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    Palladino: “Sosta provvidenziale, bravi a riaprirla”. Nesta: “Tanto rammarico”

    Le dichiarazioni di Nesta
    Il tecnico del Monza non nasconde un discreto rammarico, per quelli che sono tre punti gettati via all’ultimo secondo: “Eravamo 2-0, nel secondo tempo però abbiamo rinunciato a giocare. Avevamo fatto 3-4 azioni interessanti, nella ripresa abbiamo dato palla a loro: non puoi fare 45 minuti in area e sperare di farcela, non puoi correre dietro agli avversari tutto il tempo. Serviva un secondo tempo diverso”.
    Per l’allenatore ai suoi ragazzi è mancato il coraggio per chiudere la partita: “Non so da cosa è dipeso, ma dobbiamo avere più coraggio nel tener palla e proporre, farlo per più tempo. Qualche minuto in area ci stai alla grande, ma cinquanta…”.
    A brillare è stato, ancora una volta, Daniel Maldini: “Lo conosco da quando era piccolo. Neanche lui sa il potenziale che ha, ha colpi impressionanti, deve migliorare nella gestione della partita. Se trova la chiave non ha limiti”.
    Nesta non fa drammi, ma c’è ancora qualcosa da registrare: “Due aspetti: il primo è che abbiamo preso gol su due calci piazzati e secondo, ribatto, che dobbiamo tener meglio la palla. Però i miei ragazzi sono super, ci tengono e se vanno in difficoltà sta a me proporre cose che li tirino fuori dai guai”. Sui calci piazzati: “Nelle ultime partite li avevamo difesi molto bene. Oggi ci mancava poco. Ci vuole attenzione, saper sporcare qualche corsa quando partono da dietro”.
    Dai viola è arrivato Bianco, vecchia conoscenza del mister: “Lo conosco benissimo, ho avuto la fortuna di averlo a Reggio l’anno scorso: è sveglio e sono molto contento di aver avuto l’opportunità di riportarlo con me”.
    Le dichiarazioni di Palladino
    Finale agrodolce per la Fiorentina di Palladino, che ha sfiorato il ribaltone dopo lo svantaggio iniziale. L’analisi del tecnico, però, è amara: “Il bicchiere mezzo vuoto è il timore dopo il primo gol, perchè nei primi venti minuti la squadra era partita bene. In questo dobbiamo lavorare. Siamo stati poi bravi a riaprirla, poi nel secondo tempo abbiamo avuto il comando della gara e peccato che abbiamo pareggiato solo alla fine. Ma mi è piaciuto l’atteggiamento, anche di chi era arrivato solo da pochi giorni”.
    Sul calciomercato appena concluso: “Sono contento del mercato, la pausa arriva nel momento giusto. Sono arrivati undici giocatori nuovi e c’è bisogno di inserirli e metterli in condizione di giocare. Ci vuole un po’ di pazienza, da martedì inizieremo a lavorare su tutto e inizierà il percorso di crescita. Penso che dalla prossima gara vedremo una Fiorentina in grado di comandare il gioco e regalare soddisfazione ai tifosi”. LEGGI TUTTO

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    Gilardino rinnova con il Genoa ma il Toro c’è. Palladino, possibilità concreta

