consigliato per te

  • in

    Genoa-Spezia 2-0: decidono Scamacca e Shomurodov

    GENOVA – Dopo due sconfitte consecutive e il pareggio con il Benevento torna a vincere il Genoa nel 33° turno di Serie A. A Marassi gli uomini di Ballardini si aggiudicano lo scontro salvezza con lo Spezia vincendo per 2-0 grazie alla rete di Scamacca e al gioiello di Shomurodov, entrambi entrati nella ripresa al posto di Pandev e Destro. In classifica i rossoblù salgono a quota 36 staccando proprio i ragazzi di Italiano che dopo l’ottimo pareggio contro l’Inter vanno ko restando inchiodati a quota 33, a +5 dal Cagliari terzultimo.
    Genoa-Spezia, tabellino e statistiche
    Serie A, la classifica
    Pandev sblocca, il Var annulla
    Partono forti i padroni di casa che nei primi 12′ creano due grandi occasioni con Destro che prima manda alto di testa su cross di Strootman e dopo non sfrutta uno scivolone di Provedel lisciando clamorosamente la sfera a porta vuota. Al 16′ arriva la risposta ospite con Criscito che toglie la gioia del gol a Gyasi anticipandolo a due passi dalla linea di porta. Al 27′ è Zappacosta ad approfittare di un errore della difesa ligure, ma il destro dal limite viene respinto da Provedel; passa un minuto e una discesa sulla sinistra dell’ex Chelsea porta alla deviazione corta del portiere avversario che Pandev gira a rete siglando il gol del vantaggio rossoblu: interviene però il Var che annulla per contatto tra Provedel e Destro arrivato prima del timbro del macedone. Sul finire del primo tempo è ancora Zappacosta ad avere la possibilità di sbloccare la partita ma il suo sinistro al volo da dentro l’area è impreciso.
    Guarda la galleryScamacca-Shomurodov gol, Genoa batte Spezia 2-0
    Decidono Scamacca e Shomurodov
    Nella ripresa Ballardini sceglie di mandare in campo Scamacca per Pandev e Shomurodov per Destro, Italiano risponde con Estevez per Maggiore, ma è il tecnico rossoblu che fa la scelta migliore perchè al 62′ su un tiro di Zappacosta respinge corto Provedel e a porta vuota l’attaccante dell’Under 21 trova il tap in dell’1-0. Al 68′ gli ospiti provano a rispondere con Nzola, ma il suo colpo di testa è centrale e Perin blocca senza troppi patemi, dall’altra parte è Badelj con un destro al volo ad accarezzare il raddoppio con la sfera che termina di poco fuori. Nel finale lo Spezia si gioca anche la carta Galabinov per portare centimetri in area di rigore, ma all’86’ un gioiello di Shomurodov dal limite dell’area chiude i conti e mette in cassaforte tre punti per il Genoa. LEGGI TUTTO

  • in

    Milan, Pioli: “Donnarumma? Maldini ha detto le cose come stanno”

