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    Lapo Elkann in campo: «Ululati contro Kean, Koulibaly, Maignan o cori contro Vlahovic non fa differenza. Basta!»

    TORINO – I soliti beceri cori hanno fatto da contorno alla sfida tra Juventus e Napoli. Quasi nell’indifferenza generale. Lapo Elkann, sensibile all’argomento, non ci gira intorno e interviene così: «Vogliamo provvedimenti e non frasi di circostanza #SiamoTuttiKean», twitta a difesa dell’attaccante bianconero. Poi aggiunge, con ancora più vigore: «Anche a capienza ridotta gli idioti negli stadi non mancano. Che siano ululati contro Kean, Koulibaly, Maignan o cori contro Vlahovic non fa differenza. Basta». E sono tanti i tifosi che rispondono, uno su tutti da applausi: «Non esiste un razzismo di serie A e uno di serie B, fermiamoli!». Che il 2022 porti una nuova coscienza e che il dibattito, costruttivo, aiuti a migliorare la situazione, fuori e dentro gli impianti sportivi come nella vita comune. LEGGI TUTTO

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    John Elkann nominato Cavaliere del Lavoro da Mattarella

    ROMA – C’è anche John Elkann tra i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro nominati oggi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il capo dello Stato, su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, di concerto con il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, ha firmato nel pomeriggio i decreti per attribuire le onoreficenze. Elkann, 45 anni, primogenito di Margherita Agnelli e nipote di Gianni, è presidente e amministratore delegato di Exor, la holding che controlla la Juventus. Dallo scorso gennaio è anche presidente di Stellantis, Ferrari, Giovanni Agnelli B.V. e GEDI Gruppo Editoriale.
    Elkann tra i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro
    Questo l’elenco completo dei nuovi 25 Cavalieri del Lavoro, con l’indicazione, per ciascuno, del settore di attività e della Regione di provenienza:
    Ancorotti Renato – Industria/Cosmetica – Lombardia.Beltrame Angiola – Industria siderurgica/laminati – Veneto.Checchi Marco – Industria metalmeccanica – Abruzzo.Di Foggia Giuseppina – Tecnologie informazione e comunicazione – Lazio.Donnet Philippe – Assicurazioni – Veneto.Elkann John Philip – Industria automobilistica – Piemonte.Faraotti Battista – Industria materie plastiche – Marche.Fedele Giampiero – Industria automobilistica – Puglia.Ferrari Pietro – Industria Metalmeccanica – Emilia Romagna.Garrone Alessandro – Energia – Liguria.Gavezotti Graziella Danila – Servizi aziendali – Lombardia.Gentilini Paolo – Industria alimentare/prodotti da forno – Lazio.Gubitosi Luigi – Servizi/ telecomunicazioni – Lazio.Manetti Giovanni – Agricoltura/Vitivinicolo – Toscana.Palmieri Antonio – Agricoltura/Allevamento bufalini – Campania.Pilloni Salvatore – Commercio/articoli cura della persona – Sardegna.Piovesana Maria Cristina – Industria/Arredamento – Friuli Venezia Giulia.Pizzocaro Francesco – Industria/chimica farmaceutica – Lombardia.Rappuoli Rino – Ricerca/Sviluppo prodotti farmaceutici – Toscana.Remondini Emanuele – Logistica intermodale – Liguria.Risatti Nicola – Servizi turistici alberghi – Lombardia.Togni Paola – Industria alimentare bevande – Marche.Valentini Grazia – Industria chimica/sistemi filtranti – Emilia Romagna.Vicenzi Giuseppe – Industria alimentare/prodotti da forno – Veneto.Viscardi Gianluigi Carlo – Industria meccatronica – Lombardia. LEGGI TUTTO

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    Juve, imita il Chelsea: stop alla Superlega

