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    Milan-Juve, la probabile formazione di Allegri: Chiellini a muso duro

    La quarta difesa della Serie A contro il secondo miglior attacco del campionato, ennesima prospettiva del duello tra Milan e Juventus, in scena domani a San Siro. All’andata, alla quarta giornata, la retroguardia bianconera si era presentata davanti ai rossoneri con un primato negativo: era riuscita a subire cinque gol in appena tre partite. Poi la squadra ha lavorato duramente per ritrovare quell’equilibrio e quell’attenzione difensiva fondamentale per superare la crisi: sigillare la difesa e ricostruire la mentalità vincente è stato il mantra di Massimiliano Allegri, un progetto di cambiamento che ha però richiesto tempo. I progressi iniziano a vedersi più avanti, a novembre e dicembre la Juventus subisce appena due gol in otto partite di campionato, il segnale che la difesa ha voltato pagina: dopo gli svarioni iniziali, Chiellini e compagni sono tornati ai rendimenti consueti. Uno standard che la Juventus fatica a mantenere con il nuovo anno, quattro reti prese in tre partite, ma almeno, tornando a segnare con frequenza, arriva al big match lanciata da 8 risultati utili di fila in campionato, con una difesa che ha stretto i denti per far fronte alle tante defezioni. Domani sera Allegri non potrà ancora contare su Leonardo Bonucci (rientra dopo la sosta), ma almeno può affidarsi a un combattente come Giorgio Chiellini, spremuto per 120 minuti in Supercoppa, ma tenuto in panchina con l’Udinese e in campo appena mezz’ora in Coppa Italia.Guarda la galleryJuve, verso il Milan tra concentrazione e sorrisi: Bernardeschi in gruppo

    Chiellini-Ibrahimovic, duello tra migliori nemici

    La presenza del capitano ha la capacità di far affiorare i ricordi della sfida, ma soprattutto, di un duello che potrebbe essere arrivato al capolinea. Chiellini contro Zlatan Ibrahimovic è un classico senza tempo, i migliori nemici in carriera (copyright del bianconero) che si affrontano (all’andata mancava lo svedese) probabilmente per l’ultima volta. Ex compagni di squadra, poi rivali in Serie A e in Nazionale, hanno sempre dato vita a lotte senza mai risparmiarsi. «Stimo molto Zlatan, ci rispettiamo. Mai avuto paura di affrontarlo, mai fatto un passo indietro di fronte a lui. Quando è passato all’Inter è diventato il nemico assoluto, poi un avversario» il pensiero del bianconero, che non si discosta molto da quello rossonero. «Chi me la darà nella vita di tutti i giorni l’adrenalina che mi dava Chiellini?» si è interrogato Ibra nella sua autobiografia.

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    Sullo stesso argomentoMilan-Juve, cambia l’arbitro: Di Bello al posto di OrsatoSerie A LEGGI TUTTO

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    Venezia-Milan, possibile “show” rossonero

    Il Milan ha iniziato con una vittoria il nuovo anno. Il 3-1 inflitto alla Roma ha permesso ai rossoneri di salire a quota 45 punti in classifica. La squadra allenata da Pioli ora è attesa sul campo di un Venezia che non ha mai vinto nelle ultime 6 gare disputate.
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    Matematicamente parlando
    Numeri da urlo per il Milan in trasferta. Il “Diavolo” nelle prime 10 gare giocate lontano dai lidi amici ha fatto registrare 7 vittorie, 2 pareggi e 1 sola sconfitta. Ibrahimovic e compagni inoltre fuori casa sono riusciti a mettere a segno la bellezza di 24 gol che matematicamente parlando sarebbero 2,4 reti di media a partita. Il Venezia davanti al proprio pubblico ha raccolto soltanto 8 punti in 9 gare. Può starci l’Over 1,5 Ospite al novantesimo. LEGGI TUTTO

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    Milan-Napoli, possibile almeno una rete per parte al 90'

