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    Striscione sotto la Fiesole, denunciato un tifoso della Juve

    FIRENZE – La Digos ha denunciato un uomo di 37 anni con l’accusa di aver affisso lo striscione firmato ‘Viking Juve’ apparso domenica scorsa all’esterno dello stadio Franchi, sulle cancellate esterne che si trovano sotto la curva Fiesole. L’uomo in questione è residente nel Milanese e avrebbe agito con quattro complici, la cui identificazione è però ancora in corso: l’accusa alla quale dovrà rispondere è quella di divieto di affissione di striscioni incitanti alla violenza, a cui si sommano anche un daspo di un anno e una multa per affissione abusiva emesse dal questore della città di Firenze. I cinque sarebbero partiti dal Milanese nella mattinata di domenica, intorno alle 5, per poi farvi ritorno una volta affisso lo striscione con la scritta: “Di Firenze vanto e gloria?!? Ma nemmeno i vostri giocatori ne hanno memoria”. Secondo quanto ricostruito dalla polizia durante le indagini, i cinque non avrebbero comunque goduto di un appoggio logistico in quel di Firenze. LEGGI TUTTO

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    Fiorentina, tifoseria spaccata in due dopo l'addio di Vlahovic

    FIRENZE – Alcuni tifosi della Fiorentina non smettono di sostenere Rocco Commisso, come testimoniato dallo striscione affisso quest’oggi all’esterno dello stadio Franchi: “In Rocco we trust, avanti Firenze”, “In Rocco Commisso noi crediamo”. La tifoseria, dunque, è spaccata in due. In particolare dopo l’addio di Dusan Vlahovic in direzione Juve e il duro comunicato pubblicato dalla Curva Fiesole sulla propria pagina Facebook: “E così siamo alle solite. Un altro piccolo uomo senza p…e, senza onore e senza rispetto che se ne va nella squadra senza identità e appartenenza per antonomasia. Un’altra proprietà che dopo aver sbandierato l’amore per il ‘popolo viola’ fa quello che hanno fatto i loro predecessori vendere i nostri migliori giocatori ai rivali storici”, si legge nel comunicato. “Non ci stupiamo più di niente e non ci strapperemo certo i capelli per aver perso l’ennesimo buffone. Ma una domanda vogliamo farla alla persona a cui un’intera comunità ha dato totale fiducia. A Lei Presidente. Cosa le hanno raccontato per convincerla a fare una cosa del genere? Lei che al Meyer aveva deciso di non vendere l’altro giocatore di fronte ad un bimbo che glielo chiedeva. Faccia i complimenti a Barone – scrive la Fiesole – che deve essere stato convincente raccontandole chissà cosa per farle fare un’operazione che sì, avrà portato soldi, ma che le ha fatto perdere la faccia di fronte ad una città intera e non solo”. 
    La risposta dei tifosi della Juve
    Poco dopo lo striscione a sostegno di Rocco Commisso, sui social è circolata una foto di un altro striscione, questa volta dal gruppo Juventus club ‘Vikings’. Lo striscione, affisso sempre all’esterno del Franchi, recita: “Di Firenze vanto e gloria? Ma nemmeno i vostri giocatori ne hanno memoria. La verità è che non contate un ca…”.
    Guarda la galleryJuve, primo allenamento per Vlahovic: abbracci e dialogo con Allegri LEGGI TUTTO

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    Cabral alla Fiorentina, ci siamo: è in città per visite mediche e firma

    FIRENZE – La Fiorentina ha sciolto le riserve: sarà Arthur Mendonça Cabral a ricevere l’eredità di Dusan Vlahovic, in procinto di passare alla Juve: l’ormai ex Basilea è arrivato a Firenze con un aereo proveniente dalla Svizzera ed è stato accolto dal team manager del club viola. Con tutta probabilità Cabral, che in aeroporto si è limitato ad alzare un pollice, svolgerà nella giornata di domani, venerdì 28 gennaio, le visite mediche di rito, prima di porre la propria firma sul contratto che lo legherà ufficialmente alla Fiorentina. “Sono molto contento di essere arrivato alla Fiorentina. Cosa mi aspetto dalla tifoseria viola e dalla città? Il meglio! Forza viola”, ha detto poi ai microfoni di ‘Italia 7’.Guarda la galleryLa Fiorentina abbraccia Cabral: è arrivato in città
    Chi è Arthur Cabral, l’erede di Vlahovic alla Fiorentina
    Nato a Campina Grande il 25 aprile del 1998, Arthur Cabral, nonostante i 186 centimetri di altezza per 86 chilogrammi, non è un centravanti di sola potenza. Un buon dribbling, il tiro forte ma preciso, il senso di abnegazione e lo spirito di sacrificio che lo portano sovente a fare a sportellate con gli avversari sulla trequarti e a duettare con i compagni nelle trame offensive fanno del talento verdeoro, che non ha però mai rappresentato il proprio Paese neppure a livello giovanile, un attaccante moderno. Ha mosso i primi passi nel calcio professionistico tra le fila del Ceará, club col quale ha conquistato, al terzo tentativo, la promozione nella massima divisione brasiliana, giocata in quella che è coincisa con la sua ultima stagione disputata in maglia bianconera: un’avventura quadriennale, dal 2015 al 2018, conclusasi con il bottino di 77 presenze complessive tra tutte le competizioni, arricchite da 29 gol. Dopo una breve comparsa al Palmeiras, con appena 5 gettoni ed una rete all’attivo, l’esperienza al Basilea nell’estate del 2019: due campionati e mezzo, nessun trofeo ma la bellezza di 57 centri in 99 partite, un’invidiabile media valsagli la chiamata della Fiorentina.  LEGGI TUTTO

