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    Frosinone Grosso e bello

    TORINO – Benvenuti a Frosinone, dove il calcio va che è una bellezza. La prima squadra comanda la B assieme al Genoa, ma anche nel campionato Primavera 1 i giovani del club ciociaro sono in testa assieme a Juve e Roma. Per non parlare del pubblico. Sabato, per il big match Frosinone-Bari, c’erano 11.239 spettatori, numeri stratosferici per una città di 46mila abitanti. E alla base di questo exploit, è l’ora di dare tanti meriti a Fabio Grosso. L’eroe del Mondiale 2006, spesso è stato discusso come allenatore, prima di sbarcare a Frosinone nel marzo 2021 (voluto dal dg Angelozzi, già suo mentore quando era giocatore), si facevano notare i tre esoneri di fila collezionati in precedenza. Nella passata stagione disponeva di una buona squadra che perse il piazzamento playoff all’ultima giornata. A quel punto, un’altra società avrebbe potuto dargli il benservito. Non il Frosinone di Stirpe che ha ancora scommesso su di lui, non affidandogli però un compito semplice. Perché in estate la società ha rivoltato l’organico come un calzino e la squadra è stata rifatta prendendo i migliori giovani che si possono schierare in B sommati, negli ultimi giorni di trattative, al elementi esperti e di categoria. Chissà che problemi d’amalgama ci saranno, si pensava. Nessuno, in realtà. Grosso in ogni partita parte con un undici dove i sopravvissuti della passata annata sono due, massimo tre. Ma la squadra gioca a memoria come se stesse insieme da diverse stagioni. Prendiamo la formazione schierata nell’ultimo successo sul Bari. In porta Turati, in prestito dal Sassuolo, assieme a Caprile (Bari) il miglior 2001 italiano fra i pali. Difesa a 4 col giovane Monterisi prestito del Lecce, da cui è arrivato anche l’infinito Lucioni, al centro della difesa assieme a Ravanelli, prelevato dalla Cremonese, dove era finito ai margini ma che in B sa farsi sentire, a sinistra Cotali, rilevato nella ripresa da Frabotta (che sta tornando ai livelli di quando s’impose alla Juve). Mediata a tre: l’unico superstite della vecchia guardia, Rohden, con Mazzitelli giunto dal Monza e un indiavolato Kone, prestito del Toro (che farà bene a riprendersi a fine stagione, ora è pronto per la A). In attacco, la falsa ala Garritano, il centravanti Moro (altro prestito, come Ciervo, dal Sassuolo) e il folletto Caso (troppo frettolosamente ceduto dal Genoa, il Frosinone ha fatto un affarone con lui). Partita risolta nel recupero da un grande gol di testa (sembrava quello celeberrimo di Hateley) del subentrato Borrelli, giunto a Frosinone nell’ultimo giorno di mercato in prestito con obbligo di riscatto dal Pescara. E questo 1° posto del Frosinone si spiega anche così, con quei tre centravanti giovani di cui dispone Grosso: oltre a Moro e Borrelli, c’è pure Mulattieri (prestito dall’Inter), che è già a 3 gol (a quota 2 gli altri 2). Insomma, i ciociari non dispongono del bomber esperto da doppia cifra. Ma i tre messi insieme, sapientemente alternati da Grosso, possono superare le 20 reti a fine stagione. Anche perché questo Frosinone non è una squadra che specula, ma che gioca divertendosi e divertendo, tant’è che è incapace di pareggiare: i 21 punti fin qui raccolti sono frutto di 7 vittorie e 3 sconfitte (e su tutti i ko, ci sarebbe molto da ridire). Insomma, Grosso sta facendo un lavoro egregio. In questa B dove gli altri Campioni del Mondo (inzaghi, Cannavaro, Fabregas e Buffon) vivono difficoltà assortite, lui guarda tutti dall’alto. E questo Frosinone potrebbe anche reggere fino alla fine e riprendersi quella A lasciata nel 2019, senza dimenticarsi che l’obiettivo stagionale era quello di un campionato senza patemi. Per riuscirci, servirà l’ultimo salto di qualità, evitare il problema manifestatosi nella scorsa stagione, i punti persi con le “piccole”. Perché sì, un anno fa il piazzamento playoff sfumò solo all’ultima partita. Ma durante la stagione il Frosinone di Grosso aveva raccolto, ad esempio, solo 4 punti contro Crotone e Pordenone, squadre già virtualmente retrocesse dopo poche giornate. In questo senso, la sfida di sabato a Cosenza, in casa di una squadra che perde da tre gare di fila nelle quali ha incassato 10 gol, può essere il momento della verità, l’ultimo tassello che manca per diventare a tutti gli effetti uno squadrone. Anche perché numericamente, il Frosinone lo è già. I playoff l’anno scorso sfumarono anche perché la rosa era meno assortita dell’attuale. In questa stagione invece, Grosso per ogni partita ha l’imbarazzo della scelta su diversi ruoli. E anche questo, a conti fatti, avrà un peso. LEGGI TUTTO