    Futuro Gilardino: tra permanenza ed altri lidi
    Gilardino meno di due anni fa venne promosso dalla Primavera per guidare la prima squadra dopo l’esonero di Blessin. Lo stesso allenatore, il cui contratto com’è noto scade a giugno, ha più volte ribadito di essere molto legato all’ambiente rossoblù pur facendo capire di voler parlare con la società del progetto tecnico e delle prospettive di mercato, in entrata come in uscita, per il futuro. Le recenti dichiarazioni del ceo Blazquez («Vogliamo tornare in Europa entro due anni») confermano le ambizioni di una società che sarà chiamata in estate, visto l’accordo di ristrutturazione del debito firmato con l’agenzia delle entrate, almeno a una cessione per rispettare il saldo attivo sul mercato. Il futuro più incerto resta quello di Gudmundsson, per cui non mancano grandi pretendenti. Un Genoa dalle ambizioni europee, al netto di una partenza eccellente, potrebbe essere sposato in pieno dallo stesso Gilardino, al di là della concorrenza di Torino e Fiorentina. E il Genoa, almeno fino a quando non dovesse arrivare una scelta diversa da parte del diretto interessato, al momento non sembra puntare su altri profili per la sua panchina.
    Il Torino saluta Juric: “Gila” nell’orbita dei sostituti
    Gilardino è così una possibilità concreta per i granata, che dopo un triennio sono destinati a salutare Juric: l’uomo che ha restituito dignità all’ambiente lasciando alle spalle la lotta per la salvezza, ma tecnico che, salvo colpi di scena in questo finale di stagione, non è riuscito a compiere il passaggio importante: portare una squadra solida nelle Coppe europee. L’allenatore e il gruppo di giocatori avrebbero potuto offrire un rendimento maggiore, ma oggettivamente chi è davanti al Toro ha qualcosa in più. Sul piano tecnico, o del gioco guardando al Bologna che vuole entrare in Champions e che è la grande sorpresa di questo campionato. All’interno del quale il Genoa neopromosso è la prima delle piccole, dodicesimo – a sette punti dal Torino – e con tanti punti persi nei finali di gara. Quella dei rossoblù è però indubbiamente una stagione positiva, per quelli che erano i presupposti, cioè una tranquilla salvezza al ritorno in Serie A.
    Gilardino-Palladino: ex attaccanti dai destini incrociati
    Chi aveva qualche ambizione in più, dopo aver chiuso alla prima in assoluto nel massimo torneo italiano all’undicesimo posto e a una sola lunghezza dai granata, è il Monza. Anche adesso accodato al Toro, ma con 3 punti di distanza. Un Monza che aveva svoltato dopo la decisione di avvicendare l’allenatore della promozione, cioè Stroppa, con Palladino. Promosso dalla Primavera in virtù di una scommessa, vinta, da Galliani. Palladino ha prima portato i brianzoli a centroclassifica, e adesso lì in mezzo li ha pure strutturati. Sull’ex attaccante resta forte il Toro, con pure il Bologna che saluterà Thiago Motta, e la Fiorentina che darà l’addio a Italiano a guardare interessate verso Monza. Gilardino e Palladino rappresentano per certi versi una scelta simile: il primo ha leggermente più esperienza, avendo guidato anche Rezzato in D, Pro Verceli e Siena in C (i toscani pure in D), prima del Genoa promosso in A e quindi salvato. Palladino ha invece esordito in A nel Monza, dimostrando però subito di possedere e saper esercitare il carisma per essere primo allenatore. Sono comunque profili simili, giovani, provenienti dalla Primavera, e con voglia di confrontarsi con una società di medie, alte ambizioni come è il Toro.
    Occhio a Italiano: il tecnico intriga il Torino
    Tra i molti che cambieranno in estate si è fatto cenno a Italiano, altro papabile per la panchina granata. Qui si andrebbe nel segno della continuità tattica, viste le tante similitudini tra Italiano e Juric, ma in attacco andrebbero reperiti gli esterni offensivi che il tecnico viola gradisce, quelli silurati a gennaio per mancanza di rendimento nonché per la scelta di Juric di puntare sul modulo con le due punte. Si ricorderanno le partenze di Radonjic, Karamoh e Seck con l’arrivo di Okereke. Parlare di mercato è prematuro, prima il Toro è chiamato a non mollare fino in fondo in questo campionato, contestualmente Cairo e Vagnati dovranno iniziare a preparare la prossima stagione annunciando il nome dell’allenatore. LEGGI TUTTO

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    Il Toro riflette sull’allenatore: anche Gilardino tra i pensieri

    La situazione Juric

    E cominciamo da Juric. Il croato sembra arrivato al capolinea della sua esperienza granata. «Se non porto il Toro in Europa è giusto togliere il disturbo», ha dichiarato in più di una circostanza. Ma secondo i rumors anche l’eventuale conquista della Conference porrebbe fine al legame con il club. Il suo rapporto con la dirigenza, infatti, è deteriorato e diventa difficile adesso ricucire. Molte sue affermazioni non sono state gradite a Cairo, che per il bene della squadra ha sempre fatto buon viso a cattivo gioco. Solo una volta è sbottato: «Ma il Toro può andare avanti anche senza Juric…». Poi il silenzio assoluto con la speranza che la squadra, condizionata da alti e bassi, riesca a concludere la stagione con un risultato importante. E sotto stretta osservazione c’è anche il direttore tecnico Davide Vagnati, il cui contratto scade nel giugno del 2025, che in questi anni ha messo a segno buoni colpi, ma investito anche su giocatori apparsi mediocri o comunque non all’altezza del Toro (Warming, Gojak, Seck, Popa, Bayeye, Haveri, Ilkhan, per citarne alcuni).

    Gilardino o Palladino? 

    E allora, in attesa di valutare il lavoro di Vagnati, il presidente sta già pensando al nuovo allenatore. Qui torna alla ribalta (come alternativa a Palladino) Gilardino, che con il Genoa non ha ancora prolungato e difficilmente lo farà. Il tecnico piaceva tantissimo al direttore generale della Fiorentina, Joe Barone. La sua scomparsa ha complicato un po’ il quadro e nel frattempo i viola stanno riflettendo anche su Palladino. E qui si apre un duello di mercato tra il Torino e la Fiorentina, considerando che i loro attuali allenatori, per motivi diversi, prenderanno strade diverse. Di Juric abbiamo già parlato, mentre Italiano piace tanto al presidente Aurelio De Laurentiis.

