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    E ora l’Arabia spaventa anche la Premier: la richiesta disperata alla Fifa

    I petrodollari hanno già fatto breccia nell’Europa continentale e adesso vogliono incunearsi anche nella terra d’Albione. Un territorio quasi “inesplorato” che adesso è finito nel mirino dei ricchi sauditi. La Premier League sembrava quasi intoccabile ma per gli arabi nulla è impossibile.
    L’Arabia Saudita non si ferma: “Vogliamo altri top-player dall’Europa”
    Dopo la Super League ecco la Saudi League
    Si sta verificando ciò che prima del Covid 19 è accaduto in Cina, con le società della Super League che hanno “saccheggiato” i top club europei, alla ricerca di campioni in grado di attirare altri gioielli e rendere la lega sempre più importante e attraente a livello di brand, marketing e appeal. Quella araba sembra però una “minaccia” più grande di quella cinese, sgonfiatasi in fretta. I club della Saudi League hanno speso oltre 400 milioni di euro per nuovi giocatori quest’estate, il quinto esborso più alto di qualsiasi campionato al mondo, con una spesa che potrebbe presto aumentare. Per questo motivo la Premier League starebbe per chiedere alla Fifa di intervenire al più presto nei confronti della Saudi League, in una maniera ben precisa.
    Ighalo e l’Arabia: “Solo per soldi. Quale passione”. E su Ronaldo… LEGGI TUTTO

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    Messi, trionfo Fifa nello stadio Juve? Il post che scatena i social

    Messi, il post che scatena i social
    La foto ritrae infatti il fuoriclasse del Psg esultare con alle sue spalle uno stadio che somiglia in maniera impressionante all’Allianz Stadium di Torino. Le similitudini riguardano principalmente le tribune e la struttura in alto visibili sullo sfondo dell’immagine. La somiglianza non è sfuggita ai sostenitori bianconeri che hanno pubblicato sui social il post in questione commentando: “Ma è lo stadio della Juve”, “Beh, il miglior giocatore e la miglior squadra, mi sembra giusto…”. LEGGI TUTTO

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    Dramma in Indonesia, Infantino: “È un giorno buio”

    ZURIGO (SVIZZERA) – “Il mondo del calcio è sotto shock a seguito dei tragici incidenti avvenuti in Indonesia al termine della partita tra Arema FC e Persebaya Surabaya allo stadio Kanjuruhan”. così il presidente della Fifa Gianni Infantino commenta la tragedia verificatasi in Indonesia. Il numero del calcio mondiale sottolinea che quello odierno è “un giorno buio per tutti coloro che sono coinvolti nel calcio e una tragedia oltre ogni comprensione. Esprimo le mie più sentite condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime che hanno perso la vita in seguito a questo tragico incidente”, ha dichiarato.
    Infantino: “Indonesia, siamo con voi!”
    Lo stesso Infantino dichiara che i pensieri e preghiere della Fifa e di tutta la comunità calcistica globale “sono rivolti alle vittime, a coloro che sono stati feriti, insieme al popolo della Repubblica dell’Indonesia, della Confederazione calcistica asiatica, della Federcalcio indonesiana e della Lega calcistica indonesiana, in questo momento difficile”, ha aggiunto Infantino. LEGGI TUTTO

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    The Athletic: “Shakhtar, chiesto risarcimento di 50 milioni alla Fifa”

    DONETSK (Ucraina) – Lo Shakhtar Donetsk ha deciso di presentare un ricorso presso la Corte Arbitrale dello Sport in cui chiede un risarcimento di 50 milioni di euro alla Fifa, impugnando una decisione presa direttamente dell’organo di governo del calcio mondiale e che consente ai giocatori stranieri di sospendere unilateralmente i loro contratti a causa della guerra. Lo riferisce il portale ‘The Athletic’, secondo cui lo Shakhtar, club che gareggia regolarmente in Champions League, è pronto a una straordinaria battaglia legale con la Fifa. La controversia si basa su un pronunciamento della Fifa dello scorso 21 giugno, secondo cui i giocatori e gli allenatori stranieri hanno il diritto di sospendere i contratti di lavoro con i club ucraini fino al 30 giugno 2023, a meno che non possa essere raggiunto un accordo reciproco tra un giocatore o allenatore e il proprio club. Il club ucraino lamenta il fatto che dopo lo scoppio del conflitto e lo stop al campionato poteva comunque negoziare le cessioni dei giocatori ed era in trattative attive con diversi club. Il pronunciamento della Fifa ha lasciato allo Shakhtar poco più di una settimana per chiudere le cessioni, mentre le squadre acquirenti e gli agenti dei giocatori sapevano che potevano semplicemente aspettare fino al 30 giugno per evitare di pagare al club ucraino il costo dei cartellini. LEGGI TUTTO

