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    Amrabat: “Giocare in Italia era il mio sogno, a Firenze per una scelta di cuore”

    Il centrocampista della Fiorentina è entusiasta della sua esperienza in Serie A: “Mi hanno colpito la passione dei tifosi e l’interesse che c’è nei confronti del calcio durante tutta la settimana, non solamente il giorno della partita. L’Italia e il calcio sono una cosa sola”

    Fosse una favola, Sofyan Amrabat sarebbe il classico principe diventato re. Il guaio è che, quando nell’estate dell’anno scorso è arrivato in Italia, neanche il più fantasioso degli scrittori gli avrebbe assegnato un ruolo superiore a quello del paggio, al massimo elevandolo al rango di scudiero di ben altri candidati al trono del campionato. Scendendo un gradino nella scala dell’enfasi letteraria, si potrebbe allora paragonarlo a Shrek, l’orco che nella omonima fiaba si trasforma in umano per amore, ma è probabile che il ventiquattrenne olandese di origine marocchine non sarebbe felicissimo dell’accostamento. LEGGI TUTTO

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    Da Baggio a Chiesa: le 5 ferite di mercato subite dal popolo viola quando di mezzo c'è la Juve

    Dagli Anni Cinquanta all’attualità: i passaggi dalla maglia viola a quella bianconera (e viceversa) hanno lasciato una lunga scia di rabbia (della curva) e di prese in giro. E la storia continua…

    Storia che si ripete. L'”eterno ritorno dell’uguale” applicato al mondo del calcio e alle sue dinamiche più sanguigne. Il trauma di un passaggio da Firenze a Torino, sponda bianconera, è una costante nel calcio nostrano. Chiesa è vicino a diventare un giocatore della Juventus e la tifoseria viola piomba, ancora una volta, nell’incubo di vedere un proprio figlio difendere i colori della Signora. LEGGI TUTTO

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    Iachini: “Chiesa? Non ho ricevuto indicazioni dalla società”

    Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images

    Nel post partita di Fiorentina-Sampdoria, match perso dai viola per 2-1, il tecnico viola Beppe Iachini ha parlato della gara ai microfoni di Sky Sport: “Un passo indietro? Sì, dopo 25 buoni minuti abbiamo sbagliato troppo in mezzo al campo ed è subentrata preoccupazione. Nel secondo tempo siamo riusciti a buttarla dentro e poi non possiamo permetterci di prendere un gol come quello di Verre, che la difesa ha letto male. Ribery? E’ un giocatore con una certa esperienza e caratura, in ogni squadra sono importanti sotto l’aspetto della personalità: oggi mancava non solo lui, ma il altre partite abbiamo sopperito bene alle assenze che possono accadere. Noi dobbiamo essere quelli delle prime due partite, con fraseggio e qualità, a volte lo abbiamo fatto bene altre oggi siamo stati meno puliti.

    L’ultima di Chiesa? Non ho avuto indicazioni particolari, il ragazzo si sta impegnando e ha giocato come nelle altre partite. Il 3-5-2 con Chiesa, Castrovilli, Bonaventura e due punte è molto offensivo e dobbiamo cercare i nostri equilibri: oggi è sceso in campo con consapevolezza e convinzione che la società non lo stia cedendo. Callejon? Ne parleremo nei prossimi giorni con la società, avevo timore del mercato e dei tanti giocatori che ne sono interessati. Non è bello giocare partite impegnative con situazioni aperte intorno che possono creare fastidio ad un gruppo che vuole lavorare per migliorare. Nei prossimi giorni valuteremo”
    LE PAGELLE – VLAHOVIC SA REAGIRE, KOUAME’ E CECCHERINI: CHE ERRORI! LEGGI TUTTO

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    Fiorentina, Iachini: “Chiesa alla Juve? Nessuna indicazione particolare”

    FIRENZE – Inattesa battuta d’arresto per la Fiorentina, sconfitta in casa 2-1 dalla Sampdoria. Beppe Iachini, allenatore viola, ha commentato così ai microfoni di Sky Sport la prestazione dei suoi: “È stato un piccolo passo indietro rispetto alle prime due gare, anche se nei primi 25′ abbiamo fatto tutto bene. Non siamo riusciti a sbloccare la gara sbagliando troppo in mezzo al campo e questo non deve accadere. Il gol era evitabile ed è arrivato su un episodio, abbiamo avuto diverse occasioni e la seconda rete presa con un rinvio dal portiere non ce la possiamo permettere – ha tuonato -. Poi alla fine anche il palo di Chiesa…”. L’assenza di Ribery si è fatta sentire: “È normale sentire la mancanza di giocatori simili, oggi se è per questo ne mancavano anche altri, ma non è un alibi. Dobbiamo renderci conto che può accadere e dobbiamo essere quelli veloci e con qualità dei primi 25′ e delle prime deu gare. Troppi errori tecnici hanno permesso alla Sampdoria di crearci problemi”.