    Dionisi e Vanoli da tener d’occhio

    Naturalmente in orbita Toro, anche se con meno forza, girano anche altri nomi. Alessio Dionisi, per esempio: quest’anno ha fatto male nel Sassuolo tant’è che è stato esonerato ma in passato ha ottenuto buoni risultati. Due anni fa, per la cronaca, era considerato uno dei tecnici emergenti del calcio italiano. Ha grande voglia di riscatto e potrebbe essere l’uomo giusto per una squadra come il Toro. Resta, comunque, un profilo interessante da tenere d’occhio. Così come quello di Paolo Vanoli, che sta cercando di portare il Venezia in Serie A. E, anche se poche in questo momento, non vanno trascurate neppure le possibilità di Rino Gattuso, anche se l’ultima esperienza a Marsiglia, conclusasi con l’esonero, ha ridimensionato di molto le sue ambizioni. 

    Toro, sfida al Frosinone

    Detto questo, si torna al campo, alla prossima sfida di campionato in programma domenica al Grande Torino contro il Frosinone, nella quale i granata si giocheranno le residue possibilità di restare aggrappati alle squadre che puntano ad un posto in Europa. Dopo il confortante pareggio nel derby contro la Juventus servono i tre punti per mantenere la speranza di significato forte alla stagione.  LEGGI TUTTO

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    Gilardino esalta l’Inter: “Tra le prime in Europa, senza punti deboli”

     
    Inter-Genoa, conferenza GilardinoAlberto Gilardino ha analizzato la prossima sfida contro l’Inter: “Dobbiamo continuare a interpretare le gare con spirito di sacrifico e umiltà, atteggiamento e prestazione. I ragazzi si meritano una partita di questo tipo per il percorso che stanno facendo. Sono una delle migliori in Europa e il merito è di Inzaghi per quanto sono riusciti a fare e dimostrare in questi anni. Dovremo esaltarci anche nei momenti di difficoltà”. E sui punti deboli degli avversari: “A oggi hanno dimostrato di non averne. In difesa non c’è Acerbi e gioca Pavard o De Vrij. Ha Carlos Augusto e Dumfries. In mezzo non gioca Calhanoglu ma c’è Asllani. Davanti c’è Sanchez, Lautaro… Noi dovremo avere coraggio e sofferenza quando non avremo il pallone e al contrario personalità in fase di possesso”. 
    Poi un commento sulle statistiche e i paragoni con l’allenatore dei nerazzurri: “Lavoro, lavoro e lavoro. Rispecchia la volontà che cerco di trasmettere alla squadra e che mi porta qui al campo per motivare il mio staff e i ragazzi per superare il limite. Tutto questo mi rende felice ma non basta”. Sugli infortunati: “Haps, Matturro e Ankeye saranno ancora fuori. Vasquez è recuperato”. In chiusura un commento sugli episodi arbitrali: “Siamo umani e facciamo errori, non mi va di polemizzare e voglio pensare alla mia squadra”.  LEGGI TUTTO

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    Genoa, Gilardino: “Gara interpretata con la giusta mentalità”. Sul rinnovo…

    GENOVA – Il Genoa di Alberto Gilardino torna a vincere e lo fa per 2-0 nello scontro diretto contro l’Udinese. Le parole dell’allenatore rossoblù nel post-partita: “L’abbiamo interpretata nel migliore dei modi. Noi eravamo un po’ lenti nel giro palla, facevamo fatica a superare la prima linea dell’Udinese, poi abbiamo trovato gli spazi. L’unico rammarico è non aver fatto il terzo gol, ma per il resto è stata una partita interpretata con la giusta mentalità.Sono tre punti pesanti – aggiunge – Per me è qualcosa di incredibile quello che è successo da un anno a questa parte. C’è la volontà da parte della squadra di migliorare, sono tutti step che portano motivazioni positive e miglioramenti”
    Il tema rinnovo
    “Al momento la società non mi ha ancora chiamato, non ci siamo seduti a parlare del futuro, per quanto mi riguarda stiamo mettendo le nostre energie sulla quotidianità, ci sarà tempo per parlarne. La base di tutto resta comunque lo spirito della squadra coltivato durante le settimane e i mesi”
    Su Retegui
    “Da quando è arrivato stiamo cercando di “pulirlo” in tutto, sia nel primo controllo che nell’attacco alla porta. Stasera oltre al gol da grande bomber ha fatto una prestazione importante. Sente la porta, si muove bene nell’area, ha grandissimi margini di miglioramento”. LEGGI TUTTO