    MILANO – “Donnarumma? Parlo costantemente con i miei giocatori. Abbiamo parlato dell’ultima partita e della prossima sfida. Il nostro futuro è domani: Donnarumma sa quanto sia importante la gara di domani”. Il tecnico del Milan Stefano Pioli è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Genoa: “Ho la fortuna di avere una società alle spalle molto attenta a tutte le situazioni individuali, a tutte le prospettive possibili. Maldini ha parlato bene la settimana scorsa, dicendo le cose come stanno concretamente. Noi siamo concentrati sul campo”.
    Pioli: “Ibra? Credo nella crescita di Leao”
    “Vogliamo tornare a vincere a San Siro, dopo tanto tempo. Serve una prestazione di qualità, di scelte condivise. Nelle ultime partite siamo stati meno qualitativi del solito. Abbiamo in testa solo il Genoa. Dobbiamo essere pronti ad affrontare un avversario che con il nuovo allenatore ha ottenuto risultati importanti. Esame senza Ibra? No, sono convinto della crescita di Leao. Ho la fortuna di allenare un giocatore molto migliorato rispetto all’anno scorso. Queste partite saranno un esame per tutti, non soltanto per Leao. Abbiamo un traguardo da raggiungere e tutti siamo sotto esame. Credo che sia importante questo atteggiamento: devi essere preoccupato e se lo sei ti prepari al meglio”.
    Pioli su Mandzukic e Ibrahimovic
    “Mario Mandzukic? Penso che sia un giocatore forte e dai valori importanti. Il croato è un giocatore affidabile e molto competitivo. Queste partite sono importanti per il presente e per il futuro di tutti noi, non solo dei singoli, ma del gruppo. Ibrahimovic? Con lui ho avuto lo stesso atteggiamento che ho adottato con gli altri calciatori, nulla di differente nel nostro rapporto. L’ho visto attento, partecipe, come sempre peraltro. Si parla troppo del futuro, dobbiamo pensare soltanto al nostro presente e nient’altro. Non vogliamo chiudere male il campionato, tenere un grande risultato che manca da anni. Ora pensiamo alla gara di domani, contro un avversario che ci creerà sicuramente delle difficoltà”. LEGGI TUTTO

  • in

    Roma-Genoa 1-0: decide Mancini, Fonseca a -2 dalla Juve

    ROMA – La Roma batte di misura il Genoa grazie ad un bellissimo colpo di testa di Mancini al 24′ ed infila il secondo successo consecutivo dopo il 2-1 ottenuto a Firenze, portandosi così provvisoriamente al quarto posto della classifica di Serie A dopo 26 giornate, a -2 dalla Juventus terza (che ha però una gara in meno). Primo tempo equilibrato all’Olimpico, con l’ex Destro che prova a pungere, senza fortuna. Nella seconda frazione di gioco i giallorossi legittimano il successo e sfiorano a più riprese il raddoppio: il palo ferma prima Villar, poi Pedro (in fuorigioco, vanificando il raddoppio di Borja Mayoral).

