Luis Hasa, classe 2004, professione trequartista con la passione per il gol. Diciotto anni ma con l’esperienza di un veterano, almeno considerando le sue tre stagioni nella Primavera bianconera ma anche la trafila in Nazionale fino all’Under 19 di mister Alberto Bollini. E proprio in azzurro il talento di origini albanesi arriva da una doppietta segnata mercoledì nell’amichevole vinta 3-0 a Firenze contro l’Ungheria. Luis è nativo di Sora, in provincia di Frosinone, ma è cresciuto ad Asti. Arrivato a Torino ad appena otto anni, oggi Hasa è un autentico punto di riferimento nell’Under 19 di Paolo Montero così come in quella azzurra.Sullo stesso argomentoHasa trascina l’Italia Under 19, doppietta contro l’UngheriaItalia
In questo inizio di stagione ha messo insieme 16 presenze tra campionato Primavera e Youth League, realizzando 6 reti e 2 assist. Il ragazzo sta facendo pesare in campo la sua leadership, i suoi gol e la sua duttilità: Hasa è infatti in grado di occupare ogni posizione dalla metà campo in su, da destra a sinistra e a ridosso delle punte. E’ un centrocampista offensivo con tecnica e physique du rôle da fantasista. Un destro dall’estro balcanico e dal gol facile.”Mi trovo bene a giocare in avanti. In attacco, magari esterno alto a sinistra o comunque in zona offensiva e vicino alla porta” confessa il 18enne.
Da Asti alla Juventus e all’Under 19 azzurra. Ci racconta le sue origini?
«Sono cresciuto calcisticamente ad Asti e sono di origini albanesi. Sono partito giocando con la squadra del mio paese (il San Domenico Savio, ndr). A 8 anni mi prese la Juve con cui ho fatto tutte le giovanili fino ad arrivare alla Primavera».
Con l’Under 19 azzurra la speranza è quella di andare all’Europeo come migliore terza. Cosa pensa il gruppo?
«Che meritiamo di andarci e quindi ci speriamo. Siamo davvero un bel collettivo, mister Bollini mi sta aiutando molto. Sono uno che si arrabbia facilmente quando sbaglia qualcosa o il gol non arriva. Il mister mi ha sempre detto di stare tranquillo e che la rete sarebbe arrivata. E in effetti ha avuto ragione. Spero di continuare così e di migliorare ancora. Far parte dell’Under 19 dell’Italia per me rappresenta un grande punto di orgoglio, non è una cosa che capita a tutti. Sono molto contento di dove sono arrivato ma non voglio fermarmi. La Nazionale maggiore è un mio obiettivo ma è ancora presto per pensarci».
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Cosa sta imparando invece da Montero, nella Primavera bianconera?
«Personalmente mi trovo molto bene con il mister, ci sta facendo crescere tanto come singoli e come gruppo. Quando le cose vanno bene non ha nulla da dirmi. Quando sono in un periodo un po’ difficile, invece, Montero mi rassicura e mi dà consigli preziosi. Con l’a Primavera quest’anno stiamo andando abbastanza forte. Puntiamo ad arrivare alle fasi finali del campionato e della Youth League».
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A chi si ispira nel suo ruolo, pensando agli idoli di sempre?
«Un giocatore che ammiro davvero tanto è Luka Modric. Mi piace il suo modo di stare in campo, la sua tecnica e la sua intelligenza tattica».
Com’è Luis Hasa fuori dal campo?
«Come un ragazzo normale. Mi piace trascorrere il tempo a casa con la mia famiglia quando non esco con gli amici e mi diverto con loro. Oltre al calcio, credo sia importante avere momenti di svago».
Con l’Ungheria ha mimato il gesto della telefonata festeggiando il secondo gol. Come nasce questa esultanza?
«Un po’ così, anche per imitare i grandi. Il riferimento è a una chiamata da parte di una persona a cui non ho risposto. E per questo sono stato sgridato, diciamo… A quel punto ho promesso che se avessi segnato avrei richiamato dal campo. E così ho fatto».
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