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    Conceicao non si presenta, è a lutto. C’è Ibra: “Per lui era come un papà”

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    Gimenez carica il Milan: “Come un abito su misura”. Ibra: “Squadra rafforzata”

    Ibrahimovic: “Squadra rafforzata. Gimenez lo abbiamo seguito tanto”

    Le parole del senior advisor di Red Bird sull’arrivo di Gimenez: “Lo abbiamo seguito tanto, anche in estate abbiamo provato ma non c’era la possibilità. Oggi è qui, questa è la cosa più importante. Ha grande qualità, ora si presenta lui perchè poi dicono che io metto troppa pressione (sorride, ndr)”.

    Sul mercato invernale

    “Ieri è stata una giornata intensa ma sempre sotto controllo. Devo ringraziare tutti perchè abbiamo fatto un grande lavoro e abbiamo fatto tutto quello che volevamo. Non siamo contenti della nostra classifica, abbiamo fatto cinque acquisti e cinque cessioni. Questa è la squadra che deve cambiare la situazione – aggiunge – Abbiamo rinforzato la squadra. Se abbiamo diminuito il gap lo vedremo. Abbiamo fatto tutto dialogando con il mister. Secondo me abbiamo migliorato molto la squadra. È stato intenso e interessante. Ci sono stati tanti movimenti, devi fare tutto prima della chiusura. Quello che abbiamo fatto è quello che più o meno ci eravamo prefissati. Stiamo facendo un grande lavoro come team. Poi alla fine saranno i risultati a parlare”.

    Rivoluzione, quando è nata?

    “Quando abbiamo iniziato il campionato credevamo in quello che avevamo fatto. Non siamo soddisfatti della situazione e quindi abbiamo deciso di cambiare con diversi innesti. Non siamo contenti, abbiamo un trofeo ma non siamo soddisfatti, vogliamo di più, abbiamo fame – aggiunge – Ogni caso è diverso. In un affare ci sono tre soggetti che devono trovare un accordo. Alcune trattative sono state più lunghe, altre più veloci. Tutti sono arrivati dopo aver parlato con l’allenatore. Sottil lo abbiamo chiuso un minuto e mezzo prima della fine, per questo ci tengo a ringraziare gli avvocati e la segreteria che stanno facendo un grande lavoro. Sono giovani, hanno tanta fame e lavorano”.

    Sull’addio di Bennacer

    “Lui ha chiesto la cessione. E’ stato importante per il Milan, ha avuto degli infortuni, è rientrato a fine dicembre. Lui voleva una nuova avventura. Se viene e vuole cercare altro non deve rimanere qui. Abbiamo cercato la migliore soluzione per lui e per noi”. 

    Messaggio ai tifosi

    “L’ultimo scudetto che abbiamo vinto è merito anche dei tifosi. Noi siamo più forti con i tifosi al nostro fianco, sono molto importanti.Stiamo lavorando e facendo di tutto per portare risultati. Questa squadra è più forte con i tifosi. L’ultimo scudetto lo abbiamo vinto anche se per molti non eravamo nemmeno da top 4, ma abbiamo vinto con la spinta dei tifosi. La squadra è più forte con i tifosi. L’ultimo scudetto lo abbiamo vinto con loro. Io sono concentrato su quello che devo fare. Da calciatore amavo essere odiato”. 

    Aspettative su Gimenez

    “Ha grande qualità, ha fame di fare gol. Mi ricorda Camarda, hanno la stessa fame di fare gol. Se non ce l’hai, non ce l’hai. Lui per me è bravo in area, può aiutare tanto la squadra. Che Milan trova Gimenez? Un Milan forte, giocherà con Leao, Pulisic, Reijnders, Walker e tanti giocatori che gli possono fare assist. Non ti preoccupare… Anche Maignan sa fare gli assist. Lui è qui per portare risultati. Speriamo possa lasciare qui un bel ricordo. E’ in ottime mani per arrivare al successo. Facciamo un passo alla volta, noi lo aiuteremo. Poi dipende sempre dal giocatore, lui deve pensare solo a giocare, al resta ci pensiamo noi”.  LEGGI TUTTO

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    Ibrahimovic a Jeddah per la F1: “Pioli? Deve continuare così, felici di lui”