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    Stasera Grosso cerca il 1° posto

    TORINO – La 9ª giornata di Serie B si apre stasera alle 20.30 con l’anticipo Venezia-Frosinone. I ciociari di Grosso, in caso di vittoria, passerebbero almeno una notte in testa, visto che sono a -3 dalle prime della classe, Reggina e Bari. L’eroe del Mondiale 2006 sta facendo un gran lavoro col Frosinone, dopo essere stato per anni bersaglio della critica (prima di approdare al Frosinone nel marzo 2021, aveva collezionato tre esoneri di fila). A ogni partita, Grosso schiera una squadra dove i giocatori della passata stagione non sono più di un paio, tre al massimo, visto che la rosa del Frosinone è stata rivoltata come un calzino in estate, con la definitiva scomparsa del nucleo storico, iniziata la stagione precedente, e l’arrivo di tanti giovani interessanti, forse i migliori della B. Eppure pare di vedere una squadra che gioca insieme da una vita, non da pochi mesi. Ma attenzione, l’ottima classifica è stata costruita essenzialmente in casa, allo Stirpe il Frosinone ha sempre vinto (4 successi) mentre in trasferta ha raccolto la vittoria di Modena all’esordio, e poi ha perso a Benevento (partita segnata dalla pessima direzione di Pairetto), Cittadella e Parma (ko piuttosto ingiusto). E a questo si attacca il Venezia, una delle grandi delusioni di questo inizio di stagione (oggi disputerebbe il playout col Palermo). La squadra di Javorcic, due turni fa, sembrava aver svoltato col roboante 4-1 di Cagliari, con la gara capovolta grazie all’ingresso del russo Cheryshev (2 gol e 1 assist nella mezz’ora finale). Ma poi, nell’uscita successiva, s’è arreso in casa al Bari, magari nel finale i lagunari avrebbero meritato il pari, ma certi limiti della squadra, ancora parecchio da assemblare, sono venuti tutti a galla, mentre la piazza non ha ancora digerito la retrocessione dalla A e non dà quella spinta che servirebbe per la riscossa. In caso di altro risultato negativo, Javorcic potrebbe rischiare qualcosa, la società s’era già guardata in giro prima dell’exploit di Cagliari. Nel Venezia un rientro importante, Crnigoj. Nel Frosinone, out Insigne, Lulic e Oyono. Da capire se nei veneti l’asso Cheryshev possa essere schierato dall’inizio. Nei ciociari, solito ballottaggio per il posto da centravanti fra Moro e Mulattieri.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Brescia-Bari: chi è da A?

