Genoa-Udinese 0-0: Blessin domina, ma è solo un pari all'esordio
GENOVA – – Quattro occasioni limpide e una prestazione di personalità: manca soltanto il gol, che avrebbe regalato la prima vittoria della stagione di fronte al proprio pubblico, al nuovo Genoa di Alexander Blessin, trascinato a centrocampo da un grande Sturaro. Yeboah, Destro, Ekuban e Portanova impegnano Silvestri e spaventano Cioffi, ma l’espulsione rimediata da Cambiaso a 10′ dal termine facilita l’Udinese nel compito di difendere lo 0-0 fino al triplice fischio dell’arbitro Doveri. Nota storta in casa friulana è l’ammonizione rimediata da Deulofeu, che lo costringerà a saltare il prossimo match contro il Torino.
Genoa-Udinese, le scelte di Blessin e Cioffi
Senza Bianchi, Criscito, Hernani, Kallon, Ostigard e Rovella, più Behrami fresco di rescissione, il successore di Shevchenko, Alexander Blessin, si presenta al pubblico del Luigi Ferraris con il 4-3-3: a guardia della porta del Genoa c’è Sirigu, con Hefti e Vasquez terzini e Bani e Vanheusden centrali, Portanova, Badelj e Sturaro il trio di centrocampo ed Ekuban, Destro e Yeboah quello offensivo. La risposta di Gabriele Cioffi è il classico 3-5-2, con Becao, Nuytinck e Perez a protezione di Silvestri, Arslan, Walace e Makengo in mediana, a tutta fascia Molina e Soppy (schierato al posto di Udogie, ko nel riscaldamento) e il tandem Beto-Deulofeu in avanti. Unico assente tra le fila dell’Udinese è l’ex Juve Roberto Pereyra.
Il Genoa preme, Yeboah e Destro sciupano: 0-0 al 45′
“Chiederò solo cose semplici, è sulla mentalità che dovrò lavorare”. Si era presentato così Alexander Blessin in conferenza stampa, ma dopo un solo allenamento completo il Genoa sembra aver già assorbito i dettami tecnico-tattici – esigui per sua stessa ammissione – e soprattutto la rabbia agonistica fortemente voluta dal tecnico tedesco, ex membro degli staff di Klopp e Tuchel. I rossoblù, penultimi in Serie A con appena 12 punti conquistati in 22 partite, a secco di vittorie a Marassi e ultimi nella classifica dei tiri in porta (solo 59 sin qui), mostrano un piglio pressoché mai visto in stagione e in soli quattro minuti si costruiscono una clamorosa doppia chance: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Silvestri prima respinge la deviazione di Ekuban, poi è strepitoso sul tap-in a botta sicura di Yeboah. L’attaccante italo-ghanese classe 2000 ha poi sulla coscienza l’incredibile errore a tu per tu con l’estremo difensore bianconero, che blocca a terra sicuro dopo uno stop errato nei pressi dell’area piccola, vanificando la splendida progressione di Sturaro, impreziosita da un cross al bacio reso ancor più insidioso dal velo di Destro. L’ex Roma e Milan, invece, ha la palla dell’1-0 al 31′, quando svirgola col piatto mancino da posizione favorevole il pallone messo in mezzo da Yeboah e ciccato da Ekuban. L’Udinese si vede poco, pochissimo: l’unico a provarci è Deulofeu, protagonista di una serpentina stoppata in extremis dalla retroguardia ligure e con un tentativo da fuori non particolarmente pericoloso.
Il Genoa spreca anche nella ripresa, l’Udinese strappa lo 0-0
Il copione non cambia nella ripresa: pronti, via e Soppy è decisivo in chiusura su Yeboah poi, dopo una fiammata sull’asse Molina-Deulofeu che libera Hefti al tiro, Becao “imita” il compagno sullo stesso giovane attaccante dell’Under 21 di Nicolato dopo una ripartenza veloce di Ekuban. È soltanto il 51′ quando anche Destro entra nel vivo della manovra offensiva rossoblù, strappando palla con grinta e qualità sull’out mancino a Nuytinck e puntando dritto la porta, terminando però la propria corsa contro il muro eretto (al limite dell’area… e della legalità) dal difensore brasiliano ex Cska. Protagonista Manolo Portanova tra il 52′ e il 55′: prima ci prova da fuori, guadagnando un angolo, poi – mentre Cambiaso rileva Vasquez – si divora il vantaggio calciando fuori da due passi lo splendido pallone messo al centro dall’altro ex Juve Sturaro. Passano soltanto cinque giri di lancetta e il Genoa ha una nuova doppia importante occasione nata da una visionaria palombella filtrante di Badelj, ma né Ekuban in avvitamento, né Destro di testa trovano la giocata risolutiva. La pressione sale col passare dei minuti: il Grifone colleziona corner in sequenza, l’Udinese è in quella fase di match in cui è necessario ricorrere a scaltri espedienti per guadagnare secondi e boccate d’ossigeno. Al minuto 67 finisce la partita – di grande generosità e sacrificio – di Mattia Destro, vigorosamente abbracciato da mister Blessin, inizia invece quella dell’ex Lazio Caicedo. Sul lato opposto del campo fa invece il proprio ingresso Udogie, che dimostra così di aver smaltito l’affaticamento accusato nel riscaldamento, e si riprende la corsia mancina per 68′ “ceduta” a Soppy. La girandola di cambi fa da prologo all’ennesima doppia occasione non sfruttata dai padroni di casa, con la tardiva segnalazione di offside che mitiga i rimpianti dei tifosi rossoblù: Yeboah si fa respingere coi piedi da Silvestri un ravvicinato diagonale mancino, Portanova spara in curva il tap-in a porta vuota. Al 73′, una manciata di secondi prima dell’avvicendamento Beto-Success nell’attacco dell’Udinese, Deulofeu rimedia un giallo – il terzo della partita dopo Sturaro e Makengo – che lo costringerà a saltare il Torino per squalifica. Quindi, subito dopo, entrano nella lista dei cattivi dell’arbitro Doveri anche Arslan e Portanova per un tackle proseguito con un testa a testa. Ancora Ekuban al 77′, quindi Perez devia in angolo la graffiante punizione di Sturaro al 78′, ma un fallo tattico speso da Cambiaso, unito forse a qualche parola di troppo, porta all’immediato rosso per il terzino prodotto del vivaio rossoblù: partita che si complica improvvisamente e Calafiori che rileva Ekuban, trasformando il modulo in un 4-3-2. I friulani cercano il colpaccio, i liguri non smettono di pungere e se Caicedo costringe Perez a prendersi un’ammonizione, Vanheudsen reclama un rigore per un presunto contatto in area con Arslan, giudicato regolare prima dall’arbitro e poi dal Var. Il cambio Jajalo-Arslan, il tentativo di Hefti e la plateale spazzata di Walace – diffidato e graziato – accompagnano i tre fischi di Doveri. LEGGI TUTTO