    “Ultima di Chiesa in viola? Non ho avuto indicazioni…”
    Su Federico Chiesa, attaccante che sembra ormai vicinissimo al trasferimento alla Juve. Quel palo al 95° potrebbe rappresentare la sua ultima, sfortunata, azione con la maglia viola: “Non ho avuto indicazioni in questo senso, lui lavora, s’impegna ed ha giocato come ha sempre fatto. Federico ad oggi fa parte della nostra squadra, non mi è arrivato assolutamente nessuna indicazione particolare dalla società. Callejonpersostituirlo? Ne parleremo con la società, ci eravamo detti di stoppare il discorso mercato perchè temevo le voci suimiei giocatori, non è buono giocare partite con situazioni simili. Questo dà fastidio ad una squadra che vuole crescere e migliorare. Nei prossimi giorni parleremo, e se ci saranno situazioni in uscita valuteremo altro in entrata” ha concluso Iachini.
    FIORENTINA-SAMPDORIA 1-2: LA CRONACA LEGGI TUTTO

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    Antognoni: “Chiesa alla Juve? Pericoloso… Ma oggi è difficile essere una bandiera”

    Il club manager Giancarlo Antognoni ha parlato a Sky Sport nel pre di Fiorentina-Sampdoria: “L’assenza di Ribery peserà, è stato determinante nelle prime due gare, chi lo sostituirà farà il suo dovere. Partita difficile, Samp a zero punti e quindi viene per fare il risultato. Noi dovremo essere bravi a fare quello che sappiamo fare. Chiesa? In questo momento è della Fiorentina, vediamo cosa succederà in questi ultimi giorni di mercato. È un professionista, lo abbiamo praticamente adottato, ci auguriamo che possa rimanere perché è un giocatore importante e determinante. Oggi è un po’ più difficile essere una bandiera, capisco questi ragazzi che a un certo punto scelgono di cambiare. Quando arrivano offerte c’è titubanza da parte di tutti, siamo vicini a fine mercato. Ci auguriamo che non succeda, se succede vedremo il da farsi. Passaggio alla Juventus? Anche i tifosi hanno capito che il giocatore in generale adesso si gestisce da solo ed è libero di scegliere dove andare, sono situazioni comuni anche ad altre squadre. Federico capitano? Lo aveva già fatto, non è una novità”.- > CALCIOMERCATO: TUTTE LE OPERAZIONI CONCLUSE IN SERIE A- > Clicca qui per restare aggiornato su tutto il mercato della Fiorentina LEGGI TUTTO

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    Commisso: “Firenze, qui nessuno investe così dai tempi dei Medici!”

    GERMOGLI PH: 24 SETTEMBRE 2020 FIRENZE STADIO ARTEMIO FRANCHI CONFERENZA STAMPA DEL PRESIDENTE DELLA FIORENTINA ROCCO COMMISSO

    Lunga e interessante intervista a Rocco Commisso sul Corriere della Sera. A seguire vi riportiamo i passaggi più interessanti: “Dopo 15 mesi di Serie A ho scoperto che a volte nel calcio è meglio andare slow, slow, serve tempo per arrivare a raggiungere risultati. Cosa manca alla Fiorentina per essere al livello delle prime? I ricavi. L’Inter negli ultimi 20 minuti ha mandato in campo cinque giocatori che messi insieme hanno quasi 25 milioni di ingaggi annui. Netti. Più di quello che costa tutta la squadra della Fiorentina”. Il Presidente prosegue parlando lo studio Deloitte sull’impatto economico di un nuovo stadio a Firenze e ricordando che la Fiorentina, per ricavi, è il nono club in Serie A con 94 milioni (l’Inter è seconda con 376), di cui 25 arrivano dalla sponsorizzazione della Mediacom: “Difficile così competere con le grandi”.

    La soluzione può essere la costruzione di un nuovo stadio. Distruggendo il Franchi? “Magari non è la parola giusta ma il concetto è quello. Se ‘distruggere’ è un termine troppo forte, posso dire che rifarò il Franchi”, specifica Commisso. Poi si passa alle percentuali: “33% Franchi, 33% Campi, 33% non si fa nulla, dipende dalla possibilità o meno che sia io a controllare il risultato. Vendo dall’America e sono abituato così”. Il n°1 viola stima un investimento totale da 550 milioni di euro e sottolinea: “Per trovare qualcuno che abbia fatto a Firenze investimenti del genere bisogna tornare ai tempi dei Medici. La Soprintendenza? Non voglio lasciare qualcosa di brutto”.
    Chiusura sul nuovo centro sportivo, “mi costerà come un mini stadio e non ci farà business, resterà alla città, ma non sono venuto qua a buttare soldi”, e la parte sportiva: “Servono lavoro, pazienza e soldi, guardate l’Atalanta. I Della Valle, per esempio, hanno lasciato senza neppure un trofeo”. No comment sul mercato ma non manca il giudizio su questa sua seconda Fiorentina: “E’ bellissima”.