    Da giudicato per le sue prestazioni a giudicante per il rendimento della squadra del suo ex allenatore: Zlatan Ibrahimovic si è perfettamente calato nel ruolo di Senior Advisor del Milan. Direttamente da Jeddah, dove è volato per assistere al Gran Premiodi Formula 1, ha parlato anche del futuro di Pioli.
    Ibrahimovic sul suo ruolo da dirigente
    Rispetto ai suoi primi passi da dirigente, Ibrahimovic ha commentato: “Sta andando bene, sto crescendo, sto imparando e sto lavorando, giorno per giorno si fa un passo avanti. Si studia e si lavora ma mi piace questa responsabilità , voglio dare il più possibile”.
    Ibra sul futuro di Pioli
    Il GP d’Arabia Saudita e la corsa di Pioli verso la conferma. Così Ibrahimovic ai microfoni di Sky Sport: “Cosa deve fare Pioli per ottenere la conferma? Deve continuare come sta facendo, siamo felici di lui, sta facendo un buon lavoro”. LEGGI TUTTO

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    Ibrahimovic, niente ritorno a Milanello: il motivo dell’assenza

    Zlatan Ibrahimovic non sarà presente oggi a Milanello. Lo svedese era tanto atteso, dopo l’annuncio dei giorni scorsi, per l’allenamento della squadra e il nuovo contatto con l’ambiente Milan sotto altre vesti. Appuntamento dunque rimandato per l’ex attaccante che aveva salutato i rossoneri al termine della scorsa stagione. Dopo pochi mesi, però, ha deciso di accettare la chiamata di Cardinale per un ruolo dirigenziale al fianco di Furlani e Moncada per gestire le dinamiche di spogliatoio ed essere vicino alla squadra. 
    Ibrahimovic, il motivo dell’assenza
    Come ha riportato Sky Sport, infatti, il terzo ritorno di Ibrahimovic a Milanello non sarà oggi ma dovrà essere rimandato per cause di forza maggiore. Lo svedese è stato colpito da un leggero attacco influenzale che non gli permetterà di presenziare l’allenamento dei rossoneri alle ore 14:30. Un appuntamento soltanto rimandato perché il nuovo vestito cucito addosso e su misura a Zlatan è ufficiale già da qualche giorno. e sarà quello di consigliere del management e della proprietà milanista, che comprende anche i New York Yankees e Main Street Advisors. Lavorerà a stretto contatto con Gerry Cardinale per ampliare ulteriormente il portfolio esistente di asset della società di investimento in sport, media e intrattenimento. LEGGI TUTTO

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    Ibra al Milan fa scattare la nostalgia juventina per Del Piero

    Ibrahimovic torna al Milan. Avrà un ruolo dirigenziale non ancora del tutto precisato, ma tornerà. E i tifosi rossoneri gongolano perché la sua personalità potrebbe essere fondamentale per dare forza a Pioli e alla squadra. E i tifosi della Juventus? Guardano con gli occhi sognanti, perché il loro Ibra sarebbe Alessandro Del Piero, il dirigente che tutti sognano, la bandiera che potrebbe tornare a sventolare con orgoglio tra Stadium e Continassa.
    Il riotrno di Del Piero alla Juve?
    Ma è possibile il ritorno di Del Piero alla Juventus? Al momento si direbbe proprio di no. E non è una questione di vecchie ruggini (si sa che Andrea Agnelli e Alex non si erano lasciati in modo serenissimo) quanto una filosofia precisa della proprietà che, almeno per ora, non vuole ex giocatori nella dirigenza. I profili scelti per rifondare il management bianconero, dopo le dimissioni di un anno fa, sono di uomini tecnici e amministrativi come il presidente Ferrero, l’amministratore delegato Scanavino o il ds Giuntoli. Eppure, una speranza rimane, perché nelle prossime stagioni la Juventus potrebbe sfruttare il lavoro di vecchie leggende come Giorgio Chiellini o Alessandro Del Piero. I rapporti con il club, d’altra parte, restano buoni e come dire… basterebbe una telefonata. LEGGI TUTTO

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    Furlani: Milan-Ibra progetto a lungo termine. La Champions traccia un solco