    In Serie A è giunto il momento di assistere al big match tra il Milan e il Napoli. Entrambe le squadre vorranno vincere per continuare a credere nello Scudetto.
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    Show in vista
    Il Milan nell’ultima partita disputata al Meazza ha pareggiato 1-1 contro l’Udinese. Il Napoli, prossimo avversario dei rossoneri, dopo aver conquistato ben 32 punti (su 36) nelle prime 12 giornate ha rallentato la sua marcia facendo registrare solamente 1 vittoria, 1 pareggio e 3 sconfitte nelle ultime cinque apparizioni. La squadra allenata da Luciano Spalletti ora dovrà provare a rialzare la testa nella tana del “Diavolo”. Il Milan al Meazza in questa prima parte di stagione ha però conosciuto la parola sconfitta solamente contro il Sassuolo. Ibrahimovic e soci nelle restanti 7 gare interne hanno centrato per 6 volte il successo e 1 volta il pareggio. Capitolo gol fatti e subiti: il Milan nelle 8 gare disputate in casa vanta 16 gol all’attivo e 7 al passivo mentre gli azzurri in altrettante trasferte hanno subito lo stesso numero di reti riuscendo però a realizzarne una in più. Sfida equilibrata, entrambe le squadre hanno le potenzialità per andare a segno. Ok il Goal al triplice fischio. LEGGI TUTTO

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    Ibrahimovic confessa: “La mia relazione con Helena? Iniziò quando la bloccai con la Ferrari”

    La Ferrari di Ibra parcheggiata male

    Premessa: il binomio Ibra-Ferrari non ha solo riservato gioie. Una volta infatti il centravanti del Milan venne pizzicato dalle autorità svedesi mentre guidava illegalmente la sua Monza SP. Ed è stata proprio una manovra riuscita male a farlo incontrare con la sua futura anima gemella, di undici anni più grande di lui. Come raccontato dallo stesso Zlatan durante un’intervista concessa ai microfoni di Radio Deejay, la sua è stata una strategia molto particolare: “Ci siamo conosciuti perché l’ho bloccata con la Ferrari – ha raccontato -. Ho parcheggiato in doppia fila davanti alla sua automobile. Poi quando le ho chiesto il numero, la prima volta in cui le ho scritto, invece di scrivere ‘Ibrahimovic’ ho firmato il messaggio come ‘Ferrari rossa’. Però è andata bene, sono felice”.

    La verità di Helena: “Zlatan ha bloccato la mia Mercedes”

    A “correggere il tiro” ci ha pensato la stessa Helena Seger, che durante varie interviste ha sì confermato la versione di Ibrahimovic, ma aggiungendo alcuni dettagli come l’età del calciatore all’epoca, il luogo dov’è avvenuto e la macchina che guidava lei. Oltre a sottintendere come in realtà Ibra non avesse bloccato volontariamente l’auto dell’avvenente bionda per riuscire a parlarle, ma che avesse proprio sbagliato parcheggio. “Colpo di fulmine? No. In verità aveva parcheggiato male la sua Ferrari in un parcheggio di Malmoe. L’aveva messa in un modo che impediva alla mia Mercedes di uscire. In maniera abbastanza scontrosa gli ho detto di spostarla subito, si vede che gli è piaciuto”. Allora, è proprio il caso di dirlo: galeotta fu quella Ferrari.

    Guarda la galleryFerrari Monza SP2, il nuovo gioiello di Ibrahimovic: gli scatti LEGGI TUTTO

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    Serie A, il Milan può vincere contro il Sassuolo