    TORINO – Dopo l’anticipo Cosenza-Como (3-1), la 7ª giornata entra oggi nel vivo con le tradizionali 7 partite delle 14 più una gara alle 16.15, Perugia-Pisa. Il clou è Bari-Brescia: i pugliesi di Mignani, gli unici ancora imbattuti, con 3 punti acciufferebbero i lombardi, in vetta con la Reggina. E in caso di vittoria, il Bari non potrebbe più viaggiare a fari spenti. Squadra solida, quasi identica a quella che ha guadagnato la promozione dalla C, in avanti già 8 gol del duo Cheddira-Antenucci (5+3), miglior coppia della B, con l’italo-marocchino che va a segno da 5 partite di fila, fresco di debutto nel Marocco che potrebbe portarlo ai Mondiali (sarebbe l’unico italiano presente, visto che è nato a Loreto). Bari che, tuttavia, non ha ancora vinto in casa (al San Nicola ci hanno già pareggiato Palermo e Spal) ma che prima della sosta è andata a vincere in casa della (presunta) corazzata Cagliari. Discorso analogo per il Brescia di Clotet, che pratica un calcio verticale, molto simile a quello del Bari e con lo stesso modulo, il 4-3-1-2. Il tecnico spagnolo continua a parlare di salvezza, viste le vicissitudini societarie di Cellino e la rosa ridotta all’osso. Ma se dovesse tornare dal San Nicola con un risultato positivo, non potrebbe più nascondersi, anche perché la squadra non è molto dissimile (ma con meno ricambi) da quella che nella passata stagione, con Inzaghi prima e Corini dopo, chiuse al 5° posto e si fermò in semifinale playoff. E a proposito di Inzaghi, Pippo e la sua Reggina capolista hanno una rognosa trasferta a Modena, squadra che ha vinto una partita e ne ha perse cinque. La società ha rinnovato la fiducia al tecnico Tesser ma è chiaro che non possono più fallire, in settimana dagli svincolati è stato pescato il mediano Andrea Poli (300 gare in A) ma ci vorranno almeno due settimane prima di vederlo in campo. Comunque per la Reggina che ha il miglior attacco (14 gol) e la difesa meno perforata (-2), non sarà un test semplice: il Modena ha giocato discrete partite finora, tant’è che gli scommettitori pagano la vittoria emiliana meno di quella calabrese. Reggina con oltre duemila tifosi al seguito. Altra sfida di cartello è Parma-Frosinone, Pecchia contro Grosso, due allenatori da tenere d’occhio. Gli emiliani prima della sosta avevano vinto e convinto sbancando Ascoli 3-1. In avanti, Inglese timbra con regolarità e si è messo alle spalle un lungo periodo buio. In più, è andato in gol anche Tutino (che due stagioni fa con le sue reti portò la Salernitana in A). Il Frosinone invece, a -3 dalla vetta, prima dello stop aveva messo sotto il Palermo. Grosso sta coltivando al meglio igiovani più promettenti della B e presto si faranno sentire anche i veterani (Mazzitelli, Sampirisi, Frabotta, Insigne) giunti negli ultimi giorni di mercato per dare spessore a un gruppo che potrebbe essere la rivelazione della B. E comunque, complimenti a Grosso per come ha saputo amalgamare rapidamente i suoi: della squadra della passata stagione sono rimasti non più di 2-3 titolari, eppure giocano come se fossero insieme da anni. L’altra presunta corazzata, il Genoa, a -4 dalla vetta, è di scena in casa Spal. Gara non semplice per i rossoblù che non hanno ancora messo in mostra tutto il loro potenziale, contro i ferraresi di Venturato in serie positiva da 5 giornate e che in casa hanno già battuto l’altra grande favorita per la A, il Cagliari. Nei rossoblù il tecnico Blessin invita a non sottovalutare gli avversari e chiede la svolta, dopo che la società ha invitato lui e la squadra a dimostrare di essere i più forti della B. Avrà in avanti un Gudmundsson in più, all’islandese è stata ridotta la squalifica, la sua vivacità potrebbe essere preziosa. Il Cagliari invece, riceve il Venezia, sfida delicatissima per entrambe: Liverani, se non svolta, rischia di perdere il treno per la A, Javorcic, se perde, potrebbe anche essere esonerato, visto che il Venezia ha solo 5 punti. E non sarà semplice neanche per il Palermo che riceve il Sudtirol, chi l’avrebbe detto, hanno gli stessi punti in classifica, 7. Corini, reduce da 5 giorni di ritiro con la squadra a Manchester, nella casa del City proprietario dei siciliani, o cambia marcia o la B che conta scappa via, visto che i siciliani sono già a 8 punti dalla zona A. Interessante anche Cittadella-Ternana, per verificare le ambizioni di entrambe: i veneti, con una vittoria, scavalcano gli umbri e potrebbero entrare in zona playoff, dove staziona la Ternana, reduce da due vittorie di fila pesanti (colpo a Parma e derby umbro sul Perugia), chissà, potrebbe esserci anche la squadra di Lucarelli per i posti che contano. Perugia-Pisa è da brividi. Negli umbri, solo 4 punti, esordisce in panchina Silvio Baldini che ha rilevato Fabrizio Castori: non farà grandi rivoluzioni tattiche, trasformando il 3-5-2 del predecessore in 3-4-1-2, avanzando Luperini sulla trequarti. Però l’ex tecnico del Palermo chiede di provarci, addirittura anche per la A. Di fronte ci sarà il Pisa, ultimo con 2 punti, tornato dopo tre mesi nelle mani di Luca D’Angelo, chiamato ad archiviare l’infelice parentesi con Rolando Maran. D’Angelo potrebbe schierare il Pisa con un inedito 4-2-3-1 con Gliozzi di punta supportato da Morutan, Mastinu e Tramoni. Domani chiuderà il turno Benevento-Ascoli, nei campani Cannavaro farà il suo esordio italiano in panchina. LEGGI TUTTO

