consigliato per te

  • in

    Provaci ancora, Cittadella!

    TORINO- A sorpresa, una delle società di B più attive, che ha già chiuso quattro colpi, è il Cittadella, quasi 30mila abitanti in provincia di Padova, patrimonio del calcio italiano, con una storia unica, gestita in una maniera che ogni anno insegna a tutti come muoversi sul mercato prima (cioè con la giusta parsimonia) e come plasmare la squadra dopo (affrontando la B con una carica agonistica che spesso non ha eguali). Ogni anno il Cittadella parte per mantenere la categoria ma spesso stupisce, ed è per questo che viene amata dai veri calciofili, perché è una sorta di eresia calcistica, un insulto al calcio dei grandi. Il suo periodo d’oro in B risale al quinquennio fra il 2017 e il 2021 quando, sotto la guida di Roberto Venturato, paisà d’Australia tornato in Italia, nella provincia di Treviso, la squadra granata raggiunge sempre i playoff e disputa due finali, perse sempre da altre squadre venete: nel 2019 dal Verona, nel 2021 dal Venezia. Ma quel che più intriga, del Citta, è la sfida che lancia ogni anno al calcio dei grandi. Forse, quella pugnacità unica con cui gioca, è dovuta all’origine stessa del Cittadella, nato nel 1973 dalla fusione delle due squadre cittadine. l’Oylimpia Cittadella e l’Unione Sportiva Cittadellese. Praticamente, fossimo stati nella Brescello di Peppone e Don Camillo di Guareschi, era come se si fossero fuse le loro due squadre di paese, i club di democristiani e comunisti della Cittadella di allora. Ogni anno, si considera come il grande regista del Cittadella Il dg Stefano Marchetti, uno che, per spiegare chi è, un anno fa veniva contatto dal Napoli di De Laurentiis, al quale diceva in sintesi, “no, grazie, ho il mio Citta da curare, ciò!”. Risultato, nella scorsa stagione, dopo un avvio di campionato non semplice, la squadra decollava, arrivava a lottare per la A diretta fino alla partita d’esordio del 2024, prima giornata di ritorno, quando metteva sotto il Palermo di Corini (2-0). Dopodiché la squadra si bloccava, non ne vinceva più una, rischiava di precipitare in C ma con un colpo di reni finale, si cavava fuori dai guai. E dunque, oltre ai soliti elogi al lavoro di Marchetti, sarebbe ora di sottolineare anche quelli del tecnico, il cittadellese Edoardo Gorini, è proprio il caso di dirlo, fatto in casa, a suo tempo vice di Venturato e che ne ha raccolto il testimone quando con la guida del quinquennio d’oro s’era guastato il rapporto. Ogni anno Marchetti lo tiene sulla corda, rinnovandogli il contratto soltanto alla fine del campionato e di un solo anno (e forse, sarebbe il metodo giusto da usare con tutti gli allenatori, anche se ha qualche controindicazione). Però anche se sotto la sua guida, i playoff non sono mai arrivati, mentre va ad iniziare la sua quarta stagione sulla panchina granata, il suo bilancio non va disprezzato: in questi anni il Citta ha affrontato campionati che venivano definiti una sorta di A2, normale che il miracolo granata andasse in scena in formato ridotto. Dunque annate chiuse con salvezze sofferte sì, ma quel che è contato, è averla sfangata sempre. Con qualche chicca non da poco: come aver vinto due volte nel Tempio del Ferraris di Marassi, due stagioni fa contro il Genoa, nella passata annata contro la Sampdoria. E chissà, per quest’anno che verrà, si possa ritrovare la lunghezza d’onda giusta, provare a ridare l’assalto al cielo dei playoff, per sognare ancora quella A mai vissuta nella propria storia e che completerebbe il miracolo Cittadella. Giusto quindi confermare ancora Gorini, perché dalla scorsa stagione si ha l’impressione che il livello medio della B si stia abbassando, che ci siano meno squadre in grado di lottare per la A. E allora chissà, che il Citta possa ancora dire la sua, quantomeno. Ah, i quattro colpi di cui si parlava all’inizio. Il più blasonato è il terzino sinistro Edoardo Masciangelo, 27 anni, giunto dal Benevento in C ma con cui in passato è arrivato a giocare i playoff. Gli altri tre, sono scommesse: dalla Roma, uscito dalla Primavera, il centrocampista Francesco D’Alessio (2004); dal Vicenza un altro mediano, Simone Tronchin (2002); l’ultimo colpo invece potrebbe essere una della sorpresa, il 21enne Jacopo Desogus, vivaio Cagliari, ex Pescara e Gubbio, a cui Marchetti però, ha già chiesto duttilità. Come dire, ragazzo, sei arrivato al Cittadella, prima di tutto devi farti il mazzo. LEGGI TUTTO