    È accaduto soltanto quaranta giorni fa, ma è già storia del calcio. Ricordate? È la sera del 20 aprile scorso, a Stamford Bridge, una folla di tifosi del Chelsea grida «il calcio appartiene a noi non a voi», blocca il bus dei Blues impedendone l’accesso allo stadio. Soltanto l’intervento di Petr Cech, per undici anni portiere del Chelsea e ora suo dirigente, riesce a convincere i fan a togliere l’assedio. Di lì a poco, il club di Abramovich fa ufficialmente retromarcia, esce dalla neonata e già moribonda Superlega al pari degli altri cinque club inglesi cofondatori  e coaffossatori. Otto settimane più tardi, a Oporto, il Chelsea conquista la seconda Champions League della sua storia, fra il tripudio dei suoi fan, tre dei quali, da luglio, parteciperanno alle riunioni della dirigenza londinese. «Vogliamo fare il meglio per i nostri tifosi», assicura Cech.

    Ecco, forse è ancora lontano il giorno in cui immaginare tre tifosi della Juve nella stanza dei bottoni della Continassa insieme con Andrea Agnelli, John Elkann e lo staff bianconero. Ma, memori del precedente Chelsea, non è mai troppo tardi per la Juve perché arrivi il momento in cui molli il Real Madrid e il Barcellona al loro destino e si sganci dal carro che andrà a sbattere contro la stangata Uefa. I comunicati ufficiali che riflettono la strategia del muro contro muro, tanto a cara a Perez, hanno fatto il solletico a Ceferin. Tant’è vero che Evelina Christillin, signora del calcio italiano molto stimata  nel Palazzo del calcio mondiale dove il 21 aprile è stata confermata rappresentante Uefa in seno al consiglio Fifa, prima della finale di Oporto è stata chiara: «In questo momento ci sono due articoli, il 49 e 51 dello Statuto Uefa che sono stati disattesi. Ora o si trova un accordo oppure si andrà avanti. È competenza degli organi Uefa decidere la sanzione, poi ci sarà il ricorso al Tas e poi si potrebbe anche passare alla giustizia ordinaria. La situazione è tutta in divenire».

    Se è tutta in divenire, tutto può succedere ed è meglio che la Juve si sbrighi a fare la pace con l’Uefa. Ceferin dixit: «Bianconeri, Real e Barcellona? La nostra Disciplinare è indipendente, quindi non so niente, né quale sarà la portata della pena né quando sarà resa nota. La cosa che mi lascia basito è vedere che pubblicamente difendano la Superlega e poi vogliano giocare la Champions. È difficile capire che cosa vogliano davvero. Non ci può essere dialogo perché loro mandano solo lettere formali all’Uefa e agli altri nove club che sono usciti dal patto. Loro non comunicano, avrebbero dovuto chiamarci per un incontro». Il Chelsea è uscito dalla Superlega e ha vinto la Champions; la Juve rimane dentro la Superlega, ma vuole giocare nella prossima Champions che le frutterà almeno fra i 70 e gli 80 milioni, però rischia di esserne esclusa dall’Uefa. Non si può tenere il piede in due scarpe. La caduta può fare molto male. LEGGI TUTTO

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    Lapo Elkann risponde a Moggi: “Si sa che la gente dà buoni consigli, se non può più dare cattivo esempio”

    TORINO – Il 2006, calciopoli, la Juventus che cade e rinasce giocando in Serie B. Una nuova storia da riscrivere con gol, record, sconfitte e vittorie. Fino a tornare campione d’Italia, per nove anni consecutivi. E sempre Lapo Elkann è stato in prima fila, come tifoso, accanto a quei colori che ama, tanto che proprio quell’anno, che rimarrà impresso nella memoria di tutti gli appassionati bianconeri, si fece tatuare lo stemma del club sull’avambraccio. In un articolo su Libero, l’ex dg Luciano Moggi lo chiama in causa, attaccandolo. Lapo, che dopo il ko contro il Milan, ha richiamato la squadra con un tweet («La Storia e la Maglia MERITANO AMORE, RISPETTO, PASSIONE e PROFESSIONALITÀ. SVEGLIATEVIII TUTTI») risponde così, citando il cantautore genovese: «Caro Luciano, De André cantava: Si sa che la gente dà buoni consigli. Sentendosi come Gesù nel tempio. Si sa che la gente dà buoni consigli. Se non può più dare cattivo esempio». LEGGI TUTTO