    Guarda la gallery
    Mancini, che stacco! La Roma batte il Genoa 1-0

    Le scelte di Fonseca e Ballardini
    Fonseca recupera Smalling e lo schiera sul centro-sinistra in una difesa completata da Cristante e Mancini. Tra i pali c’è Pau Lopez, in mediana Diawara e Pellegrini, Karsdorp e Bruno Peres (preferito a Spinazzola) sugli esterni, mentre El Shaarawy e Pedro agiscono alle spalle di Borja Mayoral. Si affida agli ex Ballardini, che schiera contemporaneamente Zappacosta, Strootman e Destro. In porta torna Marchetti, linea a tre dietro con Masiello, Radovanovic e Criscito, Ghiglione si prende l’out destro, Zajc e Badelj chiudono il quadro a centrocampo, con Pjaca seconda punta.
    Gran gol di Mancini: al 45′ Roma-Genoa 1-0
    Basta una sortita offensiva di Destro al primo minuto, sventata dal pregevole recupero di Diawara, per far cambiare i piani a Fonseca: Cristante si sposta sul centro-sinistra, Smalling si piazza in mezzo. La Roma prende presto in mano le redini del gioco, mentre il Genoa resta compatto e prova a pungere in contropiede, e al 14′ è ancora Destro a creare qualche grattacapo alla sua ex squadra, ma il suo tiro, da posizione defilata, è ben controllato da Pau Lopez. Il risultato cambia al 24′ quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Pellegrini (in doppia cifra nella speciale classifica gol più assist), Gianluca Mancini svetta nel cuore dell’area e firma l’1-0. I rossoblù subiscono il colpo e rischiano di capitolare tre minuti più tardi sul tentativo di Pedro, deviato in angolo da Marchetti, poi alzano il baricentro e si espongono a dei contropiedi non sfruttati da El Shaarawy, Pellegrini e Borja Mayoral. Due gialli pesanti per Ballardini in chiusura di primo tempo: Destro e Masiello saranno costretti a saltare il match con l’Udinese per squalifica.
    Pali di Villar e Pedro, il Var annulla il 2-0 di Borja Mayoral
    Cassata e Shomurodov prendono il posto di Ghiglione e Pjaca: Ballardini prova a dare una scossa ai suoi sin dal primo minuto del secondo tempo. L’ex Primavera della Juventus si mette subito in mostra con un gran destro ben parato da Pau Lopez (tutto inutile causa precedente fuorigioco di Destro), risposta della Roma affidata a Karsdorp, con capovolgimento di fronte non sfruttato da Zappacosta, il cui tiro da fuori viene strozzato, agevolando l’intervento del portiere giallorosso. Una super giocata di El Shaarawy mette in moto Mancini, ma l’ex Atalanta non trova il modo di calciare verso la porta ligure. Fonseca getta nella mischia Mkhitaryan e Villar in luogo di El Shaarawy e Diawara e l’armeno appare subito ispirato, protagonista di alcuni numeri in mezzo al campo che costringono Strootman a spendere un giallo (che si “vendica” con Mancini, ammonito). Il baricentro alto del Genoa rende il match frizzante, il resto lo fa un punteggio ancora in bilico: strepitosa azione personale di Villar al 67′, forse viziata da un possibile fallo di Mkhitaryan su Zajc in partenza, ma il palo salva il Grifone. Al 74′, invece, il Var annulla il raddoppio di Borja Mayoral, che aveva spinto in rete il pallone respinto da un nuovo legno giallorosso, stavolta colpito da Pedro di tacco. Lo spagnolo fa spazio al connazionale Carles Perez, avvicendamento di ex Roma per Ballardini: Scamacca entra al posto di Strootman, con Melegoni che rileva un acciaccato Zajc, mentre entra nella lista dei cattivi dell’arbitro anche Criscito. In un finale gestito con personalità dai padroni di casa, minutaggio anche per Spinazzola e Fazio (fuori Bruno Peres e Borja Mayoral). LEGGI TUTTO

  • in

    Serie A: solo un pari per il Milan, vincono Atalanta e Roma

    Nella 25ª giornata solo un pari (e in rimonta nel finale) per il Milan, che frena in casa con l’Udinese (1-1) e ora è a -3 dall’Inter capolista (attesa dalla trasferta in posticipo sul campo del Parma). Non frena invece l’Atalanta, che travolge il Crotone del nuovo allenatore Serse Cosmi (5-1) e con la quarta vittoria di fila resta terza a -4 dal Diavolo insieme alla Juventus (che ha però giocato una gara in meno). Due punti sotto resta in scia la Roma di Fonseca, che passa nel finale a Firenze come corsaro è il Verona di Juric, capace di andare a dominare a Benevento (0-3) dopo l’ultimo pari con la Juve. Pareggio infine nel derby Genoa-Sampdoria (1-1) mentre il Cagliari trova il secondo successo di fila sotto la gestine Semplici superando in casa il Bologna (1-0).

