta Juventus di Allegri.

    Brava Juve

    È una Juventus che vince bene, pulita, concentrata e, a tratti, perfino bella: vedi azione del primo gol, segnato da Alex Sandro con un colpo di testa un tuffo, al termine di una trama veloce e ficcante, partita da un bell’inserimento di Rabiot. Una ventina di secondi di tecnica e rapidità di ragionamento. Poi, per quanto non è esattamente un assedio, la Juventus cerca il secondo gol con assiduità: niente di spettacolare, ma segnale importante. Anche perché lo trova: con un rigore, fischiato al 43′ per una trattenuta di Nielsen su Morata. Il gesto non è violentissimo, ma reiterato al punto che diventa inevitabile per lo spagnolo cadere e per l’arbitro Artur Manuel Soares Dias fischiare il penalty. Lo trasforma il capitano Dybala con una mezza scivolata che fa tremare i tifosi. Non passa neppure un minuto e arriva il 3-0 firmato da Morata: Rabiot, ancora lui, innesta Dybala, velo dell’argentino, Morata finisce davanti al portiere e bacia un pallonetto delizioso.

    Kean volitivo

    Nella ripresa, la Juventus si siede, cerca con meno condizione il gol, ma non subisce mai il Malmoe (che pure disputa una partita orgogliosa). Morata sbaglia un paio di palloni facili, Allegri si innervosisce e lo sostituisce con Kean, che un gol lo fa, ma partendo in fuorigioco (poca roba, ma comunque visibile senza Var). L’azzurro è vivace, si muove bene, anima la Juventus nel finale di gara. Ma alla fine, se qualcosa va salvato della ripresa è la porta inviolata (un paio di interventi di Szczesny, non difficili): per Allegri è il segnale più confortante.

    I migliori

    Resta impressa la prestazione di Cuadrado, forse il più indispensabile dei giocatori bianconeri da qualche tempo: da lui nascono i pericoli per gli avversari. Ma questa sera sono stati molto bravi anche Locatelli e Rabiot; Dybala non ha stupito, ma c’era quando doveva esserci; Danilo rimane una sicurezza. La Juventus è tornata in carreggiata, ora deve accelerare. LEGGI TUTTO

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    Marchisio: “Juve, questa si vince con l'anima. È il momento di compattarsi”

    TORINO – Seduto al tavolo del suo Legami, ristorante di sushi a Vinovo, Claudio Marchisio ride solo di fronte a una domanda: «Cosa farai da grande?». Si guarda in giro: «Dai, ho le mie attività e seguirle mi impegna parecchio». E il calcio? «Fare l’opinionista mi piace molto. Mi basta questo. Per ora». E ovviamente seguire la Juventus.  Buongiorno Marchisio, come si affrontano partite come Napoli-Juventus di questa sera: emergenza totale, uomini contati e circostanze complicate da un solo punto in due partite? 

    «Dipende da ognuno di loro. Dalla concentrazione, dallo stare sul pezzo, dal carattere che riesci a mettere sulla partita. Al di là della condizione atletica, della tattica, della tecnica. Non devi sbagliarla a livello di testa e di cuore. Anche perché se perdi colpi, in situazioni del genere puoi anche prendere delle saponate storiche. Ma devi andare lì, compatto e convinto, senza pensare troppo».

    Allegri, in una situazione di questo genere, è un valore aggiunto con la sua calma?

    «Certamente! E’ uno che sa benissimo come rimettere in carreggiata tutti, amalgamare il gruppo e non pensare al calendario e a cosa è successo prima. Isolare la partita dal contesto. Non devono pensare al punto in classifica, solo al Napoli e a vincere».

    […]

    Lei ha conosciuto Locatelli, come le è sembrato? E’ uno da Juventus, uno fatto della pasta del vecchio ciclo? 

    «Come umanità e come grinta, sì. Ma non basta. Poi vai in campo e devi dimostrare altro e questa è una stagione complicata. Forse anche più complicata di quella con Pirlo l’anno scorso, quindi entra in un contesto non semplice, ma avrà grandi insegnanti come Chiellini e Bonucci. Però sono ottimista: Locatelli, così come Bernardeschi, Chiesa e magari anche Kean possono formare il nuovo zoccolo duro italiano che porti avanti la tradizione vincente. Le premesse ci sono»

    […]

    Conta anche su Morata?  «Certo! E’ uno che segna sempre gol pesanti. Anche lui, tuttavia, si trova davanti a una stagione nella quale cambiare definitivamente marcia. Trovare la continuità che spesso gli è mancata, mostrare più cattiveria agonistica nel corso della stagione. E’ arrivato a un’età nella quale un grande campione inizia il periodo migliore, quello che poi rimane nella storia. Deve esserne consapevole e sfoderare l’annata migliore della sua carriera».  Una storia che vale anche per Dybala?