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    B Mondiale con Cannavaro, Inzaghi e Grosso

    TORINO – Oggi alle 17 il Benevento presenta Fabio Cannavaro, il nuovo allenatore che rileva Fabio Caserta. L’ex difensore, Pallone d’Oro 2006, ha firmato un biennale da un milione complessivo. Così, s’infoltisce in Serie B la pattuglia degli ex azzurri Campioni del Mondo 2006 che siedono in panchina. E che stanno facendo grandi cose. Pippo Inzaghi, a sorpresa è in testa alla B con la Reggina. Nonostante una stagione iniziata in ritardo e fra mille difficoltà per i problemi ereditati dalla precedente proprietà, Superpippo è in vetta assieme al Brescia di Clotet, con 15 punti raccolti sui 18 disponibili, mettendosi alle spalle, almeno per ora, le grandi favorite della vigilia come Genoa, Cagliari e Parma che anche per Inzaghi restano in pole position per la A, “a meno che non si suicidino…”, ha avvertito di recente. Superpippo che ha firmato fino al 2025 (per un milione complessivo) coi calabresi, proprio perché il progetto-promozione è sui tre anni. Ma sullo Stretto, dopo una partenza così, s’inizia a sognare già per questa stagione. L’altro uomo-Mondiale è Fabio Grosso, colui che nel 2006 nella finale con la Francia trasformò il rigore che ci fece alzare la coppa. Giunto a Frosinone nella primavera del 2021 (dopo aver raccolto tre esoneri di fila) per sostituire Alessandro Nesta, era accompagnato da un certo scetticismo. Nella passata stagione, con una squadra competitiva, aveva perso all’ultima giornata il piazzamento playoff, beffato da un Perugia sulla carta meno attrezzato. Dunque per questa annata, in Ciociaria non era vista di buon occhio la sua conferma in panchina. Inoltre, la squadra è stata rivoltata come un calzino: non sono più di 2-3 i titolari della passata stagione, largo spazio a giovani promettenti a cui negli ultimi giorni di mercato sono stati aggiunti elementi esperti e di categoria. Non era semplice assemblare il tutto con rapidità ma Grosso ce la sta facendo, visto che il suo Frosinone è a -3 dalla vetta e si candida per una stagione importante che riscatti la beffa finale della scorsa annata. Infine, per restare in tema Mondiale 2006, non va dimenticato che in campo, nonostante siano passati 16 anni, c’è ancora un giocatore di quella trionfale spedizione: l’eterno portiere Gigi Buffon, 44 anni, che si è legato al Parma fino al 2024. Super Gigi, per qualche problema fisico ereditato della passata stagione, è sceso in campo solo nelle ultime due giornate (prima era stato ben sostituito dall’ottimo Chichizola), nelle quali il Parma ha raccolto una sconfitta (in casa con la Ternana) e una vittoria (ad Ascoli).Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Serie B: perché Frosinone e Cosenza sono prime