    Serie A, la classifica
    Kessie ‘salva’ il Diavolo
    Con Mandzukic infortunato come Ibrahimovic (impegnato in questi giorni al Festival di Sanremo ma venuto a San Siro per sostenere i compagni) Pioli schiera Leao punta del 4-2-3-1: Brahim Diaz a supporto con Rebic e Castillejo ai suoi lati, mentre in difesa si rivede Romagnoli al fianco di Kjaer e Tomori si siede in panchina (in infermeria restano invece Calhanoglu e Bennacer). Sull’altro fronte è un compatto 3-5-1-1 quello scelto da Gotti, che deve rinunciare a Deulofeu, Jajalo, Pussetto, Forestieri e Prodi: davanti tocca a Nestorovski con Pereyra a girargli intorno. Il Milan prova fin da subito a fare la partita ma fatica a trovare spazi tra le maglie bianconere e bisogna aspettare il 19′ (dopo una trattenuta reciproca tra Asrlan e Kessié nell’area friulana lasciata correre dell’arbitro) per la prima occasione: Brahim Diaz a impegnare Musso con un destro a giro dal limite. Il Diavolo si innervosisce e se la cavano col giallo Rebic (Becao dopo che il difensore era a terra) e poi Theo Hernández (durissimo l’intervento su Molina). L’Udinese prova ad affacciarsi allora in avanti ma Romagnoli anticipa Pereyra su cross di Molina mentre è innocua poco dopo la rovesciata di Leao: conclusione centrale e palla tra le braccia di Musso, che di piede chiude poi la porta anche a Castillejo (39′). Nel riposo Musso salva subito su Meite, poi su un colpo di testa di Kessie e ancora su Castillejo tenendo in partita l’Udinese, che al 68′ passa addirittura in vantaggio: angolo di De Paul e colpo di testa vincente di Becao. Il Diavolo è in difficoltà ma non molla, i friulani reggono nonostante gli infortuni di Pereyra e Samir (che senza più cambi lascia la squadra in dieci) ma vengono ‘traditi’ al 95′ da Stryger Larsen (Udinese), che tocca la palla con la mano in area: rigore per il Milan e l’infallibile Kessie evita il ko al Milan quando ormai è il 97′.
    Milan-Udinese 1-1: tabellino e statistiche

    Guarda la gallery
    Kessie salva il Milan all’ultimo: 1-1 con l’Udinese

    La Dea non si ferma, Cosmi ko
    Lo squalificato De Roon e gli infortunati Hateboer e Lammers sono gli indisponibili di Gasperini che lascia Zapata in panchina, sposta Pessina in mediana e schiera Malinovsky e Ilicic dietro a Muriel. Se la gioca quasi a ‘specchio’ il nuovo tecnico dei calabresi Serse Cosmi, orfano di Djidji, Benali e Vulic: 3-4-1-2 con Messias dietro a Riviere e Simy. Avvio da copione con ritmi alti e Atalanta a farla subito da padrona con Gosens, che prima manca la porta di un soffio con il destro (8′) ma non sbaglia poco dopo, quando supera di testa spedisce in rete la palla scodellata in area da Ilicic (12′). Vantaggio e gara in discesa per la Dea, che insiste e fallisce il raddoppio con Muriel (controllo impreciso e conclusione su Cordaz) ma si fa sorprendere al 23′: malinteso tra Freuler e Romero e ne approfitta Simy, che scatta in velocità a solo davanti a Sportiello lo beffa con un morbido pallonetto. L’Atalanta accusa per un momento il colpo e lascia spazio al contropiede di Messias che non riesce però a superare Sportiello, così come non riescono a trovare la porta i nerazzurri Ilicic e Malinovsky poi di nuovo Messias. Il pari con cui il Crotone arriva al riposo dura però pochissimo nella ripresa, perché al 48′ Palomino raccoglie una palla vagante su corner di Djimsiti e riporta avanti l’Atalanta, che due minuti dopo cala il tris con Muriel (dopo uno scivolone di Golemic) e al 58′ serve il poker con uno splendido sinistro a giro di Ilicic. E nel finale c’è gloria anche per Miranchuk, che fa 5-1 su assist dell’altro nuovo entrato Zapata: quarta vittoria di fila per la Dea che resta terza con la Juve.
    Atalanta-Crotone 5-1: tabellino e statistiche