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    Fifa e sindacto calciatori contro gli abusi online

    TORINO – La Fifa e Fifpro (il sindacato internazionale dei calciatori) hanno sviluppato un programma condiviso per combattere l’incitamento all’odio sui social media, anche in vista del prossimo Mondiale in Qatar. L’iniziativa parte da un rapporto, pubblicato dalla Fifa, che evidenzia il problema degli abusi sui social media diretti a giocatori e allenatori durante i tornei internazionali. Per porre rimedio a questa deriva, le due associazioni vareranno strumenti di moderazione per proteggere meglio i partecipanti ai tornei e un Supporto educativo che preveda anche una consulenza sulla salute mentale da fornire ai giocatori nei futuri tornei FifaIl rapporto, che ha utilizzato l’intelligenza artificiale per tracciare oltre 400.000 post sulle piattaforme dei social media durante le semifinali e le fasi finali di due competizioni internazionali (Euro 2020 e Coppa d’Africa 2021), ha rilevato che oltre il 50% dei giocatori hanno ricevuto una qualche forma di abuso discriminatorio, con gran parte di quell’abuso proveniente dalla nazione di origine dei giocatori. I commenti omofobici (40%) e razzisti (38%) hanno fornito la maggior parte degli abusi, molti dei quali rimangono pubblicati negli account in cui erano stati originariamente diretti. «Il nostro dovere è proteggere il calcio, e questo inizia con i giocatori che portano tanta gioia e felicità a tutti noi con le loro imprese sul campo – ha affermato il presidente della FIFA Gianni Infantino – Purtroppo si sta sviluppando una tendenza in cui una percentuale di post sui canali social diretti a giocatori, allenatori, direttori di gara e alle squadre stesse non è accettabile: ogni forma di discriminazione non trova posto nel calcio».Il presidente della Fifpro, David Aganzo. ha spiegato che: «Gli abusi online sono una questione sociale e come settore non possiamo accettare che questa nuova forma di abuso e discriminazione colpisca così tante persone, compresi i nostri giocatori. Diversi sindacati di giocatori hanno svolto un ottimo lavoro su questo argomento che, collegato al nostro recente rapporto lanciato insieme ad altri sindacati di giocatori, ci fornisce molti spunti per affrontare la questione in futuro. La ricerca come questi rapporti è fondamentale, ma deve portare ad azioni per fornire prevenzione e rimedi. Siamo lieti che questa collaborazione con la FIFA sia un passo costruttivo in questa direzione». LEGGI TUTTO

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    Uefa, ok nuovi giocatori da Ucraina e Russia nella lista per le Coppe

    NYON – L’Esecutivo Uefa ha deciso oggi di modificare i regolamenti di Champions, Europa League e Conference League 2021-22 e di permettere ai club di registrare un massimo di due nuovi giocatori utilizzabili per le restanti partite delle competizioni in corso entro l’1 aprile 2022. Modifiche simili al regolamento della Champions femminile, per consentire ai club di registrare un massimo di due nuove giocatrici utilizzabili per le restanti partite della competizione in corso entro e non oltre il 7 aprile 2022, in linea con il regolamento Fifa sullo status e i trasferimenti dei giocatori.

    Modificato regolamento sul trasferimento dei giocatori

    A causa dell’incertezza che circonda l’escalation del conflitto militare in Ucraina, che ha generato una vasta e preoccupante crisi umanitaria, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Fifa ha deciso il 7 e il 16 marzo 2022, in coordinamento e consultazione con la Uefa e altre parti interessate, di modificare il Regolamento Fifa sullo Status e i Trasferimenti dei Giocatori (RSTP) al fine di fornire certezza giuridica e chiarezza su una serie di questioni e per affrontare le conseguenze della crisi per i giocatori. 

    Sullo stesso argomentoLa Fifa dona un milione di dollari alle vittime della guerra in UcrainaCalcio

    Introdotto un nuovo allegato temporaneo

    A questo proposito, è stato introdotto il nuovo allegato 7 temporaneo al Fifa RSTP, intitolato “Regole temporanee per affrontare la situazione eccezionale derivante dalla guerra in Ucraina”, che include disposizioni relative alla sospensione dei contratti tra giocatori/allenatori e club, che sono affiliati alla Federcalcio ucraina (UAF) e alla Federcalcio russa (FUR). In particolare, le nuove disposizioni permettono fra l’altro ai calciatori in questione di giocare per un altro club fino al 30 giugno 2022.