    TORINO – Sorpresa, dopo due giornate a comandare la B non ci sono gli squadroni che ci si aspettava (Genoa, Cagliari e Parma). Ma Frosinone e Cosenza, le uniche a punteggio pieno, non proprio due squadre che partivano in prima fila, soprattutto i calabresi. Certo, dopo soli due turni non si possono tirare le prime somme. Ma dare merito a due club che da quasi due mesi stanno lavorando in maniera eccellente, sì. Il Frosinone di Grosso l’avevamo lasciato all’ultima giornata dello scorso campionato con quella qualificazione playoff sfumata all’ultima curva, per il ko interno col Pisa. Al mercato la squadra è stata rifondata, non solo per le partenze dei gioielli Gatti e Zerbin, che a giugno Mancini ha fatto debuttare in Nazionale. Tutta la rosa è stata rivoluzionata e ringiovanita, visto che sono partiti anche elementi non secondari come Ricci (in Turchia da Pirlo), Canotto, Zampano, Novakovich e Cicerelli. Al loro posto, un pugno di giovani della serie saranno famosi. Vedere i marcatori del 3-0 al Brescia di ieri: 1° gol in B di Luca Moro, già bomber del Catania in C, proprietà Sassuolo, arrivato in prestito dagli emiliani nell’ambito di una maxi-operazione che ha portato anche il portiere Turati (nel ruolo, sarebbe il miglior 2001 in Italia ma Caprile del Bari può spodestarlo) e l’ala Ciervo (2002). Secondo gol (chicca da vedere e rivedere) del trequartista Giuseppe Caso, 24 anni, acquistato per un milione circa dal Genoa (che starà iniziando a rodersi le mani, meritava un posto da titolare anche nella squadra di Blessin, tant’è che in primavera era stato convocato da Mancini in una stage in azzurro: errore marchiano della dirigenza rossoblù). Terza rete di Samuele Mulattieri, 21 anni, scuola Inter, già promettente nella passata stagione a Crotone, poi frenata da un infortunio e dalla stagione no dei calabresi. E prima, da giovanissimo nel Volendam, B olandese, aveva segnato 18 reti. Insomma, il calcio italiano sentitamente ringrazia, perché in Ciociaria si sta costruendo il futuro del calcio tricolore, per non parlare di altri elementi molto promettenti come Boloca e Kone. E un bravo bisogna dirlo anche a Grosso, discusso, ancor prima per quella mancata qualificazione playoff, per i tre esoneri di fila che aveva collezionato, adesso c’è molto di suo nell’exploit di un Frosinone che andrà tenuto d’occhio, tanto più che dal mercato stanno arrivando due esuberi del Monza, Mazzitelli e Sampirisi che daranno quel tocco d’esperienza che manca e chissà, portare (almeno) a quei spareggi promozione sfuggiti beffardamente a maggio.Diverso il discorso per l’altra capolista, il Cosenza, che a maggio ha mantenuto la categoria ai playout. Su di loro c’era un certo scetticismo, basta vedere come sono quotati dagli scommettitori. Ma già nei test estivi la squadra prometteva bene, col Benevento battuto in amichevole e poi a domicilio nell’esordio in campionato. Ieri, la vittoria in rimonta sul Modena, grazie a una grande ripresa dove sono andati a segno due centrocampisti: Aldo Florenzi, classe 2002, scuola Chievo ma al Cosenza dal 2019, già in bella evidenza nella passata stagione, al 1° gol in B e Marco Brescianini, 22 anni, giunto da poco in prestito dal Milan, già in B con Entella e Monza (l’anno scorso, nel pletorico organico brianzolo, faticava a trovare spazio, ma il giocatore c’è tutto). E va dato merito anche al tecnico Davide Dionigi, accolto freddamente a Cosenza (dopo la rottura con Bisoli), per i suoi trascorsi da giocatore per altre squadre calabresi ma che prima dell’esonero a Brescia aveva raccolto una salvezza miracolosa ad Ascoli. E si possono spendere buone parole anche per patron Guarascio, troppo spesso bistrattato: ha portato il Cosenza in B nel 2018 e con mezzi ridotti riesce sempre a mantenere la categoria. Prima di criticarlo, bisognerebbe ricordare che in primavera s’è salvato ai playout sconfiggendo il Vicenza di Renzo Rosso, uno che sicuramente ha molte più risorse di lui. LEGGI TUTTO