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    Gilardino sui tempi del Var: “In questi casi delicati…”

    Genoa-Atalanta, le dichiarazioni di Gilardino
    Queste le dichiarazioni dell’allenatore del Genoa: “Il risultato ci lascia l’amaro in bocca per l’atteggiamento che abbiamo avuto e la nostra prestazione. Sicuramente nel finale ho voluto forzare con più attaccanti, volevamo riprenderla e i ragazzi hanno lottato fino alla fine, mostrando coraggio. Gli ultimi due gol erano evitabili, ma abbiamo fatto un’ottima partita contro una grande squadra. Peccato non aver finalizzato. Le sconfitte servono da insegnamento e fanno crescere e dobbiamo trarre anche i lati positivi oltre quelli negativi. Andremo a migliorare alcune cose prima della trasferta di Napoli. Malinovskyi? Pretendo molto da lui e ha interpretato molto bene la gara. Tre attaccanti dell’inizio? Vedremo con lo staff. L’intervento lungo del Var? Devi essere bravo a riattivare subito la testa e le gambe, ma in questI casi delicati è giusto aspettare. Se Retegui andrà bene per l’Italia? La Nazionale è in buone mani perché ha un grande ct”. Poi conclude: “Voglio spendere delle parole per il nostro gruppo, sono stati incredibili”. LEGGI TUTTO

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    Gilardino, Genoa-Inter: “Da Gudmundsson mi aspetto tanto”. E su Retegui e Messias…

    “Le vittorie portano consapevolezza, armonia ed entusiasmo”. Alberto Gilardino non ha nessuna intenzione di fermarsi dopo il pari con la Juve e il successo esterno contro il Sassuolo, anche se a Marassi arriva la capolista Inter. L’obiettivo è sempre stato quello di allontanarsi dalla zona rossa della classifica e portare a casa punti importanti per la salvezza. Chiudere al meglio il 2023 con un risultato positivo contro i nerazzurri permetterebbe ai rossoblù di tenere alto l’entusiasmo in vista del nuovo anno e del girone di ritorno. Di questo ha parlato in conferenza stampa proprio l’allenatore del Genoa. 
    Genoa-Inter, conferenza Gilardino
    Alberto Gilardino ha analizzato la prossima sfida contro l’Inter: “Affrontiamo una delle migliori squadre del campionato, al top in Europa nella fase difensiva e con un allenatore molto bravo. Non possiamo permetterci di abbassare il nostro approccio, anzi continuare come fatto nelle ultime due gare. I ragazzi vogliono un risultato positivo anche contro l’Inter. Importante sarà l’impatto e l’atteggiamento nei duelli della partita oltre a portare la sfida sull’ardore agonistico perché nel palleggio loro hanno più qualità. Anche senza Lautaro hanno grandissime alternative in attacco. Noi dovremo essere perfetti”. Sulla spinta dei tifosi: “Giocare in una cornice di pubblico importante è fondamentale, forse ancor di più che contro la Juventus. Vogliamo ricambiare l’affetto dei tifosi andando in campo e regalando una prestazione importante. Dobbiamo giocare con personalità senza essere presuntuosi”. E sulle condizioni di Retegui, Messias e i dubbi di formazione… LEGGI TUTTO

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    Genoa, Gilardino: “Retegui non al 100%, ma mi aveva dato disponibilità”

    Non è bastato il bel gol di Malinovskyi al Genoa per conquistare i tre punti contro l’Empoli. I toscani nella ripresa hanno trovato il pareggio grazie alla rete di Cancellieri, bravo a beffare la difesa. Un match equilibrato e con un pizzico di sfortuna, con la traversa che ha negato a Messias il raddoppio. Gilardino ha analizzato il match ai microfoni di Dazn.
    Genoa-Empoli, le dichiarazioni di Gilardino
    Queste le dichiarazioni dell’allenatore nel post partita: “Sapevamo fosse una partita complicata contro un avversario. C’è un po’ d’amarezza, ma sono stati bravi a trovare il pari. Abbiamo sprecato le chance per raddoppiare, ma è stata una gara equilibrata. Retegui non era al 100%, ma mi aveva dato disponibilità. Ha fatto la sua partita e ritroverà la condizione. Ottima prestazione anche di Messias. Ci portiamo questo punto e ci prepariamo alla sfida di Coppa Italia. Malinovskyi? Avere giocatori di qualità a piena condizione sarebbe il sogno di ogni allenatore. Non ne ho avuto le possibilità. Avere anche calciatori in panchina è importante. Il cerchio che hanno fatto i ragazzi? E’ una cosa che si è creata dallo scorso anno, io non mi intrometto. Il gruppo è unito ed è focalizzato sull’obiettivo”. LEGGI TUTTO