Ternana: il miracolo salvezza è possibile
TORINO – A inizio stagione, erano tanti gli addetti ai lavori che consideravano la Ternana una delle squadre più a rischio retrocessione in C. Ma dopo l’ultimo turno, la 33ª giornata, le Fare umbre per la prima volta sono sbarcate in zona salvezza, grazie alla sorprendente vittorie di Cremona, con una delle favorite per la Serie A piegata al 96’ dalla rete di Distefano, ribaltando una partita che era stata aperta dalla rete dei lombardi di Tsadjout, subito impattata dal gol di Favilli. Insomma, se la Ternana riuscisse a salvarsi senza neanche passare dai playout, sarebbe un autentico miracolo sportivo, o qualcosa di molto simile. Basta rivedere quel che successe la scorsa estate. Col passaggio di proprietà da Bandecchi a Guida, addio definitivo ai sogni di gloria. C’erano da mettere a posto i conti e da sforbiciare un monte ingaggi oggettivamente troppo oneroso. E così tutta l’argenteria lasciava la Ternana: Partipilo, Palumbo, Martella, Donnarumma, Pettinari, Di Tacchio, Paghera, fino alle partenze a gennaio di Diakité e Corrado. La ripartenza era affidata ai giovani, cercando di azzeccare quelli giusti e sperando che potesse bastare. Ma la vera svolta è arrivata quando la squadra è stata presa in mano da Roberto Breda, uno degli allenatori più sottovalutati d’Italia. Basta guardare il campionato che sta facendo l’Ascoli, terzultimo – cioè in zona retrocessione – e all’inseguimento di una salvezza complicata. Eppure, poco più di un anno fa, Breda rilevava i marchigiani da Bucchi e li conduceva a una salvezza tranquilla, accarezzando perfino un piazzamento ai playoff. Ma non bastò, l’Ascoli decise di scommettere su William Viali e in questa stagione è al terzo allenatore stagionale, visto che prima di Carrera era toccato a Castori. Saggio quindi patron Guida quando il 6 novembre scorso affidava la Ternana a Breda, il suo è stato un ritorno sulla panchina delle Fere a distanza di 7 anni. Magari, conoscere la piazza, lo ha aiutato a fare bene. Ma quando subentrava, trovava una squadra che con Cristiano Lucarelli – di fatto a inizio stagione confermato senza convinzione, solo perché aveva un contratto in essere – viaggiava alla media di mezzo punto a partita spaccato (6 in 12 uscite). Nelle 21 giornate in cui è andato in panchina, Breda ha messo insieme 30 punti, significa che sotto la sua guida la Ternana sta viaggiando alla media di 1.46 punti a partita: in rapporto all’organico a disposizione, è qualcosa di enorme, pensando anche alla complicata situazione di partenza, quando praticamente tutti confermavano le indicazioni di inizio stagione e consideravano la Ternana sempre più destinata alla discesa in C. Con Breda, era già arrivata la prestigiosa vittoria di Palermo (2-3 il 27 febbraio) ma quella di sabato scorso allo Zini è stata un autentico capolavoro, non va dimenticato che la Cremonese, seppur in flessione negli ultimi tempi, ha di gran lunga la difesa meno battuta della B e la Ternana è stata capace di perforarla due volte a casa sua. Ma ora, come ha detto patron Guida dopo il trionfo dello Zini, bisogna continuare così. A partire da sabato, quando le Fere umbre saranno di scena di nuovo in trasferta, al Rigamonti di quel Brescia che deve difendere il piazzamento playoff (è settimo), con diverse squadre che possono insidiarglielo. Ma dopo il successo di sabato scorso, che avrà portato molta autostima ai ragazzi di Breda, tutto è possibile. Basta guardare la partita che ha fatto a Cremona il portiere Tommaso Vitale, 24 anni, praticamente impeccabile (soprattutto nelle uscite), nonostante fosse alla prima presenza stagionale. Rilevava l’infortunato Iannarilli, la cui stagione è già finita, uno degli ultimi rimasti del nucleo storico, già protagonista a Terni ai tempi della promozione dalla C. Vitale non l’ha fatto assolutamente rimpiangere, come tutti gli altri ragazzi terribili che sta svezzando Breda, riuscendo a far quasi dimenticare i nomi importanti per la B che hanno lasciato il club nelle ultime due sessioni di mercato. LEGGI TUTTO