  • in

    Perché il Cittadella può salire in A

    TORINO – Sì, questo Cittadella può essere da Serie A. Lo dicono i numeri, anche superiori alle migliori annate dei granata che fra il 2017 e il 2021 disputarono sempre i playoff giocando due finali, perse da Verona (2018) e Venezia (2021). La squadra di Gorini sta realizzando la miglior serie positiva di questa B, nove risultati utili di fila, con sette vittorie e due pari, cioè 23 punti sugli ultimi 27 disponibili. Sabato scorso, col clamoroso e ineccepibile 2-0 sul Palermo di Corini, Gorini ha conquistato il quinto successo di fila in casa, mai era accaduto in B al Citta. E adesso si fa bella. Perché la classifica dice che la lotta per il 2° posto, l’ultimo per salire in A direttamente (ammesso e non concesso che il primo sia in tasca al Parma), è apertissima, con almeno altre cinque squadre – Como, Cremonese, Catanzaro, Palermo e Venezia – che possono arrivare seconde. Ma c’è anche il Cittadella e non chiamatelo intruso anzi, certi nomi nomi illustri che stazionano sulle panchine di B, magari dovrebbero far vedere ai loro giocatori come gioca il Citta, con quale spirito interpreta la Serie B: assolutamente unico e pure vincente. E allora iniziamo anche a dare meriti a Edoardo Gorini che era il vice di Venturato, l’allenatore dei cinque anni di fila nei playoff. Il dg Marchetti, storico deus ex machina granata, lo promuoveva dopo i’addio nel 2021 della storica guida e ne uscivano due stagioni un po’ sofferte, chiuse con onorevoli salvezze. Giusto dire che i 10 nuovi innesti fatti in estate hanno dato nuova linfa ai granata. A iniziare da Luca Pandolfi, 25 anni, che ha sbloccato il risultato col Palermo, già infilzato al Barbera nella vittoria dei granata all’andata (eh sì, il Citta ha fatto 6 punti contro la corazzata firmata Manchester City). Pandolfi che prima di approdare ad agosto in granata, aveva fatto notizia solo per essere stato scaricato da Cellino che l’aveva acquistato infortunato al mercato di riparazione del 2021 (e ne era seguito un contenzioso). Ma anche la vecchia guardia non scherza. Bello che il 2-0 lo abbia siglato Alessio Vita, 30 anni, al Citta dal 2019, uno che per i granata in questi anni l’abbiamo visto giocare ovunque, lasciando spesso il segno, elemento tanto prezioso quanto sottovalutato. Per non parlare della crescita del centravanti Filippo Pittarello, 27 anni, che contro il Palermo ha fatto una partita di grande generosità, consegnando a Vita la palla per il raddoppio. E tutto questo arriva con uno dei monti ingaggi più bassi della B. Con i conti societari sempre in ordine, anche grazie a buone plusvalenze (l’ultima quest’estate, Antonucci allo Spezia, ora irriconoscibile dopo che al Citta era diventato un calciatore vero). Cittadella, si può sognAre, titolavamo già prima del trionfo sul Palermo. Ma quel successo dice che stavolta, i granata potrebbero davvero farcela, ora è qualcosa di più di un sogno. Sabato il Cittadella sarà di scena a Terni per stupire ancora. Ma quanto sarebbe bello, nel calcio dei ricchi che vorrebbero farsi il loro campionato esclusivo, vedere il piccolo grande Citta finalmente in A, duellare contro le big italiane: sarebbe il giusto premio per il miglior modello di calcio possibile in Italia, con valori morali, agonistici e sportivi che non hanno eguali. LEGGI TUTTO