    «Certo, molte responsabilità ricadranno su Paulo, inevitabilmente. E lui lo sa».

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    Pjanic: “Amo la Juve e Allegri. Messi e Ronaldo top, ma con Dybala…”

    «Mi hanno voluto fortemente negli ultimi giorni di mercato e io non potevo restare a Barcellona con Koeman: avrei perso un altro anno e  non mi andava perché ho  voglia di giocare. Il Besiktas  è campione di Turchia, è in Champions e… ha la maglia bianconera. Mi hanno accolto alla grande, sarà un’altra bella sfida».

    Quanto è stato vicino al ritorno alla Juventus?

    «Ci sono stati dei contatti e degli appuntamenti con il  mio agente, ma il mercato non è mai facile. Mi sarebbe piaciuto tornare e avrei fatto di tutto per ritrovare Allegri. Amo la Juventus, sono legato ai tifosi e ho un ottimo feeling con il presidente Agnelli. Però nel calcio bisogna guardare avanti e, siccome prima di tutto sono un professionista, adesso voglio togliermi delle belle soddisfazioni con il Besiktas».

    […]

    Ha fatto in tempo a giocare con Cristiano Ronaldo nella Juventus e con Messi nel Barcellona: ci pensa ogni tanto?

    «Sì e mi sento molto fortunato: aver giocato con due extraterrestri così vale come un trofeo. Sono diversi, Leo e Cris, ma anche molto simili:  vivono per competere e vincere, anche in allenamento. Cristiano cura ogni minimo dettaglio, ma non pensiate che Messi non sia un gran lavoratore. Leo, però, ha un dono unico: gli riesce tutto con una semplicità estrema. Anche le punizioni…»

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    Che idea si è fatto dalla partenza lenta dei  bianconeri?

    «È soltanto l’inizio, bisogna restare calmi. E poi c’è Allegri, una garanzia: nessuno è meglio di lui in queste situazioni».

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    Con l’addio di Ronaldo, si aspetta anche lei il salto di  qualità definitivo di Dybala?

    «Paulo ha un grosso peso sulle spalle, ma è già un campione. Io ho avuto la fortuna di giocare con Ronaldo e Messi. Cris e Leo sono due extraterrestri, però è Paulo quello con cui mi sono divertito di più: era tanto bello quanto semplice trovarlo tra le linee e se gli chiedi l’uno-due sai che con lui la pal la torna perfetta. Dybala è un  top, ma come tutti ha bisogno della squadra»

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    Juve, Dybala e il rinnovo di contratto: si va a oltranza

    Jorge Antun non parte. Rimane a Torino a cercare l’accordo per il rinnovo del contratto di Paulo Dybala. A suo modo una buona notizia per la Juventus, perché anche se la distanza fra la domanda e l’offerta resta consistente, è altrettanto importante la volontà di trovare un accordo. Il succo è questo, perché al momento non ci sono appuntamenti in vista, per lo meno non sono annunciati, perché in queste settimane piccoli contatti ci sono sempre stati.

    Quando l’agente di Paulo Dybala si era seduto al tavolo con Maurizio Arrivabene e Federico Cherubini, il discorso era stato travolto dal ciclone Ronaldo. Ora il discorso verrà ripreso, nel tentativo di trovare un compromesso.

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    Dybala saluta Mandzukic: “Grazie di tutto, sei il numero uno”

    Alla Juve sono arrivati insieme, Paulo Dybala e Mario Mandzukic. Era l’estate del 2015 e se l’argentino arrivava dal Palermo, col difficile compito di sostituire Carlos Tevez, il croato lasciò l’Atletico Madrid per portare centimetri all’attacco bianconero. La coppia portò in dote 122 gol in 4 anni, conditi da altrettanti scudetti, 3 Coppe Italia e 2 Supercoppe nazionali. Nel day after dell’addio al calcio di Mandzukic, che in carriera ha vestito anche le maglie di Dinamo Zagabria, Wolfsburg, Bayern Monaco, Al-Duhail e Milan, la Joya ha voluto dedicare un pensiero all’ex compagno per mezzo di una storia Instagram: “Numero uno. Grazie di tutto”. LEGGI TUTTO

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    Moviola Juve-Empoli: manca un rigore ai bianconeri