    Il Milan ha superato un momento di crisi dovuto ai risultati: tre sconfitte e un pareggio, quello di Napoli, prima della super prestazione in Champions contro il Psg nelle ultime uscite. I rossoneri sono risorti in un match da dentro o fuori e si sono riportati in corsa per la qualificazione agli ottavi di finale. Dalla sconfitta contro la Juve a quella contro l’Udinese a San Siro sono state settimane difficili e importanti per ritrovare tranquillità e compattezza. In più perché sono arrivati a dar sostegno alla squadra anche Furlani e Ibrahimovic, quest’ultimo da tempo a colloquio con Cardinale per tornare al Milan sotto nuove vesti. Proprio di questo aspetto ha parlato l’ad rossonero Giorgio Furlani a Radio Serie A.
    Furlani: “Fa piacere tornare a lavorare con Ibra”
    L’amministratore delegato del Milan ha parlato del possibile ritorno di Ibra: “Ci sono delle conversazioni con lui, non posso dare una tempistica perché tecnicamente non conosco i tempi e nemmeno il ruolo. Per una persona come me, tifoso rossonero, poter tornare a lavorare con lui fa solo che piacere perché oltre a esser stato un grande calciatore è una grandissima persona e personaggio a tutto tondo”. Sulla vittoria col Psg: “Quello che conta è il progetto a medio-lungo termine: non dobbiamo esaltarci troppo nelle vittorie ma non ci si deve deprimere dopo un momento negativo. Vincere in Champions è importante e spero tracci una linea perché vincere contro la squadra più ricca d’Europa lascia tutti contenti”. E sul nuovo format della Champions: “Possimo giocare più partite in Europa con match di alto valore. Offriremo ai nostri tifosi tante partite in più e contro i top club. Ci sarà un impatto economico importante e in positivo, aumenta il valore della competizione e così quello delle squadre. Continuando con un trend positivo spero si potrà avere una quinta squadra italiana in Champions”. Poi il tema si è spostato sul nuovo stadio… LEGGI TUTTO

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    Di Francesco su Frosinone-Empoli: “Ibrahimovic? I giovani sono come figli”

    FROSINONE – “Oggi abbiamo espresso un ottimo calcio, nonostante una partenza non buona. Dovevamo ripulirci anche delle scorie dei 120 minuti di Coppa Italia: mi aspettavo che gli avversari sarebbero partiti più forte. Finale? Ci piace complicarci le cose, questa volta siamo riusciti a portare a casa il risultato. Sarebbe stata una grande beffa: ci sarei rimasto più male rispetto a Cagliari”. Lo ha dichiarato Eusebio Di Francesco, allenatore del Frosinone, ai microfoni di Dazn, dopo la vittoria per 2-1 contro l’Empoli.
    Su Ibrahimovic, Cuni e Mazzitelli
    “Questi ragazzi devono avere consapevolezza e lavorare con grande umiltà. Non ci dobbiamo piacere troppo in certi momenti ed essere concreti. Età media bassa? Non ho pensato a questo, ma a mettere in campo la formazione migliore che potesse darmi garanzie per questa gara. Ibrahimovic? L’errore non è mai un problema, chi non fa non sbaglia. I ragazzi non devono fermarsi all’errore e reagire. Ibra ha personalità e rischia le giocate. Volevo farlo esordire già un mese fa, ma ho ritenuto fosse un rischio. I giovani sono come dei figli per me. Non si deve fermare e deve continuare a lavorare”. Primo gol anche per Cuni: “Tutti gli attaccanti hanno sempre dato tutto in campo e alla lunga vengono ripagati. Cuni ne è l’esempio lampante. Lui è stato bravissimo a farsi trovare sempre pronto. Mazzitelli? La sua maturità è importante, è il capitano e il punto di riferimento per i ragazzi”, chiosa Di Francesco. LEGGI TUTTO

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    Cuni-Ibrahimovic show allo Stirpe: il Frosinone di Soulé torna a vincere