  • in

    Buon compleanno Cittadella, splendida cinquantenne

    TORINO – Buon compleanno, Cittadella! Sei davvero una splendida cinquantenne. I granata veneti nel 2023 stanno festeggiando il mezzo secolo di vita con una serie d’iniziative che coinvolgono tifosi e vecchie glorie, tutti uniti alla società e ai giocatori per festeggiare cinquant’anni di successi di un club che non ha eguali, da decenni il suo modo di fare calcio viene considerato esemplare. L’Associazione Sportiva Cittadella nacque il 12 giugno 1973 dalla fusione di due club dilettantistici del borgo veneto: l’Unione Sportiva Cittadellese e l’Olympia Cittadella, la prima militava in Prima Categoria, la seconda in Promozione. Fosse stata una fusione politica, si sarebbe parlato di una sorta di Compromesso Storico: la Cittadellese aveva sostenitori comunisti, l?Olympia radici cattoliche, Peppone e Don Camillo insieme, insomma. Il primo successo eclatante arriva nel 1980, quando il Cittadella vince la Coppa Italia Dilettanti, due anni dopo i granata iniziano a giocare nello stadio attuale, il Tombolato. Il professionismo, cioè la C2 dell’epoca, lo si raggiunge nel 1989. Negli anni successivi, coi granata si fa un nome un allenatore all’epoca considerato rivoluzionario, Ezio Glerean. che col Citta utilizza il 3-3-1-3 o il 3-3-4, si parla di lui in tutto il Paese, calcio totale, si discute dei granata perché giocano come l’Ajax. Nel 2000 è per la prima volta in B, visti i problemi societari che ci sono nella vicina Padova, lì emigra, assumendo la denominazione di Cittadella Padova, salvo tornare al nome originario (e a giocare al Tombolato) nel 2004. Il resto è la storia recente, fatta quasi sempre di campionati di B, andando due volte a un passo dalla A. Dal 2017 al 2021, gli anni migliori del Cittadella con Roberto Venturato in panchina, i granata disputano regolarmente i playoff, giocando anche due finali, nel 2019 e nel 2021, perdendo sempre al cospetto di un’altra veneta, rispettivamente Verona e Venezia. Nelle ultime due stagioni, con Gorini in panchina, sono arrivati un 11° e un 15° posto. Non è che il modello Cittadella sta mostrando la corda, anzi. I granata restano un club esemplare nella conduzione sportiva, per la tigna con cui scendono in campo e a livello societario, sempre coi conti a posto. Ma la concorrenza nel frattempo è molto aumentata, si parla di Serie B che sembra un’A2, ma il Citta è sempre lì, a giocarsela. Nell’ultima stagione a dicembre si temeva il peggio, la squadra si era incartata e pareva destinata alla C. Poi a gennaio il dg Stefano Marchetti, lo storico deus ex machina del Cittadella, trova l’uomo giusto, il centrocampista (ma anche trequartista) Giovanni Crociata. Se lo fa imprestare dall’Empoli, visto che nella prima parte della stagione aveva faticato al Sudtirol. E lui ripaga a suon di gol belli e decisivi (è anche eletto dall’Aic miglior calciatore della B di febbraio) che rimettono la squadra in carreggiata, fino alla salvezza finale. E adesso Marchetti cerca di varare un altro Cittadella che possa ancora salvarsi rifondando la squadra perché a suo avviso, si è chiuso un ciclo e bisogna aprirne un altro. Molto dipenderà dal futuro del trequartista Mirko Antonucci, 24 anni. Marchetti due stagioni fa se lo faceva dare dalla Roma per un tozzo di pane, a Cittadella il ragazzo è diventato uno vero, mettendo assieme 14 gol in 72 partite, imponendosi soprattutto nell’ultima annata: lo scorso autunno il Cittadella ha vissuto uno dei momenti più alti della sua storia battendo il Genoa a Marassi con un suo gol e col Citta che a fine gara usciva fra gli applausi del pubblico genoano. Antonucci meriterebbe la A e c’è una trattativa col Frosinone. Così come dovrebbe aver mercato il portiere albanese Kastrati, altra grande intuizione di Marchetti che lo prese a zero euro dopo l’esclusione del Trapani. In entrata, finora sono arrivati giovani prospetti dalla C, tutti da verificare. Ma a Cittadella, quel che fa la differenza, è lo spirito unico con cui gioca la squadra, sempre seguita come un figlio da Marchetti che ha appena confessato di essere stato in lizza per il dopo Giuntoli a Napoli. Ma lui è l’anima del Citta, non poteva lasciarlo, serve il suo manico. Che non mancherà neanche nel prossimo mezzo secolo. Buon compleanno Cittadella, splendida cinquantenne. LEGGI TUTTO

