Biraghi: “In passato vicino al Milan. Per tanti sono il cane da bastonare ma in realtà…”
La Fiorentina è di scena oggi pomeriggio a Moena per la terza amichevole del ritiro, ma prima c’è spazio per le parole di Cristiano Biraghi in conferenza stampa dopo l’allenamento del mattino a porte chiuse:Bilancio del ritiro? “Siamo partiti bene, c’è grande entusiasmo per l’allenatore. I tifosi lo hanno chiamato l’anno zero, credo sia il termine giusto. Le nuove idee del Mister ci fanno divertire, è importante, poi sarà il campo a parlare. I presupposti per fare bene ci sono. Ho avuto un problemino, ma sono stato fermo solo per precauzione”.Rapporto con Firenze? “Per tanti sono il cane da bastonare, preferisco che sia così per me che per altri che magari le soffrono. So chi sono e cosa valgo, posso accettare giudizi ma per me non è un problema. In passato Gerson, Pjaca, giocatori di grande qualità, sono stati etichettati male da tifosi e giornalisti e non hanno dimostrato quello che potevano dimostrare. Io ho raggiunto negli anni un equilibrio, vado per la mia strada nel bene e nel male, perché fa tutto parte del gioco. Anche quando le cose andavano bene, se si doveva trovare il pelo nell’uovo ero sempre io. Ma se il prezzo da pagare per la carriera che ho avuto è questo io sono contento. L’importante è la Fiorentina, che non merita quello che ha ottenuto negli ultimi anni. Non è giusto vedere la Fiorentina arrivare alla fine della stagione con l’acqua alla gola, continui cambi di allenatore e giocatori che non si comportano correttamente. Io sono sempre stato sincero: per me la Fiorentina è un punto d’arrivo, come lo è stato l’Inter. Quest’anno ho avuto qualche offerta, ma ho detto ‘Declinate tutto, non mi muovo’. Voglio prendermi le mie responsabilità e insegnare ai giovani cosa significa indossare la maglia della Fiorentina. Adesso ripartiamo da zero, tutti insieme”.Rimpianti? “Non ne ho. Tornare all’Inter era una mia priorità, dopo essere cresciuto in Primavera. Il Milan? C’è stato un contatto in passato, ma io credevo e credo nella Fiorentina. Questa è una famiglia che vive di sani principi, non cerco altro”.Nazionale? “Ci ho sperato fino all’ultimo, è normale, se non ci sono andato è perché evidentemente ci sono atleti migliori di me al momento. L’ho tifata come tutti, ovviamente”. LEGGI TUTTO