    FROSINONE – Il Frosinone di Di Francesco cancella il doppio ko subito con il Bologna e – in maniera rocambolesca – contro il Cagliari, si impone 2-1 contro l’Empoli con i primi centri in Serie A di Cuni e Ibrahimovic (e due legni colpiti da Mazzitelli) e sale a quota 15 punti in classifica, a -1 da Lazio e Monza e -2 da Roma e Fiorentina. I toscani dell’altro ex giallorosso Andreazzoli, invece, in difficoltà per quasi tutta la partita, trovano una doppietta lampo con Caputo tra l’86’ e l’88’: nel secondo caso, però, una posizione di fuorigioco del bomber pugliese condanna gli azzurri all’ottava sconfitta stagionale.
    Annullato il vantaggio di Cuni
    Il primo squillo è dell’Empoli con Cancellieri che, dopo appena un minuto e una manciata di secondi, si gira sulla trequarti, parte a tutta velocità e lascia partire un potente tiro dalla distanza che scheggia la traversa. Un giro di lancetta più tardi, poi, ci prova Fazzini dal limite ma la sua conclusione, deviata, termina in angolo. La reazione del Frosinone è affidata ai due talenti argentini di proprietà della Juventus, con Soulé che detta i ritmi e disegna traiettorie invisibili agli altri e Barrenechea che ci prova dal limite, portando a casa soltanto un corner. La formazione toscana, però, all’8′ si divora il vantaggio, con Gyasi che cicca la sfera a tu per tu con Turati. Al 14′, invece, è provvidenziale Monterisi sul piattone mancino dello stesso attaccante italo-ghanese scuola Torino. Il Var salva l’Empoli al 20′, dopo un vero e proprio suicidio difensivo: Ismajli riceve palla da Berisha nei pressi dell’area piccola, subisce il pressing di Ibrahimovic, il rimpallo favorisce Cuni che, tutto solo – ma in leggera posizione di offside – mette in rete. I ciociari, nonostante la delusione, aumentano i giri del proprio motore, trascinati da un Soulé che regala al pubblico dello Stirpe una serie di giocate d’alta fattura, stanziando stabilmente nella metà campo avversaria, senza tuttavia riuscire davvero a pungere. 
    Cuni-Ibrahimovic gol, accorcia Caputo
    La ripresa si apre sulla stessa falsariga della seconda metà del primo tempo, con il Frosinone che, totale padrone del campo schiaccia l’Empoli nella propria metà campo. Soulé scarica su Reinier al 53′, ma Berisha blocca sicuro a terra, Mazzitelli s’inventa un bellissimo destro a giro al 57′, che si stampa contro il palo e Cuni che, al 58′ su cross di Ibrahimovic, trova il suo primo gol in Serie A – stavolta convalidato – con un incredibile colpo di tacco “volante”. Andreazzoli richiama Marin e Gyasi e si gioca le carte Ranocchia e Cambiaghi, ma al 66′, con un tiro fotocopia al precedente sfortunato, Mazzitelli colpisce un altro legno, stavolta la traversa. Il capitano gialloblù, alla ricerca del terzo gol in campionato, ci riprova – invano – al 68′. Baldanzi rileva Cancellieri, ma per rivedere gli uomini di Andreazzoli dalle parti di Turati bisogna attendere il 72′ quando, subito dopo un tentativo laziale di Ibrahimovic, Caputo non inquadra lo specchio. Per il 17enne tedesco di origine kosovara c’è gloria personale al 74′, sfruttando al massimo il quarto assist stagionale di Marchizza e trovando – dopo quello in Coppa Italia al Torino – anche il primo centro nel massimo campionato italiano. Tra le fila toscane entrano Kovalenko e Cacace per Grassi e Bastoni, dall’altra parte, all’80’, arriva il momento di Kaio Jorge, che fa il suo ingresso insieme a Caso al posto dei due mattatori di giornata, seguito 3′ più tardi da Brescianini, che rileva Reinier. Il Frosinone rivive i fantasmi di Cagliari tra l’86’ e l’88’: nel primo caso Caputo accorcia di testa, nel secondo il Var annulla il clamoroso pareggio lampo per fuorigioco. Di Francesco annusa il pericolo e inserisce Oyono per Soulé, ma il match è cambiato e i sei minuti di recupero (poi allungati) sembrano un’eternità per il pubblico presente sugli spalti: l’ultimo brivido al 97′, con Turati che blocca il tentativo ravvicinato di Kovalenko. LEGGI TUTTO