  • in

    Per un nuovo miracolo Cittadella

    TORINO – Avevamo lasciato il Cittadella a dicembre 2022, nei guai seri, l’anno s’era chiuso con 4 sconfitte di fila che avevano fatto precipitare i granata di Gorini in zona retrocessione. Pareva la fine di un’epoca, due mesi fa si diceva che il piccolo Citta, quello col budget più basso di tutto la B, fosse al capolinea, che non potesse più sedere al tavolo di questa B dalle grandi piazze. Niente di più sbagliato, visto che nel 2023 il Cittadella è tornato a stupire come ai bei tempi che furono. Nelle sei partite disputate nell’anno nuovo, i veneti hanno messo insieme 11 punti, risalendo fino al 13° posto, 2 punti sopra la zona playout. E i risultati sono arrivati con avversari di rango assoluto. Pronti, via e alla ripresa la squadra di Gorini va a vincere a Pisa mettendo fine all’imbattibilità dei toscani che durava da 14 turni. Poi arriva il prezioso 0-0 interno col Cagliari, ottenuto giocando quasi mezza partita in 10. Segue un altro punto pesante a Venezia, contro una diretta concorrente che grazie anche a quel pari, in classifica resta alle spalle del Citta. Quindi, febbraio inizia nel migliore dei modi col 3-0 all’Ascoli (che fa saltare la panchina di Bucchi). Pagato dazio alla capolista Frosinone (3-0 allo Stirpe), sabato scorso c’è stata la pazzesca vittoria al Tombolato sulla Reggina, passando da 0-2 a 3-2. Certo, straordinario ribaltone favorito dall’espulsione di Fabbian dopo il doppio vantaggio ospite, ma sempre impresa è, contro una squadra che fino a un mese fa era in zona A diretta. Risultati che potrebbero fare sognare e sperare di ripetere il magico ciclo del Cittadella di Venturato, capace di disputare per 5 anni di fila i playoff, raggiungendo per due volte la finale, sfiorando quella A che un modello magnifico di fare calcio avrebbe meritato. Ma quei tempi sono finiti, oggettivamente da un paio d’anni la concorrenza in B è nettamente più qualificata, non a caso i playoff sfuggirono ai veneti già nella passata stagione. Però, i risultati d’inizio 2023 fanno pensare che il Cittadella abbia tutti i mezzi per mantenere la categoria. Anche perché il dg Marchetti, lo storico deus ex machina del Citta, a gennaio ha fatto un mercato importante, che ha un peso enorme nella svolta delle ultime partite. Marchetti ha realizzato una buona plusvalenza cedendo per circa un milione il terzino Cassandro al Lecce, ma sono partiti anche Beretta e Mazzocco (ceduti definitvamente a Foggia e Avellino in C), oltre a Tounkara, anche lui in Irpinia ma in prestito. Così, hanno trovato posto il terzino Salvi (dall’Ascoli, un ritorno), l’attaccante Maistrello (acquistato dal Renate) oltre a tre prestiti-chiave: il terzino Giraudo dalla Reggina, il promettente attaccante Ambrosino (prodotto del vivaio Napoli, via Como) e soprattutto il jolly offensivo Crociata, proprietà Empoli, che fino a dicembre era ai margini nel Sudtirol. E’ lui l’uomo più di questo 2023 del Cittadella, chi l’avrebbe mai detto, visto come (non) stava giocando con gli altoatesini. Giostrando fra mediana e trequarti, Crociata ha segnato 3 gol e mezzo, cioè ha griffato le vittorie di Pisa, sull’Ascoli e sulla Reggina, la rimonta sui calabresi è stata determinata dalla sua doppietta (il primo è un gran gol, il secondo una sua punizione deviata nella propria porta da Terranova), prima che Carriero (altra bella scommessa di Marchetti, ma della scorsa estate, prelevato dall’Avellino), capovolgesse definitivamente la partita con un grande segnatura. Insomma, mai dare per spacciato il pugnace Cittadella, tutta un’altra squadra rispetto a dicembre, non solo per i gol di Crociata che comunque resta il giocatore più decisivo della B fra quelli che si sono mossi nel mercato di gennaio. E non va dimenticata la definitiva fioritura del trequartista Mirko Antonucci, già a 8 gol, arrivato dalla Roma nell’estate 2021 per un tozzo di pane, a giugno sarà da A e il Citta tornerà a fare una plusvalenza importante, come quando valorizzò elementi del livello di Kouamé e Varnier. Sabato il Citta va a Terni, in casa delle Fere che non vivono un momento felice: ne hanno presi tre dal Perugia nel sentitissimo derby umbro e la società è in vendita per i guai giudiziari che vive patron Bandecchi. Insomma, se al Liberati il Citta dovesse replicare il colpo di Pisa, potremmo vederne ancora delle belle da qui a fine campionato, per un nuovo miracolo Cittadella. LEGGI TUTTO

  • in

    Cittadella: la favola sta finendo?