    (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images) LEGGI TUTTO

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    Vlahovic, Firenze ha perso la pazienza. Basta coccole…

    MILAN, ITALY – SEPTEMBER 26: Danilo D’Ambrosio of FC Internazionale celebrates after scoring the fourth goal of his team during the Serie A match between FC Internazionale and ACF Fiorentina at Stadio Giuseppe Meazza on September 26, 2020 in Milan, Italy. (Photo by Emilio Andreoli – Inter/Inter via Getty Images)

    Da coccolato a insultato, e adesso? Il rischio è che Dusan Vlahovic entri in un tunnel di dubbi che lo porti a rinchiudersi in se stesso. Ma sostanzialmente, scrive il Corriere Fiorentino, la convinzione di trovarsi di fronte al centravanti del futuro si è frantumata. Tutto d’un tratto Firenze ha perso la pazienza di attendere la crescita del serbo, che di risposta ha cancellato tutti i post dal profilo Instagram che nella serata di sabato si era riempito di malumori accesi.

    La scelta di indossare una maglia pesante come la numero 9 sembra non aver pagato, ma – si legge sul quotidiano – Vlahovic paga un equivoco di fondo: sbarcato a Firenze appena diciottenne, veste la maglia viola da tempo ma forse ci si dimentica che ha solo 20 anni e ancora bisogno di crescere. E’ uscito dal campo di San Siro per ultimo, distrutto e caracollando verso gli spogliatoi. Iachini lo ha difeso (parzialmente), ma rispetto a Montella l’attuale tecnico viola sembra aver fretta di trovarsi davanti un giocatore fatto e finito.
    Dal lockdown in poi la sua crescita si è interrotta, e nei primi giorni di mercato si era fatta largo l’idea di mandarlo a giocare in prestito. Quando si è capito che la Fiorentina difficilmente sarebbe arrivata ad un attaccante di livello superiore la strategia è cambiata. Adesso però siamo di fronte ad un bivio: cambiare aria per eliminare le scorie e la crisi degli ultimi mesi, oppure restare. Solo con la tutela della società e la convinzione dell’allenatore.

    – > CALCIOMERCATO: TUTTE LE OPERAZIONI CONCLUSE IN SERIE A- > Clicca qui per restare aggiornato su tutto il mercato della Fiorentina

    FUTURO FUORICLASSE O POTENZIALE PROBLEMA? I DUBBI SU VLAHOVIC LEGGI TUTTO

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    Fiorentina, Iachini: “Vlahovic dopo l'errore è uscito dalla partita”

    FIRENZE – Ai microfoni di Dazn, l’allenatore della Fiorentina beppe Iachini commenta amareggiato la sconfitta contro l’Inter, dopo la spettacolare sfida di San Siro: “Abbiamo giocato con la personalità giusta, abbiamo avuto occasioni di fare il 2-0 già nel primo tempo, purtroppo l’Inter è una squadra che ti può sempre colpire. Nella ripresa abbiamo preso un autogol ma non abbiamo mai mollato, riuscendo anche a portarci sopra, purtroppo non abbiamo fatto il 4-2. Con grande rammarico, dico che abbiamo perso la partita per due ingenuità, ma se ragioniamo ai punti anche un pareggio ci stava stretto. Peccato”. Sull’uscita dal campo di Bonaventura, Ribery e Chiesa: “Jack è arrivato da noi senza preparazione, andando avanti con la partita non potevamo rischiarlo. Federico ha chiesto il cambio perché ha sentito un dolore al bicipite dietro, Franck era stanchissimo, ha tirato per tutta la partita; é normale cambiare qualcosa se non c’è brillantezza”.

    Sulla scelta di Kouamé: “Abbiamo 3 attaccanti giovani, dobbiamo valutare di volta in volta lo sviluppo della partita, un po’ di inesperienza va considerata. Christian l’ho scelto perché mi sembrava stesse più in forma degli altri in settimana, sta cercando di tornare al top dopo l’infortunio al crociato dell’anno scorso. Ma dobbiamo far crescere anche gli altri ragazzi, è la prima cosa da fare. A ridosso dell’area sono ancora un po’ acerbi, dobbiamo vincere e per questo ci aspettiamo da loro una crescita veloce”. Su Vlahovic, autore di un erroraccio sotto porta nel finale: “E’ un peccato, dopo l’errore ha avuto ansia ed è un po’ uscito dalla partita, uno può sbagliare ma si deve rimanere sempre nel gioco, con l’attenzione giusta. Sa che quella poteva essere una palla decisiva perché si sarebbe andati sul 4-2. Sono processi di crescita su cui lavoreremo”. LEGGI TUTTO