    Guarda la gallery
    Atalanta, che show: goleada al Crotone

    Diawara lancia la Roma
    Prandelli non abbandona il consueto 3-5-2 con Ribery seconda punta al fianco di Vlahovic mentre Fonseca, con Dzeko out e la difesa ancora in emergenza (fuori Ibanez, Juan Jesus e Santon) si affida a Borja Mayoral come vertice del 3-4-2-1 e schiera ancora Cristante al centro della retroguardia. La Roma si rende subito pericolosa in ripartenza, con Dragowski provvidenziale ad anticipare in uscita Mkhitaryan ben servito da Veretout, ma la gara è equilibrata e c’è lavoro anche per Pau Lopez, attento due volte a Vlahovic che ci prova prima di testa (16′) e poi di potenza col sinistro dopo un veloce contropiede viola (28′). In campo si lotta e Mancini si prende il giallo per una gomitata di Mancini, mentre Igor è costretto a lasciare il posto a Biraghi per i danni riportati in un precedente duro contrasto con Bruno Peres (42′). A chiudere in avanti il primo tempo è la Roma (parata di Dragowski su un velenoso tiro dal limite di Pellegrini) che parte forte anche nella ripresa e passa subito: lancio in verticale di Mancini e gran destro al volo di Spinazzola che porta avanti i giallorossi. Sotto di un gol Prandelli perde per infortunio anche Castrovilli (dentro Kokorin) ma a riportarlo a galla, dopo un salvataggio di Mancini su Ribery, è proprio Spinazzola che sul cross del francese infila involontariamente Pau Lopez. Nel frattempo sull’azione del pari si era fatto male il giallorosso Veretout, rilevato da Pedro in una Roma incapace poco dopo di sfruttare l’occasione del nuovo vantaggio con Mayoral che calcia addosso al portiere a pochi passi dalla porta. La sfida resta equilibrata e sembra destinata a finire in pareggio, ma non è d’accordo Diawara che all’88’ finalizza uno splendido assist del nuovo entrato Karsdorp e regala alla Roma una vittoria al fotofinish preziosissima nella corsa alla Champions.
    Fiorentina-Roma 1-2: tabellino e statistiche

    Guarda la gallery
    Fiorentina-Roma, brividi per Astori. Diawara cancella l’autogol di Spinazzola

    Pari nel derby di Genova
    Nel 3-5-2 di Ballardini torna titolare in regia Badelj in regia e davanti c’è la coppia Shomurodov-Destro. Sceglie la difesa a tre anche Ranieri con Bereszynski, Tonelli e Colley davanti a Perin, mentre sulle fasce ci sono Candreva e Augelle con Verre trequartista alle spalle di Keita e Quagliarella. Agonismo ed equilibrio come in ogni derby che si rispetti, tanto che nel primo tempo l’unico vero brivido è la traversa colpita dal Genoa con un tiro-cross di Zajc e Goldaniga che non riesce a riabadire in rete. La sfida si sblocca però nella ripresa e a farlo sono i rossoblù di Ballardini: lancio di Strootman e sprint di Zappacosta, che supera prima Candreva e poi Tonelli per andare infine a segnare col destro (52′). La Sampdoria reagisce e impegna Perin con Keita (deviazione su tiro di Candreva) e al 77′ trova il pari: corner di Candreva e girata vincente di Tonelli che di testa fa 1-1. Il risultato non cambia più: il derby della Lanterna finisce senza vincitori né vinti.
    Genoa-Sampdoria 1-1: tabellino e statistiche

    Guarda la gallery
    Il derby della difesa: Zappacosta e Tonelli decidono Genoa-Sampdoria