    TORINO – Il 4 dicembre scorso, il Cittadella viveva uno dei momenti più alti della sua storia: i veneti vincevano a Marassi in casa della corazzata Genoa, uscendo fra gli applausi del pubblico di casa. Un risultato che poteva dare una bella carica per il rush finale del girone d’andata. E invece, nelle successive quattro uscite, i granata hanno rimediato solo sconfitte, precipitando al penultimo posto, evocando una domanda: la favola del Cittadella sta finendo? Il quesito va posto perché siamo molto lontani dai risultati lusinghieri degli ultimi anni e i veneti potrebbero davvero essere alla fine di un ciclo, anche se dopo la sosta potrebbero ancora iniziare tutto un altro campionato, anche perché la classifica dice che nulla è compromesso. Tuttavia, siamo lontani da quel Cittadella che per cinque stagioni di fila si qualificò per i playoff, arrivando, nel 2019 e nel 2021, a giocarsi due finali, mancando la A per un soffio, sconfitto da altre venete, Verona e Venezia. Poi, cos’è successo? Va ricordato che già nella passata annata il Cittadella mancò i playoff, anche se la squadra mai finì in difficoltà come nell’ultimo mese. Qualcuno spiegò la cosa per l’assenza di Roberto Venturato in panchina, l’uomo dei playoff, rilevato dal suo ex vice, Edoardo Gorini, in sella anche in questa stagione. In realtà, quando si parla di Cittadella, si deve considerare l’intero modello societario, che costituisce un unicum: budget ridotto, da anni il più basso di tutta la B, squadra fondata su felici scommesse sul mercato, da sempre condotto in maniera esemplare dallo storico dg, Stefano Marchetti, l’autentico motore societario che a questa sessione potrebbe fare una mini rivoluzione. Nella passata annata,  i playoff non arrivarono anche per le tante indisponibilità in attacco. Pesò, soprattutto, lo stop per doping del nigeriano Okwonkwo, che stava facendo un’ottima stagione. E le tante defezioni in avanti sono il tema anche di questa stagione. Su tutte quella di Enrico Baldini che nel maggio 2021, in semifinale playoff, estromise il Monza di Berlusconi e Galliani segnando una tripletta. Ma una caduta come quella dell’ultimo mese non si spiega solo con le assenze in attacco. Probabilmente di mezzo c’è il livello più alto che ha raggiunto il campionato. Oggi la B vale 500 milioni, cifra superiore a tutti i tornei europei di secondo livello, a parte quello inglese, che è di un’altra categoria. La concorrenza che c’è in questa annata, con almeno 12 squadre che in estate, più o meno apertamente, puntavano alla A, si riverbera  sul rendimento del Cittadella povero ma bello che su certe cifre non può e non vuole competere. Nonostante la caduta verticale, Gorini non rischierebbe la panchina, va ricordato che il Cittadella non cambia allenatore a stagione in corso dal 1996, un unicum anche in questo. E comunque, la squadra alla ripresa ha tutto il tempo per cambiare registro. Anche perché le individualità di spicco, non mancano. Tre, su tutte. In avanti i gol, già 5, li sta facendo il trequartista Mirko Antonucci, 23 anni, prelevato dalla Roma nell’estate 2021 per 200mila euro (ora vale 1.5 milioni): è suo il gol della storica vittoria di Genova, ragazzo dotato di mezzi tecnici enormi, definitivamente sbocciato nella stagione più dura, piace a diversi club di A. E in porta, si conferma come uno dei migliori interpreti della categoria l’albanese Elhan Kastrati, 25 anni, grazie al Cittadella è arrivato  in nazionale, altra grande intuizione di Marchetti che lo prese a zero euro dopo l’estromissione del Trapani, ora vale 1.4 milioni (ma va in scadenza a giugno). Ma attenzione al terzino destro (ma anche sinistro) Tommaso Cassandro, 22 anni, 1 gol in stagione, scuola Bologna, in estate valeva 200mila euro, ora 5 volte tanto e la A bussa per lui (lo vuole il Lecce, il Cittadella dovrebbe sostituirlo col ritorno di Salvi dal Palermo, è in arrivo anche Crociata dal Sudtirol per la mediana). Riuscirà il Cittadella alla ripresa a invertire la rotta? Quel che è certo è che tanti fanno il tifo per la favola granata, non solo i loro tifosi, ma tutti quelli che apprezzano un modo diverso di fare calcio: con acume, prima che coi soldi. LEGGI TUTTO