    Sullo stesso argomentoRussia, ricorso respinto: club e nazionali sospesi in competizioni FifaCalcio Estero LEGGI TUTTO

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    Clamoroso: 12 nazioni pronte a lasciare la FIFA contro il Mondiale ogni due anni

    TORINO – Se si volesse giocare con le notizie si potrebbe dire che adesso Aleksander Ceferin si sta facendo la sua Super League di nazionali. Restando seri bisogna prestare molta attenzione all’indiscrezione pubblicata dalla Associated Press, secondo la quale ci sarebbero una dozzina (o forse più) di federazioni nazionali pronte ad abbandonare la Fifa, come gesto estremo contro il Mondiale ogni due anni. E questo in accordo con la Uefa, il cui presidente Ceferin si è sempre schierato in modo netto contro la proposta Fifa di raddoppio del Mondiale.
    LE CHIAMATE DI INFANTINO – Nelle ultime settimane Gianni Infantino, il presidente dell’Uefa, ha tenuto delle conference call informali con molte delle 55 federazioni europee e, insieme ad Arsene Wenger, responsabile tecnico della riforma del Mondiale. Ma ha incontrato ancora molta resistenza. E i primi sentori di una minaccia di scissione sono arrivati dalle cosiddette federazioni nordiche con uno scorbutico comunicato: «Se la maggioranza nella Fifa decidesse di approvare la proposta di una Coppa del Mondo biennale, le federazioni del Nord dovranno considerare ulteriori azioni e scenari the siano più vicini ai nostro fondamentali valori di quanto lo sia la proposta della Fifa». Firmato Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Islanda e Isole Faroe. Insomma non esattamente delle potenze che possono far tremare la Fifa.
    CHI SCAPPA DALLA FIFA – Ma alle sei nazioni nordiche sembrano essersene unite altre e, secondo quanto riporta la Associated Press che cita due fonti confidenziali interne alla Uefa, hanno avvisato proprio l’Uefa della loro intenzione di lasciare la Fifa di fronte all’inevitabilità del passaggio al Mondiale ogni due anni. Non è chiaro se la Uefa sia d’accordo o approvi la minaccia, ma di certo disapprova il progetto di Infantino e, quindi, nel dibattito politico che sta infiammando il calcio può sfruttare questa posizione piuttosto estrema. Soprattutto se, nelle dodici fuggitive ci fossero federazioni più pesanti di quelle nordiche, come Inghilterra, Spagna, Francia, Germania e Italia. In linea di massima, da parte delle grandi federazioni europee c’è scetticismo intorno al progetto di Infantino, ma bisogna capire se questo può trasformarsi in un gesto estremo come abbandonare la Fifa.
    E COME FANNO? – Perché, per intendersi, non è neanche chiaro cosa possa accadere se una Federazione abbandonasse la Fifa, non essendoci alcun precedente. Potrebbe accadere come nella boxe? Con più titoli mondiali contemporaneamente? O le federazioni scissioniste si limiterebbero a creare una loro “lega” creando un torneo? La minaccia, sotto questo profilo, è piuttosto inconsistente. Anche perché non tiene conto del volere dei giocatori che rischierebbero di non disputare più il Mondiale, aspirazione massima per ognuno di loro. La Fifa potrebbe raccoglierli in qualche modo? Magari contenendo loro di fondare nel loro Paese una federazione alternativa? E in tutto questo resta il fatto che i protagonisti, cioè i calciatori, li pagano i club.
    E ADESSO? – Quindi, cosa succederà? Infantino sta portando avanti il suo progetto (che si unisce a un profonda riforma del calendario internazionale) cercando di mettere tutti d’accordo. Non vuole, insomma, imporlo dall’alto di una maggioranza schiacciante in una assemblea generale. Su 211 federazioni affiliate alla Fifa, sembra che siano circa 180 quelle favorevoli al Mondiale ogni due anni. E così avete capito perché Infantino non sembra particolarmente nervoso. Anche se pure il Cio si dice «preoccupato». Effettivamente il Mondiale ogni due anni potrebbe assorbire attenzione, sponsor e risorse da altre manifestazioni globali, a partire dalle Olimpiadi. Ma la Fifa tira dritto. LEGGI TUTTO