    Il Verona domina a Benevento
    Pippo Inzaghi concede un po’ di riposo a Viola e Caprari: dentro Insigne e Sau a sostegno di Lapadula mentre in difesa, complice la squalifica di Barba, tocca a Caldirola e Glik. Nel trio difensivo dell’Hellas è Ceccherini la sorpresa, il centrocampo cambia con Veloso e Tameze e in attacco (ancora out Colley e Kalinic) c’è Lasagna spalleggiato da Barak e Zaccagni. Il primo tempo è un dominio veronese, con la squadra di Juric che mette in campo grande aggressività e al 25′ trova il gol con Faraoni, che segna di testa su cross di Lazovic. Nel frattempo il Benevento ha già perso per infortunio Letizia, uscito in lacrime (11′) e sostituito da Foulon che al 34′ infila la sua porta con un goffo autogol di testa su cross dalla sinistra. Gli ospiti dominano e colpiscono anche una traversa con Barak (gran tiro al 38′) mentre il Benevento si fa vedere solo prima del riposo con Roberto Insigne che impegna Silvestri. Anche nella ripresa però non c’è storia e il Verona chiude i giochi al 50′ con Lasagna, che anticipa Glik e supera Montipò bravo poi nell’ultima parte di match ad evitare più volte un passivo più pesante per i suoi.
    Benevento-Verona 0-3: tabellino e statistiche
    Il Cagliari vola con Semplici
    È Godin a guidare la difesa a tre dei sardi (orfana dello squalificato Lykogiannis), Nandez e Zappa sulle corsie esterne per rifornire le punte Simeone e Joao Pedro in attacco. Sull’altro fronte è Barrow la punta del 4-2-3-1, con Orsolini-Soriano-Sansone trio di trequartisti e Antov in difesa al posto dello squalificato Danilo. Il Cagliari parte forte e dopo un’uscita di Skorupski ad anticipare Simeone ben servito da Joao Pedro, passa al 19′ su un corner: cross di Marin e colpo di testa vincente di Rugani (l’ultima rete dell’ex juventino sisaliva al febbraio del 2019). Il Bologna perde per infortunio Dominguez al 32′ (dentro Schouten) ma prova comunque a ritornare a galla, fermato però da Cragno che a inizio ripresa para in tuffo sul destro di Svanberg (48′). Regge poi per tutto il secondo tempo la difesa del Cagliari che nel finale sfiora anche il raddoppio, negatogli da Schouten che salva sulla linea dopo un colpo di testa di Pavoletti. Un intervento che non basta a rovinare la festa dei sardi rigenerati dalla cura Semplici: secondo successo in due partite e tre punti pesantissimi nella corsa alla salvezza.
    Cagliari-Bologna 1-0: tabellino e statistiche

    Guarda la gallery
    Cagliari-Bologna, decide Rugani: primo gol dell’ex Juve LEGGI TUTTO

  • in

    Genoa-Sampdoria, Ballardini: “Il derby è una lotta entusiasmante”

    GENOVA – Davide Ballardini, allenatore del Genoa, ha parlato in conferenza stampa ai canali ufficiali del Grifone in vista del derby di domani con la Sampdoria: “Serviranno cuore, testa, gambe e idee chiare. Anche qualità, ma i miei ragazzi ne hanno tanta. Ci sono partite e poi c’è il derby: la stracittadina è la gara delle gare, ci teniamo a far qualcosa in più. Cosa mi aspetto? Intanto una bella parttia da ambo le parti, sarà molto combattuta ed entrambi vorremo vincere. Classifica? Noi abbiamo una posizione e loro ne hanno un’altra, questo deve essere chiaro. Ma noi siamo concentrati solo sulla nostra”. Su Claudio Ranieri, che domani troverà di fronte, Ballardini ha spiegato: “Ha talmente tanta esperienza e buon senso, oltre che bravura, che la sua carriera parla da sola”. Poi un bilancio della sua stagione al Genoa: “Noi abbiamo portato idee, allenamenti e scelte con un rapporto sincero con i giocatori. La tranquillità è un lusso da conquistare ogni giorno. Non siamo arrivati e abbiamo portato la tranquillità, ce la siamo guadagnata”. La chiosa è sullo stadio Ferraris che, a causa delle note restrizioni anti-Covid, sarà tristemente vuoto: “Penserò alle persone che ci vogliono bene e che non potranno esserci, condividendo con noi momenti belli e difficili. Mi dispiace, abbiamo tanti tifosi e sentiamo la responsabilità. Averli vicino a noi sarebbe stato diverso” ha concluso il tecnico.

    Guarda la gallery
    Lukaku show! L’Inter serve il tris al Genoa e parte in fuga LEGGI TUTTO

  • in

    Diretta Inter-Genoa ore 15: come vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MILANO – L’Inter riceve il Genoa a San Siro per la 24esima giornata del campionato di Serie A. La squadra di Conte viene da 4 vittorie consecutive in campionato ed è prima in classifica a quota 53, con 4 punti di vantaggio sul Milan secondo. I nerazzurri presentano il miglior attacco del torneo con 57 reti all’attivo. Il Genoa di Ballardini staziona a metà classifica e viene da una serie di risultati utili: nelle ultime due giornate ha rimediato due pareggi, contro Verona e Torino. 

