BERGAMO – “Con Tullio Gritti (il vice allenatore, domani in panchina, ndr) c’è una sintonia tale che basta una parola. Ma io ho allenatori anche in campo”. Alla vigilia del match in casa della Sampdoria, lo squalificato Gian Piero Gasperini parla della conduzione tecnica condivisa coi giocatori, facendo l’esempio dell’ottavo di Champions League di mercoledì. “Potrei anche stare defilato, alcuni accorgimenti li trovano da soli. Dopo il rosso a Freuler volevo cambiare subito, poi Muriel si è messo da solo dietro Zapata – spiega il tecnico dell’Atalanta -. Un segnale di maturità, una bella evoluzione: dovevo togliere uno dei due, se Zapata non si fosse fatto male sarebbero andati avanti così. Luis copriva una zona di campo che ci consentiva di difendere al meglio”. Gasperini assicura che i suoi non penseranno al ritorno del 16 marzo a Madrid: “Siamo dispiaciuti per il tipo di gara che siamo stati costretti a fare. Volevamo giocare e dare fastidio al Real, invece ci hanno rovinato la partita. Punto e a capo: ripartiamo per una sfida importante contro una squadra che appartiene a una fascia di classifica con cui perdiamo spesso punti”, spiega. Sulle scuse via social di Freuler, infine: “E’ stata una partita quasi esclusivamente difensiva perché siamo rimasti quasi subito in inferiorità numerica per la sua espulsione dopo 17 minuti. Remo ha uno spessore morale altissimo e lo porterò con noi anche se squalificato: sotto questo aspetto la squadra è forte e lui si è sentito in colpa per aver lasciato la squadra in dieci, non certo perché non può esserci al ritorno. Ilicic? Deve stare bene. Difficile riproporlo così. Devo prima vederlo bene in allenamento per poter rientrare in squadra e dare il suo contributo. Comunque se ne parla troppo, non è che dipendiamo da lui: ci sono tanti giocatori eccezionali”
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