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    Fiorentina, la rivoluzione post Vlahovic non si ferma a Cabral

    Il brasiliano, bloccato da tempo, arriva a un prezzo basso rispetto alle cifre che girano oggi per profili come il suo. Ma tra l’immediato e i progetti futuri, le strategie viola non si fermano a lui La Fiorentina di agosto è una rivoluzione negli ultimi trenta metri. Vlahovic che esce, promesso sposo della Juve, allarga gli orizzonti. Serviva un suo vice, considerata l’inadeguatezza di Kokorin, è arrivato Piatek. In precedenza si era materializzato Ikoné, un grande colpo sugli esterni. Ma nessuno poteva pensare o semplicemente immaginare che Piatek sarebbe stato l’erede di Vlahovic in caso di cessione – programmata – del serbo. Infatti, è arrivato Cabral che la Fiorentina aveva bloccato già la scorsa estate e che – come vedremo – è stato un affare dal punto di vista economico. Riepilogando: alla conclusione della sessione estiva, c’erano Vlahovic e Nico Gonzalez fresco di nomina dopo un’operazione onerosa. Quasi cinque mesi dopo, sono stati aggiunti un esterno offensivo e due prime punte, normale che si parli di rivoluzione viola. Funziona spesso così: quando perdi un gigante, devi fare due acquisti. Esattamente come avrebbe fatto l’Inter, dopo aver preso Dzeko, se l’Atalanta non avesse messo le ganasce a Zapata impedendogli di muoversi da Bergamo. A quel punto Marotta e Ausilio decisero di virare su Correa per dare un’alternativa a Lautaro. La Fiorentina continuerà a monitorare per la prossima estate, un altro profilo che piace per l’attacco è Kalimuendo, 20 anni da compiere, ora in prestito al Lens ma di proprietà del Paris Saint-Germain. Ci sarà tempo per approfondire oppure no, nel frattempo era troppo importante trovare le soluzioni per non mandare Italiano in difficoltà. LEGGI TUTTO

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    La Fiorentina dei Della Valle, e quei “no” detti con orgoglio

    L’eredità della vecchia proprietà è ancora lì: non solo nelle cessioni di Chiesa e Vlahovic e gli altri, ma anche nella presenza di Dragowsky, Castrovilli, Milenkovic È un film di successo, ma di quelli – parliamoci chiaro – visti già mille volte. Il Grande Club, potente e un po’ prepotente. Il calciatore, anzi il Campione, nel ruolo del traditore. E i suoi Dirigenti, delusi, affranti, costretti ad accettare il “the end”. Parliamo naturalmente di Juve, Vlahovic e Fiorentina. Ma siamo sicuri che sia andata davvero così? Che solo in due – la Juve e il giocatore – abbiano spinto per il divorzio, tramando nell’ombra? Oppure, tornando indietro di qualche scena, si potrebbe pensare che non sia andata così? Che tutti, al netto di lacrime e arrabbiature anche un po’ sceniche, abbiano avuto il loro vantaggio? Se tutto è precipitato – parliamoci ancora più chiaro – è stato anche per l’interesse dei viola di passare rapidamente alla cassa. LEGGI TUTTO

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    Vlahovic-Fiorentina, è giallo su Instagram: l'indizio social

    Dusan Vlahovic è pronto per un nuovo inizio. Raggiunto l’accordo con la Juve, il gioiello serbo sembra non vedere l’ora di abbracciare il mondo bianconero e anche sui social inizia a fare piazza pulita del passato. Non sembra essere stato un addio semplice, quello con la Fiorentina, che lo aveva acquistato nel 2017 dal Partizan Belgrado. Ha fatto molto discutere i tifosi la biografia social scelta del serbo: sono in molti a sostenere che su Instagram, dove prima campeggiava la scritta “Football player of Fiorentina”, ora sia rimasto soltanto un grande “DV9”. Sembra proprio che la partenza del bomber serbo sia ormai imminente: è tutto pronto per scrivere da zero una nuova avventura.Guarda la galleryVlahovic alla Juve, la trattativa vista dai social LEGGI TUTTO

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    Vlahovic sotto sorveglianza: la Questura lo protegge dalle minacce

    FIRENZE – La Questura di Firenze ha deciso di attuare una “sorveglianza dinamica” nei confronti di Vlahovic, in queste ultime ore minacciato, insultato e preso di mira dai tifosi della Fiorentina, scossi dalla notizia della sua cessione – a un passo – alla Juventus. I social e alcuni striscioni hanno raccolto l’ostilità del popolo viola verso l’attaccante serbo, che ora verrà protetto dalla polizia: pattuglie di agenti passeranno frequentemente davanti alla sua abitazione fiorentina per evitare che sia oggetto di contatti con eventuali malintenzionati. È la prassi quando una persona viene minacciata.Guarda la galleryVlahovic alla Juve, la trattativa vista dai social LEGGI TUTTO