    Segui Inter-Genoa LIVE sul nostro sito
    Inter-Genoa, diretta tv e streaming
    La partita tra Inter e Genoa andrà in scena alle ore 15 e sarà visibile in diretta esclusiva su DAZN e DAZN 1 (canale 209 di Sky). 
    Le probabili formazioni di Inter-Genoa
    INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Darmian, Barella, Brozovic, Eriksen, Perisic; Lukaku, Martinez. Allenatore: Conte. A disposizione: Radu, Padelli, D’Ambrosio, Ranocchia, Kolarov, Young, Gagliardini, Vidal, Vecino, Sanchez, Pinamonti. 
    GENOA (3-5-2): Perin; Masiello, Radovanovic, Goldaniga; Ghiglione, Strootman, Badelj, Melegoni, Czyborra; Shomurodov, Scamacca. Allenatore: Ballardini. A disposizione: Marchetti, Criscito, Zapata, Behrami, Onguene, Rovella, Zappacosta, Zajc, Portanova, Pjaca, Destro, Pandev. 
    ARBITRO: Chiffi di Padova
    GUARDALINEE: Del Giovane e Rossi
    QUARTO UOMO: Abbattista
    VAR: Mazzoleni
    AVAR: Vivenzi LEGGI TUTTO

  • in

    Genoa-Verona 2-2: Badelj beffa Juric al 94'. Pellegrini ko

    GENOVA – All’ultimo respiro il Genoa di Ballardini infila il settimo risultato utile consecutivo. A farne le spese è il Verona, che vede sfumare al 94′ un importantissimo successo che l’avrebbe proiettato all’ottavo posto della classifica di Serie A, a -4 da Atalanta e Napoli. Al Ferraris è il baby Ilic è spezzare l’inerzia del match dopo 17′, con Lasagna che si divora il raddoppio soltanto 3′ dopo. Destro e Pjaca non pungono, tocca quindi a Shomurodov porsi a capo della reazione rossoblù e siglando l’1-1 al 48′, sfruttando un clamoroso pasticcio difensivo di Cetin. Ballardini tira un sospiro di sollievo sul palo colpito da Lasagna, ma l’illusione dura soltanto 13′: è il 61′, infatti, quando Faraoni spara in porta di violenza un pallone smanacciato da Perin. Il Grifone chiude in dieci per l’infortunio rimediato da Luca Pellegrini a cambi ultimati, ma al quarto di recupero Badelj indovina un collo destro dal limite che non lascia scampo a Silvestri.

    Guarda la gallery
    Verona, il gioiello di Ilic non basta: Badelj salva il Genoa al 94′