    Il Milan la scorsa settimana ha perso sul campo della Fiorentina, un 4-3 pirotecnico che ha sancito il primo ko in campionato dei rossoneri. Il “Diavolo” ora per rialzare subito la testa cercherà di ottenere i tre punti in casa contro il Sassuolo.
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    Il “Diavolo” parte favorito
    La squadra allenata da Pioli nelle prime 6 gare disputate di fronte ai propri tifosi ha fatto registrare la bellezza di 5 vittorie (con Cagliari, Lazio, Venezia, Verona e Torino) e un pareggio (nel derby contro l’Inter). I rossoneri in queste 6 sfide sono andati a segno in 13 occasioni, 4 invece i gol subiti. Il Sassuolo in trasferta è una squadra del tutto imprevedibile. Per la compagine neroverde ci sono da segnalare i successi ottenuti sui campi di Verona (3-2) e Juventus (2-1) ma anche le sconfitte contro Roma (2-1), Atalanta (2-1) e Udinese (3-2). Berardi e compagni lontano dai lidi amici hanno pareggiato solamente all’8ª giornata contro il Genoa (2-2). Osservando con attenzione tutti i risultati fatti registrare dal Sassuolo fuori casa si nota subito una cosa: l’undici di Dionisi ha sempre regalato l’Over 2,5 al novantesimo (11 reti all’attivo e 12 al passivo). Facendo un rapido calcolo il Milan al Meazza viaggia a una media di 2,16 gol segnati a partita mentre il Sassuolo in trasferta ne subisce di media due. Detto ciò è lecito aspettarsi almeno due reti da parte di Ibrahimovic & Co. Ok l’Over 1,5 Casa al novantesimo. LEGGI TUTTO

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    Vlahovic: “Ecco cosa ho detto a Cristiano Ronaldo dopo averlo battuto”

    FIRENZE – “Lavoriamo tutti per andare in Europa perché la Fiorentina non gioca le coppe da molti anni e sarebbe un grande successo per il club. Penso che questo gruppo di giocatori e questo staff se lo meritino e faremo tutti del nostro meglio per raggiungere alcuni degli obiettivi che ci siamo prefissati”. Intervistato dal portale serbo “Telegraf” l’attaccante serbo ha svelato qual è l’obiettivo della Viola. Poi ha parlato anche del match vinto contro i rossoneri “La partita contro il Milan è stata come un sogno ma come in ogni attività, anche nella nostra, quello che è successo è già  stato dimenticato e la cosa più importante è quello che deve ancora venire – ha aggiunto l’attaccante della Fiorentina – Il giorno dopo la partita c’era euforia, ma abbiamo iniziato subito a prepararci per la prossima partita con l’Empoli”. Per il bomber viola”Ci sono tanti modi per migliorare: lavorare su se stessi, perfezionandosi ogni giorno, non solo allenandosi ma anche guardando le partite, gli avversari. Dopo ogni allenamento resto a provare non solo i calci di punizione ma tutto quello che posso, e penso che sia una delle condizioni per avere successo. Continuerò così fino a raggiungere i livelli più alto e per restarci”.Guarda la galleryFiorentina, che poker al Milan: Vlahovic protagonista con due gol

    Vlahovic e Ibrahimovic

    Dusan ha poi parlato del confronto con Zlatan Ibrahimovic, elogiandolo: “Non mi sento il suo successore. Lui è un grande campione, uno degli attaccanti migliori e se vediamo a tutto quello che ha fatto. Ho ancora molta strada da fare per avvicinarmi al suo livello. Il fatto che giochi ancora ai massimi livelli la dice lunga su di lui, sulla sua fame di successo e sul suo carattere. É un grande esempio per tutto quello che fa e per l’energia che ci mette. Io cerco di fare il mio percorso, di lavorare il più possibile su me stesso, di migliorarmi e ottenere i migliori risultati possibili, spero di potermi avvicinare a lui in futuro”.

    Cristiano Ronaldo, le parole a Vlahovic dopo la sconfitta

    L’immagine che ha fatto anche il giro del mondo è la conversazione tra Vlahovic e Cristiano Ronaldo dopo Portogallo-Serbia (1-2), che ha condannato gli ex campioni d’Europa ai playoff per Qatar 2022. “Mio papà mi diceva sempre: dopo ogni partita, che tu vinca o perda, vai a salutare i tuoi avversari, stendi la mano a tutti e all’arbitro – ha svelato Vlahovic – Lo faccio ancora oggi. In quel momento sono andato da lui, comprensibilmente era molto nervoso e arrabbiato.L’unica cosa che mi ha detto è stata che il gol dell’andata a Belgrado era regolare, che questo forse ha ribaltato tutto. Io gli ho augurato buona fortuna per i playoff e gli ho detto che passeranno il turno perché hanno uno dei migliori giocatori al mondo”.