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    Ufficiale: Julia Grosso rinnova con la Juve Women fino al 2024

    TORINO – Arrivata lo scorso dicembre dal Tss Rovers per rinforzare il centrocampo a disposizione di Joe Montemurro in vista della Supercoppa Italiana poi vinta contro il Milan, Julio Angela Grosso, di origine italiana ma nata a Vancouver il 29 agosto di quasi 22 anni fa e campionessa olimpica a Tokyo2020 con la nazionale canadese, resterà alla Juventus Women per le prossime due stagioni: è ufficiale infatti il rinnovo del contratto fino al 30 giugno 2024.
    Julio Grosso rinnova: il comunicato della Juve Women
    “Sono bastati pochissimi mesi per capire che il legame tra Julia Grosso e le Juventus Women fosse un legame vincente. Arrivata a dicembre 2021, la centrocampista canadese firma con le bianconere fino al 2024! Una medaglia d’oro al collo e numeri importanti negli Stati Uniti. Si era presentata così Julia, fresca vincitrice delle Olimpiadi con il suo Canada, con tanto di rigore decisivo trasformato in finale a confermarne la personalità, oltre alle doti tecniche e fisiche. Doti ammirate anche in bianconero, dove ha saputo affermarsi con pazienza e semplicità, confermando in campo tutte le aspettative. Le sue prestazioni in questi mesi sono state sempre di alto livello. Anche nei momenti più difficili, perché la posta in palio si faceva sempre più alta e il margine di errore si assottigliava, lei ha saputo mantenere calma e lucidità, diventando un elemento importantissimo per Mister Montemurro: in Italia come in Europa. In un reparto ricco di qualità, e nel momento della stagione in cui i palloni si fanno più pesanti, è diventata in poco tempo una sicurezza, lavorando sempre per la squadra. I presupposti per una grande storia, insomma, ci sono tutti. E siamo prontissimi a viverla! Congratulazioni, Julia! È solo l’inizio!”, scrive il club bianconero sul proprio sito ufficiale.
    Guarda la galleryJuve Women: ecco Julia Grosso, campionessa olimpica con il Canada LEGGI TUTTO

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    Grosso-Sion, è finita: l'esonero è ufficiale

    SION (Svizzera) – La sconfitta contro il Lugano, seconda consecutiva, e l’ultimo posto in classifica in Super League (22 punti con appena 4 vittorie) sono stati fatali per il futuro di Fabio Grosso sulla panchina del Sion. Lo scarso rendimento della squadra avrebbe generato un clima di malcontento all’interno della della famiglia della società con quest’ultima che aspetterà lunedì prima di cercare un nuovo allenatore. Contro il Losanna infatti il club svizzero ha comunicato che andrà in panchina “un professionista interno” senza farne il nome. LEGGI TUTTO