  • in

    Perugia: la rincorsa salvezza ricordando Curi

    TORINO – L’11ª giornata di Serie B che ha visto andare il Frosinone in testa da solo a +4 sul 3° posto, si chiude oggi col posticipo Perugia-Cittadella, fischio d’inizio alle 16.15. Negli umbri, il ritorno in panchina di Fabrizio Castori, ha riportato speranza, nonostante la squadra sia ultima con soli 7 punti, a -3 dalla zona playout. Il tecnico marchigiano, che aveva iniziato la stagione, ha subito archiviato la pessima parentesi sotto la guida di Silvio Baldini (tre uscite e tre ko, prima che si dimettesse) grazie alla vittoria, al suo secondo esordio, in casa della Reggina. Successo che dimostra come la squadra abbia delle potenzialità, i valori non sono molto dissimili da quelli del Perugia della passata stagione che, sotto la guida di Massimiliano Alvini (ora in A alla Cremonese), raggiunse a sorpresa i playoff. Tuttavia quest’anno la concorrenza è più feroce, basta guardare quante illustri piazze stazionano in coda alla classifica. Negli umbri sempre ai margini della rosa  i senatori Angella e Rosi, out anche Matos e Furlan, oltre allo squalificato Santoro.
    Perugia ricorda Renato Curi
    Oggi, al 5’ del secondo tempo della partita, si ricorderà la scomparsa di Renato Curi che proprio 45 anni fa, il 30 ottobre 1977, si accasciava durante la sfida con la Juventus. E sempre oggi, nello stadio di Perugia a lui dedicato, completati i lavori di restyling, riapre il settore della Gradinata Nord. Dall’altra parte ci sarà un Cittadella a quota 11 punti, in zona calda. La squadra di Gorini è reduce da tre pari di fila e si annuncia con un atteggiamento spavaldo: cercherà subito il gol per poter poi giocare di rimessa, provando a sopperire alle pesanti assenze (Asencio, Baldini, Embalo, Felicioli e lo squalificato Branca).
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Parma-Cittadella, piace la “X o Goal”

    Vietato accontantarsi. Il Parma, allontanatosi dalla zona retrocessione, deve puntare ad un filotto di vittorie per sperare di avvicinarsi alla zona playoff. Il prossimo step è contro… un habituè dei playoff, il Cittadella di Gorini, reduce dalla clamorosa sconfitta per 2-1 col Monza (gol decisivo incassato in doppia superiorità numerica).
    Fai ora i tuoi pronostici!
    Statistiche in evidenza
    I ducali hanno pareggiato più di tutti in questo campionato cadetto, 13 volte. Dei veneti sorprende l’attitudine a non arrendersi mai: l’ultimo ko lontano dal Tombolato risale al 28 ottobre, 0-1 a Monza. Evidentemente, una bestia nera. Altro dato da mettere in evidenza. Insieme al Pisa, il “Citta” è la squadra che fa registrare il maggior numero di gare chiuse senza subìre gol in campionato: finora 12. Un monito dunque per Vazquez e compagni, che nelle ultime tre gare giocate sono sempre passati in vantaggio finendo tuttavia per vincere solo contro la Spal. Per le quote parte favorito il Parma di Iachini ma di questo Cittadella non c’è da fidarsi. La scelta? Multichance “X o Goal”. LEGGI TUTTO

  • in

    Show in vista in Cittadella-Cosenza

    Serie B, recupero della 19ª giornata di campionato. Allo stadio “Pier Cesare Tombolato” il Cittadella ospita un Cosenza che ha fatto registrare due pareggi e sette sconfitte nelle ultime 9 gare.
    Fai ora i tuoi pronostici!
    I granata partono favoriti
    Gli uomini di Gorini invece nelle ultime nove gare hanno collezionato quattro successi e cinque pareggi, l’ultimo dei quali pirotecnico contro il Vicenza (3-3). Sulla carta è match da “1”, da tener presente poi che il Cosenza da 10 turni non colleziona la somma gol 3. Detto ciò è lecito provare la “combo” che lega il successo del Cittadella all’Over 2,5 (la “prudente” 1X+Multigol 2-4 può essere un’alternativa). LEGGI TUTTO