    Genoa-Verona, le scelte di Ballardini e Juric
    I sei risultati utili consecutivi (con tre vittorie) hanno proiettato il Genoa nel cuore della classifica di Serie A, con un ampio margine sulla zona retrocessione. Ballardini recupera Criscito e lo schiera accanto a Radovanovic e Masiello davanti a Perin, con Badelj, Strootman e Zajc a centrocampo, Czyborra e Zappacosta a tutta fascia e Destro – con Pjaca anziché Pandev – in attacco. Juric guida un Verona “colonizzato” da ex rossoblù (8 calciatori della rosa, più lo stesso tecnico croato e 5 membri dello staff) e si presenta al “suo” Ferraris con il consueto 3-4-2-1: tra i pali c’è Silvestri, la linea a tre di difesa è composta da Magnani, Gunter e Lovato, in mediana Tameze e Ilic, e gli assi Lazovic-Zaccagni sulla sinistra e Faraoni-Barak sulla destra incaricati di creare spazi per il terminale offensivo Lasagna.
    Ilic porta avanti il Verona, Lasagna si divora il raddoppio
    Nel primo quarto d’ora le squadre mostrano un’invidiabile compattezza, il pallone staziona a centrocampo – teatro di accesi duelli – e, inevitabilmente, le occasioni latitano. Il match s’infiamma al 17′ quando, da un rinvio di Perin, Czyborra sbaglia l’appoggio indietro di testa e mette in moto Barak, che scappa via a Criscito, arriva sul fondo e serve al centro l’accorrente Ilic, che firma l’1-0 con un preciso piattone mancino diretto al sette. Secondo gol in campionato per il talento serbo classe 2001. Tre giri di lancette esatti e il Verona avrebbe la clamorosa chance di chiudere l’incontro: Lasagna vince il duello di forza con Radovanovic e s’invola a tu per tu con l’estremo difensore rossoblù, sparando incredibilmente fuori con lo specchio della porta spalancato davanti a sé. Messa da parte la paura, i padroni di casa accennano una timida reazione, che produce un tentativo fuori misura di Czyborra, un tiro smorzato e deviato di Pjaca dal limite ed una percussione di Destro contenuta dalla retroguardia scaligera. Le opportunità più ghiotte, entrambe tirate fuori dal cilindro di Zajc, arrivano al 39′ con un calcio di punizione che accarezza la parte superiore della traversa e al secondo di recupero, con uno slalom e tiro che non trova il palo lontano per (pochi) centimetri.
    Shomurodov, Faraoni e clamoroso pari di Badelj: Genoa-Verona 2-2!
    Luca Pellegrini prende il posto di Czyborra, ma sono gli avvicendamenti Shomurodov-Zajc da una parte e Cetin-Lovato dall’altra a ritagliarsi un ruolo – diametralmente opposto – da protagonisti. Dopo soli tre minuti dal rientro in campo, infatti, il lancio lungo di Perin è prolungato di testa da Destro, il difensore turco ex Roma sembra in vantaggio, ma il suo retropassaggio verso Silvestri è un involontario assist al bacio per il nazionale uzbeko, che fa 1-1 con un preciso destro al ferro. Immediata la risposta dell’Hellas: dal vertice destro dell’area ligure, Lasagna sguscia via tra due marcatori e calcia a botta sicura, ma il suo mancino trova il palo sulla propria strada. L’azione prosegue, la sfera arriva a Barak, che senza pensarci prova un sinistro potente da fuori che non inquadra lo specchio di pochissimo. Mentre Strootman rimedia il primo giallo di un match sin qui correttissimo, Pjaca fa spazio a Rovella, un cambio conservativo che non ripaga Ballardini: al 61′ Zaccagni e Lazovic duettano, liberando al cross Cetin, Perin smanaccia come può, ma favorisce il ben appostato Faraoni, che mette giù e fa partire un tiro violento che vale al Verona il nuovo sorpasso. Il portiere ex Juve è poi strepitoso su Zaccagni (63′). Entrano Scamacca e Pandev in luogo di Destro e Strootman, la risposta di Juric è l’ex Samp Ronaldo Vieira per Faraoni, acciaccato e stremato. L’attaccante romano si rende subito pericoloso, con Silvestri autore di un intervento importante, ma nel momento di maggior sforzo la fortuna volta le spalle al Genoa: Luca Pellegrini svirgola dal limite e rimedia un infortunio, che lo costringe a dare forfait a cambi finiti. Rossoblù in 10 per gli ultimi 12′ e Hellas che punta ad amministrare il risultato con la qualità di Miguel Veloso e Daniel Bessa per Zaccagni e Ilic, mentre il Genoa protesta per un contatto Cetin-Scamacca all’interno dell’area veneta (84′) e valutato da arbitro e Var come un contrasto che non ha varcato i limiti della regolarità. Bessa sfiora il tris all’87, Perin rischia la frittata con Lasagna sessanta secondi più tardi, l’ingresso dell’ex Sturaro sembra l’ultima emozione, ma il folle match del Ferraris ha in serbo una sorpresa: è il 94′ quando, sugli sviluppi di un corner, Badelj indovina un collo destro che non lascia scampo a Silvestri.  LEGGI TUTTO