La Juventus Women oggi viene spesso, inevitabilmente, associata anche e soprattutto a Sara Gama, capitana della compagine femminile bianconera, ma vero e proprio punto di riferimento per il movimento. In un’intervista rilasciata al programma Timeline, su Rai 3, Gama ha toccato vari argomenti: da Vialli al rapporto con le compagne fino al progresso del calcio femminile in Italia.Guarda la galleryJuve Women, poker al Brescia e quarti di Coppa Italia conquistati
Juve Women, Sara Gama a tutto tondo
Inevitabile iniziare dal ricordo di Gianluca Vialli: “Come detto in conferenza, Vialli è stato un esempio. Lo conoscevo soltanto di vista, ma da bambina ho seguito le sue gesta, ha scritto la storia del nostro club, poi ha fatto tanto per la Nazionale negli ultimi anni”.La tematica si sposta poi sui sacrifici necessari per arrivare a certi livelli, ma anche di come sia cresciuto il movimento femminile fino ad arrivare al professionismo: “Le cose, se si raggiungono con sacrificio, ti fanno apprezzare quanto ottenuto. Quando fai una cosa con passione, ti rendi conto dopo del sudore con il quale le hai fatte. Arrivare al professionismo per il calcio femminile è stato un percorso lungo: prima di noi ci hanno provato in tante, ma serviva il contesto favorevole, che in parte è arrivato e in parte l’abbiamo creato noi. Un risultato importante perché ci tutela come stipendio, e anche dal punto di vista della pensione, INAIL, maternità completa. Con le mie compagne sono cresciute nel club e nella Nazionale: come dice Martina Rosucci, la nostra generazione ha fatto qualcosa di importante. Lo sport ti insegna a vivere, se è di gruppo ti fa apprendere anche come superare le avversità tutte insieme. Io un modello? Non era un obiettivo, a questi livelli ci siamo arrivate col tempo: è stato strano e interessante insieme, è un onere e un onore. Alle bambine dico di giocare per diversi, di fare le cose con passione, perché è quella che vi porterà avanti”. LEGGI TUTTO