    Nessun dubbio sul gol di Mancuso  in posizione regolare sul rimpallo, generato da un tiro di Bajrami, che lo favorisce prima del tap-in per l’1-0. Alla mezz’ora episodio potenzialmente chiave: Dybala anticipa nettamente Luperto in area toscana, l’arbitro Ghersini sorvola malgrado il difensore tocchi il piede sinistro dell’argentino con il piede destro. E il Var tace. Il primo cartellino giallo è per Stojanovic , che stende Alex Sandro . Direzione di gara, in generale, troppo permissiva con fischi sovente casuali, come quando Bandinelli tira la maglia a Cuadrado e lo butta giù, ma in questo caso per l’arbitro non c’è né fallo né ammonizione. Il giallo tocca successivamente a Cutrone per gioco pericoloso su De Ligt . Nel secondo tempo la stessa sanzione è a carico di Ismajli , falloso su Bernardeschi , che all’80’ viene ammonito per proteste. Danilo nel finale commette fallo su Pinamonti : il giallo è inevitabile.Guarda la galleryJuve, che tonfo con l’Empoli! Mancuso affossa AllegriTuttosport League, iscrizioni aperte: schiera la tua formazione, vinci viaggi in Europa e buoni Amazon. Partecipa, è gratis! LEGGI TUTTO

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    Juve, allarme Nazionali: contro il Napoli senza tanti big

    Un gol e un assist «con il terzo occhio» (copyright Luca Gotti, rivale di turno eppure estasiato da quella maniera unica di disegnare calcio) indossando la fascia di capitano, aspettando il  giorno della partenza per ricongiungersi con la nazionale argentina, magari con un rinnovo di contratto appena firmato. Paulo Dybala vive giorni spettacolarmente intensi, tra una carezza al pallone e un abbraccio godurioso alla sua Oriana, rincasata a Torino dopo tre mesi. Ma dietro il ritorno tra i convocati del ct Lionel Scaloni si potrebbe nascondere un caso: la Joya, che sarà impegnato  nelle tre partite contro Venezuela, Brasile e Bolivia –  valide per le qualificazioni al Mondiale di Qatar 2022  -, giocherebbe l’ultima gara alle prime ore italiane del 10 settembre. Cioè a due giorni da Napoli-Juventus, prevista per il 12 e che potrebbe pure essere anticipata per esigenze di calendario in base al programma del primo turno dei gironi di Champions (14-15 settembre). Dybala, che mancava  dalla Nazionale dal novembre 2019, ha comprensibilmente urlato la sua gioia sui social («Che felicità, la più bella»), ma la sua situazione sta già creando un certo malumore.

    Situazione nazionali, la scelta della Juve

    Lo stesso che  riguarderebbe anche gli altri nazionali juventini convocabili, dai brasiliani Danilo e Alex Sandro al colombiano Juan Cuadrado  e all’uruguaiano Rodrigo Bentancur (tutti impegnati più o meno alla stessa ora di Dybala), ma per il momento alla Continassa restano in attesa. Si può immaginare la preoccupazione che scorre nelle vene di Massimiliano Allegri e non solo, ma per il momento la Juventus non ha intenzione di agire, ad esempio, come il Liverpool: gli inglesi hanno già fatto sapere che negheranno la trasferta sia ai brasiliani coinvolti nella  trasferta transoceanica sia a Mohamed Salah in partenza per il suo Egitto.

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    Dybala convocato dall’Argentina dopo lo show in maglia Juve

    A Paulo Dybala è bastata una prestazione da applausi (con tanto di gol) per riprendersi la sua Argentina. La stella della Juve, in attesa del rinnovo e dopo aver saltato l’ultima Coppa America, è stata convocata dal ct Scaloni per i prossimi tre impegni in vista del Mondiale di Qatar 2022 contro Venezuela, Brasile e Bolivia: “Che felicità” ha scritto su Instagram. Tanti gli ‘italiani’ presenti: Musso dell’Atalanta, Molina dell’Udinese, Martinez Quarta e Nico Gonzalez della Fiorentina, Nico Dominguez del Bologna, Correa della Lazio e Lautaro Martinez dell’Inter.
    Juve, riecco il vero Dybala. Rinnovo, c’è aria di firma
    Argentina, i convocati di Scaloni 
    Emiliano Martinez (Aston Villa), Franco Armani (River), Juan Musso (Atalanta), Geronimo Rulli (Villarreal), Gonzalo Montiel (Siviglia), Nahuel Molina (Udinese), German Pezzella (Betis), Juan Foyth (Villarreal), Cristiano Romero (Tottenham), Nicolas Otamendi (Benfica), Lucas Martinez Quarta (Fiorentina), Lisando Martinez (Ajax), Marcos Acuna (Siviglia), Nicolas Tagliafico (Ajax), Rodrigo De Paul (Atletico Madrid), Exequiel Palacios (Bayer), Leandro Paredes (Psg), Guido Rodriguez (Betis), Nicolas Dominguez (Bologna), Giovani Lo Celso (Tottenham), Alejandro Gomez (Siviglia), Angel Di Maria (Psg), Angel Correa (Atletico Madrid), Julian Alvarez (River), Joaquin Correa (Lazio), Nicolas Gonzalez (Fiorentina), Emiliano Buendia (Aston Villa), Lautaro Martinez (Inter), Lionel Messi (Psg), Paulo Dybala (Juventus). LEGGI TUTTO