    Sullo stesso argomentoItaliano sul futuro di Vlahovic: “È destinato ad una grande carriera”Calciomercato LEGGI TUTTO

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    Critiche a Ibrahimovic dalla Svezia: “Ritorno in nazionale senza successo”

    ROMA – Zlatan Ibrahimovic è oggetto di pesanti critiche in Svezia: secondo alcuni media locali, fra cui il quotidiano Aftonbladet che dopo la sconfitta degli scandinavi contro la Spagna titola “Il ritorno di Zlatan non è una storia di successo”, le prestazioni del centravanti del Milan, dopo il suo rientro in nazionale, non sarebbero state convincenti. Ibra, che è ritornato fra le fila della Svezia dopo una lunga pausa, è stato protagonista contro la Spagna, dopo la prova opaca in Georgia, di un episodio non affatto gradito ai media nazionali e ai tifosi: subentrato al 73′ al posto di Isak, ha spinto violentemente alle spalle il terzino spagnolo Azpilicueta guadagnandosi un cartellino giallo che gli farà saltare per squalifica la prima gara degli spareggi in programma a marzo.
    Ibrahimovic, follia su Azpilicueta: Var e arbitro lo graziano
    Spagna batte Svezia: Ibra va agli spareggi
    Stampa svedese dura con Ibrahimovic
    “Non so se vivrò allora”, ha detto Ibra dopo la gara di Siviglia quando gli è stato chiesto dello spareggio tra quattro mesi. “La Svezia si è messa in una posizione in cui un secondo posto dietro la Spagna è deludente. Ora mancano quattro lunghi mesi al riesame”, afferma lo svedese. “Le parole di Ibra sono state divertenti, l’unica cosa divertente della serata. Meno è stato il suo giallo per quello che ha fatto ad Azpilicueta. Ha 40 anni, nel bel mezzo della sua vita, e quattro mesi ora è un percorso tortuoso”, commenta il quotidiano Aftonbladet sulle sue pagine. La giornalista Johanna Frändén incalza ancora: “Ha saltato le gare di quest’estate, zero gol in 90 minuti contro la Georgia, doppia ammonizione e squalifica per la prima partita di playoff di questa primavera. Potrebbe essere troppo presto per gridare fallimento, ma dovremmo essere d’accordo sul fatto che la decisione di Zlatan di ritornare in nazionale l’anno scorso inizia a sembrare meno riuscita “. LEGGI TUTTO

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    Ibrahimovic: “Milan da scudetto. I fischi? Mi sento vivo”

    ROMA – Quarant’anni e non sentirli. Con un gol e un rigore conquistato Zlatan Ibrahimovic, preso di mira dai tifosi della Roma (che dopo la sua esultanza gli hanno riservato dei cori razzisti), ha trascinato il Milan all’Olimpico (successo per 2-1) mantenendolo in vetta alla classifica in condominio con il Napoli. “L’adrenalina che è tutto per me e i fischi mi fanno sentire vivo”. Poi i complimenti ai compagni: “Abbiamo fatto una grande partita e giocato con tanta fiducia – dice lo svedese -. È una grande vittoria, sapevamo che non sarebbe stato facile contro una squadra fino a oggi imbattuta in casa. I ragazzi poi sono stati bravi anche in dieci, bisogna continuare con questa fiducia e con questo ritmo”.
    Roma-Milan 1-2: statistiche e tabellino
    Testa alla Champions e al derby
    Ibra ‘racconta’ poi il suo gol: “Ogni tanto faccio le sorprese, questa volta  su punizione. Il fallimento è parte del successo: continuiamo a provare. Ho calciato a 101 km/h? Normalmente va più forte, va a 200…”. E quando gli parlano di scudetto il centravanti e lader rossonero non si tira certo indietro: “Il campionato è lungo ed è ancora presto, dobbiamo avere continuità in ogni partita ma noi ci crediamo. Una partita alla volta – conclude lo svedese -, ora pensiamo alla Champions e poi al derby”.
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